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Che cos'è?
Che materiale è?
Da dove proviene?
E, soprattutto, per quale motivo è così? (Ovvero, a che cosa serve o è servito?)



Al vincitore andrà in premio uno di questi oggetti, da ritirarsi in loco.

E' un cilindro di ferro/acciaio, proviene da qualche ferrovia locale e le dimensioni???

Forse è un frammento del perno che tiene ferma la rotaia nei giunti isolati??
(questo tipo qui, intento il perno orizzontale)

e550 ha scritto:Che cos'è?
Che materiale è?
Da dove proviene?
E, soprattutto, per quale motivo è così? (Ovvero, a che cosa serve o è servito?)
.

vorrei rispondere subito perché penso di sapere di cosa si tratta, ma preferisco provare girandoci in torno, sapere con precisione da dove proviene a parer mio ne determina anche lo specifico servizio:
- la forma cilindrica con base "spezzata", le strie spiraliformi sulla sua superficie mi fanno pensare che sia qualcosa che è stato estratto da qualcosa di più grande....
- ....è fatto di formaggio? no i grani danno l'idea di essere qualcosa fatto da più componenti aggregate insieme... un salame di cioccolata più bianca che nera?
- è possibile che in questo periodo si rinvenga vicino ad una cosa con degli archi buia o ad un'altra alta nel cielo o forse semplicemente nel "bosco"
- a cosa serve o è servito è più difficile: è stato fatto per vedere come era fatto dentro quello che lo conteneva? oppure per infilarci provvisoriamente dentro qualcosa? o forse meglio per infilarci dentro qualcosa che ha trovato la sua definitiva collocazione?

Secondo me si tratta di un ortaggio del genere delle ombrellifere. Sembra un esemplare di piccole dimensioni, perché ne ho visti anche riempire, in più file, scatole della lunghezza di un metro! Non capisco se la tecnica usata per ottenerlo sia quella italiana o austriaca (mi riferisco a un racconto di Marco Paolini).

Marco ha scritto:E' un cilindro di ferro/acciaio, proviene da qualche ferrovia locale e le dimensioni???

Forse è un frammento del perno che tiene ferma la rotaia nei giunti isolati??
(questo tipo qui, intento il perno orizzontale)

Acqua...

LDA ha scritto:vorrei rispondere subito perché penso di sapere di cosa si tratta, ma preferisco provare girandoci in torno, sapere con precisione da dove proviene a parer mio ne determina anche lo specifico servizio:
- la forma cilindrica con base "spezzata", le strie spiraliformi sulla sua superficie mi fanno pensare che sia qualcosa che è stato estratto da qualcosa di più grande....
- ....è fatto di formaggio? no i grani danno l'idea di essere qualcosa fatto da più componenti aggregate insieme... un salame di cioccolata più bianca che nera?
- è possibile che in questo periodo si rinvenga vicino ad una cosa con degli archi buia o ad un'altra alta nel cielo o forse semplicemente nel "bosco"
- a cosa serve o è servito è più difficile: è stato fatto per vedere come era fatto dentro quello che lo conteneva? oppure per infilarci provvisoriamente dentro qualcosa? o forse meglio per infilarci dentro qualcosa che ha trovato la sua definitiva collocazione?

Si, è stato "estratto".
Una delle tre opzioni dell'ultima frase è corretta.

aln ha scritto:Secondo me si tratta di un ortaggio del genere delle ombrellifere. Sembra un esemplare di piccole dimensioni, perché ne ho visti anche riempire, in più file, scatole della lunghezza di un metro! Non capisco se la tecnica usata per ottenerlo sia quella italiana o austriaca (mi riferisco a un racconto di Marco Paolini).

E' effettivamente un ortaggio classificabile tra le ombrellifere, di cui va matto un pestifero coniglio; mi sarei preoccupato se fosse stato un cucurbitaceo.

Osservandolo meglio posso specificare meglio il materiale di cui è fatto:
calcarenite oolitica

aln ha scritto:Secondo me si tratta di un ortaggio del genere delle ombrellifere.

Questa info di Aln mi da l'idea di capire da dove arrivi.
Qualche galleria o zona ripida tra Villanova di Longarone e all'altezza del ponte tubo di Gardona; mi sbilancio Castellavazzo.

La carota di un carotaggio...

Bene.
Ora che è accertato che si tratta di una carota di calcare oolitico, rimangono da risolvere gli altri questiti.

Dove?
E perché?

LDA ha scritto:...calcarenite oolitica... zona ripida tra Villanova di Longarone e all'altezza del ponte tubo di Gardona; mi sbilancio Castellavazzo.

Mi pare che la stessa formazione rocciosa (è il cosiddetto Calacare del Vajont?) affiori anche un po' più a sud, sbaglio?

Si, affiora anche un po' più a sud-est.
Non solo affiora, ma può essere facilmente raccolta ed utilizzata. Anzi, poteva, visto che oggi si vedono solo le tracce di uno sfruttamento terminato più di trent'anni fa.

Troppo difficile?
Serve un ulteriore indizio?

Aggiungo qualche informazione in più.
L'oggetto è chiaramente quello che resta di una operazione di trivellazione, eseguita con carotatrice.
Pertanto è stato ricavato come "sfrido" durante dei lavori, ma non si tratta di quelli ben noti tra Perarolo e Calalzo.
Sono lavori ben visibili anche da un osservatore un po' distratto che dovesse transitare nei pressi, non necassariamente in treno, visto che pure dalla strada è chiaramente visibile la consistenza degli stessi.
E si tratta di lavori altrettanto importanti di quelli di Perarolo, perché in loro assenza prima o poi (più prima che poi) ci sarebbero potuti aspettare dei non piccoli problemi.
Come ultimo dettaglio, posso dire che le carote sono belle lunghe e solamente la parte iniziale e quella finale hanno quel colore, il resto è di un bel rosso...

e550 ha scritto:Troppo difficile?
Serve un ulteriore indizio?

Mi spiazza l'indicazione EST di un paio di messaggi fa

Se il cantiere è quello del ponte sul Piave a Cadola temo di aver cannato in pieno la litologia