Speranze?

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Saif
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Speranze?

Messaggio da Saif »

Ecco le notizie speranzose uscite sul Gazzettino di oggi:
Venerdì, 21 Maggio 2004

«Subito una metropolitana di superficie»
In consiglio comunale una delibera che impegna la Regione Veneto a sposare lo studio Savi e anticipare i tempi

«Padova-Calalzo/tempo perso/vagoni vecchi/ferrovia marcia/nessuno attende in stazione/non un meridionale che gridi/impalato alla valigia»: cantavano così i Belumat nel 1978 nel mitico brano sul treno. E' cambiato poco o nulla, perché il suo utilizzo non raggiunge il 50 per cento e la tratta Conegliano-Ponte nelle Alpi si ferma addirittura al 30. Per sperare di farci salire qualcuno in più, bisognerebbe aumentare le corse e la loro velocità. Bisognerebbe soprattutto non lasciare a terra con un palmo di naso passeggeri che non trovano la coincidenza per una manciata di minuti.Ora il sindaco Ermano De Col, un anno dopo la presentazione in un convegno davanti a Regione, Assindustria e Ferrovie, ha deciso di sottoporre un ordine del giorno al consiglio comunale del 15 giugno da presentare alla Regione Veneto, affinché recepisca il progetto di sviluppo del sistema ferrovia rio in Val Belluna, curato dall'ingegnere Bruno Savi, e ne finanzi il progetto. La cornice è quella del Sistema ferrovia rio metropolitano regionale, il cosiddetto Sfmr, che già in ritardo sta muovendo i primi passi fra Venezia, Padova e Treviso (previsioni entro il 2006), per poi estendersi in una seconda fase verso Conegliano, Montebelluna, Bassano e forse Primolano (entro il 2010) e concludere la terza, fra Montebelluna, Belluno e Conegliano, dopo. Utopie, come da ministro Bernini definì a Pieve di Cadore il ripristino della Calalzo-Dobbiaco? Forse no.
Gli assessori interessati a questo progetto, soprattutto Monica Nevyjel alla mobilità e poi Livio Viel all'urbanistica e Maurizio Busatta al turismo e all'economia, si sono mossi da tempo partecipando a incontri e discutendo come dare corpo a questa proposta e come cercare alleati nei Comuni interessati della Val Belluna e della Marca trevigiana. Le giunte di Belluno e di Feltre ne hanno parlato e pensavano a un protocollo d'intesa. A questa sorta di aspettativa per una mobilità diversa, dal sapore di miraggio, con tanto di carrozze come quelle di una qualsiasi metropolitana, si antepone però la possibilità, ritenuta dal Comune molto più praticabile in fretta e senza troppi costi, di cadenzare le corse ogni ora sulle direttrici da Castelfranco a Ponte nelle Alpi e da Conegliano a Feltre. Sarebbe sufficiente, secondo lo studio, contare su motrici diesel più potenti di quelli attuali. Ventinove minuti per coprire la distanza fra Montebelluna e Feltre, lo stesso tempo tra Feltre e Ponte nelle Alpi, altrettanto fra Ponte nelle Alpi e Vittorio Veneto. La conseguenza sarebbe anche quella di avere, tra Feltre e Ponte nelle Alpi, il raddoppio delle corse.

La seconda parte di questa scorciatoia sull'attuazione del Sfmr, che in ogni caso Belluno vorrebbe che la Regione anticipasse alla seconda fase (entro 2010) visto il ritardo di marcia, riguarderebbe l'elettrificazione delle linee fra Castelfranco, Montebelluna, Feltre, Belluno, Ponte nelle Alpi (Longarone) e Conegliano. Nel salto di qualità di questi 140 chilometri (la metà in provincia) va messa, con la riduzione dell'inquinamento, la possibilità che raggiungano direttamente il Bellunese anche treni di lunga percorrenza evitando trasbordi ai passeggeri.La terza e ultima parte concepita dal Comune sarebbe quella di un ingresso a pieno titolo nel Servizio ferrovia rio metropolitano regionale che, come si diceva, si vorrebbe anticipato alla seconda fase dei programmi regionali. Allora, se verranno quei tempi, si viaggerà su carrozze completamente diverse, basse come quelle di una metropolitana vera e propria.

Nel Piano regolatore esiste già la previsione di una stazione a Cavarzano, dove c'è la lottizzazione di Mur di Cadola. La più popolata delle frazioni merita attenzione anche se a scapito dei tempi di percorrenza. Intorno alle stazioni, che non possono restare quelle attuali «porta a porta», devono svilupparsi parcheggi di scambio e collegamenti coi nodi cruciali dei centri urbani e coi centri minori. In questa logica di integrazione ferro-gomma l'ipotesi è concentrare l'attenzione su alcune località da individuare. Alcuni esempi: Alano raccoglie l'utenza della parte orientale della Valmareno, Feltre serve al Trentino, Sedico-Bribano Ponte nelle Alpi per Val Belluna e Alpago e Vittoriese, Longarone per la confluenza dello Zoldo, Sedico-Bribano, stazione per l'Alpago e Calalzo anche per il trasporto merci.

In questa ottica le stazioni non sono più solo un punto di partenza e di arrivo dei passeggeri, ma il luogo dell'intermodalità. Il Comune ritiene che questa strada sia un'integrazione necessaria nel sistema della mobilità e un'alternativa più pratica e pulita al trasporto su gomma.

Flavio Olivo

Altra notizia meno bella:

Niente emendamento nel pacchetto trasporti

L'emendamento Costa sulla ferrovia Calalzo-Dobbiaco è rimasto un buon proposito. L'europarlamento non lo ha nemmeno considerato, ma in un contesto politico molto più vasto. Nel mare magnum del corridoio ferrovia rio del Brennero, che ovviamente è stato approvato, non è entrato il correttivo del sindaco di Venezia per far sì che anche le adduttrici del corridoio fossero riconosciute strategiche e funzionali. Il governo italiano non c'aveva pensato. La Calalzo-Dobbiaco sarebbe stata una di queste.
Ma la politica spesso segue altre logiche. Il no al ponte sullo stretto di Messina, che rischiava di mandare all'aria il lavoro della commissione, ha finito per condizionare il voto sulle reti Ten. Il pacchetto è stato presentato blindato al voto finale, senza possibilità di introdurre emendamenti.
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MattiaC
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Messaggio da MattiaC »

:shock: :shock: :shock: Mi sembra un ottima notizia ,la prima ,forse apre qualche speranza, chissà..??!! Per ora attendiamo..... 8) 8) :lol: :lol:
xxx

Messaggio da xxx »

Mah ragazzi, la mia personale opinione sul futuro della nostra ferrovia è abbastanza altalenante e alterna giorni contraddistinti da voli pindarici a cocenti batoste pessimistiche dovute alla stagnate realtà.
Sono una quindicina d’anni che seguo l’evolversi della situazione e devo constatare che poco è cambiato; le fasi più salienti che ricordo sono queste:
 Introduzione di convogli navetta con D345 e carro generatore;
 Introduzione delle D445 atte per il telecomando dei convogli navetta e il riscaldamento;
 Scomparsa delle D345 e dei carri generatori;
 Scomparsa dei treni merci almeno sul ramo per Calalzo;
 Abbandono del progetto di trasporto di prodotti per la fonderia/centrale di Ospitale (vedi opere già realizzate in stazione);
 Introduzione e successiva scomparsa delle Aln 663 del D.L. di Treviso;
 Sostituzione del binario a monte di Castellavazzo con enormi lavori di bonifica anche della massicciata ferroviaria;
 Nuovo segnalamento e nuovi passaggi a livello con barriere;
 Soppressione di molte fermate (Castellavazzo, Faè, tra non molto Ospitale e/o Perarolo);
 Inizio, blocco e conclusione della variante di Monte Zucco;
 Recenti lavori di risanamento tra Ponte nelle Alpi e Longarone.

Queste sono gli accadimenti di cui ho memoria, adesso, con la nomina di Reolon a Presidente della provincia ci aspettiamo il prolungamento per Dobbiaco e l’elettrificazione, d’altro canto sono cose che ha “sbandierato” in camagna elettotale, adesso apsettiamo il mantenimento della parola.
Avete notizie sull’introduzione dei Minuetto, quando arriveranno?
Ciao ciao.
Federico
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Messaggio da Federico »

Ciao

ho letto delle "opere" in stazione per la fonderia di Ospitale: a cosa ti riferisci esattamente? Sono curioso.

Io sinceramente non credo proprio che sopprimeranno nè Osp., nè Perarolo. Tempo fa se ne era parlato, ma credimi, a Venezia in direzione compartimentale RFI ci sono persone intelligenti: non ci vuole molto per capire che se sopprimi Ospitale complichi notevolmente il traffico sulla PNA-Calalzo. La flessibilità a quel punto sarebbe 0, con i treni inchiodati a Longarone come adesso sono inchiodati a Vittorio o a Ponte per i motivi stranoti legati alle problematiche d'incrocio.
Nonostante i vari commenti, anche quelli apparsi su TT, oggi su quella linea ci sono 11 coppie 365 giorni l'anno più il Roma. Non è un brutto traffico per una linea secondaria che ha un bacino di utenza (tra Cal-Pieve e PNA)di meno di 30000 ab., e che non può essere facilmente paragonato a quello passeggeri degli anni 60-70.

Sani
Federico
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Saif
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Messaggio da Saif »

LA PROVINCIA SI MUOVE
Se da una parte Franco Roccon giustamente protesta, dall’ altra l’ Assessore provinciale ai Trasporti Quinto Piol si sta muovendo sul campo ferroviario. In un recente incontro a Mestre, con dirigenti di Rfi e Sindaci della Provincia, si è occupato della stipula di una convenzione per il recupero e l’ utilizzo di alcune stazioni ferroviarie da parte dei comuni, tra cui Sottocastello, Stazione per l’ Alpago e Cadola-Soccher. Pochi giorni dopo, alla radio, ha parlato dei progetti per lo sviluppo: se da un lato è nota l’ intenzione (speranza) di ripristinare il collegamento per Cortina-Dobbiaco, meno noto, da parte mia, è qualla di istituire un collegamento Feltre-Primolano. La Provincia punta inoltre a far diminuire i tempi di percorrenza delle due linee, dai 20 ai 40 minuti.
...non ferma a Querovas Levadallontanarsi dalla linea gialla...

Proverbio del giorno: A far del bén ai muss se ciàpa solo che peàde
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