Dal Piave alla Valsugana

Tutto sulla storia delle nostre linee...

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aln
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Messaggio da aln »

Giusto... come ragionavamo tempo fa, la nostra sfortuna ferroviaria è dovuta al come è finita la prima guerra mondiale. Esercizio di ucronìa, cari amici, cioè di immaginazione di una Storia fatta con i se. Se la guerra si fosse conclusa nell'estate del 1917, probabilmente il confine tra la duplice monarchia e il regno del savojardo si sarebbe attestato lungo la linea del fronte: il Piave, il Grappa, l'Altopiano di Asiago...
Dal punto di vista ferroviario ci si troverebbe verosimilmente con una linea da Trento a Udine realizzata unendo linee nate con differenti scopi costruendo due "brevi" tratti: Cismon - Feltre e Ponte nelle Alpi - Vittorio. La Vittorio - Sacile avrebbe preso il sopravvento sulla Vittorio - Conegliano. Il tratto Feltre - Montebelluna probabilmente sarebbe stato abbandonato con un confine a metà strada dalle parti di Quero. La feldbhan Toblach - Cortina - Calalzo sarebbe stata trasformata in una ferrovia a scartamento ordinario... E dopo "qualche" anno tutte le linee sarebbero state elettrificate.
Una fervida immaginazione?
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Biagio
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Messaggio da Biagio »

Non è fervida immaginazione, ma penso che Checco Beppe e successori avrebbero fatto proprio così.
Prolungando la TN - UD fino a Trieste, visto l'importanza per l'Austria di un porto sull' Adriatico, come dimostra la Südbahn.
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Freccia della Laguna
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Messaggio da Freccia della Laguna »

E invece per quanto riguarda i prolungamenti verso nord?

In particolare si parlava di una prosecuzione su Cortina a scartamento ordinario...
Trenitaliæ Celere Regionale MMDCCIV Veronam Portam Novam hora tertia a quarta decima via ferrata profecturum est. Mestre, Patavio, Vicetia, Sancto Bonifatio, Verona Porta Episcopo consistit. Cave! Abeundum flava linea est.
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aln
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Messaggio da aln »

Verso nord... le ipotesi storiche già le conosciamo. Ipotesi ucroniche le possono fare un po' tutti: più su scrivevo di una ricostruzione della Toblach - Calalzo a scartamento ordinario.
Capostaz
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Re: Dal Piave alla Valsugana

Messaggio da Capostaz »

Mi permetto di esumare, più che di risvegliare, questo argomento in quanto ho notato che con cadenza quasi annuale ritorna in auge il tema ferroviario in chiave propositiva anziché critica; in parole povere qualche personaggio a turno del panorama politico e non parla di fattibilità e studi per un allacciamento Feltre - Primolano, ma soprattutto Cadore - Centro Europa ( possibilmente via Cortina).
Ritengo innanzitutto che sia bene parlare della ferrovia come punto di partenza per qualche allacciamento che la renda più rigogliosa di un ramo secco, e credo francamente che gli studi di fattibilità di cui questi signori parlano siano abbastanza recenti....diciamo eseguiti dopo il '950.

La domanda che sorge allora è: quanti e quali studi di fattibilità, planiemtrie e relazioni più o meno costruttive sono state realizzate dal dopoguerra ad oggi con l'intento di assicurare nuova vita alle nostre vie ferrate?
Sarebbe interessante avere un'idea d'insieme dei vari progetti e progettoni stilati, anche perché ritengo possano essere materia per interessanti discussioni in futuro.

PS mi scuso in anticipo qualora l'argomento sia stato trattato ampiamente in qualche altra conversazione. Ho cercato di vagliare le varie sezioni del forum per evitare doppioni però gli argomeni di discussione sono talmente tanti che sicuramente ne ho saltati alcuni.
Gianni Giannelli
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aln
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Re: Dal Piave alla Valsugana

Messaggio da aln »

In pratica son due argomenti: la ferrovia Feltre - Cismon, o forse sarebbe meglio dire la ferrovia Piave - Brenta, e la prosecuzione oltre Calalzo. Da quale cominciamo?
Capostaz
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Re: Dal Piave alla Valsugana

Messaggio da Capostaz »

Sì è vero, i filoni sono due. Mi dispiaceva aprire una discussione apposita, quindi ho preferito continuare il filone già iniziato un lustro fa.
Come inizio direi di mantenerci sul collegamento Piave - Brenta, dato anche il titolo della discussione.
Ormai con la diga del Corlo non ritengo praticabile per la ferrovia il tratto di val Cismon a valle dello sbarramento (a meno di tenere costantemente pendenze limite considerato a grandi linee che il coronamento della diga è a quota 270 slm e la valle sbocca sul Brenta dopo 2 chilometri); mi verrebbe da pensare a una cosa come la variante della SS50, cioè un bel buco nella montagna di 3 chilometri circa da Primolano ad Arsiè. Chissà cosa hanno ipotizzato i progettisti in proposito!
Gianni Giannelli
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e550
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Re: Dal Piave alla Valsugana

Messaggio da e550 »

Con una opportuna galleria elicoidale penso si possa fare il collegamento senza ricorrere a pendenze esagerate.
Così potremmo avere anche noi il nostro "Tehachapi loop" :mrgreen: o, se vogliamo restare più vicini, l'elicoidale di Varzo.
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Biagio
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Re: Dal Piave alla Valsugana

Messaggio da Biagio »

e550 ha scritto:Così potremmo avere anche noi il nostro "Tehachapi loop"
Grazie, non conoscevo questa meraviglia! Certo che l'America ferroviaria è un altro pianeta...
Guardando quei sette macchinoni in tiro, mi sono chiesto: quanti 445 ci vorrebbero per tirare su lo stesso treno?
Capostaz
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Re: Dal Piave alla Valsugana

Messaggio da Capostaz »

La galleria elicoidale ritengo anche io sia un toccasana per evitare pendenze eccessive.

Incuriosito dalla faccenda e carta topografica alla mano ho fatto il "fanta-progettista" e il "fanta-progetto di massima" per il tratto Primolano - Arsiè.
Per buttar là due numeri la stazione di Primolano è a quota 217 metri slm, Arsiè sta a 300 e il livello del coronamento della diga del Corlo a 271 metri slm circa.
Prendendo in considerazione l'idea di puntare diretti su Arsiè dobbiamo affrontare un dislivello di 83 metri.
L'ipotetica galleria direttissima simile alla SS50 sarebbe lunga circa 3,5 km ma le pendenze resterebbero costanti sul 2,4 %; un'elicoidale di 800 metri di diametro la farebbe calare portandola a circa 1,3 %.
Puntando verso il Lago la pendenza risulta minore e la galleria ferroviaria più lunga di circa 200-300 metri.
Ovviamente non ho tenuto conto di moltissimi fattori e mi sono pure sbizzarrito nelle mie idee: il "fanta-progetto" non costa nulla. :lol:
Ultima modifica di Capostaz il lun dic 17, 2012 20:38, modificato 1 volta in totale.
Gianni Giannelli
Capostaz
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Re: Dal Piave alla Valsugana

Messaggio da Capostaz »

Aggiungo che - puntando su Cismon del Grappa e quindi passando per la val Cismon - la pendenza tra la stazione di Cismon e il coronamento della diga sarebbe sul 2,7% visto che lo sbarramento si trova a poco più di 2km dal paese.
Anche qui una galleria elicoidale che io ho supposto essere di 800 m di diametro porterebbe a un drastico calo della pendenza (risultando circa 1,4%) e la ferrovia passerebbe su quelo che era il suo "tragitto originale".
Gianni Giannelli
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Re: Dal Piave alla Valsugana

Messaggio da cappe.46 »

Capostaz ha scritto:Sì è vero, i filoni sono due. Mi dispiaceva aprire una discussione apposita, quindi ho preferito continuare il filone già iniziato un lustro fa.
Come inizio direi di mantenerci sul collegamento Piave - Brenta, dato anche il titolo della discussione.
Ormai con la diga del Corlo non ritengo praticabile per la ferrovia il tratto di val Cismon a valle dello sbarramento (a meno di tenere costantemente pendenze limite considerato a grandi linee che il coronamento della diga è a quota 270 slm e la valle sbocca sul Brenta dopo 2 chilometri); mi verrebbe da pensare a una cosa come la variante della SS50, cioè un bel buco nella montagna di 3 chilometri circa da Primolano ad Arsiè. Chissà cosa hanno ipotizzato i progettisti in proposito!
Mi dispiace arrivo solo adesso (internet è un grande mare ed è difficile approdare ai moli che sono moltissimi e dislocati in ogni parte del mondo) e ho visto solo ora che esiste questo interessantissimo forum provinciale.

Ho compartecipato circa 15 anni fa (nel 1998) allo "Studio di fattibilità sopra la linea ferroviaria Feltre-Primolano" che annoverava come progettista l'ing. Baccega di Bassano (VI), come relatore economico l'ing. Savi di Belluno ed il sottoscritto come cartografo-topografo.

Tale studio fu finanziato dal Comune di Feltre (BL) e prevedeva in sintesi una deviazione sulla tratta Treviso-Feltre all'altezza delle Campose per poter entrare a Feltre con il muso verso Primolano e, attraversando il monte Aurin in galleria, una stazione a Fonzaso all'altezza della Fenadora, poi una fermata ad Arsiè all'altezza della centrale Enel ed infine una galleria di circa 5 km, con inizio sulla sponda del lago, per il collegamento alla stazione di Primolano.

Lo sviluppo previsto era di circa 18 km e la pendenza massima dell' 1%, rispettava quindi tutte le norme inerenti la moderna progettazione ferroviaria anche per raggi di curvatura e zone piane nelle stazioni e fermate.

Il costo previsto allora era di 200 miliardi di Lire che oggi corrisponderebbero a circa 100 milioni di Euro intendendosi comprese in tali cifre tutte le opere di sbancamento e riporto, gallerie, ponti e viadotti e l'elettrificazione.

Previa autorizzazione degli altri autori penso di poter produrre planimetria e profilo di massima nonchè la relazione economico finanziaria che, ricordo, era basata sulla statistica Anas dei passaggi di autocarri per il nodo di Arten già allora molto sostenuti, infatti la tratta avrebbe dovuto accogliere anche (oltre ai passeggeri) le ingenti esportazioni dell'area Motta-Conegliano-Treviso Nord verso il Brennero e la Germania oggi sicuramente responsabili del notevole inquinamento che si riscontra a Feltre e dintorni.

Ugo Cappelletti
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Re: Dal Piave alla Valsugana

Messaggio da aln »

Ben approdato Ugo!

L'argomento è di grandissimo interesse per tutti. Spero tu riesca a ottenere il via libera per diffondere i documenti in tuo possesso. Tre mesi fa ho cominciato a scrivere una breve monografia sull'argomento da pubblicare tra queste pagine, avevo già pubblicato qualche immagine per l'occasione...
Immagine
...dove si vede anche la deviazione a est di Feltre, ma per imprevisti e contrattempi non ho ancora finito.
barazzuol
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Re: Dal Piave alla Valsugana

Messaggio da barazzuol »

Attendo interessato.
Capostaz
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Re: Dal Piave alla Valsugana

Messaggio da Capostaz »

Se non erro la deviazione sotto Feltre riportata da Alessandro era quella inizialmente progettata per la Treviso - Belluno che avrebbe portato la stazione di Feltre a trovarsi nei pressi di Anzù risparmiando circa 3 chilometri di strada ferrata.
Sempre sulla "questione feltrina" nel libro di Rosina - Pagnussat è presente una cartografia in cui la linea passa sotto il Monte Miesna e prosegue per Villapaiera.
Gianni Giannelli
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