Viadotti Metallici
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Viadotti Metallici
Da un po' di tempo passo i miei riposi lavorativi in quel di Codissago (Longarone) e dovendo spostarmi spesso per raggiungere Belluno mi soffermo spesso a guardare la linea,ora deserta, con un occhio di riguardo verso i viadotti.
Il ponte sul Maè è quello che mi attrae particolarmente e vorrei conoscerlo meglio.(non è detto che prima o poi ne venga fuori un diorama)
Come altri viadotti della linea, originariamente era in metallo.
Quand'è che è stato ricostruito in muratura?
Per caso è stato distrutto durante una delle due guerre?
Sarebbe interessante ripercorrere la linea e attraversando i vari viadotti e conoscerne la storia.
Il ponte sul Maè è quello che mi attrae particolarmente e vorrei conoscerlo meglio.(non è detto che prima o poi ne venga fuori un diorama)
Come altri viadotti della linea, originariamente era in metallo.
Quand'è che è stato ricostruito in muratura?
Per caso è stato distrutto durante una delle due guerre?
Sarebbe interessante ripercorrere la linea e attraversando i vari viadotti e conoscerne la storia.
Re: Viadotti Metallici
Io ho avuto in prestito un libro sulla ferrovia nella prima guerra mondiale, domani do un occhiata e vedo che trovo.
col Tomatico l'ha l'cappell el temp l'è bel
col Tomatico l'ha la cintura piova secura
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Re: Viadotti Metallici
Di che libro si tratta?
Il ponte sul Maè era stato origiariamente costruito con due travate metalliche da 33 metri (34 metri secondo altre fonti) nella parte centrale e archi di calcestruzzo ai lati con luce di 8 metri (due archi lato calalzo, uno lato Belluno). La ferrovia in questo tratto compie una curva (raggio di 400 metri): per questo motivo le due travate reticolari, definite "eccezionali", furono progettate e costruite con una "disposizione a K del traliccio".
Nel quiz 53 si racconta che...
Nel gennaio 1918 gli austriaci lo resero nuovamente transitabile, effettuando delle riparazioni provvisorie: la travata Nord fu puntellata costruendo nel mezzo un sostegno di legno.
Nell'ottobre - novembre 1918 fu di nuovo reso intransitabile dagli austriaci in fuga.
L'attraversamento fu provvisoriamente riattivato con due travate Eiffel. Nel giro di qualche anno fu sistemato definitivamente come lo vediamo adesso: al posto delle due travate metalliche, quattro archi in muratura di 14 metri che poggiano su due piloni aggiunti per l'occasione e sui tre sostegni originali. Quello centrale si vede benissimo che è diverso dai vicini.
Durante la seconda guerra mondiale ci furono dei bombardamenti in zona, ma non mi pare che il viadotto fosse stato colpito.
Il ponte sul Maè era stato origiariamente costruito con due travate metalliche da 33 metri (34 metri secondo altre fonti) nella parte centrale e archi di calcestruzzo ai lati con luce di 8 metri (due archi lato calalzo, uno lato Belluno). La ferrovia in questo tratto compie una curva (raggio di 400 metri): per questo motivo le due travate reticolari, definite "eccezionali", furono progettate e costruite con una "disposizione a K del traliccio".
Nel quiz 53 si racconta che...
Sembra che il ponte non fu distrutto completamente. La travata a Sud precipitò nel greto del torrente, quella a Nord fu appena danneggiata.Alle ore 11 del 9 novembre 1917, l'allora tenente Erwin Rommel con pochi uomini, spenta la miccia all'esplosivo che doveva far saltare il ponte del Colombèr sulla profonda e stretta valle del Vajont, si affacciava sulla valle del Piave e su una Longarone caotica per i tanti soldati italiani, le tante bestie, i tanti materiali bellici che si stavano ritirando (la famosa Caporetto) dalla Carnia e dal Cadore. Alla sera i tedeschi avevano guadato il Piave 1200 metri a valle di Longarone attestandosi sulla riva destra, sulla strada nazionale e sulla ferrovia. Gli italiani erano accerchiati a Longarone: alle loro spalle, a Ospitale c'erano altre truppe austrotedesche. Alle ore 6.45 del 10 novembre gli italiani fecero saltare i due ponti sul Maè, quello stradale e quello ferroviario, ma i tedeschi avanzarono da sud ugualmente. Alle 7 del mattino tutti i soldati italiani presenti a Longarone erano fatti prigionieri: 6000/8000 uomini, 200 ufficiali, 600 animali da soma, 250 autocarri carichi, 10 camion, 60 mitragliatrici, 20 cannoni. Fatto curioso è che il ponte e con tuttta probabilità assieme a questo il serbatoio della stazione di Longarone non furono fatti saltare alle spalle di chi stava fuggendo, ma il contrario.
Nel gennaio 1918 gli austriaci lo resero nuovamente transitabile, effettuando delle riparazioni provvisorie: la travata Nord fu puntellata costruendo nel mezzo un sostegno di legno.
Nell'ottobre - novembre 1918 fu di nuovo reso intransitabile dagli austriaci in fuga.
L'attraversamento fu provvisoriamente riattivato con due travate Eiffel. Nel giro di qualche anno fu sistemato definitivamente come lo vediamo adesso: al posto delle due travate metalliche, quattro archi in muratura di 14 metri che poggiano su due piloni aggiunti per l'occasione e sui tre sostegni originali. Quello centrale si vede benissimo che è diverso dai vicini.
Durante la seconda guerra mondiale ci furono dei bombardamenti in zona, ma non mi pare che il viadotto fosse stato colpito.
...e polka polka polka / e polka la misera, / de zente ghe nè tanta, / anca de zente seria / che sa la diferenza / che lè tra l far e l dir, / ghe nè chi inveze sa / po-co tra far e molto tra dir!
...e occhio all'assonanza con contraffare e tradire.
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Re: Viadotti Metallici
"Die Bahnen zwischen Ortler und Isonzo 1914-1918"
Ovviamente è in tedesco.
Nel capitolo "Piavetalbahn" c'è un disegno con tutti i viadotti distrutti, fatto dal genio tedesco, credo per cosi progettare le travate da sostituire e ci sono anche foto della Busa del Cristo.
Nel disegno è rappresentata un a travata da 34 m posta a 20.6m lato Belluno
Lato Longarone c'è un buco sempre di 34m da riparare.
Così interpreto e traduco il Paragrafo sul Maè.
Ovviamente è in tedesco.
Nel capitolo "Piavetalbahn" c'è un disegno con tutti i viadotti distrutti, fatto dal genio tedesco, credo per cosi progettare le travate da sostituire e ci sono anche foto della Busa del Cristo.
Nel disegno è rappresentata un a travata da 34 m posta a 20.6m lato Belluno
Lato Longarone c'è un buco sempre di 34m da riparare.
Così interpreto e traduco il Paragrafo sul Maè.
Nel libro rilevo però delle incongruenze rispetto alla foto, ma mi sono limitato a tradurrePonte sul Maè a Longarone
Costruzione originale: ponte ad archi con pendenza del10per mile; 2 travate metalliche reticolari da 34m; inoltre sull'altro lato due volte con ognuna 10m di luce.
Distruzione: Trave nord fatta saltare in aria in una sezione centrale e interrotta. Trave sud danneggiata in diversi punti ma tuttavia non interrotta. L'interruzione portò alla sostituzione con un "Kohnbrücke" da campo di 27.5m
Tempo di costruzione: 11.12.1917-25.1.1918, " costruttrici": 2 treni della 22. Eisbkp + 2kfgAA.
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Re: Viadotti Metallici
Libro bel-lis-si-mo questo dello Schaumann, una edizione tradotta in italiano ci stava tutta. Come notavi, sembra proprio che ci sia qualcosa che non torna tra la descizione, il disegno schematico e la fotografia riportata: credo più a quest'ultima. Mostra la travata Nord danneggiata da un esplosione mal pensata, ancora al suo posto e puntellata con una incastellatura di legname. Non si vede il pezzettino della travata Sud che invece dovrebbe essere visibile nell'inquadratura.
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Re: Viadotti Metallici
oh che bello!!grazie per le risposte.Per me che non ho quel testo...è possibile avere una scansione della foto?
Re: Viadotti Metallici
Per la scansione non so per questioni di Copyright.
Perché è stata fatta saltare in aria e la foto in questione è stata scattate dopo che si era già puntellata la trave danneggiata e si stava procedendo alla messa in opera di quella provvisoria?aln ha scritto: Mostra la travata Nord danneggiata da un esplosione mal pensata, ancora al suo posto e puntellata con una incastellatura di legname. Non si vede il pezzettino della travata Sud che invece dovrebbe essere visibile nell'inquadratura.
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Re: Viadotti Metallici
Il copyright ai tempi di Facebook... ce ne sarebbe parecchio da dire. Intanto resuscito la galleria fotografica del sito e le ripubblico qui (con quel watermarck non definitivo) per una fotostoria del nostro ponte.
Aprile 1910: cartolina ricordo della prova di carico con due locomotive sul ponte - viadotto non ancora completato del tutto. Foto dal libro di Rosina e Pagnussat "Belluno la crisi dei vagoni".
Due immagini del ponte completato. Siamo immediatamente prima della prima guerra mondiale. Foto trovate in giro per la rete.
Poi arriva la guerra... tra l'altro va ricordato come si faccia spesso confusione tra le distruzioni fatte da un esercito oppure dall'altro, oppure come si tacciano le distruzioni fatte "dai nostri" oppure si attribuiscano "agli altri" le distruzioni "dei nostri". Anche per quanto riguarda la seconda guerra mondiale: per esempio le foto dei danni dei bombardamenti angloamericani sulle nostre ferrovie sono molto rare (AAA, cercasi foto del ponte sul Viera distrutto), perché sconvenienti.
Ponte ferroviario e stradale fatto saltare dagli italiani accerchiati a Longarone il 10 novembre 1917. La travata a destra è quella a Nord. Foto, non ricordo dove l'ho trovata.
Poco tempo dopo: il ponte stradale è stato ripristinato, non quello ferroviario. Foto dal libro di Musizza e De Donà "Dalle Dolomiti al Grappa".
Ancora un po' di tempo dopo, ma sempre tra il 1917 e il gennaio 1918: ripristino in corso anche per il ponte ferroviario. Foto dal libro di Schaumann.
Il 3 novembre 1918 gli austriaci andandosene lo fanno saltare di nuovo e meglio di quanto avevano fatto gli italiani. La foto mostra già il ponte ripristinato provvisoriamente dagli italiani.
Poi si costruì il ponte definitivo. Foto da "L'ingengeria ferroviaria".
Infine, 1963: Vajont. Il ponte ferroviario non fu danneggiato, la linea era stata cancellata solo pochi metri più a Nord. Il ponte stradale che si vede era ingombro di legname e detriti: ci sono altre foto in giro. Foto trovata in giro per la rete.
Aprile 1910: cartolina ricordo della prova di carico con due locomotive sul ponte - viadotto non ancora completato del tutto. Foto dal libro di Rosina e Pagnussat "Belluno la crisi dei vagoni".
Due immagini del ponte completato. Siamo immediatamente prima della prima guerra mondiale. Foto trovate in giro per la rete.
Poi arriva la guerra... tra l'altro va ricordato come si faccia spesso confusione tra le distruzioni fatte da un esercito oppure dall'altro, oppure come si tacciano le distruzioni fatte "dai nostri" oppure si attribuiscano "agli altri" le distruzioni "dei nostri". Anche per quanto riguarda la seconda guerra mondiale: per esempio le foto dei danni dei bombardamenti angloamericani sulle nostre ferrovie sono molto rare (AAA, cercasi foto del ponte sul Viera distrutto), perché sconvenienti.
Ponte ferroviario e stradale fatto saltare dagli italiani accerchiati a Longarone il 10 novembre 1917. La travata a destra è quella a Nord. Foto, non ricordo dove l'ho trovata.
Poco tempo dopo: il ponte stradale è stato ripristinato, non quello ferroviario. Foto dal libro di Musizza e De Donà "Dalle Dolomiti al Grappa".
Ancora un po' di tempo dopo, ma sempre tra il 1917 e il gennaio 1918: ripristino in corso anche per il ponte ferroviario. Foto dal libro di Schaumann.
Il 3 novembre 1918 gli austriaci andandosene lo fanno saltare di nuovo e meglio di quanto avevano fatto gli italiani. La foto mostra già il ponte ripristinato provvisoriamente dagli italiani.
Poi si costruì il ponte definitivo. Foto da "L'ingengeria ferroviaria".
Infine, 1963: Vajont. Il ponte ferroviario non fu danneggiato, la linea era stata cancellata solo pochi metri più a Nord. Il ponte stradale che si vede era ingombro di legname e detriti: ci sono altre foto in giro. Foto trovata in giro per la rete.
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Re: Viadotti Metallici
Ponte sul Maè riattato dal 2 marzo al 10 maggio 1919 con 2 travate Eiffel da 30 e 27 metri. Nella descrizione del ripristino viene sottolineata la difficoltà dei lavori, dovuta all'altezza del ponte e al poco spazio per poter varare le travate perdipiù in curva.
Del viadotto Viera ho trovato per ora solo i danni della prima guerra, limitati alla distruzione di uno dei 10 piloni.
Interessante la completa distruzione della galleria del Vento (quella bifora tra Quero e Feltre) che costrinse a realizzare una deviazione provvisoria di circa 150m.
Del viadotto Viera ho trovato per ora solo i danni della prima guerra, limitati alla distruzione di uno dei 10 piloni.
Interessante la completa distruzione della galleria del Vento (quella bifora tra Quero e Feltre) che costrinse a realizzare una deviazione provvisoria di circa 150m.
Re: Viadotti Metallici
Cavoli che bel riassunto di storia che ne sta venendo fuori!
Molto interessante...
Successivamente al primo conflitto mondiale, ci sono altre notizie?
Molto interessante...
Successivamente al primo conflitto mondiale, ci sono altre notizie?
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Re: Viadotti Metallici
Qualcosa del Vajont l'ho scritta... ma credo che il ponte non abbia subito altri grandi cambiamenti dagli anni Venti a oggi.
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Re: Viadotti Metallici
Altre 2 foto del periodo
Ultima modifica di barazzuol il sab mag 31, 2014 22:14, modificato 1 volta in totale.
Re: Viadotti Metallici
Bellissime queste foto!!Ponte metallico ma con in costruzione quello in muratura.
Re: Viadotti Metallici
Parlando del ponte sul torrente Viera...
Una curiosità, mi hanno detto, e dovrebbe essere documentato, che con le pietre che costituivano il ponte bombardato nella seconda guerra mondiale venne costruito il campanile della chiesa di Pez, poi il ponte venne ricostruito in cemento.
Una curiosità, mi hanno detto, e dovrebbe essere documentato, che con le pietre che costituivano il ponte bombardato nella seconda guerra mondiale venne costruito il campanile della chiesa di Pez, poi il ponte venne ricostruito in cemento.
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