Quiz 10: importanza delle stazioni sulla Belluno - Calalzo

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aln
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Messaggio da aln »

Come una matrioska potrei proporre il Quiz numero 10 bis su questa foto storica! :wink:
Ultima modifica di aln il ven mar 09, 2007 20:45, modificato 1 volta in totale.
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MattiaC
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Messaggio da MattiaC »

..e cosa aspetti?!? :wink: ..dai dai...quizzaci!..e mario bianchi manda la sigla!
Mattia Centeleghe
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Alex_E453
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Messaggio da Alex_E453 »

Riprovo, il gruppo a aveva la colonna idrica da una parte, il gruppo b dall'altra, questa mia ipotesi è rafforzata dal fatto che hai detto che si parla degli anni '10
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aln
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Messaggio da aln »

No, non centrano le colonne idriche... guarda le due foto riportate e prova a leggere le due parole un poco criptate nel mio penultimo intervento... :roll:
Federico
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Messaggio da Federico »

Non mi sono accorto del tuo errore, Alessandro, semplicemente perchè eri nel giusto! Classificando il FV di PNA con Faè ed Hospitale, è necessario includere in questo gruppo anche Perarolo!
Oppure, operando un'altra classificazione, diciamo contemporanea o se si vuole post-ventennio, sarebbe necessario creare un terzo gruppo per PnA e Piov... ehm Perarolo.
Una rapida scorsa al Rosina vi toglierà ogni dubbio!

Sani!

ps: singolare che per avere un'idea del FV di Calalzo "old time" si debba scendere fino a Sottocastello! Mancherebbe solo la tettoia...
Federico
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Biagio
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Messaggio da Biagio »

Guardando le fotografie, tolta la posizione rispetto alla linea, la cosa che distingue i FV sono le misure, che si possono capire anche dal numero delle finestre sui lati più corti, due o tre.
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aln
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Messaggio da aln »

Risposta esatta cari amici forumisti!

Al momento del progetto fu stabilita l'impotanza delle stazioni a seconda del "bacino di utenza" alle quali facevano capo e a seconda delle esigenze dell'esercizio. Fu così deciso di costruire, tra l'altro, un Fabbricato Viaggiatori più o meno grande.
Infatti si possono distinguere edifici più piccoli caratterizzati da tre porte o finestre sul lato lungo parallelo alla ferrovia e da due porte o finestre sul lato breve. Queste stazioni erano:
Ponte nelle Alpi - Polpet. Solo negli anni trenta fu ampliato l'edificio così com'è ora. E qui c'è la stranezza, la cosa difficile a spiegarsi. Come mai Ponte, crocevia di tre strade, sul quale gravitava tutta la conca dell'Alpago, dove sarebbe confluita la linea da Vittorio, fu giudicata stazione minore? Credo per questo motivo: alla costruzione del tratto Belluno - Cadore, le ipotesi di tracciato nella zona di Ponte erano numerose per le diverse possibilità con cui la linea del Fadalto si sarebbe potuta raccordare (nei primi progetti la ferrovia avrebbe attraversato il Piave a pochi metri dall'attuale ponte della strada statale). E c'erano di conseguenza almeno tre ipotesi diverse di ubicazione della stazione. Forse si costruì la prima stazione, piccola ma sufficiente, con il timore di doverla sostituire con un'altra dopo qualche anno.
Faè - Fortogna.
Ospitale di Cadore.
E ora gli edifici più grandi con quattro porte o finestre sul lato lungo e tre sul lato breve. Queste stazioni erano:
Longarone - Zoldo. Stazione per i Longarone appundo, i numerori paesi vicini e le valli di Zoldo e del Vajont.
Perarolo di Cadore. Località importante per il legname e soprattuto capolinea della ferrovia per qualche anno. Poscritto. Dopo qualche giorno mi sono accorto che in origine il FV di Perarolo era "piccolo", un 2 x 3 insomma. Attualmente posso fare solo ipotesi sull'ampliamento. Potrebbe essere stato distrutto dagli italiani in ritirata nel '17, e ricostruito a guerra conclusa nelle dimenzioni attuali.
Sottocastello - Tai. E qui c'è il grattacapo. Come poteva essere tanto importante questa stazione che è chiusa da anni e sta in un luogo piuttosto imbucato? La mia spiegazione. Il progetto della ferrovia è datato precedentemente alla prima guerra mondiale. Non dobbiamo dimenticare i confini di allora e le esigenze militari di allora. La ferrovia non fu costruita per creare un nuovo collegamento tra il Regno d'Italia e l'Impero Austriaco, collegamento che era stato ipotizzato attraverso la Valle del Boite e la Val di Landro. Fu costruita allora solo per esigenze italiane, per costituire una linea di rifornimento a ridosso del confine, ragion per qui si sarebbe spinta verso il Comelico.
Ecco quindi la stazione di Sottocastello - Tai, a servizio di due terzi della Valle del Boite, poichè l'ultimo paese italiano era San Vito. Ma la popolazione non ne era contenta, tanto che protestò bloccando la corsa del treno inaugurale alla Busa del Cristo, là dove ottenne la costruzione della stazione di Sant'Andrea. Per prendere il treno la gente sarebbe scesa da Valle di Cadore attraverso un sentiero fino quasi a Perarolo.
Venne la guerra e solo "grazie" a questa fu costruita la Ferrovia delle Dolomiti che iniziava a Calalzo: le due stazioni erano l'una di fianco all'altra. La popolazione della Valle del Boite aveva ora il suo trenino, la stazione di Sant'Andrea fu subito chiusa, la stazione di Sottocastello - Tai perse buona parte dei suoi traffici. Forse si riprese un po' dopo il 1964 (quando fu chiusa la Ferrovia delle Dolomiti) lavorando prevalentemente con servizi di spedizione merci, ma fu solo il canto del cigno.
Calalzo - Pieve di Cadore. Stazione capolinea dal 1914 in poi.

E Castellavazzo? Per anni non ebbe un autentico Fabbricato Viaggiatori. Era la casa cantoniera a ridosso del PL a fungere da "stazione". Solo negli anni Cinquanta - Sessanta fu costruito l'edificio che si può vedere tuttora.
Ultima modifica di aln il dom mar 25, 2007 21:51, modificato 1 volta in totale.
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Alex_E453
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Messaggio da Alex_E453 »

Spiegazione precisa e completa, grazie aln.
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Biagio
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Messaggio da Biagio »

Complimenti Alessandro.
Una pagina in più per conoscere la nostra ferrovia.
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