Finalmente è stata tirata in ballo la prima guerra mondiale, giustamente, e i ponti distrutti. La ferrovia subì consistenti danneggiamenti in due momenti:
1. "Caporetto", ottobre - novembre 1917, ovvero la disfatta degli italiani che si ritirarono lungo la linea del Piave e del Monte Grappa. Italiani che cercarono di evitare di lasciare nelle mani del nemico una ferrovia funzionante.
2. "Vittorio Veneto", ottobre - novembre 1918, ovvero la disfatta degli austroungarici che risalirono "in disordine e senza speranza le valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza". Nostante il retorico disordine e la presunta disperazione ebbero modo di far saltare parecchie opere d'arte della ferrovia.
Ecco due note immagini della situazione dopo il 4 novembre 1918.
Ponte sull' Ardo, fatto saltare prima dagli italiani, ripristinato dagli austriaci con le travate metalliche, poi nuovamente tagliato.
Ponte della Val di Siva, fatto saltare "solo" dagli austriaci.
Il quiz che ho proposto si riallaccia ai mesi del dopo Caporetto, dell'occupazione, di quello che dalle nostre parti è conosciuto come l'
anno della fame. La ferrovia Treviso - Belluno - Calalzo era inevitabilmente interrotta dalla linea del fronte, che passava tra le stazioni di Alano e Quero. Gli austriaci nel giro di due-tre mesi rimediarono ai danneggiamenti provocati dagli italiani in fuga e la linea diventò, grazie anche alla Dobbiaco - Calalzo completata allora per la prima volta, una preziosa infrastruttura per il rifornimento del fronte. Proprio dalla ferrovia della Pusteria, passando per la valle del Boite, giunsero anche i materiali per ripristinare i ponti.
Ma quali treni avevano a loro disposizione gli austriaci? Sapevo dei
Generatorzug...
Un Generatorzug a Busche. Foto da
http://digilander.libero.it/ferroviemil ... Busche.jpg.
...vale a dire convogli a trazione benzina-elettrica distribuita. Costruiti da Ferdinand Porsche, consistevano in un motore a scoppio alimentato a benzina collegato a un generatore che alimentava i motori elettrici che muovevano il convoglio, e questi motori elettrici erano installati anche nei carri che lo componevano.
Ma recentemente mi sono imbattuto in una foto che mostra la prova di carico, fatta dagli austriaci, del ponte sul Cordevole da loro ripristinato. E per collaudarlo usarono due locomotive gruppo 377 MAV (Ferrovie Statali Ungheresi), fatte arrivare nel bellunese per ferrovia fino a Vittorio Veneto, e poi per il valico stradale del Fadalto. Come abbiamo visto la ferrovia Treviso - Belluno - Calalzo era spezzata e per ciò impraticabile, e non si passò nemmeno per Cimabanche. Dev'essere stata una cosa non da poco effettuare un simile trasporto!
Da
http://www.ilmondodeitreni.it/Gr871.html
A guerra conclusa le FS si ritrovarono con 11 locotender di questo tipo, costruite tra il 1885 e il 1896, a tre assi accoppiati, lunghe 7,78 metri tra i respingenti e pesanti 29 t in servizio. Le immatricolarono come gruppo 871. Consultando il Cornolò,
Locomotive di preda bellica, si legge che 9 macchine provenivano dal deposito di Fiume, mentre di due macchine non è nota la provenienza.
Potrebbero essere le due macchine bellunesi? Chi lo sa. Non so se le due locomotive vennero portate altrove prima della fine del conflitto. Se invece rimasero qui, è possibile e probabile che gli austriaci ritirandosi le distrussero. Sulla situazione ferroviaria bellunese di quegli anni non ho trovato finora notizie molto affidabili, si tende a calcare la mano in una direzione e a soprassedere nell'altra. Da qualche parte ho letto solamente che a monte del distrutto ponte sull'Ardo rimase un unico rotabile ancora in grado di circolare: era un carro pianale. Le due loco potrebbero essere rimaste nella parte bassa della linea? Dubito, perché gli austriaci andarono verso nord con tutti i mezzi disponibili... in questo senso è emblematica la foto nel libro del Gasperi che mostra il traffico di treni in quei frangenti in centro a Cortina.
Perdonatemi la lezioncina.