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Quella sullo sfondo non era una rimessa: semplicemente un secondo magazzino merci della stazione di Vittorio ai tempi della Società Veneta (1879 - 1937). Al tempo di questa foto la rimessa locomotive era già stata demolita e si trovava in fondo tutto a sinistra.
Quanto al colore degli edifici... credo fosse la regola di allora: un bel rosso cupo, che s'intravvede ancor oggi dove la tinteggiatura scrosta per esempio a Vittorio e a Nove (per il tempo trascorso è sbiadito in arancione).
La particolarità che vorrei coglieste non è stata ancora scritta... secondo me ve ne accorgereste meglio dalla seconda foto con un occhio alla terza. non vi chiedo di esser contachiodi, ma...
Ultima modifica di aln il gio nov 23, 2006 19:27, modificato 1 volta in totale.
Vi risparmio un'altra chicca, tanto non è la desiderata risposta: il magazzino menrci in primo piano non è esattamente l'attuale. E' un po' più corto: ha due soli portoni per lato mentre adesso ne ha tre. Dal vivo si vede bene "l'aggiunta" per una discontinuità (fessura) agli intonaci, e per i primi due portoni con stipiti in pietra naturale e il terzo con gli stipiti in pietra artificiale, e probabilmente per altre cose se ci si potesse entrare...
c'entra la macchia "scura" che c'è in primo piano sulla massicciata del 3°binario?...armamento leggero?..traversine??..muble
Mattia Centeleghe L’anonimato è furfanteria letteraria, contro cui si deve subito gridare: “Se tu, furfante, non vuoi professarti autore di quel che dici contro altre persone, tieni chiuso il becco di calunniatore!”
Arthur Schopenhauer https://twitter.com/trenibelluno
aln ha scritto:Il Comitato, nella persona di Alessandro si scusa con Rudy ...
Se c'è un Comitato, in quanto fan di Magalli dai tempi di Fantastico, e telespettatore fisso di Piazza Grande, devo farne parte di diritto pure io. Comunque sono più arrabbiato per essere stato tagliato fuori dal Comitato medesimo che per il quiz in sovrapposizione! Sono furibondo!
Mattia Centeleghe L’anonimato è furfanteria letteraria, contro cui si deve subito gridare: “Se tu, furfante, non vuoi professarti autore di quel che dici contro altre persone, tieni chiuso il becco di calunniatore!”
Arthur Schopenhauer https://twitter.com/trenibelluno
Risposta esatta! All'inaugurazione del 24 settembre 1938 Vittorio Veneto aveva solo TRE binari. Subito più in là una inequivocabile staccionata nell'italico cementizio stile ferroviario.
I binari quarto e quinto, nonostante molte traversine riportino ancor oggi il chiodo col millesimo 36, sono stati posati in un secondo momento, forse nel 1939. Evidentemente la prassi di inaugurare le opere coi lavori ancora in corso era già diffusa ai tempi dell' "impareggiabile capo". Ma in quell'autunno del 1938 le scadenze premevano: la visita del Veneto del "capo del governo" e le magniloquenti celebrazioni del ventennale della vittoria...
Il Comitato, nelle persone di Giovanni Drogo, Pepito Sbazzeguti, Adriano Meis e Mario Cavaradossi, complimentandosi con i risolutori del quiz n.° 5, ovverosia in alfabetica successione i forumisti Biagio, Mattia e Rudy, dichiara che una poltrona è già stata riservata di diritto al Dottor Vallet e informa che il suo portavoce pro tempore Alessandro De Nardi attualmente siede di straforo su uno strapuntino di terza classe. Detto ciò, che busta volete: la A, la B o la C?
aln ha scritto:Quella sullo sfondo non era una rimessa: semplicemente un secondo magazzino merci della stazione di Vittorio...
Dalla mappa catastale, con indicazione delle proprietà, di un progetto del 1896 relativo alla costruzione di una ferrovia decauville di scartamento 750 mm che doveva collegare la stazione di Vittorio attraverso quello che è oggi il Viale della Vittoria allo stabilimento di produzione del cemento ancora oggi esistente, risulta che quello con la scritta "Duce" non è un M.M. della S.V. o delle F.S. ma un magazzino privato della "Società dei Cementi e delle Calci Idrauliche" per depositare i propri prodotti che allora erano inoltrati via ferrovia. La ferrovia decauville che venne poi realizzata, era a trazione animale e resistette fino al 1915 mentre le rotaie vennero rimosse nel 1925: non mi risultano esserci foto.
Ecco spiegato (forse) perchè Via Fenderl ha quel suo andamento anomalo che si raccorda con Viale della Vittoria, in un centro città fatto solamente di strade disposte a scacchiera!
Ritornato dalla mostra allestita a Palazzo Sarcinelli in Conegliano per i novant'anni del settimanale diocesano di Vittorio Veneto "L'Azione", aggiungo alcune cose osservando colà un filmato sul ventennale della vittoria. Alcune riprese furono effettuate alla stazione.
Poco più di un mese dopo l'inaugurazione della linea e della rinnovata stazione, cioè tra fine ottobre e inizio novembre 1938, a Vittorio Veneto ebbero luogo le cerimonie per il ventesimo anniversario. Nel filmato si vede tra l'altro l'arrivo e la partenza del treno (doppia trazione) con le bandiere di guerra e con il futuro re Umberto II, la torre idirica già costruita, e un appena abbozzato quarto binario all'estremità sud della stazione: la comunicazione fatta da due deviatoj, il tronchino, il fermacarri.
