TAV Si, TAV No. Che cosa ne pensiamo noi?

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Saif
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TAV Si, TAV No. Che cosa ne pensiamo noi?

Messaggio da Saif »

Un tema caldo in questo periodo, quello delle linee cosiddette TAV. Nei mesi scorsi avevamo sentito parlare solo dei record di velocità degli ETR 500, e delle potenzialità che avranno le linee in parola nel futuro, anche a medio-lungo termine. Ma un dì, all’ improvviso, ecco sollevarsi la protesta. Di soprassalto. Dal silenzio alla lotta in men che non si dica, e la Val di Susa è sottosopra, facendo eco agli strali di amministratori locali e cittadini, che della TAV sul loro territorio proprio non ne vogliono sentir parlare. Potenziamo la linea esistente, dicono. Ma basterebbe? Nel frattempo, però i “NO-TAV”, o meglio parte di loro, ne approfittano per seminare distruzione, dove capita.
Ho dato degli spunti, ora vi lascio esprimere le considerazioni che ritenete più opportune, e che mi piacerebbe sentire. Se un giorno si dovesse passare con una nuova linea ferroviaria per Belluno, come ci comporteremmo?

Riporto in allegato a questo intervento un editoriale, che vi consiglio di leggere, tratto dal quotidiano “La Repubblica” di giovedì 8 dicembre.
MEGLIO LENTI di Sebastiano Messina
Come si fa a non essere solidali con la gente della Val di Susa, che ha tutto il diritto di difendere la sua salute e la sua natura? Non si può: fanno benissimo, quei cittadini, a far sentire la loro voce. Un altro discorso, però, va fatto per coloro che l’ altra sera, a Porta a Porta, il direttore del Mattino Mario Orfeo ha chiamato “i professionisti del no”. Quelli che non vogliono il Ponte sullo Stretto perché disturba il volo delle cicogne, non vogliono le autostrade perché alterano la linea del paesaggio, non vogliono gli aeroporti perché fanno rumore e non vogliono i poli turistici perché minacciano gli scorfani maculati. Una volta ero convinto che il mezzo ideale di questi fondamentalisti difensori dello status quo fosse il treno. Credevo che volessero convincerci tutti a rottamare le automobili per salire ogni mattina su un mezzo pubblico (avendocelo, direbbe Totò). Adesso però neanche il treno va bene, se va ad alta velocità. “Il treno deve andare piano”, mi ha spiegato qualche giorno fa un pasdaran della linea “no Tav”. E’ stata un’ illuminazione. In quel momento ho capito che noi italiani, che ce la prendiamo sempre con i ritardi delle Fs, abbiamo le ferrovie più ecologiste del pianeta. Siamo già nel futuro, e non ce ne rendiamo conto.
Federico
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Messaggio da Federico »

Ciao Rudy, non vorrei essere troppo sbrigativo o superfiaciale, ma l'unica spiegazione che mi sono dato delle proteste contro la Torino-Lion è la presenza di forti interessi locali, anche se non ho ben capito di che natura (suppongo economica assai più che politica).
A questo si aggiunga una volontà delle amministrazioni locali di aumentare la visibilità di un area non certo fiorente, che ha visto la realizzazione di numerose vie di transito senza ricavarne sostanziali vantaggi.
Io credo che nella situazione in cui ci troviamo in Italia, da un pusto di vista economico, e in prospettiva futura (speranze di ripresa dell'industria, necessità di nuovi canali di import-export con la Francia, aumento del costo del trasporto su gomma...) quella linea sia fondamentale. Le polemiche assurde su amianto e altro sono puramente strumentali, e se ne è dimostrata l'infondatezza.
Un altro paio di maniche è invece la sacrosanta PRETESA che i lavori vengano fatti nel modo meno invasivo possibile. Per questo l'università italiana sta sfornando migliaia di ingegneri per l'ambiente e il territorio addetti a tali questioni. Che poi le loro valutazioni finiscano in un cassetto o peggio siano influenzate da altri fattori è un discorso di natura politico-amministrativa, non certo tecnico.
Ci sarebbe da discutere a lungo, ma lasciatemi fare un' ultima considerazione:
-La Torino-Lion (tecnicamente ben definita e realizzata con una tecnologia che ben sappiamo usare) collegherà due regioni europee industrialmente molto attive e con reti di trasporto che sono/saranno fortemente sviluppate.
-Il ponte sullo stretto (tecnicamente un grosso punto interrogativo) collegherà due regioni italiane industrialmente depresse, e due reti ferroviarie/stradali a dir poco precarie.

Sani.
Federico
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Biagio
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Messaggio da Biagio »

Ai professionisti del no io applicherei il reato di divulgazione di notizie false e tendenziose, "atte a provocare casini". In ogni situazione di protesta ci sono sapientoni che sanno già tutto e, si sa, è facile far leva sulla paura per creare i vari comitati anti tutto!
Una cosa mi ha colpito della Valsusa: chiedono di ammodernare la linea esistente; cioè squarciare montagne, fare viadotti, aprire nuove gallerie! Dei mille dibattiti di questi giorni mi è piaciuto quel tale che ha detto che, ragionando nello stesso modo, invece di aprire il tunnel del Frejus si sarebbero raddoppiate le mulattiere esistenti!
Un'altra cosa, per venire più vicini a noi: da Verona a Padova il progetto della Tav è ancora a zero perchè Vicenza vuole un passaggio in galleria, un buco di circa 14 km! E naturalmente costa troppo!
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