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Re: Il cappello del prete

Inviato: dom giu 21, 2015 13:06
da aln
Antonio scriveva "ancora per poco". ALn ha usato un verbo coniugato al passato, "era formato da...". Purtroppo è già suonata la campana, ma non siamo né a Montebelluna né a Ponte nelle Alpi.

Re: Il cappello del prete

Inviato: dom giu 21, 2015 13:09
da Capostaz
Ma il nostro La Quaglia ha escluso espressamente le stazioni di diramazione, quindi Montebelluna e Ponte n.A. sono salve :)

Quello che non capisco è quanto affermato da ALn, cioè che questo cappello "era" formato da una coppia di deviatoi semplici ed una di inglesi. Vuol dire che nel frattempo ( mantenendo il suo status di cappello) è stato oggetto di una modifica impiantistica?

Re: Il cappello del prete

Inviato: dom giu 21, 2015 13:10
da Capostaz
Son arrivato giusto un minuto in ritardo, non mi ero acorto della risposta di ALn...quindi c'era il cappello e adesso non c'è più.

Re: Il cappello del prete

Inviato: dom giu 21, 2015 21:18
da robi
non ci sto capendo più nulla..dunque stiamo parlando di un capello del prete già soppresso o in via di sopressione? e si tratta di un cappello del prete utilizzato di norma x itinerari ?

Re: Il cappello del prete

Inviato: dom giu 21, 2015 21:20
da robi
cmq ai tempi dei deviatoi a mano, c'era santa croce che aveva un bel cappello lato vittorio!!

Re: Il cappello del prete

Inviato: dom giu 21, 2015 21:36
da aln
...è in via di soppressione proprio in questi giorni: forse oggi non è stato ancora demolito, ma dovrebbero aver già smontato tiranterie e apparecchiature elettriche. Quanto all'utilizzo di questo misterioso "cappello del prete", che ricordo ha tutti i deviatoi con manovra elettrica e ha tutti i binari con circuiti di occupazione, "cappello" che ha la forma di un trapezio isoscele, si può dire che: i binari che ne costituiscono la base minore e una delle diagonali erano utilizzati tutti i giorni; la base maggiore e la seconda diagonale erano utilizzate solo sporadicamente e comunque fino a qualche anno fa; la seconda diagonale addirittura può vantare una particolare e clamorosa occasione in cui non fu adoperata.

Re: Il cappello del prete

Inviato: dom giu 21, 2015 21:47
da aln
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Re: Il cappello del prete

Inviato: mer giu 24, 2015 18:55
da Barbagiovanni
Rispondo da dietro alla lavagna: una cosa cosi' deve stare in una stazione grande, ma se sono escluse quelle di diramazione resta solo Belluno.

Re: Il cappello del prete

Inviato: gio giu 25, 2015 19:25
da aln
Non è Belluno.

Re: Il cappello del prete

Inviato: mer lug 08, 2015 22:25
da aln
Ma è, come si è palesato con l'ultima circolare compartimentale, Calalzo.

Ripredendo lo schema, dove A indica i due binari giardino, B Ponte nelle Alpi, C il 1° binario, D il tronchino di salvamento, E il 2° binario, F il 3°, si passa a quest'altra situazione (in rosso le demolizioni).

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Re: Il cappello del prete

Inviato: ven lug 10, 2015 11:22
da Capostaz
aln ha scritto:la seconda diagonale addirittura può vantare una particolare e clamorosa occasione in cui non fu adoperata.
Il mistero è svelato, però resta questa curiosità :D

Re: Il cappello del prete

Inviato: ven lug 10, 2015 22:03
da Biagio
Tiro a indovinare: la grande fuga delle 668?

Re: Il cappello del prete

Inviato: sab lug 11, 2015 13:25
da aln
9 gennaio 2004, esatto!
Per cercare conferma della data, mi sono imbattuto in rete in questo articolo, penoso. E purtroppo l'ho letto, scoprendo dopo tanto tempo che sarebbe stata tentata una manovra di aggancio in corsa tra le 668 a cento e più chilometri all'ora e il 214 a trenta.

Immagine
L'Unità del 10 gennaio 2004 ha scritto:Treno senza macchinista, folle corsa per 25 km
Nel bellunese un convoglio senza passeggeri parte da solo in discesa, tocca i 120 al l'ora, si ferma in salita

di Anna Tarquini
Aln 668 aspettava come tutte le mattine alla stazioncina di Calalzo. Una vita da pendolare, tutti i giorni un'ora di tragitto fino a Belluno, lungo la linea Ponte nelle Alpi, tutti i giorni insieme agli operai che prendono il «trenino delle Dolomiti» per tornare a casa. Era fermo lungo i binari, le portiere aperte, in attesa che i passeggeri salissero sulle carrozze. Mancavano appena dieci minuti alla partenza, le 13 e 14, i controllori guardavano da dietro il vetro e tutto sembrava regolare quando Aln 668 (locomotore verde e bianco, raro per il catalogo Rivarossi) ha deciso di scappare. Ha cominciato a muoversi, prima lentamente poi sempre più veloce in una corsa pazza, sfrecciando di galleria in galleria, da solo. Un treno fantasma, senza guida e senza meta che ha imboccato il binario unico verso Belluno, l'unico che non possiede il sistema di freno a distanza. Il capostazione ha capito cosa stesse realmente succedendo solo quando si è visto davanti il macchinista, quello che avrebbe dovuto trovarsi in cabina.
L'inseguimento. Sono stati attimi di panico ieri per le ferrovie del Cadore alle prese con un locomotore impazzito che correva a 120 chilometri orari lungo i binari e nessuna certezza che nelle due carrozze attaccate e con le portiere ancora aperte non fosse salito qualcuno. Venticinque chilometri a tutta velocità, inseguito da un'altra motrice che cercava invano di agganciarlo e il rischio, piuttosto alto, che deragliasse per finire sulla statale 51 «Alemagna» a quell'ora molto affollata. E poi c'erano gli altri treni che viaggiavano e se qualcuno avesse imboccato lo stesso binario?
Senza freni. L'allarme - raccontano ora le Fs che sull'episodio hanno aperto un'inchiesta - è scattato alle 13,14. Nessuno sa spiegare perché il locomotore fosse acceso e senza nessuno alla guida. I freni disinseriti. Lo hanno semplicemente visto muoversi. Erano dietro il vetro e aspettavano di dare il verde quando il treno è partito da solo. Il tempo di capire e hanno avvisato subito i vigili del fuoco, i carabinieri, la polizia e soprattutto la stazione di Longarone dove il locomotore impazzito era diretto a grande velocità. Mentre le forze dell'ordine cercavano di inseguire la motrice con gli elicotteri per cercare di localizzarla, gli uomini della Polfer si sono messi alla guida di un altro locomotore e hanno cominciato a correre lungo lo stesso binario. Bisognava agganciarlo, ma non era facile a quella velocità e poi c'era il problema delle gallerie, numerosissime in quel tratto. «Noi invece ci siamo messi in macchina - racconta l'ispettore della Polfer - . Quando ho visto il treno scendere senza controllo mi sono messo subito in auto con un collega per cercare di seguire il convoglio dalla statale, ma era chiaro che da lì non lo si poteva vedere in continuazione».
Salita di salvezza. La linea ferroviaria è stata immediatamente chiusa e così la strada statale 51. Tre treni che viaggiavano in direzione opposta sono stati fermati in tempo e i passeggeri sono stati trasferiti su autobus. Su uno dei convogli, diretto a Longarone, viaggiavano numerosi bambini che tornavano da Belluno dove erano andati a visitare una mostra. Sono stati venti minuti lunghissimi. Alla fine Aln 668 si è fermato in una galleria vicino a Castel Lavazzo. Era un tratto leggermente in salita. Ma solo quando la Polfer è finalmente riuscita a salire si ha avuta la certezza che a bordo non c'era effettivamente nessun passeggero. E comunque il tratto ferroviario è stato controllato palmo a palmo nel timore che qualcuno potesse esser stato sbalzato fuori. Ora sono state aperte due inchieste parallele: una della polizia ferroviaria, l'altra di Trenitalia. Si tratta di chiarire se il locomotore fosse in sosta a Calalzo senza freni o con il freno mal tirato (la colpa in questo caso sarebbe di origine umana), oppure se c'è stato un guasto le cui origini sono tutte da chiarire. Aln 668 è sotto sequestro.

Re: Il cappello del prete

Inviato: sab lug 11, 2015 16:08
da e550
Mio dio...

Re: Il cappello del prete

Inviato: sab lug 11, 2015 22:01
da Biagio
Mai letto tante stupidaggini (uso un termine gentile, trattandosi di una collega) tutte assieme! Se anche il resto dell'Unità era scritto con la stessa competenza, capisco l'origine della crisi del giornale!