Masse di neve hanno ostruito il Fadalto
VITTORIO VENETO. Paura e apprensione. Soprattutto disagio per gli automobilisti e per i viaggiatori delle ferrovie.mancavano un paio di minuti alla mezzanotte quando un'enorme massa di neve scivolava sulla statale del Fadalto, all'altezza del chilometro 23 di Nove,ostruendo completamente la carreggiata stradale e la sottostante ferrovia.In quel momento, in ritardo di due ore causa la neve che intasava i binari, trasnitava il diretto Belluno - Venezia con oltre cento passeggeri a bordo. L'impatto è stato violento, ma per fortuna il convoglio ha retto. Era appena uscito da una galleria e stava per immettersi nella successiva prima di imboccare il rettilineo che porta alla stazioncina di Nove. La massa di neve lo ha sorpreso proprio tra i due tunnel, distanti l'uno dall'altro non più di 80 metri.
Nello stesso momento anche due automobili stavano salendo verso Fadalto: la prima è riuscita a passare, la seconda si è fermata appena in tempo. Nessuna delle due ha subito danni. Serio invece il bilancio per il treno, che, tra l'altro,ha avuto lo schiacciamento della cabina nell'automotrice di testa. Il macchinista che la occupava in quel momento ha riportato escoriazioni al volto e ammaccature varie. Niente di grave, comunque.
Il primo all'allarme lo ha dato il turnista dell'Enel, che avvertiva il capostazione di Vittorio Veneto dicendo di aver sentito un forte rumore mentre il treno imboccava la gelleria. Poco dopo alcuni viaggiatori arrivavano alla stazione di Nove, distante appena un chilometro dal luogo dell'incidente. Immediatamente il responsabile di turno, Antonio Sonego, avvisava dell'accaduto il funzionario dirigente del compartimento di Belluno, che provvedeva a inviare per i primi soccorsi una squadra lavori. In breve giungevanosul posto anche i Carabinieri, la polizia stradale, i vigili del fuoco e il personale dell'Anas con grossi mezzi spazzaneve. I passeggeri del treno venivano intanto trasportati in pulmann direttamente a Venezia.
Verso le ore tre e cinquanta, mentre alla luce delle torce elettriche già si stava alacremente lavorando, cade improvvisa la seconda slavina. Qualche scena di panico, pare ci siano dei feriti, ma poi torna la calma e si riprende a scavare. Le luci dell'alba si alzano su un paesaggio siberiano, inconsueto per il Vittoriese. La strada non esiste più, cancellata per un centinaio di metri sotto la neve.
Conegliano - Vittorio - Ponte: apparati centrali, blocco etc
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Re: Conegliano - Vittorio - Ponte: apparati centrali, blocco etc
Ecco l'articolo de Il Gazzettino del 12 febbraio 1978. Quindi la valanga dovrebbe essersi abbattuta la notte tra 10 e 11 febbraio. La Quaglia potrebbe confermare o correggermi: in quel periodo anche la ferrovia e la statale furono ostruite da slavine anche tra Castellavazzo e Perarolo per tre o quattro giorni.
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Re: Conegliano - Vittorio - Ponte: apparati centrali, blocco etc
Mi ha colpito la cronologia di questo episodio. Mancavano pochi minuti alla mezzanotte quando è caduta la valanga; alle 3.50 la seconda. In quelle quattro ore sono successi fatti oggi assoluamente impensabili. A quell'ora c'era un responsabile a Nove, un funzionario a Belluno, un squadra lavori pronta ad intervenire. Un pullman è partito per Venezia con i viaggiatori. Polizia e vigili arrivano subito anche oggi, ma i grossi spazzaneve?
Oggi una nevicata normale per i nostri paesi di montagna ha tagliato in due l'Italia, ferrovie comprese...
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Re: Conegliano - Vittorio - Ponte: apparati centrali, blocco etc
Un altro dato interessante: gli oltre CENTO passeggeri dell'ultimo serale Belluno-Venezia.
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Re: Conegliano - Vittorio - Ponte: apparati centrali, blocco etc
A quell'ora c'era ancora qualcuno a Nove (la particolare e sfortunata figura professionale dell'assuntore) perché il treno era in forte ritardo e il suo servizio terminava dopo che l'ultimo treno fosse passato. Quelli poi devono essere stati giorni di vera emergenza neve (non penso la chiamassero big snow): per questo motivo penso che fossero tante le persone mobilitate per tenere in funzione il più possibile la ferrovia.
All'epoca l'ultimo treno che scendeva il Fadalto non era un diretto Belluno - Venezia come scritto nell'articolo, non era nemmeno l'Espresso Cadore come scrivevo più su sbagliando, ma il diretto Calalzo (20.30 circa) - Venezia (22.47 circa), i cui viaggiatori di seconda classe teoricamente erano ammessi solo se muniti di biglietto con percorrenza superiore a 100 chilometri. 100 persone a bordo di un treno che disponeva di 108 posti a sedere: bel dato, ma erano anni senza autostrada, con una statale messa molto peggio di oggi e con meno macchine in circolazione.
Altra annotazione sull'articolo: chilometro 23 si riferisce alla ferrovia e non alla strada.
All'epoca l'ultimo treno che scendeva il Fadalto non era un diretto Belluno - Venezia come scritto nell'articolo, non era nemmeno l'Espresso Cadore come scrivevo più su sbagliando, ma il diretto Calalzo (20.30 circa) - Venezia (22.47 circa), i cui viaggiatori di seconda classe teoricamente erano ammessi solo se muniti di biglietto con percorrenza superiore a 100 chilometri. 100 persone a bordo di un treno che disponeva di 108 posti a sedere: bel dato, ma erano anni senza autostrada, con una statale messa molto peggio di oggi e con meno macchine in circolazione.
Altra annotazione sull'articolo: chilometro 23 si riferisce alla ferrovia e non alla strada.
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Re: Conegliano - Vittorio - Ponte: apparati centrali, blocco etc
Mauro Colombera, evidentemente lettore di queste pagine, ha pubbilcato su facebook quanto segue...
Collegamento alla foto.
Collegamento alla foto.
Ci sarebbe un'altra considerazione a riguardo, ossia: il bilancio sarebbe stato assai più grave se quel treno fosse stato fatto con le ALn772!
Era prassi consolidata (per Etica) di viaggiare in modo di recuperare il ritardo in ogni modo possibile. I Binati, avendo l'Hasler, non permettevano questa condotta e quindi la velocità d'impatto era quella "regolamentare". Con le Amate Musone color me... [color castano, sprovviste di tachigrafo Hasler], 20 o 30 km/h in più (ponderati su taluni aspetti fisici caratteristici di quei mezzi, ossia assi baricentrici bassi e frenatura eccellente, e comunque solo su particolari tratti, conoscendo profilo e armamento) avrebbero, in quel caso, peggiorato il bilancio.
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Re: Conegliano - Vittorio - Ponte: apparati centrali, blocco etc
Bar Sella di Luigino e Maria Rosa. Località Sella di Fadalto (provincia di Santa Croce del Lago).
Foto esposta alla destra dell'ingresso, prelevata verso il 2 gennaio scorso per essere riportato il giorno seguente.
Foto esposta alla destra dell'ingresso, prelevata verso il 2 gennaio scorso per essere riportato il giorno seguente.
In Italia ci sono due tipi di matti: quelli che si credono Napoleone e quelli che vogliono risanare le Ferrovie dello Stato (G. Andreotti)
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Re: Conegliano - Vittorio - Ponte: apparati centrali, blocco
Ripesco questa vecchia disordinata e in qualche parte superata discussione per aggiungere un pezzetto di una carta del primo dopoguerra che mostra qualcosa d'interessante.
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