IL CASO Due minorenni si divertivano a staccare le barre metalliche del portabagagli per gettarle dai finestrini. Sono stati scoperti in flagranza di reato dagli agenti Polfer
Lanciano dal treno in corsa pezzi di scompartimento
Da tempo il fenomeno terrorizzava gli abitanti di Pian di Vedoia. Entrambi denunciati e Trenitalia chiede i danni
Belluno
Si divertivano a staccare le barre in alluminio dei portabagagli per lanciarle dal treno in corsa. L'unico fine pare fosse quello di assaporare l'esilarante effetto del "vedere l'effetto che fa".Non hanno potutto dar altra spiegazione agli agenti della Polfer che li hanno beccati con le mani nel sacco, anzi con le barre in mano pronte ad essere lanciate dal treno in corsa. E per quella mattinata sono stati costretti a "fare plao", in Questura. Non hanno pianto, ma dicono di essersi davvero pentiti.
Due giovani feltrini, di 16 e 17 anni, studenti dell'istituto professionale di Longarone, sono finiti così nei guai dopo le segnalazioni giunte da più cittadini di Pian di Vedoia che da qualche tempo vedevano piovere davanti alle loro case quelle barre di alluminio. Fortunatamente non hanno mai colpito alcuno, ma da tempo il passaggio del Padova-Calalzo era diventato una specie di incubo. Entrambi sono sotto accusa per il reato di danneggiamento continuato e violazione del regolamento ferroviario. Di loro si sta occupando la Procura presso il Tribunale dei minori di Venezia. Ma tutta questa storia avrà un risvolto anche per i genitori, visto che Trenitalia ha già presentato formale denuncia per i danni provocati alle carrozze, chiedendo il risarcimento. E il conto, inevitabilmente, peserà sulle famiglie.
Gli episodi si sono ripetuti più volte. La prima segnalazione era giunta alla Polfer il 19 ottobre. Sono iniziate così le ispezioni a bordo del treno. Agenti in borghese si sono mescolati tra gli studenti per cercare di individuare i responsabili. Il 21 ottobre, sempre sul Padova-Calalzo, i fatti si ripetono ma sfuggono ai controlli degli agenti. Va meglio il 26, quando, quando la scena si ripete esattamente sotto i loro occhi. Nello scompartimento ci sono anche altri studenti, ma nessuno fa nulla per impedire che i vandalismi si ripetano. Gli agenti osservano la scena, attendo che il danneggiamento si compia e mentre i due giovani si apprestano a lanciare gli oggetti dal finestrino li bloccano. Per loro non c'è scampo. La flagranza c'è tutta e quindi anche l'imputabilità. Vengono portati in Questura e identificati. Interrogati dagli agenti, si dicono pentiti di quanto fatto, assumendosi la piena responsabilità degli episodi contestati.
Per loro ci sarà un processo davanti al Tribunale dei minori, non certo un bell'esordio per chi si appresta a diventare maggiorenne, per la famiglia il conto da pagare firmato Trenitalia.
L.M.
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