Quiz 53: un serbatoio a secco
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Quiz 53: un serbatoio a secco
Quando si dice... "essere ridotti col serbatojo a secco"! Girare per le strade in automobile alla ricerca di un'altra stazione di rifornimento di carburante è una seccatura, figuriamoci andare in giro con una locomotiva!
Scherzi a parte, per il nuovo quiz sottopongo alla vostra attenzione il ritaglio (generosissimo di indizi) di una fotografia che a giochi fatti mostrerò per intero. Il quesito è posto sulle seguenti tre questioni:
1. la località;
2. l'anno della fotografia;
3. che è successo al serbatojo?
Per non bruciare subito il quiz, per le risposte ai punti 2 e 3 vi chiedo la cortesia di mandarmi un messaggio privato, mentre per il punto 1 se ne può discutere subito, tanto si vede subito che si tratta della stazione di...
Scherzi a parte, per il nuovo quiz sottopongo alla vostra attenzione il ritaglio (generosissimo di indizi) di una fotografia che a giochi fatti mostrerò per intero. Il quesito è posto sulle seguenti tre questioni:
1. la località;
2. l'anno della fotografia;
3. che è successo al serbatojo?
Per non bruciare subito il quiz, per le risposte ai punti 2 e 3 vi chiedo la cortesia di mandarmi un messaggio privato, mentre per il punto 1 se ne può discutere subito, tanto si vede subito che si tratta della stazione di...
...e polka polka polka / e polka la misera, / de zente ghe nè tanta, / anca de zente seria / che sa la diferenza / che lè tra l far e l dir, / ghe nè chi inveze sa / po-co tra far e molto tra dir!
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Re: Quz 53: un serbatoio a secco
Sono convinto pure io che sia Longarone - Zoldo.
....certo dopo questo evento l'hanno ricostruito a sinistra del F.V. per chi guarda dai binari, come dimostrano molte fotografie antecedenti il 1963 (tra cui quella della pagina principale del sito).
Chissà che gli è successo....
....certo dopo questo evento l'hanno ricostruito a sinistra del F.V. per chi guarda dai binari, come dimostrano molte fotografie antecedenti il 1963 (tra cui quella della pagina principale del sito).
Chissà che gli è successo....
Gianni Giannelli
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Re: Quz 53: un serbatoio a secco
Bravi, e ottima l'osservazione di Capostaz! Altrimenti avrei scritto a Marco1114 che, come può vedere nella foto di copertina del sito, il serbatoio idrico era dall'altra parte!
Finora ho ricevuto un solo messaggio privato con le risposte.
Finora ho ricevuto un solo messaggio privato con le risposte.
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- MattiaC
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Re: Quz 53: un serbatoio a secco
Ottimo, a Longarone Zoldo ante '60 c'ero arrivato pure io, per il MP mo' ci penso! però poi a quiz risolto vorrei sapere dove hai scovato questa foto!
Mattia Centeleghe
L’anonimato è furfanteria letteraria, contro cui si deve subito gridare: “Se tu, furfante, non vuoi professarti autore di quel che dici contro altre persone, tieni chiuso il becco di calunniatore!”
Arthur Schopenhauer
https://twitter.com/trenibelluno
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Re: Quz 53: un serbatoio a secco
Dal 1912 al 1963 ne son successe di cose....una fotografia del genere non l'ho mai vista prima!
Interessantissimi questi risvolti storici delle noste linee
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Gianni Giannelli
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Re: Quz 53: un serbatoio a secco
Nel frattempo sono arrivati alcuni messaggi privati. In un primo momento l'ipotesi più gettonata era quella di un inverno particolarmente rigido, e così probabilmente c'è stata la ricerca di quali furono gli inverni più rigidi... 1933, 1956, etc.
Apro una parentesi sul tema. Per difendere dal gelo gli impianti di rifornimento idrico delle stazioni, mi pare di aver letto da qualche parte che c'erano delle apposite precauzioni che in particolare riguardavano la colonna idrica. Se non ricordo male bisognava tenere aperto un piccolo rubinetto posto all'interno del tombino-basamento della stessa in modo che un piccolo fusso di acqua impedisse la formazione di ghiaccio nella tubatura. La colonna veniva anche rivestita di qualche isolante, come capita di fare ancora alle fontane nei cortili delle case di campagna: capita di vederlo in qualche fotografia d'epoca. Ma non ho ricordi di accorgimenti per evitare la formazione di ghiaccio nel serbatoio, anche se forse bastava garantire un minino ricircolo, considerato il notevole volume di acuqa con la sua inerzia termica e considerato che una struttura in cemento armato per quanto poco isoli termicamente è migliore del metallo.
Tornando al quiz... non è stata colpa del gelo.
Apro una parentesi sul tema. Per difendere dal gelo gli impianti di rifornimento idrico delle stazioni, mi pare di aver letto da qualche parte che c'erano delle apposite precauzioni che in particolare riguardavano la colonna idrica. Se non ricordo male bisognava tenere aperto un piccolo rubinetto posto all'interno del tombino-basamento della stessa in modo che un piccolo fusso di acqua impedisse la formazione di ghiaccio nella tubatura. La colonna veniva anche rivestita di qualche isolante, come capita di fare ancora alle fontane nei cortili delle case di campagna: capita di vederlo in qualche fotografia d'epoca. Ma non ho ricordi di accorgimenti per evitare la formazione di ghiaccio nel serbatoio, anche se forse bastava garantire un minino ricircolo, considerato il notevole volume di acuqa con la sua inerzia termica e considerato che una struttura in cemento armato per quanto poco isoli termicamente è migliore del metallo.
Tornando al quiz... non è stata colpa del gelo.
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Re: Quz 53: un serbatoio a secco
Lasciare aperto un po' il rubinetto è un espediente che non diede i risultati sperati, quindi inventarono delle colonnine in cui, chiudendo il rubinetto, veniva anche svuotata la conduttura all'interno della colonnina.
In precedenza provarono anche delle colonnine riscaldate. La conduttura verticale della colonnina faceva da camino e all'interno passava il tubo dell'acqua. Doveva essere spettacolare vedere le colonnine in inverno fumare!
In precedenza provarono anche delle colonnine riscaldate. La conduttura verticale della colonnina faceva da camino e all'interno passava il tubo dell'acqua. Doveva essere spettacolare vedere le colonnine in inverno fumare!
- robi
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Re: Quz 53: un serbatoio a secco
non ho capito se alla fine stiamo parlando di longarone?perchè come si vede dalla foto della home page del sito la torre è lato belluno...almeno che quella che si vede non sia stat distrutta e ricostrita dall'altra parte...
ROBI663
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Re: Quz 53: un serbatoio a secco
Sì, è Longarone.
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Re: Quz 53: un serbatoio a secco
Ecco la foto intera, qui in grande formato. C'è una strana atmosfera, come di grande disordine... pochissima gente in giro, i resti di un fuoco acceso contro il muretto in primo piano. Nemmeno un carro in stazione. E il serbatoio idrico sfondato.
Capostaz e Barazzuol hanno già capito di cosa si tratta. Ora lascio a tutti completa libertà di risposta.
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Re: Quz 53: un serbatoio a secco
Temo c'entri qualcosa la prima guerra mondiale
- aln
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Re: Quz 53: un serbatoio a secco
La progressiva chilometrica 18 + 596 da Belluno, e non 103 + 0xx da Treviso, conferma che si tratta di prima guerra mondiale, e non di seconda.
E se si dice guerra, si pensa alle bombe. Ma di chi era questa bomba?
Attenti a non fare confusione, come ci insegnano Don Camillo e Peppone quando recuperarono uno di quegli arnesi grossi, coi cingoli: il carro armato tedesco nascosto sotto la castasta delle fascine del mezzadro Tasca! A Brescello negli ultimi giorni della guerra dei soldati si ubriacarono e abbandonarono il loro panzer. Peppone e i suoi lo tennero da parte qualora fosse servito per la rivoluzione proletaria, fino a quando Don Camillo non intervenne per la "bonifica" e tolte di mezzo le fascine disse: <<Ma questa è la stella americana. Non erano i tedeschi che partivano, erano gli americani che arrivavano.>> <<Reverendo: l'Italia è un porto di mare. Chi va e chi viene... Come si fa a sapere chi va e chi viene: parlano tutti forestiero!>>
Questo per dire di fare attenzione a quando e a chi andava oppure veniva a Longarone durante la prima guerra mondiale.
E se si dice guerra, si pensa alle bombe. Ma di chi era questa bomba?
Attenti a non fare confusione, come ci insegnano Don Camillo e Peppone quando recuperarono uno di quegli arnesi grossi, coi cingoli: il carro armato tedesco nascosto sotto la castasta delle fascine del mezzadro Tasca! A Brescello negli ultimi giorni della guerra dei soldati si ubriacarono e abbandonarono il loro panzer. Peppone e i suoi lo tennero da parte qualora fosse servito per la rivoluzione proletaria, fino a quando Don Camillo non intervenne per la "bonifica" e tolte di mezzo le fascine disse: <<Ma questa è la stella americana. Non erano i tedeschi che partivano, erano gli americani che arrivavano.>> <<Reverendo: l'Italia è un porto di mare. Chi va e chi viene... Come si fa a sapere chi va e chi viene: parlano tutti forestiero!>>
Questo per dire di fare attenzione a quando e a chi andava oppure veniva a Longarone durante la prima guerra mondiale.
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- Antonio La Quaglia
- rotaia 50 kg/m
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- Iscritto il: lun feb 02, 2009 12:16
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Re: Quz 53: un serbatoio a secco
Si, ma chi si ritirava da chi? E verso dove? Aggiungo che da quelle parti c'era pure Rommel in quel periodo. Secondo me è stato lui: è distruggendo tutti i serbatoi che gli capitavano a tiro che si guadagnò il soprannome di "Volpe del deserto", dove passava lui non restava un filo d'acqua
Ernesto, il trombettiere di Garibaldi, sostiene siano stati i tedeschi, infatti l'acqua serve di più ai treni che vanno in salita rispetto a quelli che vanno in discesa, ma Beppa pensa siano stati gli italiani, che si sono portati via tutti i carri. Il fuoco non è un'indizio, perchè le due ritirate (uomini e donne? No, italiana e tedesca) sono avvenute tra il 24 ottobre e i primi di novembre del 1917 e 1918, quindi faceva sempre freddo. Comunque quella stazione i danni più grossi li ha subiti dagli italiani, e sempre per un serbatoio d'acqua...
Ernesto, il trombettiere di Garibaldi, sostiene siano stati i tedeschi, infatti l'acqua serve di più ai treni che vanno in salita rispetto a quelli che vanno in discesa, ma Beppa pensa siano stati gli italiani, che si sono portati via tutti i carri. Il fuoco non è un'indizio, perchè le due ritirate (uomini e donne? No, italiana e tedesca) sono avvenute tra il 24 ottobre e i primi di novembre del 1917 e 1918, quindi faceva sempre freddo. Comunque quella stazione i danni più grossi li ha subiti dagli italiani, e sempre per un serbatoio d'acqua...
Con l'avvento dell'elettrificazione, i treni parvero fuggire ancor più veloci da Piovarolo, e poi, che gusto c'era con quelle due povere corse dell'accellerato, dalle quali, oltretutto, non scendeva mai nessuno...