Come rilanciare la ferrovia in provincia

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aln
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Messaggio da aln »

fogliadibalestra ha scritto:...i miglioramenti della ferrovia stentano ad arrivare per la mancanza di una struttura efficiente negli uffici di Mestre!
Sposterei l'attenzione altrove: la colpa oggi non sta tanto a Mestre, ma stava e sta tuttora a Venezia e a Roma e soprattutto nelle case del 99% degli italiani! A un popolo che del trasporto ferroviario regionale importa poco e che lo riconosce come mezzo di trasporto dei "poveri" o degli minus habens o della gente che lo usa solo perché è costretta (pendolari e studenti), corrisponde una dirigenza politica che obbedisce a tale convinzione, spostando da qualche decennio le attenzioni verso altri vettori oppure speculando unicamente per proprio tornaconto su quella "povertà" e su quel modo di intendere la ferrovia (sul rapporto tra partiti politici e ferrovia ce ne sarebbe da scrivere un trattato, poi). Ulteriore conseguenza di questo sono i decenni di mancanza di una progettualità di grande respiro, forse con l'eccezione nella nostra Regione per quello che doveva essere lo SFMR tra gli anni Ottanta e Novanta e che poi è diventato tutt'altro grazie alle speculazioni politiche di chi ci ha mangiato e di chi ancora oggi, anno di grazia 2015, vorrebbe cominciare a mangiarci, e la limitatezza delle risorse assegnate. L'indimenticabile Mauro Moretti era stato messo sulla sua poltrona con il compito di ottenere il pareggio di bilancio, in qualunque modo e sempre col beneplacito dell'intero arco parlamentare, e c'è riuscito con operazioni il più delle volte discutibili e comunque spregiudicate, attraverso la potatura o la ridefinizione di molti "rami secchi" intesi sia come linee ferroviarie sia come servizi (notturni, merci, lunga percorrenza). In un contesto del genere, quali e quanti miglioramenti della ferrovia potevano/possono arrivare? In qualche decennio si sarebbe potuto intervenire in tutte le stazioni del paese dei sogni sostituendo tutti i deviatoi da 30 km/h con quelli da 60 e quelli da 60 con quelle da 100, si sarebbe potuto intervenire nei nodi per renderli meno ingarbugliati, si sarebbe potuto tenere il parco rotabili più ammodernato, eccetra... E' stato fatto poco, ma non credo che la ragione sia una presunta inefficienza negli uffici di Mestre.
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Antonio La Quaglia
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Re: Come rilanciare la ferrovia in provincia

Messaggio da Antonio La Quaglia »

Allora dobbiamo concludere che i problemi di cassa non sono tutto, o sbaglio?
Se fossimo dal barbiere e dovessimo rispondere alla domanda "Perché non viene migliorato il trasporto ferroviario in provincia di Belluno?" cosa dovremmo rispondere? Mancano i soldi e oltre a cio` non c`e` una struttura in grado di gestire un progetto a lungo termine??? Nel 2015 dopo Cristo tutto cio` e` incredibile!
Ciao

Carissimo, capisco le tue perplessità, ma forse sei in Germania da troppo tempo, e per certi versi ti invidio anche io, come Tradotta e per gli stessi motivi, e non ti ricordì più come (non) funzionano le cose in Italia. Quello che nel 2015 in Germania è incredibile, in Italia non solo è possibile, ma è anche probabile. Gli uffici di Mestre, almeno quelli che ho visto io, funzionano benissimo, ma sono oberati di lavoro, e non hanno nessun potere perchè tutto dipende da Roma, le molte persone che lavorano a Mestre e che conosco personalmente sono una migliore dell'altra, ma non sono in grado di fare miracoli.
Sottoscrivo in pieno quanto detto da Aln, ci vuole un cambio di mentalità generale, riportare il treno al centro della questione dei trasporti e le cose verranno. L'Italia è il paese dove non si riesce a cambiare un deviatoio, ma si sta costruendo il BBT, Brenner Basis Tunnel, da Fortezza Franzenfeste a Innsbruck, un'opera importantissima e fondamentale per una delle linee ferroviarie più importanti d'Europa. Ci vuole la volontà politica e il disinteresse generale (si, disinteresse, perchè, dato che il BBT non lo conosce nessuno, i lavori possono andare avanti bene, mentre per la Val di Susa c'è la guerra, ed io continuo a chiedermi dove erano i no Tav quando hanno costruito l'orribile autostrada che ha devastato la val di Susa). Mentre ci sono ancora delle persone che criticano l'alta velocità (un fiore all'occhiello dell'Italia nel mondo) perchè, parole sentite con le mie orecchie, "il treno si è messo in testa di fare concorrenza all'aereo", come se non fosse rivoluzionario poter andare da Milano a Roma in 3 ore. Ma, la vulgata è questa, l'autostrada del sole ha unito l'Italia (ed è vero, allora ci volevano 10 ore di treno tra Milano e Roma), mentre di AV si parla poco e per lo più male...
Che tristezza, ich bin sehr mude, sono molto stanco di certi discorsi che arrivano puntualmente dai soloni che pontificano in televisione e sui giornali parlando di cose che non sanno e sulle quali non hanno la minima intenzione di informarsi, e scusate lo sfogo!
Con l'avvento dell'elettrificazione, i treni parvero fuggire ancor più veloci da Piovarolo, e poi, che gusto c'era con quelle due povere corse dell'accellerato, dalle quali, oltretutto, non scendeva mai nessuno...
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Antonio La Quaglia
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Re: Come rilanciare la ferrovia in provincia

Messaggio da Antonio La Quaglia »

P.s.: non è un caso che nel BBT ci siano austriaci transalpini e austriaci cisalpini, cioè sudtirolesi, il combinato disposto di queste due presenze ha portato ad un ottimo progetto, nessuna protesta dei cittadini, visto che l'organizzazione dei lavori, dei cantieri etc è ottima e il tunnel avanza senza che nessuno se ne accorga.
Voglio dire che quando si vuole e si hanno le competenze necessarie, le cose si possono fare anche bene, anche in Italia. Ma, come diceva Aln, bisogna parlare di ferrovia tutti i giorni, non solo in qualche comizio, e cambiare la cultura, altrimenti siamo sempre al punto di partenza.
Ciao a tutti.
ALQ
Con l'avvento dell'elettrificazione, i treni parvero fuggire ancor più veloci da Piovarolo, e poi, che gusto c'era con quelle due povere corse dell'accellerato, dalle quali, oltretutto, non scendeva mai nessuno...
fogliadibalestra
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Re: Come rilanciare la ferrovia in provincia

Messaggio da fogliadibalestra »

Buongiorno a tutti,
vorrei mettere in evidenza la disponibilita` del governatore Zaia in questi giorni a discutere del progetto ferrrovia in provincia di Belluno, in vista dei Mondiali di sci alpinoi a Cortina nel 2021.
Secondo me e` una ghiotta e succulenta opportunita`da non lasciarsi sfuggire.
Persone competenti in questo forum ce ne sono eccome, percio` chiedo quali siano i canali giusti per portare il nostro programma sulla scrivania di Zaia, in modo tale che capisca che in 6 anni non si possono fare miracoli. Io mi accontenterei di stazioni col sottopassaggio e con gli ingressi a 60km/h, l`elettrificazione e il prolungamento (si legge addirittura di un collegamento Venezia-Lienz a scopo turistico) possono arrivare dopo...Insomma, non sarebbe male se Zaia facesse da "traghettatore" di idee sensate da Bellunn/Mestre a Roma...Voi cosa ne pensate?
Riporto quanto scritto oggi in un noto quotidiano locale:

"È sicuramente positivo l’impegno preso dal presidente Luca Zaia sul potenziamento della ferrovia in montagna, uno dei fattori strategici per la competitività del nostro territorio, soprattutto (ma non solo) in chiave turistica. A questo punto, chiediamo alla Regione Veneto, non appena sarà operativa la nuova giunta, di avviare un confronto a tutto tondo sul trasporto ferroviario che possa portare in tempi rapidi alla programmazione degli interventi necessari, possibilmente senza fermarci agli studi di fattibilità».

È questo il commento di Italo Tonet, delegato alle infrastrutture nella giunta esecutiva di Confindustria Belluno Dolomiti, alle parole del governatore veneto, che dalle colonne del “Corriere delle Alpi” si è speso a favore dell’elettrificazione del treno in provincia (nonostante i costi siano elevati), nonché dell’acquisto di nuove locomotive anche per le tratte bellunesi.

L’ipotesi più ambiziosa prevede il collegamento ferroviario da Venezia a Lienz, passando ovviamente per Cortina e la Val Pusteria. Un’ipotesi suggestiva, sulla quale anche Confindustria Belluno Dolomiti insiste da tempo insieme alla opportunità del collegamento tra Feltre e la Valsugana, nella consapevolezza che il rilancio del settore turistico oltre che di tutta l’economia locale passi anche, e forse soprattutto, attraverso un potenziamento infrastrutturale. Il che significa strade, banda larga e, appunto, ferrovia.

«Il progetto realizzato per la nostra associazione dallo studio Husler di Zurigo nel 2011», spiega Italo Tonet, «dimostra chiaramente che l’esperienza dalla Val Venosta, dove un intero territorio vive anche grazie agli effetti positivi di un treno funzionale ed efficiente, può essere replicata anche altrove, in particolare nella nostra provincia. Ma quel che adesso conta è concretizzare l’interesse delle istituzioni e delle categorie economiche a favore del rilancio della rete ferroviaria e del miglioramento dell’intera viabilità».

Sarà importante approfittare della prospettiva dei Mondiali di sci alpino che si svolgeranno a Cortina d’Ampezzo nel 2021, una competizione che coinvolgerà l’intero territorio bellunese con tutte le sue infrastrutture viarie: «Il 2021 sembra lontano, in realtà quando si parla di infrastrutture viarie sei anni sono pochi. Per questo ritengo che sarebbe utile avviare da subito un confronto sul tema per avere le idee ben chiare sul da farsi, evitando di perdere ulteriore tempo prezioso
».
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Stazione per l'Alpago
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Re: Come rilanciare la ferrovia in provincia

Messaggio da Stazione per l'Alpago »

Alcuni argomenti ritornano...
In Italia ci sono due tipi di matti: quelli che si credono Napoleone e quelli che vogliono risanare le Ferrovie dello Stato (G. Andreotti)
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