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aln
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Il Gazzettino di Treviso, martedì 12 settembre 2006

Un nuovo sottopassaggio...
Vittorio Veneto. Un nuovo sottopassaggio per garantire l'incolumità di pedoni e ciclisti in transito sotto il ponte della ferrovia nella strada che da porta Cadore si dirige verso Revine Lago. Partiranno a breve gli scavi che consentiranno di creare un tunnel ad hoc per il passaggio dei pedoni nel tratto di strada sovrastato dal ponte ferroviario e sguarnito di marciapiede, a Santa Giustina. Ad annunciarlo è il sindaco Giancarlo Scottà, reduce da un summit mattutino a Mestre con i vertici delle Ferrovie. "Abbiamo concertato insieme i tempi precisi per la costruzione del sottopasso - conferma il primo cittadino -. Inizialmente contavamo di approfittare della chiusura del tratto ferroviario Vittorio Veneto - Belluno per intraprendere l'opera. Ma le ferrovie hanno urgenza di riaprire la linea. Quindi, mercoledì mattina i tecnici delle ferrovie creeranno una struttura provvisoria per sostenere la linea ferroviaria e permetterci di intraprendere i lavori di scavazione del tunnel. L'intervento, che verrà effettuato su un tratto comunale della strada che poi diventa provinciale, consentirà a pedoni e ciclisti di transitare sotto il ponte senza il pericolo di essere investiti dalle auto. Gli abitanti della Val Lapisina lo chiedono da molto tempo e noi intendiamo realizzarlo con urgenza". La zona interessata dall'operazione sottopasso è stata spesso oggetto di incidenti, soprattutto da parte di automobilisti che da Longhere sfrecciano in discesa verso Vittorio Veneto. "La sede stradale sotto il ponte è stretta in curva - spiega Bruno Fasan, consigliere comunale della Val Lapisina e assessore della Comunità Montana - Non essendoci lo spazio materiale per un marciapiede in quel tratto, finora i pedoni si sono visti costretti a camminare sulla strada, mettendo a rischio la loro incolumità. Da quasi 30 anni si parla di creare un sottopasso. Costruirlo è una questione di civiltà. Penso alle mamme con i passeggini ed ai pensionati che vi transitano tutti i giorni". La costruzione del nuovo sottopassaggio dovrebbe "avere tempistiche ristrette di realizzazione e comportare l'investimento di parecchi milioni di vecchie lire - spiega il sindaco - Il cantiere non comporterà modifiche nella viabilità stradale né interferirà con il traffico ferroviario tra Vittorio Veneto e Belluno". Angela Deganis
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aln
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Il Gazzettino di Belluno, mercoledì 13 Settembre 2006

Belluno
Volge ormai al termine, ...

Volge ormai al termine, ma in un crescendo di ritardi e problemi, la chiusura al traffico della linea ferroviaria Conegliano - Ponte nelle Alpi. Da lunedì scorso infatti la circolazione dei treni non è più sospesa solo nel tratto a nord di Vittorio, interruzione in atto dal 21 agosto e che non pochi disagi ha creato ai turisti e ai pendolari, ma sull'intera linea fino a Conegliano. Un provvedimento deciso da Rete Ferroviaria Italiana per consentire i lavori di risanamento e rinnovamento del binario tra Soffratta e Vittorio in maniera più veloce e consentire la riapertura dell'intera linea domenica prossima, in anticipo rispetto al 23 settembre, data inizialmente prevista, ma che obbliga gli autobus sostitutivi diretti a Belluno o Calalzo a partire non più a Vittorio, ma a Conegliano, maturando ulteriori ritardi rispetto alla percorrenza dei treni. Così due corse sono state prolungate direttamente fino a Calalzo, ma ciò non può sempre impedire la perdita di alcune coincidenze e un'ulteriore attesa per chi è diretto verso Cortina, il Centro Cadore ed il Comelico. Analoghi ritardi a Ponte per i treni che attendono le autocorse. Va dato atto a Trenitalia di aver rimediato almeno in parte ad alcuni errori delle scorse settimane, con un maggior coordinamento tra autisti degli autobus sostitutivi, personale dei treni e delle stazioni e responsabili Dolomiti Bus, ma difficilmente la situazione potrà migliorare più di tanto. La musica cambierà veramente solo domenica prossima, con la riapertura dell'intera linea Conegliano - Ponte ed il ripristino su rotaia di tutte le corse soppresse. Sui quasi 15 chilometri di binario nuovi, costati 2 milioni e 200 mila euro, i treni correranno più sicuri e magari, in futuro, anche un po' più veloci, solo nei primi giorni la velocità sarà lievemente ridotta per l'assestamento del binario, ma rispetto ad oggi sarà tutto un altro viaggiare. Gianluca Zandanel
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Biagio
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Nuovi orari

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Dal 17 settembre le modifiche agli orari dei treni regionali. Ecco le novità per le nostre linee comunicate da Trenitalia.

LINEA CONEGLIANO – CALALZO E PADOVA – CALALZO E TREVISO – MONTEBELLUNA

Nuove fermate su richiesta clientela : R 11052/53 Treviso – Padova e R 11144 Padova – Calalzo prescritta nuova fermata a Vigodarzere; R 11107 Belluno – Padova prescritta nuova fermata a Campodarsego.
Treni regionali con orari modificati su richiesta clientela : R 11114 Padova – Calalzo variazione partenza ore 11.34, R 11112 Padova – Calalzo variazione partenza ore 9.33, R 11134 Padova – Calalzo variazione partenza ore 15.34
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MattiaC
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Interessante!...mi piace soprattutto perchè sono modifiche su richiesta della clientele!! incredibile!! :D
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Dal Gazzettino di Belluno del 15.09.06
Continuano i disagi causati dai lavori di ammodernamento della linea ferroviaria Ponte-Conegliano ai pendolari dell'Alpago. «Contando di prendere il treno delle 8.19 - racconta una studentessa - mercoledì mattina sono giunta in stazione a Vittorio alle 8 meno cinque minuti. A quel punto ho controllato il tabellone elettronico che diceva, come verificato sia sul sito internet di Treni talia sia nel libretto ufficiale degli orari, che il mio treno sarebbe partito alle 8.19. Il personale Treni talia però mi ha chiesto che cosa stessi aspettando e io ho risposto: il treno per Mestre. Ho saputo da lui che l'avevo perso perché i treni , a causa dei lavori lungo la linea Vittorio Veneto-Conegliano, sono stati tutti sostituiti da pullman e anticipati. Ciò senza alcun preavviso se non un foglietto di carta appeso sulle bacheche stesse della stazione. Ovviamente, non frequentando tutti i giorni quella stazione, non lo potevo sapere. Ho atteso il successivo pullman "anticipato". Morale della favola: tempo di percorrenza dall'Alpago a Padova quattro ore e mezza anziché un'ora e cinquanta. Con un minimo di allenamento, si arriva prima in bicicletta».
Mattia Centeleghe
L’anonimato è furfanteria letteraria, contro cui si deve subito gridare: “Se tu, furfante, non vuoi professarti autore di quel che dici contro altre persone, tieni chiuso il becco di calunniatore!”
Arthur Schopenhauer

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Il Gazzettino di Treviso, martedì 19 Settembre 2006

Nuovo binario, ma anche...
(L. A.) Nuovo binario, ma anche nuovi treni, sulla linea Conegliano - Vittorio - Ponte nelle Alpi. Domenica mattina è stata riaperta al traffico ferroviario la linea monobinario che tocca la città, chiusa il 21 agosto per consentire i lavori di manutenzione e ammodernamento di rotaie e traversine. Oltre ai nuovi binari, tuttavia, in questi giorni viaggiatori e pendolari stanno fruendo anche di nuovi e moderni convogli circolanti sulla linea: alle vecchie "littorine" e alle più recenti ma ugualmente datate carrozze trainate dai locomotori diesel si sono da alcuni giorni affiancati i nuovi treni "Minuetto", una delle ultime novità della flotta di Trenitalia ora in servizio nella versione diesel, che ha una velocità massima di 130 km/h, anche tra Belluno/Calalzo e Venezia via Vittorio e Conegliano.
Caratterizzati dai colori bianco, verde, rosso e blu, i "Minuetto" sono dotati di aria condizionata e possono ospitare fino a 345 viaggiatori, di cui 122 seduti. Sono dotati di videosorveglianza interna, display informativi, prese di alimentazione per computer e cellulari e spazi per il trasporto di bici, bagagli e sci. I "Minuetto" sono destinati a sostituire progressivamente le obsolete automotrici che da decenni solcano la linea vittoriese.


E' arrivato il Minuetto... E anche il giornalista Anzanello crede che le UIC X e le MDVC siano più recenti delle Aln 668...
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Daniele Dorigo
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Allora... facciamo ordine... i Minuetti effettuano i seguenti convogli...

11116 Venezia - Ponte nelle Alpi
11121 Ponte nelle Alpi - Padova C.le

11098 Treviso C.le - Belluno
11102/3 Belluno - Venezia S.L.

Buone foto e fatemi sapere quali MD sono impegnati! :) :wink:

Daniele
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Dal Gazzettino (quello nazionale) di giovedì 12 ottobre 2006, seconda puntata dell'inchiesta "i forzati delle ferrovie" (sic!) sui disagi delle ferrovie in Veneto e Friuli.

Si rompe il locomotore e il treno "scompare"
Ieri il Calalzo-Padova delle 6,41 non è partito a causa di un guasto. Il dramma dei pendolari delle linee di montagna

Belluno Treni lenti, con troppe fermate, locomotive esauste, coincidenze mancate per pochi minuti e scarsa assistenza alla clientela. Sono questi i principali problemi delle ferrovie bellunesi, ai quali si aggiungono spesso ulteriori disservizi che Trenitalia elargisce con troppa generosità. Giusto ieri mattina il primo treno da Calalzo per Padova delle 6.41 non è partito per un guasto alla motrice. Ma l'apice si è raggiunto tra agosto e settembre, con la tratta Vittorio Veneto - Ponte nelle Alpi chiusa per lavori e i treni sostituiti con autocorse. È capitato più volte che i viaggiatori diretti a Belluno e Calalzo giungessero a tarda sera in treno fino a Vittorio Veneto per poi non trovare nessun autobus ad attenderli ed aspettare l'arrivo di una corriera inviata all'ultimo momento da Belluno, arrivando a destinazione anche con più di due ore di ritardo. Nel bel mezzo della stagione turistica, la prima metà di agosto, è stato soppresso il treno più frequentato del mattino, quello da Ponte delle Alpi a Calalzo, sostituito con un solo autobus per oltre cento persone, per cui molti sono rimasti a terra sotto il sole con tanto di bagagli. Ci sono corse cancellate per mancanza di personale, come il treno da Venezia in arrivo a Calalzo alle 20.16, più volte soppresso da Ponte nelle Alpi in su, compreso uno degli ultimi venerdì, durante lo sciopero degli autoferrotranvieri, quando, alla fine, si è trovata una sola corriera dove stipare una settantina di persone.
Ma il problema principale è quello degli orari, due ore spesso abbondanti per il tratto Padova-Belluno e Venezia-Belluno, quasi tre per quello da Venezia a Calalzo e oltre tre ore per i 158 chilometri tra Padova e Calalzo sono veramente un'enormità. Nonostante i binari nuovi e più pesanti, gli apparati tecnologici più efficienti e automatizzati, molti treni perderebbero la gara con le vecchie littorine che negli anni '60 coprivano il tratto Venezia-Calalzo in due ore e un quarto, quando gli scambi erano tutti a mano e venivano girati dai ferrovieri che correvano in bicicletta da una parte all'altra della stazione. Certo, la tortuosità del tracciato e le pendenze della linea permettono velocità non superiori ai 70/80 chilometri all'ora da Cornuda a Calalzo e da Vittorio a Ponte, inoltre i treni sono diesel e quindi i perditempi per ogni fermata sono maggiori rispetto a un treno elettrico, che ha maggior ripresa e in pochi secondi dalla partenza raggiunge la velocità consentita. Ma tornare alle littorine di mezzo secolo fa non dovrebbe essere impossibile. Invece i treni da e per il Bellunese tra Montebelluna e Padova e Conegliano e Venezia, salvo rari casi, fermano praticamente ovunque, nonostante le stesse tratte siano percorse da molti altri treni. Poi c'è il caso limite, come quello del treno delle 12.02 da Venezia che si ferma a Vittorio Veneto 10 minuti e a Ponte un quarto d'ora, arrivando a Belluno dopo due ore e venti dalla partenza. In pianura c'è la metropolitana di superficie, risponde Trenitalia, ma è possibile che almeno qualche treno "bellunese" non possa saltare la fermata di Lancenigo o quella di Vigodarzere e magari arrivare in tempo a Padova o Mestre per prendere qualche treno a lunga percorrenza? Niente da fare: da dieci anni Provincia e pendolari insistono per avere almeno una coppia di treni che copra il tratto Padova-Belluno in 100 minuti e sia in coincidenza con gli Eurostar da e per Roma e Milano, ma è come chiedere la luna. Anzi, con il nuovo orario entrato in vigore il 17 settembre le cose sono peggiorate. Il treno delle 12.29 da Calalzo arriva a Padova non più alle 15.30, ma alle 15.38, giusto in tempo per perdere la coincidenza con i'interregionale per Bologna e costringere i viaggiatori a prendere un successivo treno con supplemento. Idem per il Calalzo-Venezia in partenza alle 9.54, che arriva a Mestre proprio mentre parte il treno per Bologna, o per il Calalzo-Padova delle 8.13, che per le troppe fermate aggiunte negli ultimi anni perde preziose coincidenze a Padova.
Difficilissime anche le coincidenze a Conegliano da e per Udine e via di questo passo. Da qualche settimana è apparso a Belluno il "Minuetto" diesel, ma è una rondine che non fa ancora primavera. I treni navetta sono trainati da locomotive diesel 445 sfruttate al massimo e che spesso, soprattutto d'inverno, si guastano e circolano ancora alcune vetture assolutamente obsolete con porte e luci malfunzionanti. Infine i servizi "a terra": le uniche biglietterie aperte quasi tutto il giorno sono quelle di Belluno e Feltre, mentre Calalzo sopravvive solo dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 16.40. Un orario assolutamente insufficiente soprattutto nei fine settimana e nei periodi turistici. Insomma, Trenitalia da Venezia vede Belluno molto da lontano e se ne cura ben poco, ma i risultati i bellunesi li vedono molto da vicino.
Gianluca Zandanel

I MACCHINISTI
«Scarsa manutenzione e motrici sfruttate fino all'ultimo»

(G.Z.) Ai tempi del vapore erano i musi neri, gli infaticabili fuochisti intenti a spalare carbone e a ravvivare il fuoco al punto giusto, che dopo anni di esperienza diventavano macchinisti, che regolavano la velocità, la pressione del vapore, i freni, guardavano i segnali. Non semplici conducenti, ma "maestri", come venivano definiti in gergo. «Tempi lontani - confida oggi uno di loro che frequenta spesso le linee bellunesi - duri e faticosi, ma c'era un orgoglio professionale e uno spirito diverso. Oggi ci sentiamo spesso abbandonati, pronti a essere presi subito di mira in caso di problemi, alle prese con macchine con poca manutenzione e molti guasti». Un mestiere duro. «Fare il macchinista non è facile, soprattutto con le locomotive diesel su queste linee di montagna, con forti pendenze e inverni difficili. La responsabilità è tanta, il macchinista non può sbagliare e quando qualcosa non funziona deve saper mettere le mani sulla macchina e cercare di farla funzionare. Certo, con l'esperienza si impara qualche trucchetto e si comincia a conoscere le locomotive una per una, da quella più affidabile a quella più rognosa».
Paradossalmente, le cose negli ultimi anni sono peggiorate. «Chiedere riserva, cioè chiamare un'altra locomotiva di soccorso perché la propria non funziona più, dai vecchi macchinisti era considerato un vero e proprio disonore, ognuno aveva la sua locomotiva e ne era responsabile, ma anche ora si cerca di fare il possibile per arrivare a destinazione. Spesso infatti non ci sono locomotive di riserva immediatamente disponibili o devono arrivare da lontano, magari da Treviso, i ritardi si fanno enormi e possiamo ben capire il disagio dei viaggiatori. A volte però gettare la spugna è inevitabile, i momenti più difficili sono a Calalzo o a Belluno nelle gelide mattine d'inverno, se durante la notte il freddo ha avuto il sopravvento c'è poco da fare».
Resta seria la questione manutenzione. «Andrebbe più curata, negli ultimi anni le officine si sono svuotate e il poco personale rimasto non riesce a far fronte al lavoro». Da qualche mese le cose sono migliorate e i guasti diminuiti, ma è l'inverno il periodo più difficile. «Inoltre le macchine sono sfruttate al massimo, fanno centinaia di chilometri al giorno e anche i nostri turni sono sempre più intensi, negli ultimi anni i treni sono aumentati e il personale è diminuito, per cui si viaggia sempre di più. Il nostro incubo peggiore? Non vedere un segnale rosso, per quello siamo in due in cabina e prestiamo la massima attenzione. Il treno resta sempre il mezzo più sicuro».

Il "popolo degli abbonamenti" racconta i disagi che si ripetono sistematicamente nelle stazioni e sulle linee più frequentate del Bellunese
L'odissea quotidiana tra sporco e attese

Belluno Storie di quotidiana passione per i pendolari alla stazione ferroviaria di Belluno. Ma ieri c'era un motivo in più per essere furiosi. Il treno delle 6.41 del mattino, proveniente da Calalzo non si è presentato a Ponte nelle Alpi. Era atteso alle 7.25, ma un'imprevista rottura ha lasciato a terra studenti e lavoratori in attesa, costretti a rimediare un pullman per recarsi in città. «Lo hanno soppresso - spiega sconsolata Sara Da Pian, che doveva recarsi a scuola a Belluno - Ci avessero almeno avvertito. Invece, nulla». L'arrabbiatura è quasi una consuetudine per i molti pendolari che ogni giorno salgono dalla Marca trevigiana al capoluogo dolomitico. «Abbiamo dovuto sopportare un calvario di tre settimane poco tempo fa - ricorda Michela De Iaco - La linea è rimasta bloccata per lavori e ci siamo sciroppati viaggi in pullman anche di tre ore e mezza. Adesso per venire a lavorare in treno da Spresiano a Belluno impiego due ore e mezza al giorno. La linea è ancora in degrado, i tempi d'attesa sono lunghi con soste che fanno innervosire alla stazione di Santa Croce del Lago».
Quel che più fa arrabbiare i pendolari è il mancato rispetto degli orari. «I ritardi sono all'ordine del giorno - conferma Rino Da Re di Vittorio Veneto -, ma il peggio è che, invece di migliorare, si torna indietro. Fino a pochi anni fa da Vittorio Veneto a Belluno si impiegavano dieci minuti buoni in meno rispetto a oggi. E in caso di ritardo neppure ce lo comunicano più». I pendolari che salgono a Belluno e scendono alle porte di Treviso sono diventati tutti amici: hanno "conquistato" il loro posto sull'ultima carrozza del treno del tardo pomeriggio e fraternizzano con i ferrovieri. I disagi sono diventati una barzelletta. «Chissà perché hanno cambiato orario di partenza - si chiede una signora - Era così comodo partire alle 17.20, appena terminato il lavoro. Adesso si deve attendere un quarto d'ora prima che il convoglio si muova».
Le lamentele riguardano anche il confort. «Il treno è vecchio, le carrozze non sono comodissime, ma soprattutto c'è molta sporcizia - sbuffano gli affezionati del treno per Treviso - ovvio che non è imputabile solo alle ferrovie, anche i passeggeri dovrebbero usare un po' più di educazione». Augusto Faldon è un ragazzo di Conegliano che studia ad Agordo. «Spesso, se la corriera arriva con un po' di ritardo, perdo il treno delle 13.57 e devo attendere un bel po' di tempo per tornare a casa. Dovrebbero programmare più corse, basta un po' di coda alla biglietteria e sei fregato».
I problemi giornalieri diventano odissea per chi ha in programma viaggi più lunghi. Sara Gobber è di Fiera di Primiero e studia a Trieste. Il treno lo prende a Feltre. «In stazione funziona una sola biglietteria, i treni sono spesso in ritardo. Per recarmi nel capoluogo giuliano ci metto in media quattro ore e mezza, facendo giri assurdi. Oggi, ad esempio, sono partita alle 16.30 da Feltre, sto attendendo il treno qui a Belluno, ma so già che arriverò a Trieste stasera alle 21».
Maurizio Dorigo
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Dal Gazzettino, sabato 14 ottobre 2006

Il Minuetto fa cilecca, il viaggio finisce in autobus
Stazione per l'Alpago, tra Ponte nelle Alpi e Vittorio Veneto, ore 8, oltre cento pendolari che abbandonano il treno in attesa di due autobus che li porti, chissà quando, fino a Vittorio e Conegliano, per prendere chissà quale treno e chissà a quale ora, scordandosi appuntamenti e coincidenze. Questa la situazione ieri mattina per i passeggeri del regionale 11102/03 Belluno - Venezia, uno dei più frequentati treni del mattino, in partenza da Belluno alle 7.37 e che a Ponte nelle Alpi imbarca anche i viaggiatori che scendono da Calalzo con il treno delle 6.41. Una corsa importante, da meno di un mese affidata a un nuovissimo "Minuetto" diesel, confortevole, alta capienza, anche se con pochi posti a sedere, solo 145, motori potenti, tecnologie elettroniche di grido, telecamere e monitor luminosi. Un fiore all'occhiello di Trenitalia, mica le vecchie locomotive o le automotrici che hanno già compiuto un quarto di secolo. Ma almeno su di loro, che molti macchinisti conoscono da una vita, è più facile metterci le mani, invece se il Minuetto fa i capricci c'è poco da fare. Che qualcosa non andasse si era capito già a Belluno, dove il Minuetto in arrivo da Treviso alle 7.25 si era bloccato sugli scambi di ingresso facendo disperare i pendolari in arrivo da Feltre. Timori infondati, dopo un po' il treno aveva guadagnato il marciapiede e per loro il disagio era subito finito. La rogna è però passata ai "colleghi" in partenza, che sono riusciti a muoversi con 25 minuti di ritardo, poi a bloccarsi a Ponte nelle Alpi ed infine ad inchiodarsi alla fermata successiva. A quel punto non è rimasto altro da fare che chiamare due autobus e accumulare un ritardo enorme, visto che alle 9.35, ora di arrivo del treno a Venezia, i passeggeri erano a malapena a Conegliano. Intanto la linea è rimasta bloccata fino a quando un locomotore di manovra non ha riportato il Minuetto a Ponte, ed anche il Venezia - Calalzo del mattino ha "guadagnato" la sua bella ora di ritardo. Problemi dei treni nuovi, consegnati quasi sempre in ritardo dai costruttori, che, dopo alcune corse di prova, vengono messi subito in esercizio per tappare i buchi. Ma i problemi vengono fuori strada facendo e ne fanno le spese i soliti noti.
Gianluca Zandanel



Dal Gazzettino di domenica 15 ottobre 2006

C’è chi non ricorda neppure quante petizioni ha firmato: «È tutto inutile, evidentemente non c’è interesse a migliorare la qualità del trasporto»
Pendolari esasperati:«Trenitalia ci ignora»
Esplode la rabbia di lavoratori e studenti che ogni giorno sono costretti a subire disservizi, guasti, ritardi, coincidenze saltate

Feltre. Rassegnati, adirati, stanchi: sono gli aggettivi più appropriati per descrivere gli stati d'animo dei pendolari, lavoratori o studenti, della tratta ferroviaria Feltre-Venezia. Rassegnati, dopo tanti anni di proteste, petizioni sottoscritte, assemblee pubbliche. Adirati, perché ormai il disservizio sta diventando la normalità, mentre quando un treno è pulito e arriva in orario vien voglia di mettere un cero. Stanchi, perché ormai hanno la sensazione di lottare contro un muro di gomma. Ringraziano "Il Gazzettino" che dà spazio alle loro denunce, ma credono poco che possa servire ad ottenere qualcosa.
Stazione di Feltre, ore 19.47. «Studio Architettura a Venezia da tre anni - raccontaElisa Rech- non ricordo neanche quante petizioni ho firmato per chiedere un servizio migliore e coincidenze ragionate. Ma non è mai cambiato niente. Ormai sono rassegnata, credo non firmerò più, non c'è niente da fare. Per tornare a casa devo prendere tre treni e cambiare a Treviso e Montebelluna. E se perdo una coincidenza rischio di arrivare a casa con due ore di ritardo".Jean De Bortoli ogni tanto a Venezia ci va per turismo, rigorosamente in treno: «Il viaggio di andata è filato liscio, adesso c'è addirittura il diretto Feltre-Venezia per il ritorno si complica tutto, con il rischio di lunghe attese».Giulio Cozzi quest'anno celebra i 10 anni da pendolare: «Lavoro all'università di Venezia ogni giorno Feltre-Venezia e ritorno. E il servizio peggiora di anno in anno. Noi pendolari siamo lasciati allo sbando, non abbiamo riferimenti. Ho firmato chissà quante petizioni, partecipato anche ad un'assemblea al seminario di Feltre qualche anno fa in cui intervennero i responsabili di Trenitalia. Le cose peggiorano sempre. Ormai credo che sia tutto inutile, non c'è interesse a migliorare il servizio in questa tratta. Si impiegano ore per fare 80 chilometri, dobbiamo prendere tre treni per arrivare a Feltre e se perdi una coincidenza sei perduto. Il più delle volte un treno non aspetta l'altro, lasciando a terra i pendolari. Credo che ormai sia una questione irrisolvibile. Forse siamo un'utenza poco interessante per Trenitalia. Ci sono addirittura treni con orari ideali in fasce orarie che sono assolutamente fuori dalla portata dei pendolari. E' tutto incredibile».«I ritardi ormai sono sistematici - spiegaFederico Budel - l'eccezione è proprio che venga rispettato l'orario ufficiale. Quello di Trenitalia è un servizio pessimo, orribile. Studio il giapponese all'università, in Giappone due minuti di ritardo diventano un caso nazionale».Andrea Ceccon fa questa tratta per andare all'università: «Il vero problema sono proprio le coincidenze, se ne perdi una rischi di arrivare a casa con due ore di ritardo. E il rischio di perderla è sempre molto alto». «Ogni giorno c'è un problema - raccontaClaudia Andreella- oggi si è guastato il treno, qualcuno ha detto per problemi ai binari. E così siamo partiti con forti ritardi e questi si ripercuotono sulle coincidenze. Ma a noi feltrini basta un piccolo ritardo e arrivi a casa come minima un'ora e mezzo dopo. E allora si resta bloccati nelle stazioni, ed è meglio non parlare delle loro condizioni».«A nostra disposizione ci sono sempre meno carrozze, spesso vecchie. La gente è costretta a viaggiare, dopo una giornata di lavoro o una settimana di studio, stipata anche in un solo vagone. Spesso prendo il treno delle 16.17 da Venezia, ma quando si arriva a Treviso la maggior parte delle volte il treno che va a Montebelluna non aspetta la coincidenza e quindi rimaniamo bloccati anche per un'ora e mezzo perché in quella fascia oraria c'è un vuoto», aggiunge F.D.C.
Anna Valerio

IL CASO
(A.V.) Sorridendo lo chiamano un "treno esclusivo". Ed in effetti è davvero eccezionale che ci sia un treno che collega Feltre a Venezia senza imporre ai pendolari cambi a Treviso o Montebelluna. E esclusivo anche perché si tratta di una carrozza nuova di zecca, confortevole e pulita.Ma il treno delle 7.32 che ogni mattina parte dalla stazione di Feltre e arriva direttamente a Venezia, spesso in meno di un'ora e mezza, è esclusivo soprattutto perché chi "prima sale meglio alloggia": o meglio chi prima sale è sicuro di arrivare a destinazione, mentre gli altri rischiano di rimanere a terra ad attendere il treno successivo.Ed è accaduto proprio questo venerdì mattina a Mogliano Veneto quando il monovagone è arrivato già pieno di gente e i pendolari non sono riusciti nemmeno a salire gli scalini per vedere da vicino l'interno della carrozza.Lo hanno raccontato alcuni pendolari di Feltre che quotidianamente si trovano a viaggiare con i mezzi di Trenitalia.
«A Mogliano abbiamo assistito a scene incredibili - racconta una ragazza - il treno, formato come spesso accade da un'unica carrozza, era già colmo di gente a Cornuda. Noi feltrini siamo fortunati perché il posto a sedere lo troviamo sempre, ma i problemi sorgono qualche stazione dopo. C'era addirittura gente nella cabina del conduttore del treno, non sapevano più dove metterli. Arrivati a Mogliano, però, non c'era davvero più spazio per nessuno e i responsabili della stazione hanno dovuto far partire il treno lasciando a terra moltissimi pendolari che hanno dovuto attendere la coincidenza successiva. Una situazione che ha dell'incredibile! Ogni giorno sono moltissime le persone che prendono il treno per andare a Venezia, mi chiedo come mai non si organizzino nelle ore di punta per dare un servizio valido a tutti gli utenti.
Ultima modifica di aln il sab ott 28, 2006 21:10, modificato 1 volta in totale.
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Dunque dunque, essendo mancato per un po' ho tralasciato di riportare qui alcuni articoli delle ultime due o tre settimane.
Ne sono comparsi alcuni sull' attivazione dell'ACC di Conegliano e della banalizzazione della Sacile - Spresiano, altri sulle proteste per il Minuetto del mattino a Vittorio Veneto stracolmo (treno 11103). Ne riporto uno sull'agonia della biglietteria della stazione di Vittorio. Molti infilano allegramente la testa nella sabbia non riconoscendola moribonda.
Da defenestrare da un treno in corsa i gionalistucoli di turno che scrivono:
ticket in vece di biglietto (viglietto non lo adopra più alcuno);
sgabellino in vece di strapuntino (del resto è risaputo che sul Minuetto ci sono una svanzica di sgabellini);
le parole locomotiva o vagone o carrozza associate al Minuetto.
Ancora: un sindaco bellunese si è pavoneggiato dell'idea di due funivie che colleghino il Nevegal al Cansiglio partendo dalla stazione di Nove!!! Alla quale si potrebbe arrivare da Venezia in treno in circa mezzora!!!!!!!!! Ma questa potrebbe essere vista come una mia libera interpretazione! Una funivia Nove - Nevegal e un'altra Nove - Cansiglio. Le avevano già sparate nel '50. Sono allibito.

Comunicato stampa di Trenitalia

CONEGLIANO VENETO: ATTIVATO IL NUOVO ACC
In funzione da alcuni giorni l’Apparato Centrale Computerizzato di ultima generazioneper la gestione e il controllo della circolazione dei treni. L’investimento complessivoper la realizzazione dell’impianto e il potenziamento tecnologico e infrastrutturale è stato di circa 6 milioni di euro.

Verona, 16 ottobre 2006. E’ stato attivato, nel fine settimana, da RFI (Rete Ferroviaria Italiana), la societàdell’infrastruttura del Gruppo Ferrovie dello Stato, il nuovo Apparato CentraleComputerizzato (ACC) della stazione di Conegliano Veneto. Con il nuovo ACC, che sostituisce l’Apparato Centrale Elettrico ad Itinerari (ACEI) in funzione dagli anni cinquanta, il controllo e la gestione della circolazione dei treni verranno effettuati con un sistema tecnologico di ultima generazione tramite una vera epropria "cabina di regia": tutte le operazioni, infatti, saranno comandate e controllate da un’unica postazione. Il nuovo apparato tecnologico, controlla informaticamente i segnali, gli scambi e i passaggi a livello durante le operazioni di gestione in sicurezza della circolazione dei treni, nell’ambito della stazione. Grazie alle potenzialità offerte dall'elettronica, sarà garantita una migliore operativitànelle normali situazioni di circolazione e nella gestione delle criticità. L'ACC poi,operando secondo una visione di sistema, alla capacità di gestire la circolazione aggiunge, per la prima volta, la diagnostica degli apparati finalizzata alla prevenzione deiguasti e al miglioramento della manutenzione, nonché un sistema di informazione al pubblico. Il nuovo apparato computerizzato è frutto della ricerca e dello sviluppo compiuto daitecnici di RFI con il supporto di Italferr, la società di ingegneria del Gruppo Ferroviedello Stato. Realizzato da Alstom, ha richiesto circa tre anni per la progettazione e larealizzazione e un investimento di circa 6 milioni di euro, comprensivo delle opere connesse di potenziamento infrastrutturale e tecnologico della stazione e della linea. Il nuovo ACC di Conegliano Veneto è predisposto per l’interfacciamento con il Sistema di Comando e Controllo (SCC) della circolazione ferroviaria del bacino del Veneto (*) e della direttrice Pontebbana. Il Posto centrale, la vera e propria “cabina di regia”, si trova a Venezia Mestre. L’attivazione dell’ACC consentirà di gestire il traffico ferroviario in modo più efficiente e sicuro dal Posto centrale di Mestre attraverso il telecomando delle stazioni ferroviarie. Successivamente il sistema prevede l’estensione alle direttrici Mestre - Trieste, Verona - Padova, Bologna - Padova e a tutte le linee regionali affluenti.Contemporaneamente all’attivazione del nuovo apparato, sono stati eseguiti interventi di potenziamento tecnologico dell’ACC di Sacile. Nel tratto di linea Treviso – Pordenone, fra le stazioni di Sacile e Spresiano, invece è stato installato il Blocco conta assi (BCA), che consente il distanziamento automatico in sicurezza dei treni.
(*) Attraverso l'SCC - il più avanzato sistema di gestione integrata della circolazione in uso in campoferroviario - il traffico viene governato, con tecnologia elettronica e informatica che gestisce componenti edapparati di diversa tecnologia elettromeccanica e computerizzata, da un unico Posto centrale che hagiurisdizione su un’area estesa per centinaia di chilometri caratterizzata da importanti flussi di traffico(sia merci sia passeggeri) e da elevate velocità di marcia dei treni. La giurisdizione dell’SCC del bacinodel Veneto e della direttrice Pontebbana copre l’area tra il nodo di Venezia - Mestre, le antenne di Padova (Padova Campo Marte - Interporto di Padova - Vigodarzere) e di Mestre (Maerne - Mogliano - Quarto d'Altino), circa 50 km di rete fondamentale e il bacino della rete regionale veneta (400 km) la direttrice Pontebbana costituita dalla linea Mestre – Udine - Tarvisio e 240 km di retefondamentale.


Dal Gazzettino di Treviso, venerdì 27 ottobre 2006

Il progetto di potenziare il servizio è ora allo studio della Provincia: si pensa di utilizzare l’ufficio informazioni
Treni, nuova biglietteria allo Iat
«I turisti hanno difficoltà a trovare i ticket soprattutto nei giorni festivi quando stazione e bar sono chiusi»

Vittorio Veneto. Un nuovo servizio di erogazione di biglietti ferroviari all'ufficio Iat di viale della Vittoria nel futuro dei viaggiatori vittoriesi. Il progetto di allestimento di un punto di rivendita e prenotazioni di biglietti del treno nell' ufficio provinciale di informazioni e accoglienza turistica potrebbe diventare realtà tra qualche mese. Una prospettiva rosea per chi viaggia e registra la difficoltà, quando la biglietteria della stazione è chiusa, di reperire in città ticket ferroviari, soprattutto per le tratte più lunghe e per i treni che richiedono la prenotazione. «Il progetto ha trovato una buona accoglienza in Provincia e stiamo delineando le modalità di attuazione con l'assessore al turismo Floriano Zambon - conferma l'assessore vittoriese Fabio Girardello, che si sta occupando dell'iniziativa -. Al momento si pensa ad un servizio gestito dallo Iat. Tra le ipotesi da considerare, l'apertura della nuova biglietteria la domenica, con chiusura il lunedì, giorno in cui, nonostante ci sia il mercato, l'afflusso di tipo turistico è esiguo». Ed è proprio nell'ottica di incentivazione del turismo, «che nell'ultimo anno a Vittorio ha raggiunto la massima crescita in provincia», sottolinea Girardello, che viene pensata l'implementazione del servizio biglietteria. Non a caso l'esigenza di avere maggiore facilità di acquisto dei biglietti del treno è stata registrata nel corso della mostra dei Pajetta allestita fino a settembre a Villa Croze. «Alcuni visitatori hanno avuto difficoltà a fare il biglietto di ritorno - spiega Franco Caliciotti, gestore del museo della villa - Spesso i punti di rivendita sostituitivi nei locali vittoriesi sono chiusi la domenica, nessuna agenzia viaggio eroga questo tipo di servizio in città ed è impensabile prenotare i posti in treno con la biglietteria chiusa. L'erogatrice automatica è di difficile utilizzo, soprattutto per le persone anziane». Da qui l'idea di allestire una biglietteria allo Iat, prestazione che un tempo la vecchia azienda autonoma di soggiorno e promozione turistica offriva.E sull'attuale servizio di biglietteria della stazione Girardello non usa mezzi termini. «Da tempo abbiamo aperto un contenzioso con Trenitalia per l'inefficenza del servizio automatico - spiega - L'unica cosa che finora siamo riusciti ad ottenere è l'apposizione di un cartello più grande dove vengono indicati i codici da inserire nel macchinario, piuttosto obsoleto e di difficile utilizzo. La strada maestra da seguire contro l'inquinamento atmosferico è l'uso del treno ma è impensabile che possa funzionare se l'ente pubblico non si impegna a dare migliori servizi ai suoi utenti».
Angela Deganis
Ultima modifica di aln il sab nov 18, 2006 16:44, modificato 1 volta in totale.
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beh...si muove qualcosa...speriamo non siano le solite voci...
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L’anonimato è furfanteria letteraria, contro cui si deve subito gridare: “Se tu, furfante, non vuoi professarti autore di quel che dici contro altre persone, tieni chiuso il becco di calunniatore!”
Arthur Schopenhauer

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Saif
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Chi è sto Sindaco (il mio stavolta non può essere!)? E' lo stesso che aveva proposto la ferrovia a scartamento ridotto Alpago(non Stazione di per l')-Piancavallo un paio d'anni fa?
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aln
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Trattasi del sindaco a me confinante di Farra d'Alpago... ebbene: codeste sparate no può farsele per casa sua? Sarà lo stesso del trenino svizzero per Piancavallo!
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Saif
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Se non sbaglio il Sindaco di Farra è Attilio D'Alpaos, noto esperto di trasporti visto che ha un negozio di musica. Quello del treno a scartamento ridotto doveva essere un altro, forse quello di Tambre, ma può darsi che nell'ultima tornata elettorale sia stato sostituito. Comunque esilaranti entrame le proposte!
Vedo invece dal Corriere delle Alpi che "Agenda 21", per voce di Valter Bonan (già presidente dell'Ente Parco) propone una navetta Belluno-Feltre per un totale di 20 corse giornaliere, naturalmente su ferrovia!
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aln
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Dalla prima pagina del Gazzettino (quello nazionale) di giovedì 2 novembre 2006!

TRENI & DISAGI
La sorpresa invernale delle Ferrovie: sparite due corse

I pendolari del Feltrino e della Val Belluna chiedono da tempo un collegamento diretto serale tra Belluno e Venezia. La risposta di Trenitalia è arrivata con l'orario invernale con la soppressione di due corse con Padova.
Zandanel
Nordest pag. I

Dall’orario in vigore il 10 dicembre spariscono la prima corsa per Padova e l’ultima per Belluno, convogli importanti anche se non in ore di punta
Sorpresa d'inverno: cancellati due treni

Belluno. Il nuovo orario dei treni, in vigore dal 10 dicembre prossimo, potrebbe portare ulteriori tagli per le linee del bellunese, già oggi percorse da convogli lenti e con buchi d'orario troppo larghi. Mentre i pendolari del feltrino e della Valbelluna chiedono a gran voce, e giustamente, un treno diretto serale da Venezia per Belluno via Montebelluna, Feltre e Sedico - oggi infatti per fare lo stesso percorso bisogna cambiare due volte, a Treviso e Montebelluna, e spesso le coincidenze saltano lasciando a terra i pendolari che, bene che vada, arrivano a casa oltre un'ora dopo il previsto - le corse potrebbero invece diminuire, con la soppressione del primo treno della mattina in partenza da Belluno alle 4.20 per Padova, dove arriva alle 6.16, e l'ultimo della sera in partenza a Padova alle 22.46 e diretto a Belluno, dove arriva alle 0.42.
Dalle segrete stanze delle superiori sedi ferroviarie nulla trapela, ma basta andare sul sito di Trenitalia per trovare il nuovo orario, chiedere al solerte orario ufficiale on line di partire da Belluno per Padova il mattino presto e tornarvi la sera tardi per scoprire che i treni non ci sono più. Eppure sono treni molto importanti, anche se programmati in ore non certo di punta: con quello delle 4.20 si può infatti raggiungere Milano per le 8.55 e Roma per le 11.08, mentre l'ultimo treno consente ai Bellunesi ottime coincidenze da Roma, Bologna e Milano per tornare in giornata senza dover soggiornare in albergo a Padova. Potrebbe trattarsi di un errore? Difficile a credersi, perché da anni quei treni sono nel mirino, soprattutto di Rete Ferroviaria Italiana, la società del gruppo Fs che gestisce l'infrastruttura; eliminarli significa chiudere la stazione di Belluno e la linea da Castelfranco un'ora e mezzo prima la sera (oggi infatti il penultimo treno, che domani sarebbe l'ultimo, arriva alle 23.12), e riaprirla il giorno dopo un'ora più tardi, il primo treno diverrebbe infatti quello delle 5.28, con un notevole risparmio sul personale. Una logica che ricorda però quella di una storiella surreale di Achille Campanile, che proponeva, stante una sua statistica sugli incidenti ferroviari, di eliminare l'ultimo vagone dei treni.
Fino ad oggi le vibrate proteste di pendolari ed associazioni hanno evitato il peggio, ma la tentazione è in agguato per il 2007. Intanto Trenitalia, che dovrebbe far viaggiare i treni, ci mette del suo, sopprimendo convogli non solo per guasti al materiale rotabile, ma anche per mancanza di personale. E' il caso dei regionali 11138 Venezia (17.34) - Calalzo (20.16) e 11149 Calalzo (21.05) - Venezia (23.23), tra l'altro uno dei pochissimi collegamenti "rapidi" tra il Cadore e la laguna, soppressi e sostituiti con autobus da Ponte nelle Alpi a Calalzo e viceversa. Gli ultimi casi venerdì scorso, quando il treno da Venezia era particolarmente affollato e ci sono voluti due autobus da Ponte in su, e lunedì scorso. Macchinisti e capitreno scarseggiano, nonostante le ferie rigidamente contingentate e programmate, e il ricorso al lavoro straordinario, commenta un ferroviere che ci tiene all'anonimato, e basta che qualcuno si prenda un'influenza certamente non turnificabile per mandare tutto in tilt.
Una situazione decisamente triste, con una sola nota positiva: alcuni lavori per sistemare il fabbricato della stazione di Calalzo, stazione capolinea, porta d'ingresso per Cortina d'Ampezzo, il Cadore e il Comelico. In questo caso Rfi un po' di buona volontà fino ad ora l'ha dimostrata, soprattutto mantenendo sul posto un capostazione che possa intervenire in caso di necessità o d'emergenza, evitando disagi inenarrabili, visto che difficilmente un intervento da lontano potrebbe essere tempestivo, e faccia da tramite con gli autobus e i viaggiatori. Non così Trenitalia, che ha ridotto ormai da molti mesi l'orario di apertura della biglietteria, servizio fondamentale soprattutto per i numerosi viaggiatori che intendono acquistare biglietti e prenotare posti su treni a lunga percorrenza, a sole sei ore al giorno e per di più con un orario (8.30 - 12.30 e 14.30 - 16.40) così strampalato da fare in modo che spesso la biglietteria sia aperta quando non ci sono treni in partenza e chiusa quando i treni ci sono. Una situazione particolarmente critica durante i mesi turistici e nei fine settimana, ma che non sembra proprio interessare a nessuno.
Gianluca Zandanel


Attenzione a quelli che potrebbero essere gli sviluppi della vicenda nei prossimi giorni!!!
Inoltre, dal Gazzettino di Belluno di giovedì 2 Novembre 2006, si rimanda all'articolo di Zandanel nell'inserto Nordest, e...

Sulla stazione di Calalzo lavori per 350mila euro
Calalzo. Tra tante pessime notizie sul fronte ferroviario, una buona arriva per Calalzo. Le Ferrovie hanno stanziato 350 mila euro per migliorare la stazione capolinea del Cadore. La proposta di sistemare la scalinata, invece, è attualmente al vaglio dell'Amministrazione comunale di Calalzo.
Veneto Fs risponde e rilancia circa le problematiche sollevate dal primo cittadino di Calalzo, Piermario Fop, sullo stato della scalinata che dal piazzale della stazione consente un più rapido accesso al centro del paese.
Rivaa pag. IX

CALALZO
La Direzione delle ferrovie replica alle accuse del sindaco e illustra gli interventi migliorativi che sta effettuando
Lavori alla stazione per 350mila euro
Quanto al degrado della scalinata è stata formulata da tempo al Comune una proposta operativa

Per il miglioramento complessivo della stazione ferroviaria di Calalzo c'è un investimento di circa 350mila euro. Quanto poi alla proposta di sistemare la scalinata, c'è ed attualmente è al vaglio dell'amministrazione comunale di Calalzo. Donatella Castioni, dell'ufficio stampa Veneto Fs, risponde e rilancia circa le problematiche sollevate dal primo cittadino di Calalzo, Piermario Fop, sullo stato della scalinata che dal piazzale della stazione consente un più rapido accesso al centro del paese, evitando agli utenti Trenitalia e Dolomitibus di dover raggiungere il polo della mobilità del Cadore da via Stazione o da via Lagole, risparmiando almeno un quarto d'ora di camminata in salita/discesa. «La scalinata - precisano - collega il piazzale esterno della stazione, in concessione al Comune, al piazzale superiore realizzato su un'area pubblica». Sul disinteresse di Rfi nei confronti della stazione di Calalzo, denunciato a chiare lettere da Fop in uno scritto inviato al vice Ministro ai Trasporti, l'Ufficio stampa Veneto Fs smentisce. «La Direzione Compartimentale Movimento Venezia di Rfi ha avviato da tempo con l'amministrazione comunale di Calalzo un tavolo di confronto per pianificare e finanziare i lavori di ristrutturazione della scalinata. Rfi ha ipotizzato una soluzione che prevede un coinvolgimento del Comune di Calalzo ai costi, stimati in circa 100mila euro, dei lavori. La proposta, al momento, è al vaglio dell'Amministrazione comunale». Rfi rassicura i calaltini: «sono in corso interventi di riqualificazione della facciata esterna della stazione, di ristrutturazione del piano terra del vicino fabbricato "Servizi" e il rifacimento dei bagni pubblici per la clientela. L'investimento complessivo per questi interventi è di circa 350mila euro». Eleonora Riva
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