TreniBelluno.it

Buongiorno a tutti!
Ringrazio veramente di cuore Aln che ci ha fornito i links per leggere due bellissimi articoli della gloriosa "Voce della Rotaia" sul disastro del Vajont..
Mi permetto di riportare il suo messaggio:

aln ha scritto:Da decina di giorni la "copertina" del sito TreniBelluno.it è stata cambiata per commemorare il cinquantesimo anniversario della strage del Vajont. Abbiamo voluto richiamare solo l'aspetto ferroviario con la famosa immagine del binario divelto dall'ondata appena oltre il ponte sul Maè e la lapide commemorativa apposta sulla parete della stazione di Longarone.
Apro questo topic per segnalarvi una analoga e più interessante iniziativa nel sito di Fondazione FS Italiane:

Vajont: una toccante memoria storica riemerge dai nostri archivi
La notte del 9 ottobre 1963 una valanga di acqua, fango e rocce traboccava dalla diga del Vajont sul Monte Toc e seppelliva l’intera vallata cancellando paesi e frazioni. Anche la ferrovia, gli impianti e la stazione di Longarone erano spazzati via dalla valanga, sotto la quale perivano molti ferrovieri e loro familiari. La mobilitazione del personale e dell’azienda FS fu immediata e tale slancio di solidarietà consentì di soccorrere i sopravvissuti, provvedere agli orfani e alle vedove ed avviare l’opera di ricostruzione della linea e degli impianti. Come in molti altri momenti della storia nazionale la ricostruzione della ferrovia si affiancò e sostenne la rinascita civile e materiale della società.
Di seguito, sono scaricabili in pdf i due servizi realizzati dal giornale aziendale “Voci della Rotaia” nel 1963 e nel 1964, che testimoniarono il momento della tragedia e quello della ricostruzione.

Questa la pagina dedicata:
http://www.fondazionefs.it/ffs/Notizie- ... ri-archivi
Questi i due interessanti documenti:
http://www.fondazionefs.it/cms-file/all ... agedia.pdf
http://www.fondazionefs.it/cms-file/all ... garone.pdf

Bene, ma qual'è il quiz? Negli articoli, ripeto, molto belli e con immagini toccanti, ci sono due gravi errori, chi di voi riesce ad individuarli? Non è difficile, basta leggere e guardare, ma questo quiz è anche un modo per rilanciare l'argomento.
Attendo vostre risposte.
Antonio La Quaglia

Un errore è la foto col cavalcavia (nel secondo articolo) sotto il quale si vede un Ln.56... non si tratta di un viadotto ricostruito nella zona disastrata, ma di tutt'altra zona. E quel viadotto è stato distrutto qualche anno fa... allora... dove siamo?

Io lo so benissimo dove siamo, e lo so che lo sai anche tu, nessuno ha qualche idea? Vi dico che è, anzi era, molto prossimo ad un cippo kilometrico. Quel sovrapasso non esiste più, ma non certo per colpa del Vajont.
Ciao!
AlQ

Il cavalcavia è stato distrutto per realizzare un sottopasso?

Ma è quel cavalcavia dove da poco (un anno?) c'è al suo posto un sottopasso?

Il cavalcavia lo conosco bene, anzi lo conoscevo, visto che ora c'è un sottopasso.
Gli altri errori sono, a mio avviso, almeno due: la discutibilissima "valanga che seppelliva la vallata" e soprattutto la "alluvione"
Mi ricordo che da bambino, avrò avuto 7-8 anni, osai definire "alluvione" l'ondata del Vajont; mi beccai un sonoro e meritato ceffone.

Probabilmente se lo facessi oggi finirei in galera... i tempi son cambiati, purtroppo e/o per fortuna, a seconda del punto di vista.

Era proprio quel cavalcavia della Feltrina a Feltre.
Quanto alla progressiva chilometrica... "casualmente" ho sotto il naso un mio orario grafico e senza dover andare alla ricerca dell'informazione posso scrivere che il FV di Feltre è 54+560: il cippo del cavalcavia sarà il 56° da Treviso.

Già, proprio km 56!
E l'altro errore?
Diciamo che è nello stesso articolo della foto, e non si tratta di alluvione, perchè la frana effettivamente provocò anche un'alluvione, quanto a valanga, intesa come valanga d'acqua, non è bellissimo ma si può usare.
Ma c'è una cosa che non si può dire... se non si vogliono fare errori, ovviamente.
Ciao a tutti!
AlQ

Scrivono: la tragedia che si abbattè sulla ridente zona del Cadore. Ma Longarone non è in Cadore: il confine è più avanti, dopo Castellavazzo, a Termine.

Ho notato le pagliuzze me non la trave più grossa.

Però... sia il termine "alluvione " sia quello di "valanga" sono assai impropri, soprattutto il secondo, per come si sono svolti gli eventi.
Dal Toc cadde una gigantesca frana, la più grande che sia mai stata messa in moto per mano dell'uomo, in qualsiasi epoca.
Valanga farebbe irritare, non poco, i geologi, è un termine adatto ad altri contesti; quella è stata una frana.
Capisco che "frana" possa suonare riduttivo, normalmente si pensa a qualche sasso e un po' di terra che scivolano giù, non certo a una mezza montagna che non sta più al suo posto; ormai siamo stati abituati dalla burocrazia sabaudo-borbonica ad usare termini assurdi per dire cose che altrove sono indicate con la normalissima parola usuale, e se non usiamo quei termini forbiti (es. "asseverare" ) sembra quasi che non abbiamo rispettato la legge.
Idem "alluvione", che che è termine adatto ad un contesto di evento provocato da precipitazioni meteoriche molto intense e/o persistenti; non mi pare questo il caso.

Poi si può discutere, per carità, ma dire che "una frana di proprozioni mai viste cadde nel bacino, sollevando un'ondata che spazzò via..." eccetera eccetera, al posto di quello che hanno scritto (o copiato qua e là) mi pare senz'altro più corretto e pure rispettoso della realtà; almeno di quella vissuta in quei momenti.

Non vorrei dire una boiata ma...nella didsacalia si parla del "primo treno viaggiatori [che] attraversa la piana dove era Longarone, cosparsa di detriti", e nell'articolo è scritto che il primo treno viaggiatori attraversò Longarone alle 19:22 di un sabato di maggio.
Nel 1964 l'ora legale non esisteva ancora (che fu adottata dall'Italia uno o due anni dopo) quindi quelle 19:22 di maggio sarebbero ora le 20:22 e a giudicare dalle ombre che proiettano i pali del telegrafo sul piano mi pare strano che quello sia effettivamente il primo treno. Anche perché credo che a maggio alle attuali 20:22 cominci ad essere buio da noi, tantopiù che a Longarone il sole si nasconde dietro i monti zoldani.

A quell'ora, in effetti, Longarone è già in ombra.
Quindi la foto probabilmente non ritrae il primo treno viaggiatori che giunse a Longarone.

Guardate, per darvi un'idea, dove si trova il sole alle 19.26 (ora legale) del 30 maggio,



e alle 20.26:



Praticamente è in pieno crepuscolo, impossibile che i pali del telegrafo proiettino un'ombra.

Biagio ha scritto:Scrivono: la tragedia che si abbattè sulla ridente zona del Cadore. Ma Longarone non è in Cadore: il confine è più avanti, dopo Castellavazzo, a Termine.

E' proprio questa la risposta che cercavo, congratulazione, ottimo spirito di osservazione !
La foto delle due Aln 772 potrebbe essere anche quella di un treno successivo al primo, ma non abbiamo nessuna prova per affermarlo, e non mi sembra affatto inverosimile che sia proprio quello.
Un caro saluto a tutti!
Antonio La Quaglia

Forse mi sbaglio io ma il primo treno non era quello della doppia di 342?

Penso di sì, tra l'altro un treno moltro strano: doppia trazione simmetrica di D.342.