Modello Terlano ed ingressi in contemporanea

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Antonio La Quaglia
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Modello Terlano ed ingressi in contemporanea

Messaggio da Antonio La Quaglia »

Comincio questa nuova discussione riallacciandomi a quello chè è stato detto nel topic "interruzione..." e scusandomi del mio errore, dovuto alla fretta:
effettivamente si possono realizzare ingressi in contemporanea in una stazione anche con la presenza del passaggio a raso, adottando, appunto, il modello Terlano. Quindi ho detto un'inesattezza, è vero e me ne dolgo.
Il modello Terlano è ottimo, a me è sempre piaciuto e l'ho proposto, purtroppo senza successo, anche per le linee bellunesi.
Ha un grande pregio: evita la costruzione di un sottopasso!!! E io odio i sottopassi, perchè non amo fare le scale, sono troppo pigro. Ma ci sono anche degli "effetti collaterali", tra l'altro collegati a due questioni fondamentali, il rightsizing e la quarantennale lotta contro i passaggi a livello da parte delle Ferrovie, che, se avrete la bontà e la misericordia di seguirmi, vi illustrerò
A presto! 8.)
Con l'avvento dell'elettrificazione, i treni parvero fuggire ancor più veloci da Piovarolo, e poi, che gusto c'era con quelle due povere corse dell'accellerato, dalle quali, oltretutto, non scendeva mai nessuno...
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Antonio La Quaglia
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Re: Modello Terlano ed ingressi in contemporanea

Messaggio da Antonio La Quaglia »

Spesso, per capire le cose vicine, bisogna partire da lontano.
Il rightsizing si basa su una filosofia chiara: meno scambi, meno stazioni, meno blocchi, meno apparati tecnologici ci sono, meno manutenzione bisogna fare e meno guasti ci sono, quindi si tratta indubbiamente di un risparmio, anche di personale. Che poi si abbia una giusta dimensione o una dimensione ridotta (downsizing), che addirittura compromette la funzionalità e la potenzialità della linea, è un altro discorso, ma la filosofia non è sbagliata.
Se mi propongono di togliere una stazione dotata di scambi, segnali, acei e tutto quello che serve, ma che si trova a due chilometri dalla precedente e a tre dalla successiva, sono assolutamente d'accordo, soprattutto se la linea è a traffico non molto intenso, lasciarla in piedi è uno spreco. Se invece si trova a 7 chilometri dalla precedente e a 8 dalla successiva (come Ospitale di Cadore), non sono d'accordo. Dipende dalle situazioni.
Bisogna poi aggiungere la questione dei passaggi a livello.
Fin dagli anni 70, guarda caso con l'aumento esponenziale del traffico su strada, le Ferrovie dello Stato (Azienda Autonoma, Ente pubblico, divisione infrastruttura o Rfi che fossero) hanno intrapreso una lotta spesso eroica per eliminare i passaggi a livello (faccio solo un esempio: da Ponte nelle Alpi a Longarone erano 12, ora sono zero e di metropolitana di superficie nemmeno ancora si parlava per la pianura, figuriamoci per la montagna). Le ferrovie considerano infatti i passaggi a livello il loro punto più debole e vulnerabile, perchè è una sistematica invasione della sede ferroviaria.
Il grande regolamentista Pasquale De Palatis, forse il più grande degli ultimi decenni, diceva che i passaggi a livello stanno alla ferrovia come i pellerossa ai cow boy: l'unico pellerossa buono è quello morto, l'unico pl buono è quello chiuso definitivamente.
Dagli anni 80 in poi sono spariti moltissimi passaggi a livello.
Qualche maligno ha affermato che le opere per l'SFMR sono consistite principalmente in opere stradali per fare sottopassi: è vero, ma le ferrovie erano ben d'accordo, tant'è vero che hanno fatto la stessa politica anche su linee che con l'SFMR del Veneto non c'entrano per nulla, tipo la linea del Brennero, dove i PL erano numerosi e pian pianino sono spariti praticamente tutti, ma lo stesso è successo praticamente ovunque.
Qualcuno può dire che si è fatto un favore al traffico stradale, ed è vero, io d'altra parte ho sempre detto che è la strada che attraversa e occupa la ferrovia, quindi se un PL resta chiuso anche mezz'ora, chi se ne frega degli automobilisti incazzati.
Ma, onestamente, non si può dire che i PL non abbiano nessuna influenza sulla circolazione ferroviaria: quando erano molto numerosi erano il principale tallone d'achille per le linee ferroviarie. Pensate che all'inizio degli anni 90, sulla frequentatissima Padova - Mestre a due binari, esistevano ancora una decina di pl, tra cui il "mitico" Pl di stazione di Mira, e se uno di loro veniva tallonato o si guastava, si bloccava la circolazione di mezzo Veneto, o quasi tutto.
Pensate ad un tratto dove esistono ancora molti Pl, tipo da Conegliano a Vittorio (16 pl in 13 Km) o da Fanzolo ad Alano, quanti ritardi e disagi per colpa dei PL.
Quindi lunga vita ai pellirossa, o nativi americani, ma avanti con la strage dei Pl :lol:
E lo stesso vale per i passaggi a raso: anche loro sono un'interferenza sistematica. Moltissimi passaggi a livello pedonali sono stati eliminati, e nelle stazioni telecomandate senza sottopasso di norma ve ne dovrebbe essere solo uno, e, dopo recenti accadimenti, dove ve ne sono ancora due o tre, si stanno togliendo, lasciando solo l'attraversamento a raso più comodo per i viaggiarori. Non è un caso che la Rar serva anche a proteggere il passaggio a raso, nel senso che il suo azionamento implica che il treno si è fermato e che il passaggio a raso è protetto.
E il modello Terlano cosa c'entra? Vedrete... :wink:
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Antonio La Quaglia
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Re: Modello Terlano ed ingressi in contemporanea

Messaggio da Antonio La Quaglia »

Torniamo ora al mio amato Sud Tirol.
La prima linea ad essere cadenzata fu la Bolzano - Merano: un treno ogni ora in entrambi i sensi (e qualcuno in più) e tutti gli incroci o quasi a Terlano (ci fu un periodo in cui cadevano a Vilpiano, ma poi il cadenzato si "sedimentò" con gli incroci a Terlano). Cosa si fece per migliorare la situazione di Terlano, per velocizzare gli incroci (siamo negli anni Novanta)?
La stazione di Terlano ha due binari di circolazione, il primo, deviato, e il secondo di corretto tracciato.
Due sono i marciapiedi, uno per il primo binario, ovviamente tra il primo binario e il fabbricato viaggiatori, e uno per il secondo binario, collocato tra il primo e il secondo binario, Chi deve prendere il treno in secondo binario deve quindi attraversare a raso solo il primo binario, chi deve prendere il treno in primo binario non deve attraversare nessun binario (dato che l'allora primo binario, secondario, venne soppresso, e i binari di circolazione 2 e 3 vennero rinominati 1 e 2).
Il fabbricato viaggiatori è decisamente spostato verso la punta scambi lato Bolzano, e di conseguenza anche il passaggio a raso è spostato verso Bolzano, quasi al vecchio segnale di partenza del primo binario.
Cosa si fece?
Il deviatoio semplice che consentiva al primo binario di immettersi nel secondo lato Merano venne lasciato, ma il segnali di partenza, in particolare quello del secondo binario, vennero spostati verso la stazione fino a trovarsi a 100 metri dal punto di convergenza dei due binari, cioè dalla traversa limite.
Il deviatoio semplice lato Bolzano venne sostituito da una comunicazione, per rendere il primo binario indipendente.
Venne inibito l'arrivo di treni da Bolzano in primo binario: i treni da Bolzano potevano, e possono, arrivare solo in corretto tracciato, secondo binario, tant'è vero che i segnali di avviso e protezione persero la seconda luce, potendo mostrare, e mostrando tuttora solo i seguenti aspetti: G Gx e V l'avviso, R G e V il segnale di protezione. Vennero così soddisfatte le condizioni di movimento per consentire l'ingresso in contemporanea di un treno da Bolzano in secondo binario e da Merano in primo, come da
Art. 4 comma 15 dell'allora Regolamento Circolazione Treni:
15. In determinate stazioni, stabilite d’accordo fra le Unità periferiche interessate, è ammesso l’arrivo di un treno contemporaneamente all’arrivo, partenza o transito di un altro treno, pur essendo convergenti gli itinerari relativi, quando siano soddisfatte tutte le condizioni di sicurezza seguenti:
- il punto di convergenza (traversa limite dello scambio o dell’attraversamento) sia protetto da segnale di partenza a via impedita, preceduto da avviso, distinto per binario ed ubicato a distanza di almeno 100 metri dal punto stesso, salvo casi di distanze inferiori col minimo di 50 metri, individuati sulla base
di specifiche norme emanate dall’Unità centrale competente;
- gli impianti della stazione siano muniti di collegamenti di sicurezza i quali, con la disposizione a via libera dei segnali o nei casi previsti dalle apposite Istruzioni, garantiscono l’indipendenza degli itinerari, fatta eccezione soltanto per il punto di convergenza protetto come al precedente capoverso;
- nel tratto di arrivo compreso fra il segnale di 1a categoria di protezione e quello di partenza a via impedita, la pendenza media del binario non sia superiore al 6 per mille in discesa.

Ovviamente per attraversamento si intende attraversamento di un binario da parte di un altro binario, tipo i vecchi attraversamenti della linea dei Bivi, non attraversamento a raso.
Dal punto di vista del movimento la questione era risolta, ma restava il problema del passaggio a raso.
Cosa si fece?
Si arretrò verso il fabbricato viaggiatori il segnale di partenza del primo binario lato Bolzano per portarlo 50 metri a monte del passaggio a raso, in modo che il passaggio a raso fosse protetto dal segnale stesso. Il bordo del marciapiede del secondo binario lato primo binario venne dotato di ringhiera non valicabile per evitare che qualcuno attraversasse il binario fuori dal passaggio a raso e il passaggio stesso venne dotato di segnalazione acustica e visiva, che si accendeva con la disposizione a via libera del segnale di partenza del primo binario lato Bolzano, diventando così a tutti gli effetti un PL pedonale.
Senza sottopasso si assicurò così anche la protezione del passaggio a raso e dei viaggiatori, quindi la stazione entrò in funzione e lo stesso modello venne un po' alla volta adottato in tutte le altre stazioni della linea e a Gargazzone, già trasformata in fermata e poi riaperta al pubblico e riabilitata al movimento per farvi cadere gli incroci, mentre un modello simile (con il pl del passaggio a raso protetto anche da una sbarra) venne adottato anche dalla SAD per la Merano - Malles.
Ottimo e meraviglioso, nasceva quasi per caso, ma in realtà si trattava dell'uovo di Colombo, il "Modello Terlano" :D
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Re: Modello Terlano ed ingressi in contemporanea

Messaggio da Antonio La Quaglia »

Orbene, siamo arrivati al dunque.
Perchè questo modello non è stato adottato da noi, ma nemmeno sulla Valsugana, e nemmeno sulla Fortezza - San Candido (dove il cemento costa uguale rispetto alla Merano - Bolzano), dove tutte le stazioni o quasi hanno il sottopasso?
Perchè il modello Terlano ha il grosso vantaggio di risparmiare il sottopasso, ma ha dei limiti tali, oltre a quelli già previsti dal regolamento, che hanno fatto dire a FS - Divisione Infrastrutture - Rfi: tanto vale fare il sottopasso!
Primo: se io sposto il segnale verso il fabbricato viaggiatori per proteggere il passaggio a raso, la deviata diventa molto più corta e soprattutto diventa molto più corto il marciapiede, visto che il nuovo segnale rischia di mangiarsi almeno 50, ma spesso di più, metri del marciapiede, diventati inutilizzabili per i treni in arrivo in quanto oltre il segnale (visto che il treno in arrivo deve ovviamente fermarsi prima del segnale) e le ultime vetture rimangono fuori marciapiede, quindi bisogna allungare il marciapiede per tenervi dentro tutto il treno, coda compresa.
Secondo: il sistema è applicabile solo se il FV è vicino all'una o all'altra punta scambi, se è più o meno equidistante, significa perdere mezza deviata.
Terzo: non è gratis, perchè bisogna modificare l'Acei, i segnali, i circuiti di binario etc.
Quarto e più importante: ci si è rapidamente accorti che con questo sistema si crea dal nulla un nuovo passaggio a livello, cioè, come ho spiegato prima, un nuovo punto debole in cui la ferrovia è vulnerabile, con nuove apparecchiature da manutentare (la manutenzione del pl è molto costosa: pensate ad una piccola stazione tipo Ospitale: i deviatoi possono muoversi anche una sola volta al giorno, se vi è previsto un incrocio, ma le sbarre di un eventuale Pl si alzano e si abbassano al passaggio di tutti i treni, quindi 18 o venti volte al giorno. Dato che i motori dei Pl, come le casse di manovra, hanno una vita utile basata non solo sugli anni, ma anche sul numero di volte in cui vengono usati, è chiaro che un Pl costa molto di più di un deviatoio, e, ripeto, è sempre un punto debole).
Tutte queste considerazioni (cioè l'ingresso in contemporanea e l'eliminazione del passaggio a raso, che viene esso stesso considerato un vantaggio) hanno fatto dire a Rfi "tanto vale fare il sottopasso", soprattutto se si trova qualche generoso finanziatore, tipo la provincia di Trento o di Bolzano, che ti da una grossa mano.
Se voi foste al loro posto, in una stazione tipo Vittorio Veneto o Feltre, adottereste il modello Terlano o, avendo i soldi, fareste il sottopasso, per liberarsi una volta per tutte del passaggio a raso e di un eventuale Pl, visto che il sottopasso, una volta fatto, elimina per sempre il problema?
Io, in coscienza, farei il sottopasso.
Voi fate quello che volete, ma io vi ho spiegato molto esaurientemente come stanno le cose, e perchè ho avuto quella risposta, che, me ne rendo sempre più conto, è la risposta giusta.
Io non sono del partito "tutto quello che viene fatto non da me, io l'avrei fatto meglio", ma "valuto quello che è stato fatto, e se mi rendo conto che è cosa buona e giusta, dignum et verum est, dico che è stata fatta bene, anche se, magari, anche io all'inizio la pensavo diversamente".
Ogni ulteriore polemica la ritengo pretestuosa, e ogni soldo speso per migliorare la circolazione ed il movimento dei treni è sempre ben speso, anche se si tratta di eliminare pl stradali, pl pedonali e attraversamenti a raso!
Così parlò La Quaglia, ciao a tutti.
Se volete commentare, richiedere ulteriori informazioni, o anche contraddirmi, fate pure, ogni intervento sarà ben accetto, se mi sbaglio mi coriggerete :wink:
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Re: Modello Terlano ed ingressi in contemporanea

Messaggio da Antonio La Quaglia »

C'è un altro modo per consentire gli ingressi in contemporanea rispettantdo tutte le norme regolamentari, ma senza fare il sottopasso: trasformare la stazione in un posto di movimento, cioè in una stazione dove non si fa più il servizio viaggiatori.
E' il caso di Santa Croce del Lago, quello era il progetto originario.
L'impianto, dal punto di vista del movimento, è fatto benissimo, uno dei migliori che abbiamo visto, e consente gli ingressi in contemporanea, o, quantomeno, li consentiva fino alla nuova cazzata dell'Ansf.
Adesso qualcuno mi dovrebbe spiegare perchè 100 metri (si chiamavano "norme antiscivolamento") erano sufficienti al tempo (vedi l'invenzione del modello Terlano) in cui non c'era nessun sistema di bordo per il controllo della marcia treni, mentre non bastano ora che c'è l'SSC.
Allora si potrebbe passare al modello Villazzano, applicato in tutte le stazioni della Merano Malles, ma anche a Villazzano. Il binario di corsa viene dotato di un binario di salvamento (condizione necessaria se la pendenza supera il 6 per mille, come nel caso di Villazzano) che lo rende indipendente dalla deviata.
In pratica a Villazzano succede questo: il treno che sale da Trento arriva in primo binario, deviato, munito di tronchino, il treno che scende da Pergine in secondo binario di corretto tracciato, trova, dopo il segnale di partenza, un deviatoio, collegato alla comunicazione che ti manda dal secondo al primo binario, che immette su un binario deviato e tronco. In pratica quando si apre il segnale al dispari che sale (inteso come salita, vista la pendenza) in binario uno, si gira in automatico anche il deviatoio che dal secondo binario ti manda, in deviata, al tronchino, così il treno pari che scende da Pergine, se mai dovesse superare il segnale di partenza, andrebbe a sbattere su un tronchino di solido cemento, e non addosso al treno in arrivo, eventualità remotissima visto l'SSC. Il secondo binario resta comunque un corretto tracciato, visto che per andare sul tronchino si prende il ramo deviato del deviatoio, mentre per andare in piena linea si prende il ramo più corretto, per cui in caso di semplici fermate o di transiti non ci sono problemi, altrimenti c'è il tronchino di sicurezza, o binario di salvamento (anche se quest'ultimo si caratterizza per la contropendenza, come al Brennero, a Calalzo, e come era a Corbezzi sulla Porrettana).
In realtà Rfi cercherà, a mio avviso più che legittimamente, di "recepire" la norma il più tardi possibile, mentre il progressivo estendersi dell'SCMT anche sulle linee ora attrezzate con l'SSC la renderà inutile.
Sempre che l'Ansf non decida che il treno di per se non è sicuro e quindi imponga la chiusura di tutte le linee ferroviarie italiane :evil: :evil: :evil:
Antonio La Quaglia, che anche senza SCMT resiste e non si squaglia. Ai nostri tempi bastavano i petardi, le lanterne e le palette... e le cose andavano meglio 8.)
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Antonio La Quaglia
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Re: Modello Terlano ed ingressi in contemporanea

Messaggio da Antonio La Quaglia »

P.s. a Pergine, ma anche a Levico, si potranno comunque fare gli ingressi in contemporanea, prendendo un treno in primo binario e uno in terzo, che, se hanno i tronchini ambo lati, come mi sembra di ricordare, ma potrei sbagliare, non sono certo convergenti.
Andrò a controllare, ciao!
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Re: Modello Terlano ed ingressi in contemporanea

Messaggio da e550 »

Molto interessante.
In effetti a S. Croce, dopo le ultime restrizioni dell'ANSF, "basterebbe" un tronchino di salvamento che ti mandasse nel lago a salutare il drago, se proprio va male.
Oppure spostare il binario di tracciato lato Ponte nelle Alpi sull'attuale binario di incrocio, senza quindi avere più un corretto tracciato ma così tutti i treni in transito uscirebbero dalla stazione in deviata, problema insignificante se si dovesse fare sistematicamente incrocio e se tutti fermassero per consentire alle oceaniche comitive che scelgono Heiligkreuz am See come luogo di partenza per epiche ed eroiche escursioni. :lol:

Mi spiego con uno schema:

........................................... |________________________________________________________________________________ Conegliano
Ponte n. Alpi ______________________/________________________________________________/________|
Antonio La Quaglia ha scritto: Ma, onestamente, non si può dire che i PL non abbiano nessuna influenza sulla circolazione ferroviaria: quando erano molto numerosi erano il principale tallone d'achille per le linee ferroviarie. Pensate che all'inizio degli anni 90, sulla frequentatissima Padova - Mestre a due binari, esistevano ancora una decina di pl, tra cui il "mitico" Pl di stazione di Mira, e se uno di loro veniva tallonato o si guastava, si bloccava la circolazione di mezzo Veneto, o quasi tutto.
Questa frase mi ha fatto venire in mente il rocambolesco incidente che accadde a Vetrego nel 1990, se non erro.
PL a semibarriere tipo Westinghouse, lunedì mattina ore 7.30... si chiude, e due furbacchioni decidono di passare ugualmente.
Uno da una parte, uno dall'altra, si scontrano frontalmente proprio a cavallo dei binari.
Non fanno a tempo a darsi dell'idiota l'un l'altro che pressoché contemporaneamente giungono i due treni.
Il primo, un Ve-Bologna travolge un'auto, il secondo, un Verona- Ve, travolge l'altra.
A 150 km/h... i rottami delle auto incastrati tra i due convogli fracassano finestrini, i vetri feriscono qualche passeggero, è un miracolo che non ci siano peggiori conseguenze.
Per la circolazione, per tutta la giornata e anche dopo è il delirio, gente in ritardo al lavoro, lezioni universitarie saltate perché i prof sono sul treno, eccetera eccetera.

Anche il PL di Mira me lo ricordo, con le code chilometriche sulla strada, contando che già allora il traffico su quella linea era enorme.
Vacanze in treno? all'estero si può.
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Re: Modello Terlano ed ingressi in contemporanea

Messaggio da barazzuol »

Pergine ha i tronchini sui binari deviati (1 e 3) solo lato Trento.

Non ho capito il problema dei PL degli attraversamenti a rsao. Ci sono solo in val Venosta, quindi sulla Bolzano-Merano il discorso non vale e questo modello era da copiare.
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Re: Modello Terlano ed ingressi in contemporanea

Messaggio da Freccia della Laguna »

Antonio La Quaglia ha scritto: [...] (la manutenzione del pl è molto costosa: pensate ad una piccola stazione tipo Ospitale: i deviatoi possono muoversi anche una sola volta al giorno, se vi è previsto un incrocio, ma le sbarre di un eventuale Pl si alzano e si abbassano al passaggio di tutti i treni, quindi 18 o venti volte al giorno. Dato che i motori dei Pl, come le casse di manovra, hanno una vita utile basata non solo sugli anni, ma anche sul numero di volte in cui vengono usati, è chiaro che un Pl costa molto di più di un deviatoio, e, ripeto, è sempre un punto debole).
[...]
Se volete commentare, richiedere ulteriori informazioni, o anche contraddirmi, fate pure, ogni intervento sarà ben accetto, se mi sbaglio mi coriggerete :wink:
Karol La Quaglia, :D
ma il corretto tracciato di Ospitale non è il binario 2? Se ci fossero 18 passaggi (transiti o fermate) ed un solo incrocio al giorno, le barriere del PL si abbasserebbero solo per quell'incrocio, dato che, di un passaggio al secondo binario senza contestuale incrocio al primo, al PL dell'attraversamento interessa ben poco...
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Re: Modello Terlano ed ingressi in contemporanea

Messaggio da k b 3 »

Se hai 1 incrocio al giorno puoi anche fare a meno degli ingressi contemporanei. Il problema evidentemente riguarda gli impianti che ospitano gli incroci cadenzati (Vittorio V., Longarone, S. Giustina, Quero-Vas).
Enrico
Parafrasando Altan: salvo diversa indicazione, sono il mandante delle cazzate che scrivo.
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Re: Modello Terlano ed ingressi in contemporanea

Messaggio da Freccia della Laguna »

Forse Antonio paragonava Terlano e Ospitale pari pari, ossia a Terlano che è sempre sede di incrocio i binari sono usati sempre per specifiche direzioni e quindi anche il PL è sempre in azione.
Tra l'altro questa è una precauzione ulteriore ("Sono il macchinista, sono fermo col treno ad un binario, ho l'attraversamento davanti a me a 50 metri, lo vedo, sono visto e se necessario ho fischio e tromba per rimarcare il mio passaggio")? Qualcosa vieterebbe di proteggere l'attraversamento col segnale di protezione, quindi per treni in arrivo oltre che in partenza, fatto salvo il fermarsi oltre lo stesso?
A proposito, nel modello Terlano i pedali di riapertura (delle sbarre e/o del semaforo pedonale) quanto sono lontani dal PL?
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Re: Modello Terlano ed ingressi in contemporanea

Messaggio da Antonio La Quaglia »

Caro Freccia della Laguna, hai ragione, ma io mi riferivo in particolare a quanto costa la manutenzione di un PL in generale, non del pl del modello Terlano, per giustificare il fatto che le Ferrovie ci tengano a chiudere più Pl possibile. Intendevo dire, e mi scuso del malinteso, "se a Ospitale ci fosse un pl di stazione stradale, costerebbe di più mantenere il pl che i deviatoi". Considerato comunque che c'è un bellissimo Pl al km 105+477, l'ex Pl di stazione di Castellavazzo, protetto dai segnali di partenza delle stazioni limitrofe, cioè Longarone per i pari e Ospitale per i dispari, diciamo che costa di più mantenere il pl al km 105 che i due deviatoi di Ospitale, che Rfi si libererebbe più volentieri del Pl piuttosto che dei deviatoi.
Per quanto riguarda il Pl pedonale modello Terlano, e qui rispondo a Barazzuol, è a tutti gli effetti un Pl paragonabile ai pl art. 53 bis Rct, cioè senza barriere, ma munito di segnalazioni ottiche e acustiche. Tali segnalazioni sono collegate al segnale di partenza per il primo binario per i treni che vanno a Bolzano, quindi è un Pl a tutti gli effetti.
Per quanto riguarda Ospitale non ho nemmeno preso in considerazione l'ipotesi del modello Terlano, non avrebbe senso realizzarlo in una stazione dove cadono uno o due incroci, così come non hanno senso gli ingressi in contemporanea in stazioni con uno o due incroci al giorno. Ogni lavoro è sempre il benvenuto, ma, nell'ottica dell'orario cadenzato, per realizzare il modello Terlano o il sottopasso, a scelta, si comincerebbe comunque dalle stazioni dove cadono tutti o moltissimi incroci. Come, ad esempio, a Caldonazzo e Roncegno (che ha meno incroci di Caldonazzo, ma più di uno al giorno). E in quel caso il pl pedonale non sarebbe usato una volta sola.
Ma, ripeto, il mio intento non è fare polemiche, è semplicemente spiegare quali sono le motivazioni di Rfi per preferire il sottopasso. Personalmente tifo per il modello Terlano se i soldi sono pochi, ma se i soldi ci sono tifo per il sottopasso. Sponsorizzo il modello Terlano solo in caso di impossibilità di fare i sottopassi e solo nelle stazioni dove cadono molti incroci (infatti il modello Terlano era nato li proprio perchè vi cadevano tutti gli incroci, mica per caso). E, ovviamente, nelle stazioni che si prestano alla sua applicazione. A Longarone, ad esempio, sarebbe impossibile.
Buona notte!
Quanto al Karol, personalmente lo stimo e lo onoro per dovere di buon cristiano, ma di gran lunga i miei papi preferiti sono Giovanni XXIII e Francesco, quindi mi puoi chiamare La Quaglia XXIII, ma sarebbe per me un onore troppo grande, Faccio mio il motto di un altro grande papa, Giovanni Paolo I: Humilitas.
Domine Freccia Lagune, non sum dignus vocabitur La Quaglia XXIII.
Vocabo me sempliciter Antonio La Quaglia, vostro devotissimo servitore. :wink:
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Re: Modello Terlano ed ingressi in contemporanea

Messaggio da barazzuol »

Qualcosa vieterebbe di proteggere l'attraversamento col segnale di protezione, quindi per treni in arrivo oltre che in partenza, fatto salvo il fermarsi oltre lo stesso?
Questa non l'ho capita. Quando la protezione è chiusa l'attraversamento è possibile, mentre quando la protezione si apre non si può attraversare, esattamente come adesso con la RAR.
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Re: Modello Terlano ed ingressi in contemporanea

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Certo, ma è evidente che l'attraversamento/PL è un punto potenzialmente pericoloso. Se lo impegna un treno in partenza, è a bassa velocità e con buona visibilità, per cui probabilmente riesce a frenare se un idiota attraversa col rosso. Su un itinerario di arrivo sarebbe pressoché impossibile, quindi si è preferito disabilitare tale itinerario a livello di apparato.
Enrico
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lucam91
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Re: Modello Terlano ed ingressi in contemporanea

Messaggio da lucam91 »

k b 3 ha scritto:Certo, ma è evidente che l'attraversamento/PL è un punto potenzialmente pericoloso. Se lo impegna un treno in partenza, è a bassa velocità e con buona visibilità, per cui probabilmente riesce a frenare se un idiota attraversa col rosso.
Faccio presente che a Terlano è inibito l'itinerario 1-6 (arrivi da Bolzano in primo binario) quindi gli incroci possono essere fatti sempre e solo nella stessa direzione di marcia (treno in direzione sud al binario 1, treno in direzione nord al binario 2).
La chiusura del PL sul marciapiede avviene solamente con l'itinerario di partenza dal binario 1 in direzione Bolzano (nemmeno con l'itinerario di arrivo in binario 1 perché il segnale di partenza e il PL sono a distanza di sicurezza).

Lo stesso principio di monodirezionalità per gli incroci è applicato a tutte le altre stazioni con attraversamento a PL

Di seguito una foto presa da internet (bolzano è a sinistra, merano a destra)
Immagine
Luca Mazzucco - lucam91
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