Legambiente e Pendolaria

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aln
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Legambiente e Pendolaria

Messaggio da aln »

Riporto qui di seguito alcuni brani dei tanto lodati rapporti annuali di Legambiente Pendolaria: la situazione e gli scenari del trasporto ferroviario pendolare in Italia, soffermandomi in particolare dove si parla della nostra ferrovia. Poi vediamo come se ne parla. Ringrazio quanti avranno la pazienza di leggersi tutto e di controllarlo accedendo al documento originario.

PENDOLARIA febbraio 2008:
http://www.legambiente.it/sites/default ... 000728.pdf

PENDOLARIA novembre 2008:
http://lombardia.legambiente.it/sites/d ... olaria.pdf

PENDOLARIA 2009:
http://www.legambiente.it/sites/default ... 000716.pdf
Ci sono riferimenti alla Regione del Veneto, ma non alle nostre linee.

PENDOLARIA 2010:
http://www.legambiente.it/sites/default ... 002089.pdf
Ci sono riferimenti alla Regione del Veneto, non alle nostre linee. Ma l'anno dopo, probabilmente con l'intenzione di scendere più nel dettaglio a discapito dei ragionamenti su aree vaste, arriva il bello...

PENDOLARIA 2011:
http://www.legambiente.it/sites/default ... 2011_0.pdf
A pagina 29 si legge...
Pendolaria 2011 ha scritto:Ma l'enorme taglio ai finanziamenti per i pendolari ha colpito duramente anche il Veneto e non ha riguardato soltanto i treni. In questa regione la cancellazione delle biglietterie nelle piccole stazioni, dall'Alpago alla provincia di Rovigo, è diventato un punto importante delle proteste dei comitati dei pendolari e dei sindacati.
Certamente non mancano i casi di convogli in cui il numero delle carrozze invece che aumentare è sensibilmente diminuito, tanto da rendere impossibile la prosecuzione del viaggio. Ed è proprio quello che succede in tratte come la Montebelluna-Padova dove già a metà tragitto i treni sono costretti a fermarsi perché stracarichi di persone a causa delle rimodulazioni delle composizioni dei treni: 3 carrozze al posto di 5 o 6.
PENDOLARIA 2012:
http://www.legambiente.it/sites/default ... tina_1.pdf
A pagina 34 si legge...
Pendolaria 2012 ha scritto:Ma l’enorme taglio ai finanziamenti per i pendolari ha colpito duramente anche il Veneto e non ha riguardato soltanto i treni. In questa regione la cancellazione delle biglietterie nelle piccole stazioni, dall'Alpago alla provincia di Rovigo, è diventato un punto importante delle proteste dei comitati dei pendolari e dei sindacati.
Certamente non mancano i casi di convogli in cui il numero delle carrozze invece che aumentare è sensibilmente diminuito, tanto da rendere impossibile la prosecuzione del viaggio. Ed è proprio quello che succede in tratte come la Montebelluna - Padova dove già a metà tragitto i treni sono costretti a fermarsi perché stracarichi di persone a causa delle rimodulazioni delle composizioni dei treni: 3 carrozze al posto di 5 o 6.
PENDOLARIA 2013:
http://www.legambiente.it/sites/default ... 13_def.pdf
A pagina 60 si legge...
Pendolaria 2013 ha scritto:Ma l’enorme taglio ai finanziamenti per i pendolari ha colpito duramente anche il Veneto e non ha riguardato soltanto i treni. In questa Regione la cancellazione delle biglietterie nelle piccole stazioni, dall’Alpago alla provincia di Rovigo, è diventato un punto importante delle proteste dei comitati dei pendolari e dei sindacati.
Certamente non mancano i casi di convogli in cui il numero delle carrozze invece che aumentare è sensibilmente diminuito, tanto da rendere impossibile la prosecuzione del viaggio. Ed è proprio quello che succede in tratte come la Montebelluna-Padova dove già a metà tragitto i treni sono costretti a fermarsi perché stracarichi di persone a causa delle rimodulazioni delle composizioni dei treni: 3 carrozze al posto di 5 o 6.
I collegamenti ferroviari tra Calalzo e Padova sono sempre più a rischio con le corse che nel 2013 hanno subito numerose soppressioni a sorpresa, con i passeggeri lasciati a terra senza informazioni e comunicazioni ma soprattutto senza l’alternativa delle corse sostitutive su gomma. Nel frattempo, le condizioni dei pendolari peggiorano di giorno in giorno, con ritardi e disservizi continui sulla linea bellunese, tanto che il più delle volte gli stessi passeggeri, rassegnati, rinunciano a denunciare i quotidiani disagi.
Sulla disastrosa situazione della linea ferroviaria Calalzo-Padova, che ogni giorno raccoglie un bacino di utenza, fra studenti e lavoratori pendolari, specialmente nell’alto trevigiano e bellunese, si sono spesi i Comitati dei pendolari anche per proporre miglioramenti immediati come il ripristino del raddoppio del binario presso la stazione di Pederobba per favorire l’incrocio dei treni.
PENDOLARIA 2014:
http://www.legambiente.it/sites/default ... 14_web.pdf
A pagina 49 si legge...
Pendolaria 2014 ha scritto:Ma l’enorme taglio ai finanziamenti per i pendolari ha colpito duramente anche il Veneto e non ha riguardato soltanto i treni. In questa Regione la cancellazione delle biglietterie nelle piccole stazioni, dall'Alpago alla provincia di Rovigo, è diventato un punto importante delle proteste dei comitati dei pendolari e dei sindacati.
Certamente non mancano i casi di convogli in cui il numero delle carrozze invece che aumentare è sensibilmente diminuito, tanto da rendere impossibile la prosecuzione del viaggio.
I collegamenti ferroviari tra Calalzo e Padova sono sempre più a rischio con le corse che già nel 2013 hanno subito numerose soppressioni a sorpresa, con i passeggeri lasciati a terra senza informazioni e comunicazioni ma soprattutto senza l’alternativa delle corse sostitutive su gomma. Nel frattempo, le condizioni dei pendolari peggiorano di giorno in giorno, con ritardi e disservizi continui sulla linea bellunese, tanto che il più delle volte gli stessi passeggeri, rassegnati, rinunciano a denunciare i quotidiani disagi.
Ed è proprio quello che succede in tratte della linea come la Montebelluna - Padova dove già a metà tragitto i treni sono costretti a fermarsi perché stracarichi di persone a causa delle rimodulazioni delle composizioni dei treni: 3 carrozze al posto di 5 o 6.
Sulla disastrosa situazione della linea ferroviaria Calalzo Padova, che ogni giorno raccoglie un ampio bacino di utenza, fra studenti e lavoratori pendolari, specialmente nell’alto trevigiano e bellunese, si sono spesi i Comitati dei pendolari anche per proporre miglioramenti immediati come il ripristino del raddoppio del binario presso la stazione di Pederobba per favorire l’incrocio dei treni.
E infine arrivo a PENDOLARIA 2015 fresco fresco di pubblicazione:
http://www.legambiente.it/sites/default ... finale.pdf
A pagina 59 si legge...
Pendolaria 2015 ha scritto:Ma l’enorme taglio ai finanziamenti per i pendolari ha colpito duramente anche il Veneto e non ha riguardato soltanto i treni. In questa Regione la cancellazione delle biglietterie nelle piccole stazioni, dall'Alpago alla provincia di Rovigo, è diventato un punto importante delle proteste dei comitati dei pendolari e dei sindacati.
Certamente non mancano i casi di convogli in cui il numero delle carrozze invece che aumentare è sensibilmente diminuito, tanto da rendere impossibile la prosecuzione del viaggio.
I collegamenti ferroviari tra Calalzo e Padova sono sempre più a rischio con le corse che già nel 2013 hanno subito numerose soppressioni a sorpresa, con i passeggeri lasciati a terra senza informazioni e comunicazioni ma soprattutto senza l’alternativa delle corse sostitutive su gomma. Nel frattempo, le condizioni dei pendolari peggiorano di giorno in giorno, con ritardi e disservizi continui sulla linea bellunese, tanto che il più delle volte gli stessi passeggeri, rassegnati, rinunciano a denunciare i quotidiani disagi. Ad oggi il tragitto in molti casi prevede 3 cambi ed un tempo di percorrenza di oltre 3 ore.
Disastroso è quello che succede in tratte della linea come la Montebelluna - Padova dove già a metà tragitto i treni sono costretti a fermarsi perché stracarichi di persone a causa delle rimodulazioni delle composizioni dei treni: 3 carrozze al posto di 5 o 6.
Sulla situazione della linea ferroviaria Calalzo - Padova, che ogni giorno raccoglie un ampio bacino di utenza, fra studenti e lavoratori pendolari, specialmente nell’alto trevigiano e bellunese, si sono spesi i Comitati dei pendolari anche per proporre miglioramenti immediati come il ripristino del raddoppio del binario presso la stazione di Pederobba per favorire l’incrocio dei treni.
Più o meno sono venti righe dedicate alla nostra ferrovia all'interno di un rapporto che spazia tutta l'Italia. Il problema è che queste venti righe appaiono scritte con troppa parzialità, troppa imprecisione e insinuo troppa mala fede.
Ora vorrei evidenziare alcune cose con tutta la scomoda antipatia che mi contraddistingue.

# Pendolaria ha battuto tutti sul tempo profetizzando il famigerato "cambio di Montebelluna" fin dal 2011. Bravi.
# Si fa un uso spregiudicato del copia e incolla: anno dopo anno mentre le cose cambiano (in meglio o in peggio, comunque sono sensibilmente cambiate) loro scrivono sempre le stesse Parola ripetuta eliminata cose. Per esempio continuare a dire che c'è un enorme taglio dei finanziamenti per i pendolari evidentemente fa tanto figo, ma purtroppo è falso visto che da un po' la cifra sul piatto è sempre la stessa.
# E la povera biglietteria ferroviaria dell'Alpago, presa a simbolo del disservizio in tutta la regione? Forse Pendolaria non sa che è chiusa dal 1988 circa, dieci anni fa era stata installata un'automatica di vecchia concezione presto scassinata, da due anni c'è un'automatica di ultima generazione che ho visto sempre funzionante. Ma scrivere sempre la stessa litania e denunciarne la chiusura fa proprio figo.
# Pensavo che la capacità di contare fosse abbastanza diffusa, almeno fino a quando i numeri restano sulle dita di una mano, e invece non è così, visto che si dice dei viaggi Padova – Calalzo con tre cambi di treno, quando in realtà sono due e a volte uno o nessuno. Anzi no, mi correggo: i cambi sono sedici, basta scendere a ogni stazione e aspettare il treno successivo.
# Fa figo continuare a scrivere che i collegamenti tra Padova e Calalzo sono sempre più a rischio: peccato che alcuni indicatori mostrino come il rischio negli ultimi due anni sia diminuito, e che le regolarità dei treni da e per Calalzo è aumentata.
# Si parla di soppressioni a sorpresa senza bus sostitutivo. Effettivamente ci sono state tante soppressioni nel 2014, il fatto che siano a sorpresa è il più delle volte connaturato alle ragioni stesse che hanno causato la cancellazione, ma quello che Pendolaria non dice è che la maggior parte delle soppressioni ha effettivamente avuto una sua corsa sostitutiva con bus, per un ammontare complessivo di migliaia di chilometri percorsi.
# Ripristinare il binario d'incrocio a Pederobba? Voglio conoscere nome e cognome di chi lo chiede e soprattutto voglio conoscere le motivazioni che consiglierebbero questo lavoro. A me sembra tanto un voler spendere tre milioni di Euro a vanvera.

Così è Pendolaria, soffermandosi solo sul tema locale e tralasciando altre aree dove comunque ce ne sarebbe da eccepire. Meno male che all'inizio premettevano di non voler abbandonarsi alle “solite lamentele corporative”, alla “vecchia litania italiana di treni vecchi, sporchi e in ritardo” perché “il tema del trasporto ferroviario pendolare nel nostro Paese rimane chiuso dentro alcuni stereotipi che faticano a descrivere un fenomeno che ha assunto dimensioni incredibili negli ultimi anni. E che merita attenzione e risposte, perché rappresenta una grande questione nazionale.”
Poi i primi a restare chiusi nella lamentela corporativa e negli stereotipi sono proprio loro.
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Stazione per l'Alpago
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Re: Legambiente e Pendolaria

Messaggio da Stazione per l'Alpago »

Garzanti Linguistica ha scritto:Pendolare: si dice di lavoratore o studente che, non risiedendo nel luogo dove presta la sua attività o studia, deve raggiungerlo con quotidiani viaggi di andata e ritorno: un treno di pendolari.
Viaggiatore: chi viaggia, specialmente su mezzi di trasporto pubblici:
Qualcuno mi spieghi perché si usa sistematicamente il primo lemma per indicare la categoria sottesa dal secondo.
La chiusura della biglietteria: io capisco chi deve prenotare un viaggio intorno al mondo e non ha dimestichezza con internet, e capisco anche che alcuni servizi sono erogati solo dalle biglietterie, ma ricamarci un articolo per una biglietteria chiusa in Alpago mi pare un po' tantino, visto che i PENDOLARI fanno l'abbonamento alla stazione di destinazione se non possono farlo in Alpago e i VIAGGIATORI che non hanno il biglietto lo fanno in treno se la macchinetta non funzia.
In Italia ci sono due tipi di matti: quelli che si credono Napoleone e quelli che vogliono risanare le Ferrovie dello Stato (G. Andreotti)
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Stazione per l'Alpago
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Re: Legambiente e Pendolaria

Messaggio da Stazione per l'Alpago »

Dopo aver leggiucchiato la relazione, senza aver visto gli anni precedenti, dico che qualche dato interessante c’è. Qualche considerazione sparsa.

“Nel 2007 i collegamenti Eurostar [Milano-Roma] al giorno erano 17 nel 2015 43 Frecciarossa+20 Italo=63”
diciamo anche che l’alta velocità ferroviaria ha ammazzato il traffico aereo fra le due città, legambiente potrebbe fare un calcolo delle tonnellate di CO2 risparmiate. Pensa al giorno in cui avremo una Milano-Parigi in 4h scarse
Direi “avanti così”, l’alta velocità ferroviaria è qualcosa di irrinunciabile e personalmente trovo pazzesco che il Veneto non abbia ancora alcun collegamento AV (la freccia per Roma circola sulle linee AV da Bologna in giù, Venezia-Milano sono 2:35 ore. Stiamo parlando di esigenze di mobilità enormi, si veda il traffico quotidiano su A4, su un territorio ricco di attività economiche e turistiche.

Dai dati regionali emerge che il valore economico degli investimenti non è necessariamente collegato alla qualità e alla quantità di servizi offerti. Però in linea di massima, senza investimenti non si va da nessuna parte.

Preoccupanti i tagli in Calabria-Basilicata-Campania-Sicilia. Alcuni esempi dell’attuale servizio (pag.10) Potenza-Matera:100km, 3h, Ragusa-Palermo 250km, 6h SEI ORE!!!: valore minimo, medio o massimo? In ogni caso inaccettabile
Eppure: “Le situazioni più gravi sono quelle di Sicilia, Calabria, Piemonte, Puglia e Veneto dove i pendolari sono centinaia di migliaia e si stanziano fondi vicini allo 0,1% della spesa rispetto al bilancio”. Però in Veneto ci sono Belluno-Verona 200km 3h e qualcosa, Belluno-Rovigo 180 km, 3h e servizi veloci tra le città maggiori (sì siamo una realtà minore, non abbiamo un servizio paragonabile a Padova e tuttavia stiamo meglio di capoluoghi con il quintuplo degli abitanti). E qui si rientra sul discorso sulla non-correlazione tra soldi investiti e risultato. Emblematica la foto dei d445 in servizio ICnotte sulla jonica.

Sull’errore del trasferimento di competenza alle regioni dico NO. Ci sono modelli virtuosi e modelli fallimentari in regioni di “destra” e di “sinistra”, a dimostrazione che la differenza non è né nella sede delle competenze né nel colore dell’assessore. Un modello centrale farebbe ancora più danni a mio avviso perché sarebbe condotto da persone che credono di portare il modello Ferrovie del Lazio a Marilleva.

Mi piacerebbe avere i dati relativi ai soldi a disposizione per il trasporto regionale, compresi incassi dal servizio, eventuali pubblicità ecc. In Veneto si parlava da qualche parte che il 40% del costo del servizio erogato era pagato dai biglietti. Ho visto su Striscia ieri che in un giorno in una fermata della Metro (Con tornelli!) di una grande città italiana venivano evasi ca. 20.000 € di biglietti (differenza tra incasso alla biglietteria in un giorno normale e con i controllori al varco). Se prendiamo le sole 5 maggiori fermate sono 100.000€ al dì solo in metro, decine di milioni l’anno in 5 fermate. Ci rinnovi il parco mezzi! Questa città è citata nel documento per trovarsi in una situazione critica per la mobilità urbana e suburbana. Il numero di viaggiatori che finanzia il servizio è importante!

Qualche frecciata sulle tariffe: qualcuno dice gli abbonamenti costano. Non faccio i conti in tasca agli altri, ma ad esempio 70 euro al mese per fare Belluno–Treviso (76 km) sono tanti per il servizio offerto? Per 22 viaggi AR sono 1,60 € a viaggio. Almeno (almeno) 10 volte meno che in auto.

La pagina del Veneto mi sembra illustra una situazione vecchia, non riporta gli aumenti di corse 4 ogni ora tra Treviso e Venezia, ancora di più tra Venezia e Padova, e gli altri. Poi possiamo dirlo che Belluno-Venezia 2:10 è tanto ma è anche vero essere in linea con il regionale lento Verona-Venezia. Però riporta il cambio multiplo Calalzo-Padova. Sulla situazione delle linee secondarie della bassa non so, sembrerebbero esserci amplissimi margini di miglioramento.
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Re: Legambiente e Pendolaria

Messaggio da aln »

Han da poco pubblicato PENDOLARIA 2016
http://www.pendolaria.it/wp-content/upl ... ggiori.pdf
Il rapporto risulta meno corposo delle edizioni precedenti e si limita a trattare di "10 linee pendolari peggiori". Fatta eccezione per una tabella per nulla chiara che vorrebbe mettere in relazione gli aumenti tariffari col numero delle corse, manca la consueta analisi per ogni Regione italiana che abbiamo imparato a conoscere nelle edizioni precedenti e di cui sopra avevo evidenziato l'approccio grossolano e grottesco all'insegna del copia & incolla più spudorato.
Per il Veneto si sono accaniti solo sulla Treviso - Portogruaro, al nono posto.
Pendolaria 2016 ha scritto:La Treviso-Portogruaro è una linea a binario unico di oltre 52 km. I viaggiatori che quotidianamente fruiscono del treno sono soprattutto studenti liceali e universitari, oltre agli utenti dell’Ospedale Riabilitativo di Motta di Livenza, centro riabilitativo regionale. Rispetto al passato i collegamenti sono meno, i treni più lenti e obbligano a cambi. Negli ultimi mesi i servizi su questa linea hanno subìto un graduale peggioramento. Innanzitutto il numero di convogli previsti in circolazione, soprattutto nel pomeriggio, sono diventati sempre più insufficienti e se per svariati motivi non si riuscisse ad arrivare in tempo da Venezia o Padova per effettuare il cambio, si rischia di dover aspettare due ore il treno successivo. Su questa linea viaggiano 10 coppie di treni al giorno e 10 autobus sostitutivi. Anche la qualità dei mezzi circolanti risulta scarsa visto l’utilizzo di ALn 668 risalenti ad almeno 35 anni fa ed una velocità media di soli 50 km/h. Con il nuovo cambio d’orario sono state accolte le richieste dei pendolari nella fascia mattutina, ma rimangono molte criticità per quella del pomeriggio. Nel recente passato il problema non si poneva, essendoci molti treni diretti tra Padova e Portogruaro/Motta di Livenza, o comunque aventi un solo cambio. Nella situazione attuale invece almeno un cambio c'è sempre e nel peggior dei casi, sempre nel pomeriggio, le persone devono aspettare 40 minuti alla stazione di Treviso, dopo essere arrivate da Padova, per riuscire ad andare verso Portogruaro. L’alternativa ad una lunga attesa è acquistare un biglietto per uno dei 10 autobus sostitutivi, scelta poco vantaggiosa visto il numero di persone che ne fruisce e la certezza di continuare ad accumulare ritardo dato il notevole traffico stradale. Integrare il numero dei treni, sostituire i treni in circolazione più vecchi e garantire maggiori coincidenze rappresenterebbe invece la vera alternativa per migliorare la situazione ormai al collasso dell’area circostante.
Ma nulla è cambiato: restano troppe imprecisioni e troppa parzialità nel dipingere il quadro di Pendolaria che, evidentemente è una scelta precisa, deve avere tinte fosche (poi quando è ora del Treno Verde in Legambiente cambiano tutti idea?).
Comunque questa inchiestona dà la stura ad altri espertoni:
Il Gazzettino, sabato 17 dicembre 2016 ha scritto:Trasporti. «Serve il raddoppio dei binari». I sindacati non hanno dubbi su come rilanciare la linea Treviso-Portogruaro
PORTOGRUARO - «Solo con il raddoppio dei binari si possono risolvere i problemi della Treviso-Portogruaro, non solo per il trasporto passeggeri, deficitario rispetto alle esigenze, ma anche per implementare il trasporto merci che è stata la motivazione principale della riapertura, dopo la sospensione del servizio per l'alluvione del 1966». I sindacati delle ferrovie concordano nel non dare la croce addosso al nuovo assessore regionale del Trasporti, Elisa De Berti, che molto si sarebbe impegnata per dare servizi ai pendolari, sempre più costretti muoversi su ferro, viste che la Postumia è sempre più intasata. Riaperta nel 2000, dopo 34 anni di chiusura, la ferrovia Treviso-Portogruaro, 52 chilometri a binario unico, adottò per scelta di sperimentare i nuovi sistemi di sicurezza ferroviaria di tipo computerizzato. Fu così una delle prime tratte del Triveneto ad essere telecomandata direttamente dalla centrale di Mestre. Purtroppo, strutturandola a binario unico e con stazioni lontane tra loro, fu sottovalutata l'importanza del territorio che andava a servire. A Pramaggiore ancora ci si chiede perché è stata soppressa la fermata di Belfiore, che prima del 66 era in sevizio. «Il contratto di servizio tra Trenitalia e Regione sostiene Lisa Nigris, segretaria provinciale del Fast stipulato a suo tempo scontò la necessità di garantire La Marca che svolge servizio su pullman. Comunque, bisogna dare atto all'assessore De Berti di avere contribuito a sostituire le vecchie motrici diesel 668 con i Minuetto, che hanno però meno di 200 posti. Per pensare di introdurre i moderni Taf, che portano 700 passeggeri, è necessario assolutamente raddoppiare i binari». «Con il problema degli incroci - sostiene Nicola Spolaor, segretario regionale dell'Orsa non è ipotizzabile l'introduzione dei Taf. Si pensi poi che anche Trenitalia continua a sottovalutare la linea: l'altro giorno materiale destinato alla Portogruaro-Treviso è stato dirottato all'ultimo minuto sulla Portogruaro-Venezia, portando quindi ad una soppressione di convoglio sulla linea meno importante'».


E tra qualche mese si passerà come di consueto all'iniziativa di segno opposto del Treno Verde: Legambiente lo sa tenere bene il piede in due staffe.
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Re: Legambiente e Pendolaria

Messaggio da robi »

Curioso che l'uso dei taf renda necessario il doppio binario?
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Re: Legambiente e Pendolaria

Messaggio da Stazione per l'Alpago »

robi ha scritto:Curioso che l'uso dei taf renda necessario il doppio binario?
Certo: due piani, due binari. E' ovvio.

Premesso che non conosco assolutamente la linea e una classifica è comprensibile se sono spiegati chiaramente i criteri adoperati (peso dei singoli parametri, definizione degli stessi: concetto di "frequentazione" piuttosto che " carenza di orari adatti per l’utenza pendolare". Ci saranno senz'altro, ma se non li vedo mi dà la sensazione di tanto al chilo. Anche il numero di corse è un dato buttato lì .
  • La logica egli orari sulla linea mi sfugge un po', scadenzati, buchi, corse bus, treni la mattina e dopo le 5. Linea a vocazione strettamente pendolare?
  • Collegamenti con Padova-Venezia: Non mi pare così grigia come la raccontano, ovvio, non credo ci siano flussi viaggiatori mostruosi tra la città del santo e Gorgo al Monticano o Olmi (ospedale di Motta a parte)
  • Vedo anche minuetti elettrici dalle parti di Treviso. cosa gira sulla linea?
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Re: Legambiente e Pendolaria

Messaggio da aln »

Con l'orario vecchio c'era una doppia di 668.1200 per fare Treviso - Motta - Treviso (ma a leggere gli espertoni di Legambiente pare girassero solo queste). Per il resto Minuetto elettrico. Con l'orario attuale non so.
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Re: Legambiente e Pendolaria

Messaggio da aln »

Mi sono sbagliato, quella pubblicata il mese scorso era solo un'anticipazione, ora purtroppo è arrivato il rapporto completo.

PENDOLARIA 2016:
https://www.legambiente.it/sites/defaul ... a_2016.pdf
A pagina 61 si legge...
Pendolaria 2016 ha scritto:Ma l’enorme taglio ai finanziamenti per i pendolari ha colpito duramente anche il Veneto negli anni passati hanno riguardato anche la cancellazione delle biglietterie nelle piccole stazioni, dall'Alpago alla provincia di Rovigo, dove sono state numerose le proteste dei comitati dei pendolari e dei sindacati.
Certamente non mancano i casi di convogli in cui il numero delle carrozze invece che aumentare è sensibilmente diminuito, tanto da rendere impossibile la prosecuzione del viaggio.
I collegamenti ferroviari tra Calalzo e Padova sono sempre più a rischio con le corse che già nel 2013 hanno subito numerose soppressioni a sorpresa, con i passeggeri lasciati a terra senza informazioni e comunicazioni ma soprattutto senza l’alternativa delle corse sostitutive su gomma. Nel frattempo, le condizioni dei pendolari peggiorano di giorno in giorno, con ritardi e disservizi continui sulla linea bellunese, tanto che il più delle volte gli stessi passeggeri, rassegnati, rinunciano a denunciare i quotidiani disagi. Ad oggi il tragitto in molti casi prevede 3 cambi ed un tempo di percorrenza di oltre 3 ore.
Disastroso è quello che succede in tratte della linea come la Montebelluna-Padova dove già a metà tragitto i treni sono costretti a fermarsi perché stracarichi di persone a causa delle rimodulazioni delle composizioni dei treni: 3 carrozze al posto di 5 o 6. Sulla situazione della linea ferroviaria Calalzo-Padova, che ogni giorno raccoglie un ampio bacino di utenza, fra studenti e lavoratori pendolari, specialmente nell’alto trevigiano e bellunese, si sono spesi i Comitati dei pendolari anche per proporre miglioramenti immediati come il ripristino del raddoppio del binario presso la stazione di Pederobba per favorire l’incrocio dei treni.
Le stesse cose scritte lo scorso anno. E l'anno precedente. E quello prima ancora. Più su ci sono tutti i riferimenti.
Pendolaria e Legambiente: bravi a fare copia e incolla dal 2011.
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Re: Legambiente e Pendolaria

Messaggio da Stazione per l'Alpago »

Porc., tra copia-incolla e statistiche tanto al chilo queste righe rovinano la piazza a chi magari segnala problemi reali
la cancellazione delle biglietterie nelle piccole stazioni, dall'Alpago alla provincia di Rovigo, dove sono state numerose le proteste dei comitati dei pendolari e dei sindacati.
nel 2010 in Alpago non c'era niente, adesso c'è l'emettitrice. Dicono che uno sportello con addetto 80 ore a settimana sia antieconomico.
Certamente non mancano i casi di convogli in cui il numero delle carrozze invece che aumentare è sensibilmente diminuito, tanto da rendere impossibile la prosecuzione del viaggio.
Certo, a Calalzo non arrivano più convogli da 400 posti, il taglio è stato fatto per evitare di portare su aria inquinata dalla bassa e riportare a valle aria pulita del Cadore.
I collegamenti ferroviari tra Calalzo e Padova sono sempre più a rischio con le corse che già nel 2013 hanno subito numerose soppressioni a sorpresa, con i passeggeri lasciati a terra senza informazioni e comunicazioni ma soprattutto senza l’alternativa delle corse sostitutive su gomma.
Sono passati 3 anni, una rivoluzione d'orario e riguardo l'alternativa su gomma... in aereo non sembra ancora praticabile.
Nel frattempo, le condizioni dei pendolari peggiorano di giorno in giorno, con ritardi e disservizi continui sulla linea bellunese, tanto che il più delle volte gli stessi passeggeri, rassegnati, rinunciano a denunciare i quotidiani disagi. Ad oggi il tragitto in molti casi prevede 3 cambi ed un tempo di percorrenza di oltre 3 ore.
Disastroso è quello che succede in tratte della linea come la Montebelluna-Padova dove già a metà tragitto i treni sono costretti a fermarsi perché stracarichi di persone a causa delle rimodulazioni delle composizioni dei treni: 3 carrozze al posto di 5 o 6. Sulla situazione della linea ferroviaria Calalzo-Padova, che ogni giorno raccoglie un ampio bacino di utenza, fra studenti e lavoratori pendolari, specialmente nell’alto trevigiano e bellunese,
Quanti fanno Calalzo Padova in giornata? Soppressioni: quante? 1, 2, 10 a settimana media? Passeggeri lasciati a terra, quando? Quanti? quel giorno che causa investimento hanno chiuso la linea e gestito un'emergenza meglio che hanno potuto? [Beneficio del dubbio, non viaggio mai da Castelfranco a Padova alle 7 di mattina].
Si sono spesi i Comitati dei pendolari anche per proporre miglioramenti immediati come il ripristino del raddoppio del binario presso la stazione di Pederobba per favorire l’incrocio dei treni.
Quante volte nel 2016 il secondo binario a Pederobba avrebbe salvato da ritardi e coincidenze saltate?

Belli anche numeri come Alessandria -Roma: Treno diretto con tempo di percorrenza minimi di 5 h e 47 m (Peccato non prendere in considerazione l'ipotesi che con un cambio in 4.35 sei a roma e con 4.45 hai soluzioni sia andata sia ritorno a ogni ora). Idem Perugia-Milano: dichiarate 5.40, invece esistono 5 soluzioni sotto le 4.05 (8 al ritorno). (c'erano nel 2016????)

Generalmente se il 20% delle cose che leggono so essere cagate e sul restante 80 non so pronunciarmi, per me sono 100% cagate, anche se magari sulla Jonica ci sono dei reali problemi con le d445.
In Italia ci sono due tipi di matti: quelli che si credono Napoleone e quelli che vogliono risanare le Ferrovie dello Stato (G. Andreotti)
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aln
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Re: Legambiente e Pendolaria

Messaggio da aln »

Qualche giorno Legambiente, accortasi delle critiche sollevate, ha scritto a TreniBelluno: siamo disponibili a collaborare perché la prossima edizione di Pendolaria sia più accurata e aggiornata delle precedenti, almeno per le nostre linee.
Sharklet
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Re: Legambiente e Pendolaria

Messaggio da Sharklet »

Bella notizia! Un passo avanti.
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robi
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Re: Legambiente e Pendolaria

Messaggio da robi »

Sì è vero però non vedo perché 2 associazioni, quando trattano un determinato tema oltremodo annualmente, non debbano essere accurate e precise a prescindere...cioè scrivo correttamente di alcune linee solo perche trenibelluno me lo ha fatto notare...e le altre realtà?
ROBI663
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aln
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Re: Legambiente e Pendolaria

Messaggio da aln »

E' uscito Pendolaria 2017 e finalmente non ci sono più quegli storici svarioni sulle nostre linee: così non si parla più, per esempio, della recentissima chiusura della biglietteria di Stazione per l'Alpago avvenuta poco fa nel 1990 circa e nemmeno del ripristino del binario di incrocio di Pederobba.
:)
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e550
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Re: Legambiente e Pendolaria

Messaggio da e550 »

Ho notato che questo fatto non è stato ben digerito da qualcuno, rammaricato del fatto che la Padova - Calalzo non faccia più parte di questo elenco.
Vacanze in treno? all'estero si può.
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Sharklet
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Re: Legambiente e Pendolaria

Messaggio da Sharklet »

Armato di buoni propositi mi sono avviato alla lettura del rapporto. Già solo nell'introduzione iniziale:
"Il continuo successo del servizio ad alta velocità dimostra la voglia di treno che c’è in Italia. Il numero
di persone che prende ogni giorno il servizio ad alta velocità è infatti cresciuto anno dopo anno. Per le Frecce si è passati da 10 milioni di passeggeri annui del 2010 ai 24 milioni del 2017."
24 milioni sono passeggeri semestrali... Dal 2010 che leggono male i comunicati FS. Non serve neanche proseguire nella lettura data l'affidabilità.
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