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Attualità, curiosità, rassegna stampa e altre notizie ferroviarie

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Biagio
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Addio anche all'ultima Freccia

Messaggio da Biagio »

Al Giornale mi hanno chiesto di interessarmi dei nuovi orari (per le cose ferroviarie lavoro anche se in pensione) e sto gingillandomi (!) a confrontare il prima e il dopo sugli orari on line di Trenitalia, perché non esiste (o non sono riuscito a trovarlo) uno straccio di comunicato che dia notizia delle variazioni (e il link che il Boss ha messo sul topic dell'ACC di Mestre non funziona).

Così ho fatto una triste scoperta, sparisce l'ICPlus Giorgione Milano - Udine, ultima vestigia della Freccia delle Dolomiti, che portava direttamente a Milano da Conegliano o da Castelfranco.

In termini pratici variazioni di qualche 10 - 20 minuti a cambio a Padova o Mestre. Un disastro invece da Calalzo a Milano (e altre stazioni), dove adesso partendo alle 17.19 con l'11135 si arriva a Milano alle 22.45. Da domenica bisogna cambiare a Padova e Verona (!), si fa tutto il viaggio su treni regionali e si arriva alle 23.45!
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aln
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Sabato 15 giugno 2008, dal Gazzettino...

Belluno
«Ci sarebbero i soldi per la metro di superficie»

In Provincia il presidente Reolon ha incontrato i sindaci per discutere le strategie utili per mantenere lo standard di qualità nei servizi ferroviari. Hanno deciso di chiedere alla Regione di utilizzare i 260 milioni, altrove inutilizzati, per la metropolitana di superficie bellunese altrimenti collocata in ultima fascia. Quanto a stazioni e biglietterie, vogliono che le Ferrovie mantengano i servizi e contro i vandalismi attivino la videosorveglianza.
Ciprian a pagina II

Metro di superficie, i sindaci accelerano
Chiesto alla Regione un anticipo di programma con 260 milioni inutilizzati nel Nordovest

La Provincia e i Comuni nel territorio dei quali passa la ferrovia intendono chiedere alla Regione di portare il metrò di superficie a Belluno, anticipando tempi e programmi. E' questa la principale novità emersa dall'incontro tenutosi ieri a Palazzo Piloni tra l'amministrazione provinciale e i primi cittadini di vari comuni bellunesi. «La prima fase della realizzazione della metropolitana di superficie è bloccata a causa di problemi progettuali che riguardano la zona ovest del Veneto - ha spiegato l'assessore ai trasporti Quinto Piol -. Ci sono 140 milioni di euro erogati con la finanziaria 2007 fermi al Cipe ed altri 120 sono messi a disposizione dalla Regione. Dato che questi fondi rischiano di andare persi, se non verranno utilizzati, intendiamo muoverci affinché vengano dirottati sulla quarta fase, cioè quella che interessa il Bellunese e la parte alta della provincia di Treviso, che altrimenti rischierebbe di slittare di decenni».
L'incontro di ieri è servito a fare il punto della situazione del trasporto ferroviario locale. Si è parlato soprattutto di come affrontare i problemi legati alle chiusure di tante biglietterie e alle soppressioni dei treni. «Le azioni prospettate ha detto Piol - dovranno passare al vaglio dei vari Comuni, ma c'è già un'intesa di massima. Si possono suddividere in due categorie: ci sono le cose da fare subito, necessarie per evitare il tracollo del trasporto locale su rotaia, e gli interventi da attuare per modernizzare la rete e integrarla al meglio con quella regionale. Innanzitutto si agirà per il mantenimento delle biglietterie e per il ripristino di quelle automatiche disattivate, come nei casi di Santa Giustina e dell'Alpago. Trenitalia dice di averle rimosse per i ripetuti atti di vandalismo che le hanno danneggiate. Ma, se è così, proponiamo di installare sistemi di sorveglianza per rendere le stazioni più sicure e tutelare i passeggeri e la strumentazione. Tutte le stazioni vanno sistemate, in particolare quelle non presidiate che devono tornare ad essere utilizzate dagli enti locali. Punteremo inoltre all'istituzione di treni veloci per Padova e Venezia nell'ottica di una sempre maggior integrazione tra rotaia e gomma».
Soddisfatto il presidente della Provincia Sergio Reolon: «Era opportuno incontrarsi con tutti gli enti territoriali del Bellunese per dare un inquadramento più organico e completo al problema del servizio ferroviario. La richiesta di trasferimento dei 140 milioni non utilizzati altrove è una proposta seria e concreta». Andrea Ciprian

Vittorio Veneto
"Vietato pulire", incatenati in stazione
Diffidati dalle Ferrovie, i cittadini del Centro sono stati accolti ieri da mezza dozzina di poliziotti

Le Ferrovie diffidano i cittadini dal pulire la stazione, i cittadini diffidano le Ferrovie dal continuare a lasciare la stazione abbandonata al suo destino, minacciando di chiedere i danni morali all'azienda. Gioi Tami, presidente del quartiere Centro, il consigliere Sergio Balliana e altri 3-4 cittadini accorsi ieri all'una per pulire la stazione ferroviaria di via Trento e Trieste (come da invito fatto nei giorni scorsi a cittadini, associazioni e amministratori) si sono limitati a posare per una foto ricordo con delle catene ai polsi e l'idropulitrice spenta sugli scalini d'ingresso della stazione, e ad appendere una volta entrati nella stessa due tricolori 60 x 90, di quelli che si comprano in municipio. Il motivo di questa riduzione del programma? La diffida, giunta formalmente a Tami ieri mattina ma nell'aria già da giovedì pomeriggio, con la quale Paolo Genovesi, dirigente di Rete Ferroviaria Italiana, ha invitato il sindaco Giancarlo Scottà a fare scendere il presidente del Centro a più miti consigli. "Le eventuali iniziative prospettate nel volantino firmato dal presidente del consiglio di quartiere signor Tami costituiscono violazione del Regolamento di Polizia Ferroviaria" si legge nell'e - mail inviata a Scottà da Genovesi nel pomeriggio di giovedì. Che invita il primo cittadino a "volere partecipare questa comunicazione al presidente, evidenziandogli peraltro anche la disponibilità di questa società ad esaminare le problematiche che dovessero evidenziarsi, purché presentate nella forma dovuta".
Nonostante la diffida, Tami e Balliana (quest'ultimo esibiva il cartellino di consigliere di quartiere) alle 13 in punto hanno raggiunto la stazione, dove nei giorni scorsi è stata falciata l'erba e sono arrivati nuovi fiori, li aspettavano Mochi De Marchi, un ex ferroviere e mezza dozzina di agenti della Polizia Ferroviaria di Conegliano guidati dal comandante Renato Piccolo. Tami, Balliana e De Marchi si sono infilati i guanti e hanno messo al collo un cartello con la scritta "Diffidati dal pulire" dal dirigente delle Ferrovie. Tami ha anche esposto un grande cartellone con lo slogan "Vogliamo una stazione pulita" e due più piccoli (uno recitava "Mastro Lindo aiutaci tu"). Dopo le foto ricordo (nel frattempo erano arrivati Adriana Costantini, consigliere comunale di Sd, e Sandro De Bastiani e Alessandro Turchetto di Agorà), Tami ha chiesto agli agenti se poteva entrare in stazione. "Entrare sì, ma non a pulire" la risposta. "Il tricolore possiamo esporlo?" la richiesta di Tami. "Sì, il tricolore sì" la controrisposta. E così due bandiere italiane sono state affisse, per pochi minuti, alla finestra della sala d'attesa. Il tempo di un'intervista di Tami alla tv sotto lo sguardo attento della Polfer e quello incuriosito dei passeggeri di due convogli, poi verso l'una e quaranta la manifestazione è terminata. La stazione è ancora sporca, ma il grido di dolore del Centro non è rimasto senza eco. Luca Anzanello

Vittorio Veneto
Il presidente del quartiere
«Chiederemo un risarcimento per la vergogna e l'oltraggio»

(l. a.) "Daremo disposizione ai nostri legali di valutare se sussistono le condizioni perché i cittadini di Vittorio chiedano il giusto risarcimento dei danni morali e materiali per la vergogna e l'oltraggio subito in tutti questi anni (relativamente al degrado della stazione, ndr)". Con questa dichiarazione, al termine della manifestazione - in parte bloccata dalla diffida giunta dalle Ferrovie - di ieri in stazione, Gioi Tami ha annunciato che la battaglia per il decoro della loro stazione continuerà. "Avevamo deciso di pulirci la stazione da soli, in occasione dell'inizio dei festeggiamenti per il 90esimo della Vittoria - prosegue - così da potere accogliere gli ospiti in maniera decente visto che le ferrovie sono da decenni sorde alle nostre richieste. Ma ci hanno diffidato". È bastato poco, al presidente del quartiere Centro, per controbattere: "Ora sono i cittadini che diffidano Rfi a continuare con questo andazzo. Siamo noi che diffidiamo Genovesi (il dirigente delle Ferrovie mittente della diffida, ndr) a non porre rimedio a questa situazione indecente".
Per buona parte della mattinata la stazione è stata sorvegliata da Polfer, Polizia Locale e Carabinieri (si è visto anche un elicottero). Ma la giornata si era aperta con un'altra sorpresa: il sindaco Scottà ha fatto togliere a Dino Mometti, gestore del punto informativo Green Roads all'ex bar della stazione, il gazebo e gli oggetti che si trovavano all'ingresso del locale. "C'era troppo disordine, non andava bene" ha spiegato Scottà, che aveva ricevuto l'input di fare togliere il gazebo dai dirigenti delle Ferrovie, con i quali il primo cittadino ha fatto un sopralluogo in stazione giovedì. "Con le ferrovie abbiamo parlato, come accade da anni. Ho anche detto che entro la fine del mio mandato vorrei vedere qualche novità concreta" commentava ieri Scottà.

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aln
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Dal Gazzettino di Treviso di domenica 16 giugno 2008.

Vittorio Veneto
L’operazione pulizia del Quartiere Centro non sembra esaurirsi con il divieto posto da Trenitalia: «Cerchiamo imitatori e la prossima volta forzeremo il blocco»
Flop in stazione, il comitato non si ferma

«L'iniziativa "Puliamo la stazione" del Quartiere Centro è stata tutto meno che estemporanea. Ha avuto effetti, avrà seguito, si augura di trovare imitatori». O almeno così la vede Sergio Balliana, numero due del Comitato di Quartiere, uno dei protagonisti del tentativo di pulizia, poi divenuto manifestazione, di venerdì 13 alle 13.
«Anche se non abbiamo pulito, abbiamo ottenuto un risultato- spiega Balliana - Credo che adesso la situazione si sbloccherà, e che Trenitalia si siano resi conto della situazione e avranno un po' più di attenzione. Tanto è vero che gli operai di Trenitalia, arrivati in stazione giovedì, qualche pulizia l'hanno già fatta». Ed in effetti quanti tra alpini, artiglieri, bersaglieri e parà giungono stamattina in treno a Vittorio per il raduno Assoarma vedranno una stazione dall'aspetto un po' più dignitoso rispetto a qualche giorno fa. «Noi non ci fermiamo qui - affermma Balliana - Organizzeremo altri raduni per pulire. E se stavolta non abbiamo forzato il blocco di Trenitalia, magari la prossima volta...».
Ma non è deludente che ad un appello ai cittadini "venite e pulite" rispondano in meno di una decina, inclusi i politici, com'è stato venerdì? «Noi abbiamo mandato inviti a tutti, e non sapevamo chi sarebbe venuto: temevamo perfino di ritrovarci solo io e Gioi Tami, presidente del Quartiere Centro. Ma forse abbiamo sbagliato a scegliere giorno e ora per il raduno».In ogni caso, Balliana pensa che l'impegno del Quartiere sia un esempio, un modello. Che mostra come, «accanto all'Italia dei politici di professione, esista anche un'altra realtà, rappresentata da persone, elette con le preferenze, che svolge con passione e dedizione il proprio mandato senza percepire alcun compenso, sacrificando tempo alle proprie attività ed ai propri affetti». Infine, una nota polemica: «ben tre funzionari delle ferrovie hanno cercato di contattare i componenti del Consiglio di Quartiere Centro per diffidarli dal svolgere qualsiasi manifestazione. E' curioso che si siano mossi in tre quando bastava, come alla fine hanno fatto, una semplice diffida scritta. Di quei tre dirigenti, credo, ben due erano di troppo. Mi auguro che chi di dovere disponga un'indagine interna». T. B.
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Dal Gazzettino di Belluno del 16 Giugno 2008

«Ok i treni-metro ma con 30 fermate»
La posizione di Torresin (Cisl)

«Ben venga la metropolitana di superficie, ma che sia realmente tale». Primo Torresin (nella foto), segretario confederale della Cisl, sul tema della ferrovia non ha dubbi. «Ciò che serve è una linea tra Belluno e Feltre che sia veloce e dinamica, puntellata da almeno una trentina di fermate dotate nelle vicinanze di un'area sosta per le auto. Non servono stazioni vere e proprie, sono sufficienti delle piazzole con delle pensiline».
Il segretario fa l'esempio delle zone industriali. «Si pensi a quella di Feltre: qui il treno passa a soli 200 metri di distanza. Perché non dar vita a una fermata che consenta alle migliaia di lavoratori della zona di giungervi in treno? Ma in generale, se si vuole che la linea sia accattivante per l'utenza, si deve fare in modo che questa vada incontro alle esigenze di tutti abbandonando l'attuale sistema di quattro fermate (Belluno, Sedico, Santa Giustina, Feltre) creato nel primo dopoguerra per dar vita a un panorama di più ampio respiro che preveda in continuazione treni in andata e in ritorno. Altrimenti, se si escludono i pendolari, sempre meno gente sarà attratta dai treni. Già oggi sono molti i disagi. Si pensi ad esempio alle ingiustificate attese che deve subirsi chi frequenta la linea Venezia-Ponte nelle Alpi: 20 minuti di fermata solo perché Trenitalia vuole evitare le penalità derivanti da eventuali ritardi».
Per Torresin se si rincorre l'idea di un paio di corse in più al giorno la battaglia è già persa in partenza. «Basti pensare all'esperienza fallita del Minuetto - sottolinea - o all'inutile concorrenza gomma-rotaia che non ha senso di esistere. Non ha senso pensare alla prosecuzione dell'autostrada come alternativa al potenziamento della ferrovia perché un progetto non esclude l'altro e viceversa».
Sulla richiesta inoltrata dagli amministratori locali alla Regione di anticipare i programmi con i 260 milioni di euro inutilizzati nel Nordovest, Torresin concorda. «Va bene l'istanza - dichiara il segretario - ma dobbiamo essere pronti a presentare i progetti del caso. Coinvolgendo anche i rappresentanti sindacali di categoria che, lavorando nel settore da una vita, possono dare un importante contributo». Raffaella Gabrieli
Mattia Centeleghe
L’anonimato è furfanteria letteraria, contro cui si deve subito gridare: “Se tu, furfante, non vuoi professarti autore di quel che dici contro altre persone, tieni chiuso il becco di calunniatore!”
Arthur Schopenhauer

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Copio e incollo da altro forum (FOL).

TRASPORTI – VERSO ACQUISTO SEDIME FERROVIARIO PER TANGENZIALE MONTEBELLUNA
Comunicato stampa n° 953 del 17/06/2008
(AVN) – Venezia, 17 giugno 2008

L’assessore alle politiche della mobilità del Veneto Renato Chisso ha sottoscritto questa mattina a Palazzo Balbi, con il presidente del Consorzio dei Comuni “Bosco del Montello” Aldo Susan, costituito da Crocetta, Giavera, Montebelluna e Volpago, un accordo di programma finalizzato all’acquisizione del sedime della ex ferrovia Montebelluna – Susegana, in modo da utilizzarlo per la realizzazione di opere viarie.
“L’intesa – ha spiegato Chisso – riguarda l’acquisizione del sedime dell’ex ferrovia da Montebelluna a Giavera del Montello per garantire la realizzazione di parte della tangenziale di Montebelluna e, proseguendo verso est, di un asse stradale in variante alla Strada Provinciale n. 248 Schiavonesca - Marosticana con eventuali collegamenti ciclopedonali”.
Il costo stimato per l’acquisizione dell’intero sedime ferroviario dismesso è di circa 3 milioni 200 mila euro. Per consentirne l’acquisto da parte del Consorzio Bosco del Montello, la Regione mette a disposizione un primo finanziamento di 300 mila euro per un primo tratto dell’ex linea ferroviaria dismessa dell’importo complessivo stimato di 400 mila euro complessivi. “Altri finanziamenti – ha aggiunto Chisso – saranno stanziati nel limiti delle disponibilità di bilancio per l’acquisto di sedi ferroviarie dismesse e per interventi per l’eliminazione dei cosiddetti punti neri, nonché con importi già stanziati e previsti nelle somme a disposizione per la realizzazione della Tangenziale di Montebelluna”.
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Freccia della Laguna
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Costui ha detto e il giornalista ha scritto:Ciò che serve è una linea ... che sia veloce e dinamica
Costui ha detto e il giornalista ha scritto:almeno una trentina di fermate

Idee chiarissime in merito! Complimenti... mi auguro che soggetti del genere abbiano voce in capitolo nella progettazione di un servizio! Così finalmente sarà la fine di tutti i nostri problemi! :twisted:
Trenitaliæ Celere Regionale MMDCCIV Veronam Portam Novam hora tertia a quarta decima via ferrata profecturum est. Mestre, Patavio, Vicetia, Sancto Bonifatio, Verona Porta Episcopo consistit. Cave! Abeundum flava linea est.
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Dal Gazzettino di giovedì 19 giugno 2008

Vittorio Veneto
FERROVIE DELLO STATO
«Pulizia della stazione, abbiamo più volte sollecitato il Comune a rispettare gli obblighi»

(l.a.) «Sulla pulizia della stazione di Soffratta abbiamo più volte sollecitato l'amministrazione comunale al rispetto degli obblighi contrattuali». Le Ferrovie dello Stato intervengono in prima persona, con una lettera inviata al nostro giornale da Federico Fabretti, direttore per la relazione con i media dell'azienda ferroviaria, in merito alle polemiche sulla pulizia e la funzionalità delle tre stazioni ferroviarie vittoriesi: Soffratta, centrale e Nove. «Rfi, società del gruppo Fs, verifica caso per caso con enti e/o associazioni la possibilità di valorizzare le stazioni non presenziate (come quelle vittoriesi, ndr) - scrive Fabretti - attraverso accordi per l'apertura di esercizi commerciali o per ospitare attività sociali, culturali e di assistenza. Così è avvenuto per Soffratta, una parte della quale è stata consegnata in comodato d'uso al Comune di Vittorio Veneto nel 2004 (a un'associazione individuata dal Comune stesso, ndr). Il contratto prevede, tra l'altro, la pulizia bisettimanale di tutti gli spazi di stazione aperti al pubblico, il taglio dell'erba e la manutenzione a cura del Comune. Per i numerosi reclami pervenuti sulla mancanza di pulizia della stazione, Rfi ha sollecitato più volte l'amministrazione al rispetto degli obblighi contrattuali».
Il rappresentante delle ferrovie non spiega come mai da un anno l'unica obliteratrice di Soffratta è rotta. Poi prosegue: «Per l'uso degli spazi ferroviari dimessi nella stazione del centro, dal 2003 ad oggi non si è ancora giunti ad un accordo con la giunta. La pulizia della stazione è programmata 3 giorni alla settimana. L'ultimo intervento è stato fatto venerdì 13 giugno. Attività che, per motivi di sicurezza in ambito ferroviario, devono essere svolte solo da personale autorizzato. Inoltre, la sala d'attesa della stazione non è chiusa: la sua apertura è temporizzata in coincidenza con il primo treno del mattino e l'ultimo della sera. A Nove, dove i treni non si fermano, il programma di manutenzione cadenzata prevede interventi anche in caso di segnalazione di privati».
Per quanto riguarda la chiusura (avvenuta 6 mesi e mezzo fa) nella stazione del centro della biglietteria con operatore, Fabretti ricorda che è previsto un potenziamento dei punti vendita esterni e che «la chiusura di alcuni sportelli è da considerarsi temporanea e dovuta a motivi contingenti». Sull'argomento è intervenuto anche il consiglio di quartiere di Ceneda, che ha scritto una lettera al sindaco Scottà e a tutti gli altri consigli di circoscrizione vittoriesi invitando il primo cittadino a "esigere l'ordine e la pulizia degli immobili" anche coinvolgendo i sindaci dei comuni limitrofi, sottolineando che "è il momento di rivalutare la linea ferroviaria che attraversa la città, visto anche il caro petrolio" e invitando gli altri quartieri a sottoscrivere "un atto scritto, concordato e comunitario" per il rilancio della ferrovia vittoriese.
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Dal Gazzettino di giovedì 19 giugno 2008... la domanda sorge spontanea: Chisso col suo SMFR quanta gente illude e da quanti anni?

SUI TRASPORTI POLEMICA A DISTANZA FRA REGIONE E PROVINCIA
Chisso: «Sulla metropolitana di superficie Piol illude solo la gente»

La Regione reagisce con violenza alla Provincia che chiede di dirottare su Belluno i fondi per la metropolitana di superficie in altre aree del Veneto. «Quinto Piol poteva proprio risparmiarsela, questa figuraccia - afferma furibondo l'assessore regionale alla mobilità Renato Chisso - ha dimostrato di non conoscere le carte, di non sapere leggere i bilanci e non avere pudore nell'illudere la gente e le istituzioni locali con notizie inesatte». "Ci si può fare propaganda quando si vuole e dove si vuole, ma non a scapito della realtà e del buon senso. L'unico dubbio è che si tratti di ignoranza o di malafede».
Chisso assicura che «non c'è alcun problema né alcun blocco circa la prima fase del Sfmr, che non riguarda la zona Ovest del Veneto ma il quadrilatero Treviso, Castelfranco, Padova e Mestre. Ci sono dei ritardi ben noti, determinati principalmente dalle indecisioni del Comune di Venezia, ma ormai siamo in vista del traguardo. I finanziamenti cui fa riferimento Piol non esistono. C'è nella Finanziaria statale 2008 un finanziamento di 10 milioni l'anno per 10 anni, dunque per 100 milioni di euro, che rappresentano la quota dello Stato per la realizzazione del secondo stralcio del progetto, per il quale come Regione abbiamo già fissato da anni la nostra quota, pure di 100 milioni di euro».
In ogni caso si tratta di attivare progetti approvati nel marzo scorso dal Cipe, per i quali «non c'è alcun problema di spesa». «Non c'è dubbio che esiste un problema reale di migliori collegamenti ferroviari con il bellunese - conclude l'assessore - lo so benissimo e voglio risolverli assieme alle comunità locali, andando avanti con la progettazione. Una volta definita questa partita, per la quale c'è la mia massima disponibilità e il mio impegno, operiamo tutti assieme. Non mi tirerò affatto indietro; anzi, mo impegnerò per reperire le risorse finanziarie necessarie a realizzare i progetti. E' così che si fa e che si raggiungono i risultati».
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Dal Gazzettino di domenica 22 giugno 2008

«Di questo passo metro fra 40 anni»
Sul treno-navetta la Provincia ha fretta

«Il sistema della mobilità dell'alto Veneto necessita di investimenti per aumentare la propria capacità. Sotto la spinta della costante crescita della domanda di trasporto pubblico, dovuta a maggiore mobilità degli abitanti e agli aumenti del costo del petrolio, la rete di trasporto ferroviario tra le province di Belluno e Treviso è oggi inadeguata a offrire risposte allineate con le reali esigenze dei cittadini, in particolare di assicurare al territorio bellunese collegamenti veloci con Padova e Venezia». Lo afferma l'assessore provinciale ai trasporti Quinto Piol in una nota di risposta all'omologo regionale Chisso, che ha ribadito l'assenza di fondi, in questa fase, per la metropolitano di superficie di Belluno.
Gli interventi sulla ferrovia bellunese, come quelli nell'alto trevigiano, sono stati tutti relegati al quarto stralcio di realizzazione del Sfmr (Sistema ferroviario metropolitano regionale) con finanziamenti incerti e tempi da definire, ribadisce la Provincia, affermando che «a oggi del Sfmr non è stato ancora concluso il primo stralcio, avviato nel 1996 con risorse per oltre 500 miliardi di lire. Di questo passo l'adeguamento della ferrovia bellunese non sarà operativo prima di 35-40 anni. Un tempo improponibile, anche perché metterebbe a rischio la stessa ragion d'essere della nostra ferrovia».
Per questo le scorse settimane abbiamo proposto alla Regione Veneto di anticipare interventi del Sfmr sull'anello Conegliano, Ponte nelle Alpi, Belluno, Montebelluna e gli interventi di potenziamento del collegamento con Calalzo. «Dispiace vedere l'assessore regionale Chisso tanto nervoso per una nostra proposta di rilancio del sistema ferroviario delle province di Belluno e Treviso. L'assessore dovrebbe preoccuparsi di trovare i finanziamenti adeguati per affrontare i problemi di mobilità e di trasporto pubblico ferroviario dell'alto Veneto con la stessa attenzione e la medesima dignità del Veneto centrale. Si prenda atto della necessità, anche in questo settore, di un riequilibrio delle politiche tra pianura e montagna. E' nostro dovere sollecitare la Regione Veneto a considerare i problemi dei cittadini bellunesi che non possono aspettare decine di anni per avere a disposizione una ferrovia al passo con i tempi».

Cortina
Fermo convogli sino a fine luglio
Tratta Val Pusteria chiusura per lavori
Disagi per ampezzani e comelicensi

La linea ferroviaria della Val Pusteria chiusa per un paio di mesi. Il provvedimento è scattatoieri e si protrarrà fino alla fine del mese di luglio.
Il fermo ai convogli ha una motivazione ben precisa. Si è reso necessario perconsentire un radicale intervento di ammodernamento della tratta, che sale da Fortezza sino a San Candido ed al confine con l'Austria.
Il potenziamento di questa linea avrà delle ricadute anche sui paesi della provincia di Belluno che confinano con il Sudtirolo, grazie ad un ulteriore miglioramento del servizio di trasporto pubblico. Un vantaggio che avrà un effetto immediato sul trasporto dei turisti, avvantaggiando prima di tutto le aree servite dal treno, ma con conseguenze anche sulle valli vicine, collegate con linee automobilistiche di trasporto pubblico, come Cortina e il Comelico.
La provincia autonoma di Bolzano e Trenitalia hanno investito, nel complesso, 40 milioni di euro, per modificare alcuni punti di incrocio, per installare un sistema di controllo del traffico su rotaia, per nuovi sistemi di informazione degli utenti.
Per il risanamento di alcune stazioni verranno spesi 12 milioni di euro, una sessantina di milioni per l'acquisto di nuovi treni, che faranno le prime corse di prova nel prossimo mese di agosto. In autunno, fra il mese di settembre e gennaio 2009, saranno consegnati quattro treni a quattro vetture e quattro convogli a sei vetture.
Si lavorerà nelle stazioni di Rio di Pusteria, Casteldarne e Brunico, a Villabassa verranno sostituiti i binari, a Valdaora verrà spostata la stazione, a San Lorenzo verrà realizzata una fermata e si sistemeranno anche le stazioni di Vandoies e Monguelfo. Prima del 2010 sono previsti altri interventi, con la creazione di nuove fermate a Versciaco, all'ospedale di Brunico, a Chienes e Sciaves.
Tutto ciò ha una ricaduta anche sulla parte alta della provincia di Belluno, sulle valli che fanno riferimento al vicino Alto Adige per motivi sanitari, recandosi in cura negli ospedali di San Candido e di Brunico, oppure commerciali, o turistici.
Per chi utilizza il treno, per andare in vacanza, è spesso conveniente, e lo sarà sempre di più, in termini di orari, di confort di viaggio, di regolarità delle corse, fare riferimento alla linea del Brennero e poi della Val Pusteria, piuttosto che risalire da Venezia, o da Padova, sino al capolinea di Calalzo, spesso servito da scomode autocorse sostitutive, per la soppressione dei convogli. Dim

Vittorio Veneto
Novità importanti sono arrivate dopo le dure polemiche delle ultime settimana e l'iniziativa del quartiere Centro
Pulizia e decoro tornano alla stazione ferroviaria

In stazione qualcosa si muove. Saranno state le dure polemiche delle ultime settimane, sarà stata l'iniziativa (bloccata da Rfi con una diffida formale) del quartiere Centro che voleva pulire l'edificio, fatto sta che la stazione ferroviaria di via Trento e Trieste è interessata in questi giorni da alcune novità, e tutte lasciano sperare in una riqualificazione dell'immobile e del servizio.
BIGLIETTERIA. Per la prima volta dopo il 5 dicembre 2007, giorno della chiusura sine die dello sportello con operatore, è stata fatta pulizia della vetrina della biglietteria, dove erano affissi vecchi annunci di ogni genere, compreso quello (beffardo) che annunciava la possibilità di acquistare lì titoli di viaggio con 2 mesi di anticipo. Ma la novità più incoraggiante è la comparsa di un nuovo avviso, datato giugno 2008 e "firmato" dalle Ferrovie dello Stato, con il quale si annuncia che la biglietteria è "chiusa per ristrutturazione". Ciò fa pensare a un prossimo restyling dell'ufficio, finalizzato (almeno si spera) a un ritorno del bigliettaio in carne ed ossa.
SALA D'ASPETTO. Da alcuni giorni la stazione è priva di sala d'attesa. Chiusa da anni quella di prima classe, ora usata come sgabuzzino, anche quella di seconda classe è da qualche giorno inaccessibile. Gli ingressi sono stati chiusi con chiavistelli, e l'accesso dall'atrio della stazione è impedito anche da una panchina messa di traverso. All'interno, dopo decenni, sono stati tolti e spostati nell'atrio i vecchi manifesti pubblicitari in bianco e nero, mentre sono state "parcheggiate" vecchie bacheche e corner per il materiale informativo. Anche in questo caso il provvedimento sembra presagire un intervento di pulizia, ma potrebbe trattarsi anche di un deterrente contro le persone che di sera e di notte tentano di servirsi della sala d'attesa come dormitorio.
PULIZIA. Giovedì prossimo la stazione sarà interessata da un radicale intervento di pulizia degli ambienti. Lo annuncia un avviso affisso su una delle due colonne centrali dell'atrio, il quale spiega che lo stabile viene pulito da una società convenzionata con le Ferrovie tre volte alla settimana (lunedì, giovedì e sabato) dalle 14.00 alle 15.30, e che una volta all'anno la stazione viene interessata da una pulizia radicale. Quest'anno - sarà un caso - questo secondo appuntamento è stato fissato per giovedì 26 giugno, dalle 8 di mattina alle 15.30 da parte della società convenzionata. L'appello "Vogliamo una stazione pulita" lanciato una settimana fa dal quartiere Centro è stato ascoltato. Luca Anzanello
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Gazzettino di Belluo di martedì 24 giugno 2008.

Le Ferrovie hanno deciso di chiudere la linea dall’1 al 15 settembre per la costruzione di un sottopasso a Vittorio Veneto
Ponte-Conegliano, 15 giorni senza treno
L’interruzione era stata programmata per agosto. E la Provincia chiedeva tempi più rapidi

Ponte nelle Alpi. Era fatale che arrivasse la scure sulla ferrovia. Era annunciata. La linea fra Ponte nelle Alpi e Conegliano sarà sospesa dall'1 al 15 settembre. Lo ha comunicato ieri Ferrovie italiane nel quadro di una serie di lavori di pontenziamento infrastrutturale e tecnologico sull'intera rete veneta. Nel caso della tratta che interessa i bellunesi, si tratta di lavori per la realizzazione di un nuovo sottopasso ciclopedonale a Vittorio Veneto. E questo basta per bloccare i treni fino a Ponte nelle Alpi.
Sebbene sia previsto il servizio sostitutivo di autobus nel periodo, i disagi saranno inevitabili, perché il viaggio su strada nasconde molti più imprevisti, a cominciare dal traffico. Ferrovie spiega che gli interventi sono «programmati in estate per limitare i disagi alla circolazione ferroviaria», ma nel caso della provincia di Belluno non mancheranno per tutti quei turisti che scelgono il treno per venire in vacanza da queste parti.
Come si ricorderà, il periodo previsto in un primo tempo era agosto, il cuore della stagione turistica estiva. Accolte parzialmente le proteste bellunesi, che riguardavano anche le biglietterie delle stazioni, le Ferrovie hanno deciso di far slittare i lavori in settembre, sebbene la Provincia avesse insistito anche per una riduzione dei tempi di intervento. «Quindici giorni sono troppi» aveva detto l'assessore Quinto Pio.
Ieri la conferma che il black-out sarà lungo quindici giorni. «Per permettere lo svolgimento dei lavori, la circolazione ferroviaria sarà sospesa sui tratti di linea interessati - si legge nella nota diffusa ieri -. I collegamenti saranno garantiti con autobus sostitutivi i cui orari e tempi di viaggio potranno variare in relazione al traffico stradale. Sulle altre linee i treni potranno avere ritardi entro i dieci minuti».
Gli altri interventi riguardano le linee Mestre-Udine e Milano-Venezia per interventi di potenziamento tecnologico e infrastrutturale.
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Biagio
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A proposito di Pusteria

Messaggio da Biagio »

I sudtirolesi riceveranno vagonate di soldi da Roma, ma bisogna dire che li sanno spendere bene. Pensate cos'era la Merano - Malles sotto la gestione FS e cos'è diventata con la Sad.
Penso che succederà altrettanto con la Pusteria. Con treni moderni ed elettrici (Coradia, se non sbaglio) si possono aggiungere fermate e il servizio migliora!
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aln
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Re: A proposito di Pusteria

Messaggio da aln »

Biagio ha scritto:elettrici

Ecco la questione!

Inoltre: incrementano il servizio, e non penso si stiano preoccupando di rinominarlo metropolitana leggera o pesante o ferroviaria o regionale.
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aln
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Gazzettino di Belluno d venerdì 27 giugno 2008

Il calvario di un pendolare feltrino in viaggio per Milano
Il treno sbaglia strada ritardo di mezz'ora

Feltre. È una storia che ha dell'incredibile. Per i pendolari feltrini che utilizzano il treno per lavoro, il Calvario ha certo più stazioni di quelle del Golgota.
Salire in carrozza sui convogli Trenitalia è come giocare alla roulette, si vince raramente. Quella raccontata dal feltrino L.D.B. che per lavoro i giorni scorsi, partito da Feltre doveva raggiungere Milano sembra aver superato ogni limite. Il tutto inizia con la soppressione dall'orario Trenitalia del "Giorgione" che da Udine raggiungeva il capoluogo piemontese.
Un treno quello diretto verso Torino che alla stazione di Castelfranco Veneto, transitava alle 20,30. Un convoglio senza il quale chi da Feltre parte verso destinazioni lombarde o piemontesi, deve salire in carrozza un'ora prima visto che deve optare per altre soluzioni.
A Padova alle 20 passa, infatti, l'Eurostar.
L'altra sera però i piani del pendolare feltrino sono stati mandati all'aria visto che locomotori e vagoni in partenza dalla città del Santo anzichè seguire la giusta via ferrata, hanno preso quella per Bologna. Un errore del quale macchinista e capotreno si sono accorti solo in seguito. Il convoglio dopo una decina di minuti di viaggio, si è fermato e, ingranata la retromarcia, è ritornato a Padova. Risultato, mezz'ora di ritardo sulla tabella di marcia con tutte le conseguenze del caso.


Mi raccomando: quel "ingrana la retromarcia" è da trascrivere nel quadernetto delle perle nere giornalistiche. E l'articolo intero se tale manovra fosse stata fatta per ovviare al guasto del telecomando dalla pilota.
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Messaggio da MattiaC »

Si, direi che si tratta di triangolazione...se fosse stato un'itinerario sbagliato..e i macchinsiti al bivio Altichiero avessero tirato dritto verso BO senza accorgersene..sarebbe assai grave a mio avviso... :roll: meno male che si può ingranare la " R " .. :lol:
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aln ha scritto:Gazzettino di Belluno d venerdì 27 giugno 2008


Quella raccontata dal feltrino L.D.B. che per lavoro i giorni scorsi, partito da Feltre doveva raggiungere Milano [...] del "Giorgione" che da Udine raggiungeva il capoluogo piemontese.
Mi sono perso qualcosa? :lol:
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