Raccontando la visita di Benito Mussolini a Vittorio, che dopo poco più di un mese sarebbe diventato "Vittorio Veneto", il Gazzettino si soffermava su un fattaccio ferroviario avvenuto il 2 giugno 1923. Giusto novant'anni fa.
Il Duce, furibondo per il contrattempo, volle gli si provvedesse un'automobile e si mise lui stesso alla guida.Verso le ore 14.30 tutte le autorià si portarono in automobile alla stazione ferroviaria per ripartire con il treno speciale del Presidente. Però la partenza per ferrovia venne impedita da un grave incidente che per poco non ha guastato la festa e non ha mietuto vittime. Mentre Mussolini si tratteneva nella saletta, il treno ordinario in arrivo precisamente a quell'ora per uno scambio falso o forse per non aver obbedito perfettamente ai segnali, investì con violenza il treno presidenziale. Sei vagoni e la macchina, coi rispettivi bagagliai, si sono accavallati e in parte distrutti, ostruendo la linea che solo a notte avanzata fu possibile sgombrare.
Quello che avvenne in stazione a Vittorio non fu un attentato, ma un incidente ferroviario, tuttavia la fama dell'attentato si diffuse e attecchì tenacemente per molti anni, così capitava di sentirsi raccontare "de quea volta che i ghe ha fat l'atentato al Duce", mescolando come accade non raramente storia e fantasia.
Non conosco ulteriori dettagli sull'incidente ferroviario. Si può ricordare però che il treno ordinario era della Società Veneta, ed era effettuato solitamente con una piccola locotender (per esempio la locomotiva "Vittorio" pesava in servizio appena 22 tonnelate) e piccole carrozze a due assi. Mentre alla testa del treno presidenziale ci poteva essere per esempio una 740 con le sue 117 tonnellate. Facile immaginare quale dei due convogli avesse avuto la peggio.
Cosa fece Mussolini a Vittorio? Tra le varie cose visitò i cantieri degli impianti idroelettrici del Fadalto e a Santa Croce del Lago fece esplodere la mina (c'è una cartolina commemorativa dell'evento con didascalia sbagliata) che abbattè l'ultimo diaframma della galleria di derivazione della centrale. A Santa Croce ci arrivò in automobile... e sicuramente ebbe occasione di vedere i cantieri della ferrovia Vittorio - Ponte nelle Alpi, i cui lavori procedevano ben più lentamente: si sarebbero conclusi (ma non del tutto) nel 1938.