Quiz 2 : c'era una volta... (risolto: Guardiamassi)
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Mattia Centeleghe
L’anonimato è furfanteria letteraria, contro cui si deve subito gridare: “Se tu, furfante, non vuoi professarti autore di quel che dici contro altre persone, tieni chiuso il becco di calunniatore!”
Arthur Schopenhauer
https://twitter.com/trenibelluno
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Dunque, la soluzione del quiz!
In questa ultima foto potete vedere assieme il numerino e il suo "trespolo". Il sostegno alto all’incirca 1,5 m era formato da quattro alloggiamenti per altrettante cifre scritte su un supporto riflettente e rigido di 10 x 15 x 0,5 centimetri. Queste cifre erano conservate nella sottostante cassettina metallica suddivisa in dieci comparti e chiusa da uno sportello con serratura.
Questi reperti sono in alcuni casi ancora visibili arrugginiti o fracassati o divelti al lato del binario della ferrovia Ponte nelle Alpi - Calalzo Pieve di Cadore Cortina là dove era presidiato da guardiamassi delimitando a ciascheduno il proprio tratto di competenza.
Servivano per “dimostrare” che il guardiamassi percorresse il proprio tratto e non se ne rimanesse chiuso in garritta. Raggiunto il “trespolo” vi componeva il primo numero di due cifre per indicare il giorno del mese, e il secondo numero con altre due cifre con la parte finale del numero del primo treno treno che serebbe transitato dopo che il guardiamassi avesse compiuta la visita del proprio tratto. Così il personale del treno in corsa sapeva quando era stata compiuta l’ultima visita linea dal guardiamassi leggendo dal “trespolo” ogni uno - due chilometri circa, cioè ogni volta che entrava in una sezione di un altro guardiamassi. Ulteriore annotazione sulla garritta: poteva sorgere all’estremità del tratto oppure no. In tal caso era là dove c’era un po’ più spazio o c’era visuale su tratto particolarmente pericoloso.
Il sistema del “trespolo” fu sostituito da un piccolo orologio a molla, fissato all’interno di una cassettina stagna e invisibile dall’esterno, su un dischetto cartaceo del quale il guardiamassi doveva apporre la propria punzonatura.
In questa ultima foto potete vedere assieme il numerino e il suo "trespolo". Il sostegno alto all’incirca 1,5 m era formato da quattro alloggiamenti per altrettante cifre scritte su un supporto riflettente e rigido di 10 x 15 x 0,5 centimetri. Queste cifre erano conservate nella sottostante cassettina metallica suddivisa in dieci comparti e chiusa da uno sportello con serratura.
Questi reperti sono in alcuni casi ancora visibili arrugginiti o fracassati o divelti al lato del binario della ferrovia Ponte nelle Alpi - Calalzo Pieve di Cadore Cortina là dove era presidiato da guardiamassi delimitando a ciascheduno il proprio tratto di competenza.
Servivano per “dimostrare” che il guardiamassi percorresse il proprio tratto e non se ne rimanesse chiuso in garritta. Raggiunto il “trespolo” vi componeva il primo numero di due cifre per indicare il giorno del mese, e il secondo numero con altre due cifre con la parte finale del numero del primo treno treno che serebbe transitato dopo che il guardiamassi avesse compiuta la visita del proprio tratto. Così il personale del treno in corsa sapeva quando era stata compiuta l’ultima visita linea dal guardiamassi leggendo dal “trespolo” ogni uno - due chilometri circa, cioè ogni volta che entrava in una sezione di un altro guardiamassi. Ulteriore annotazione sulla garritta: poteva sorgere all’estremità del tratto oppure no. In tal caso era là dove c’era un po’ più spazio o c’era visuale su tratto particolarmente pericoloso.
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Ultima modifica di aln il gio giu 28, 2007 21:21, modificato 1 volta in totale.
...e polka polka polka / e polka la misera, / de zente ghe nè tanta, / anca de zente seria / che sa la diferenza / che lè tra l far e l dir, / ghe nè chi inveze sa / po-co tra far e molto tra dir!
...e occhio all'assonanza con contraffare e tradire.
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bucare le montagne... bucare le montagne... bucare le montagne...Freccia della Laguna ha scritto:Una domanda: in passato c'erano i guardiamassi che, se ho ben capito, provvedevano a sorvegliare determinati tratti di linea e a rimuovere eventuali detriti caduti sulla sede ferroviaria. Posto che oggi tali figure professionali non ci sono più, in che modo si previene il fenomeno?
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Daniele Dorigo ha scritto:bucare le montagne... bucare le montagne... bucare le montagne...Freccia della Laguna ha scritto:Una domanda: in passato c'erano i guardiamassi che, se ho ben capito, provvedevano a sorvegliare determinati tratti di linea e a rimuovere eventuali detriti caduti sulla sede ferroviaria. Posto che oggi tali figure professionali non ci sono più, in che modo si previene il fenomeno?
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Daniele Dorigo ha scritto:bucare le montagne... bucare le montagne... bucare le montagne...Freccia della Laguna ha scritto:Una domanda: in passato c'erano i guardiamassi che, se ho ben capito, provvedevano a sorvegliare determinati tratti di linea e a rimuovere eventuali detriti caduti sulla sede ferroviaria. Posto che oggi tali figure professionali non ci sono più, in che modo si previene il fenomeno?
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Incuranti dei guardiamassi, i sassi cadevano lo stesso talvolta addosso ai treni o scavalcando il binario. Il guardiamassi sorvegliava un tratto di ferrovia col compito di bloccare la circolazione quando una croda piombava sui binari o quando ai binari sarebbe mancata la terra sotto ai piedi. Nel primo caso, dal 1979 in poi sono stati realizzati molti muraglioni e reti paramassi. Nel secondo caso è stata scavata la variante di Monte Zucco.
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