Il riassunto di tutto potrebbe essere questo:
mentre la colpa di tutti i misfatti italiani con l'eccezione delle guerre puniche è di Giulio Andreotti, la colpa di tutti i misfatti italiani comprese le guerre puniche è dell'Orario Cadenzato, di Chisso, della Regione, di Trenitalia. Questo è quello che si dice e scrive in giro.
Comincio da qui. Qualche pagina indietro...
La commistione tra questa discussione e la rassegna stampa è quasi inevitabile e un po' ne approfitto.Capostaz ha scritto:Come dicono gli anglosassoni il cross posting non è buona norma, pertanto rimetto la vita di questo messaggio ai moderatori; ho inserito nella sezione "Rassegna stampa" un articoletto (nulla di sconvolgente) del Corriere delle Alpi ...
Quindi, cosa si legge sul Corriere delle Alpi di oggi?
Tanto bla bla bla... ma quello che è peggio è che con l'orario vecchio soppressioni di questo tipo, oppure ritardi di 40 o 50 o 60 o più minuti, erano cose che succedevano tutti i giorni. Tutti i giorni. E ci sono stati giorni anche nel bellunese con almeno due tre o quattro soppressioni senza che nessuno abbia detto o scritto nulla. Non mi pare proprio che questi fatti siano stati raccontati con la stessa accoratezza dalla stampa o dalla politica o da certi pendolari adesso ridestatisi.Manca il capotreno, annullata la corsa per Padova
Ennesimo disservizio per gli utenti delle Ferrovie. Reolon duro: «Serve una risposta concreta dalla Regione»
BELLUNO. Continuano i disagi per i pendolari delle ferrovie, alle prese con treni cancellati e ritardi. L’ultimo disservizio è di ieri pomeriggio e riguarda il treno per Padova delle 14.48.
L’ennesima beffa. Sono le 14.35 e l’altoparlante della stazione di Belluno annuncia che il treno diretto verso la città di Sant’Antonio è pronto alla partenza. Passano venti minuti, ma il mezzo non si muove. I viaggiatori sono perplessi: cosa sta accadendo? Perché non parte? La risposta non tarda ad arrivare e non è delle migliori: la corsa è annullata. La rabbia sale e raggiunge il top quando si viene a conoscere il motivo della soppressione della corsa: mancava il capotreno. A questo unto l’unica alternativa è attendere un’ora e prendere il treno successivo, ma per molti questo comporta la perdita delle relative coincidenze e l’arrivo a destinazione con una o anche due ore di ritardo.
La rabbia di Reolon. Nei giorni scorsi, ritardi si sono registrati anche per problemi ai passaggi a livello, mentre altre corse sono state annullate per la mancanza del personale viaggiante. A ribadire lo stato disastroso in cui versano le ferrovie in provincia di Belluno e a criticare la decisione della Regione di rescindere il contratto con Trenitalia, è il consigliere del Pd, Sergio Reolon.
«Nel giro di pochi giorni il Veneto ha disdetto il contratto con Trenitalia e sta preparando le basi per individuare un nuovo gestore. Nel frattempo l’Autorità di Regolazione dei Trasporti ha avviato un’indagine sui servizi di trasporto ai passeggeri, unica nota positiva che permetterà di tracciare una linea strategica, tenendo in considerazione le problematiche emerse nei vari territori», dice Reolon, che continua la sua critica: «A questo punto Zaia si complimenta con l’Authority, riconoscendo la necessità di attuare un tale procedimento. In pratica, lui stesso ammette, involontariamente, la totale incapacità della Regione di vigilare sulla situazione trasporti».
Ma non è finita qui, «a rendere ancora più esilarante la faccenda, sono le giustificazioni di Trenitalia, che imputa alla geografia particolare della Pianura Padana i problemi legati ai disservizi. Questa notizia è emersa durante l’incontro di stamattina (ieri per chi legge, ndr) a Palazzo Ferro Fini».
All’incontro erano presenti Renato Chisso, assessore alla mobilità e alle infrastrutture, l'ingegner Maria Annunziata Giaconia, responsabile Trenitalia Veneto e Friuli, e Gian Michele Gambato, presidente di Sistemi Territoriali. «Il vero problema è che la Regione non investe denaro e risorse adeguate per attuare le modifiche necessarie. Per una volta mi piacerebbe sentire da Chisso, quali sono le soluzioni concrete per far fronte ai disagi creati dai buchi nell'orario, dai ritardi e dai disservizi di ogni sorta».
Per Sergio Reolon i pendolari «vanno ascoltati perché possono essere una risorsa strategica, ma è necessario anche tenere conto di tutto il sistema turistico del territorio. Per ogni esigenza, Chisso, deve dare una risposta concreta in termini di azioni e di tempi».
Scopro tra l'altro che c'è stato un incontro a Palazzo Ferro Fini... chissà cosa sarà accaduto... Chi cerca trova.
Altro bla bla bla, altri luoghi comuni. I 4000 minuti di ritardo annuo o 350 minuti di ritardo mensile li ha calcolati Bond oppure BinariQuotidiani? E poverino quel treno 5873 che si deve fermare dieci minuti ad Alano (sarà un malefico artificio di Trenitalia per accanirsi contro i poveri pendolari)... ma fatelo andare via veloce contro l' 11074 allora! Tornando un poco serio: terribile come si evochi la "soluzione gommata" per risolvere i problemi del treno... Premesso che ce ne sarebbe da dire parecchio su quali sono i veri problemi del trasporto ferroviario e come si debba migliorare l'orario cadenzato, ecco aleggiare i pericolosi spettri Dolomitibus & cortina eXpress. Dolomitibus versa da mesi in una situazione critica, e oggi con la sorpresa dello sciopero non preannunaciato ne abbiamo avuto altra conferma... e questi dovrebbero salvare la baracca e burattini? Fino a quando si continuerà a gestire le due branche del TPL come si sta facendo ora le cose non miglioreranno di certo!BellunoPress, 22 gennaio 2014 ha scritto:Orario cadenzato nel Bellunese.
Bond: “O si migliora il servizio o la Regione dovrà sostenere corse sostitutive su gomma”
“Se Trenitalia non riuscirà a garantire un servizio certo, sicuro e puntuale sulle tratte bellunesi allora si dovranno istituire nuove corse su gomma. Se entro due-tre mesi l’orario cadenzato non verrà migliorato, la Regione dovrà trovare delle risorse per coprire eventuali buchi di orario o carenze con trasporti appositamente dedicati al Bellunese”.
Così afferma Dario Bond, che questa mattina ha partecipato alla seduta di Seconda Commissione dedicata al tema dell’orario cadenzato, portando le segnalazioni e le proposte arrivate dai pendolari della parte alta del Veneto, Bellunese in particolare.
“Ho portato con me le segnalazioni raccolte in queste settimane soprattutto attraverso la mia mail [email protected] e devo dire che sono emerse tutte le criticità del nuovo orario applicato sulla nostra vecchia ferrovia. Pendolari costretti a vere e proprie levatacce per poi arrivare a destinazione più tardi di prima, treni puntualmente in ritardo e ‘rotture di carico’ che si trasformano in piccole odissee quotidiane”.
Nel corso della seduta, alla quale hanno partecipato la direttrice di Trenitalia Nordest Maria Giaconia e l’assessore Renato Chisso, Bond ha formulato proposte precise concordate con gli stessi pendolari.
Tra le richieste c’è quella di evitare la sosta di dieci minuti nella stazione di Fener-Valdobbiadene per il Belluno-Feltre-Venezia delle 6,35 e di rendere più veloce il diretto Venezia-Belluno delle 18,37 che attualmente effettua tulle le fermate tra Treviso e Montebelluna. “L’unico diretto tra la Laguna e Belluno rimasto parte 4 minuti prima da Venezia rispetto al vecchio orario, ma arriva dieci minuti dopo. Ha perso la sua peculiarità di essere un direttissimo”, rimarca il consigliere regionale.
Bond ha poi riportato il nodo dei ritardi: “Abbiamo calcolato che un pendolare sulla tratta Belluno-Venezia ha accumulato in meno di un mese circa 350 minuti di ritardo. A questo si aggiunga la via crucis giornaliera del Belluno-Padova, che in un anno ha totalizzato 4000 minuti di ritardo. Un primato poco dignitoso”.
Da qui l’aut-aut: “O si migliora davvero l’attuale servizio, o la Regione dovrà sostenere corse su gomma ad hoc per il Bellunese. Non ci possono essere pendolari-passeggeri di serie A e pendolari-passeggeri di serie B”
Ma io volevo sapere qualcosa di più sull'incontro a Palazzo Ferro Fini... Chi cerca trova... Così scopro che a Montebelluna è stato scritto un vibrante articolo per denunciare lo scandalo dei treni in ritardo per colpa dell'automobile piombata sul binario a Faè la settimana scorsa.
Addirittura cinque minuti di ritardo. Una roba da edizione straordinaria. E quando con l'orario vecchio e con l'orario nuovo i minuti di ritardo sono sei cosa fanno?La Tribuna di Treviso del 17 gennaio 2014 ha scritto:A Montebelluna e nelle altre stazioni trevigiane della linea, invece, i convogli hanno prestato servizio regolarmente. Unico disagio dovuto ai lavori sulla linea è stato il ritardo del treno in partenza per Padova delle 10.10 che è arrivato a Montebelluna con cinque minuti di ritardo. Il treno non è riuscito a recuperare il tempo perduto durante il resto del viaggio ed è arrivato a Padova cinque minuti dopo il previsto. Questo disagio dovuto a cause non programmabili non ha quindi toccato i pendolari della nostra provincia al contrario di quanto avvenuto per il sovraffollamento dovuto alla riduzione dei treni.
Ma io desidero sapere qualcosa sull'incontro nel palazzo veneziano... Chi cerca trova... Così càpito a Mogliano. Vibranti proteste perché col nuovo orario ci sarebbero meno treni. Non una parola sul fatto che il primo treno per andare verso Venezia ora sia alle ore 5.50 (alle 5.11 c'è un bus) mentre prima era alle 5.18 e che l'ultimo treno per rientare arrivi alle 23.25 mentre prima era alle 0.17... si sà: per sostenere questo bisogna fare la fatica di leggere l'orario dei treni. Così la loro protesta facile ha trovato facile risposta da parte di Chisso...
Ma voglio sapere qualcosa sull'incontro di Palazzo Ferro Fini! Chi cerca trova... Forse posso trovare qualcosa nel blog del comitato "Il treno di xxxxx e yyyyy" perché tale è diventato "Il treno dei zzzzz"? Ma figuriamoci... loro sentenziano già che il 16 dicembre 2013 che il nuovo orario cadenzato è stata una Caporetto, e scrivono che fare i monitoraggi non serve a nulla e che le statistiche della regione sono vuote e cheTRASPORTO FERROVIARIO. PIÙ TRENI FRA TREVISO E VENEZIA? GIÀ FATTO
Comunicato stampa N° 90 del 15/01/2014
(AVN) – Venezia, 15 gennaio 2014
Il 13 dicembre 2013, ultimo giorno feriale del vecchio orario ferroviario, i treni regionali previsti sulla Treviso – Venezia erano 81, tutti fermavano a Mogliano. Da lunedì 16 dicembre, primo giorno feriale del nuovo orario cadenzato, i convogli sulla stessa linea, con fermata a Mogliano, sono diventati 116, cioè 35 in più, con un aumento percentuale del 43,21 per cento. Nel periodo di punta tra le 7 e le 8 della mattina, il numero dei posti a sedere è passato da 2704 a 4564, vale a dire 1860 posti in più con un aumento del 68,79 per cento.
“Più treni fra Treviso e Venezia? Si potrebbe dire tranquillamente “già fatto”, dal 15 dicembre scorso. Sulla nuova fermata a Marocco stiamo lavorando, tenuto conto peraltro che la nostra proposta iniziale trova la contrarietà tecnica delle ferrovie perché sarebbe troppo “ingombrante tra due stazioni vicine come Ospedale e Mogliano. Vediamo come si assesta la mobilità degli utenti e approfondiremo le effettive criticità”. L’assessore regionale alle politiche della mobilità Renato Chisso spiega la situazione, alla luce della raccolta di firme lanciata da un candidato sindaco a Mogliano.
“Capisco che i candidati sindaco devono trovarsi dei cavalli di battaglia elettorali, e che oggi il servizio ferroviario è sulla graticola – conclude Chisso – ma consiglio almeno di informarsi bene prima di tentare di farsi strada cavalcando più le dicerie che la realtà del malcontento. Per inciso, ritardi e soppressioni non dipendono da noi”.
Fermate (treni) a Mogliano
Fascia 2013 Cadenzato Differenza Differenza %
Giorno feriale 81 116 + 35 + 43,21%
6.30-8.00 8 14 + 6 + 75,00%
13.30-15.30 9 16 + 7 + 77,78%
17.30-19.30 9 16 + 7 + 77,78%
2013 Cadenzato Delta Delta %
Posti offerti tratta più carica (intervallo orario 7.00 - 8.00) 2704 4564 1860 68,79%
Bla bla bla. Soppressioni sulla Belluno - Venezia ne ho viste qualcuna, ma sicuramente non sono all'ordine del giorno e, certamente, ritardi e soppressioni col nuovo orario sono minori rispetto a prima....continuano, imperterriti come prima, i disagi sulla Belluno-Venezia con ritardi e soppressioni ormai all’ordine del giorno.
Ma che diavolo è successo a Palazzo Ferro Fini? Come riportato di là, in rassegna stampa...
Toh guarda, come evidenziato già dall'altra parte, ecco l'altra campana. Zaia dice di non voler fare il contratto nuovo con Trenitalia... la gente credulona esulta perché pensa che arriveranno i todeschi... ma magari arriveranno portando con se le tariffe todesche... e poi, i todeschi secondo voi arriveranno finché la Regione del Veneto paga poco e sempre in ritardo?Trenitalia avanza dal Veneto 15 milioni. Possibile aumento dei biglietti
Giaconia: "L'orario cadenzato va. Ma la Regione non sta pagando"
La Regione e Trenitalia provano a rassicurare le istituzioni e gli utenti sui miglioramenti del traffico ferroviario dopo l'introduzione dell'orario cadenzato. "Il servizio è migliorato" hanno spiegato in sostanza i rappresentanti di Trenitalia e l'assessore regionale ai trasporti davanti alla commissione trasporti del Consiglio Veneto, dove erano stati invitati dai consiglieri delle varie forze politiche per fare il punto su risultati e criticità del primo mese di sperimentazione.
A cinque settimane dall'introduzione in Veneto del nuovo orario cadenzato, è stato spiegato, il 91,3% dei treni regionali ha viaggiato con ritardi inferiori ai 5 minuti,riuscendo a conservare la puntualità anche nelle ore di punta nel 90% cento dei casi. Con tabelle e istogrammi l'ingegner Maria Giaconìa, responsabile del trasporto regionale per Veneto e Friuli Venezia Giulia, ha dimostrato che la media della puntualità dei treni regionali in Veneto è migliorata rispetto al gennaio scorso (quando ad essere in orario erano l'88,17%) e anche rispetto al mese scorso, prima dell'introduzione del nuovo orario cadenzato (85,7%). Nelle ore di punta l'indice di puntualità è salito dall'87,45% del gennaio scorso all'attuale 90,02%. Se si considera un ritardo fino a 15 minuti 'accettabile' agli occhi di Trenitalia, il 98,23% dei treni non ha sforato tale soglia, migliorando di un punto la performance dello scorso gennaio.
Nel primo mese di sperimentazione del nuovo orario il numero di treni soppressi è calato del 40% rispetto al corrispondente periodo (15 dicembre-15 gennaio) dello scorso anno. Per l'assessore Renato Chisso i miglioramenti sono reali e tangibili, perché il nuovo orario garantisce quasi 200 corse in più (da 600 a 780 al giorno) e costituisce il primo passo verso l'integrazione tra ferro e gomma, l'indispensabile 'spina dorsale' del futuro biglietto integrato e dell'agognato sistema di trasporto metropolitano.
"Il servizio è migliorato in maniera netta - ha detto Chisso - sull'asse Venezia-Padova-Vicenza-Verona. Certo, rispetto alle necessità degli utenti, permangono delle difficoltà, che Regione e Trenitalia stanno cercando di affrontare e superare. Le linee più critiche e sulle quali si sta intervenendo per migliorare orari, coincidenze, velocità e capacità dei convogli sono la Vicenza-Schio, la Portogruaro-Oderzo-Treviso, la Portogruaro-Venezia, la Bassano-Mestre, la Calalzo Padova, la Padova-Bassano, la Rovigo-Verona, e la Monselice-Mantova. Ma entro aprile, con l'entrata in servizio di 20 nuovi treni il sistema sarà a regime".
Reduce da un mese di monitoraggio continuo della sala operativa della stazione di Mestre, Giaconia ha ripercorso novità, difficoltà e aggiustamenti del nuovo orario, allo studio dei tecnici da oltre due anni. Ma migliorie e aggiustamenti - ha sostenuto Giaconia -Trenitalia li sta facendo sinora con risorse proprie, perché la Regione Veneto non starebbe pagando. "Il contratto di servizio per il trasporto pubblico regionale siglato per il 2013 - ha detto - vale 130 milioni di euro, che sono aumentati a 140 milioni con l'introduzione del nuovo orario cadenzato. La Regione non ha ancora finito di pagare il contratto di servizio 2012, per il quale mancano ancora 23 milioni, e deve ora far fronte ai costi del nuovo orario (10 milioni) e agli investimenti necessari per migliorare il servizio che si sono resi necessari in corso d'opera, pari ad altri 3 milioni di euro. Inoltre la Regione non ha ancora finito di pagare il materiale rotabile cofinanziato (Minuetti diesel, treni elettrici e treni ad alta frequentazione), per i quali Trenitalia attende ancora dalle casse di palazzo Balbi 15 milioni di euro".
Trenitalia, ha aggiunto la responsabile per il Nordest, sta facendo supplenza anche a Sistemi Territoriali sulle linee Adria-Mestre, Rovigo-Chioggia e Rovigo-Verona, in attesa che Sistemi Territoriali appresti mezzi e personale per garantire il servizio completo di corse. "Dal 2008 ad oggi abbiamo investito oltre 10 milioni nelle officine di Verona e di Mestre, ma ora ci siamo fermati in attesa di capire le intenzioni del committente. Trenitalia offre il servizio, ma le scelte di programmazione le fa la Regione".
Resta da capire, ha confermato indirettamente Chisso, come finanziare gli ulteriori investimenti che sono necessari per migliorare il nuovo orario cadenzato: tra le possibilità - ha prospettato Chisso - non è escluso un aumento del prezzo dei biglietti singoli, ma non degli abbonamenti. "Non metteremo le mani nelle tasche di studenti e lavoratori pendolari", ha però sostenuto l'assessore. Molte le osservazioni e le obiezioni mosse dei consiglieri regionali: "Ma se i dati di Trenitalia sono così incoraggianti - ha interloquito polemicamente Piergiorgio Cortelazzo (Pdl-Ncd) - che film abbiamo visto in queste settimane? I disagi e le carenze segnalate sono solo un problema organizzativo, o non dipendono forse dalle risorse finanziarie messe in campo?". Per il capogruppo del Pdl-Ncd, Dario Bond, "nel bellunese la situazione è peggiorata", mentre per il Pd, Stefano Fracasso ha domandato quale sarà il costo del nuovo contratto, e Franco Bonfante ha segnalato ulteriori punti di criticità nel basso veronese, in particolare a Isola della Scala.
E ancora... Certamente la puntualità è migliorata anche grazie all'aumento dei tempi di percorrenza, ma... parliamone. [da continuare]