La Provincia tenta di accelerare sulla metropolitana di superficie.
Il 10 gennaio la giunta ha inviato alla Regione Veneto un documento di osservazioni al Programma operativo regionale 2007-2013 Obiettivo competitività e occupazione, lo strumento di fine anno 2006 che detta le regole e le condizioni per accedere ai finanziamenti europei nel prossimo quinquennio. Palazzo Piloni lo vorrebbe modificare «prevedendo anche l'anticipo di alcuni interventi nelle aree interessate alla terza fase», in cui rientra Belluno, del Sistema ferroviario metropolitano di superficie (Sfmr). Solo così la navetta della Val Belluna potrebbe concorrere ai finanziamenti, visto che la Regione la vede solo all'interno del Sfmr e che finora è finanziata solo la prima fase. Queste osservazioni seguono di pochi giorni la lettera scritta all'assessore regionale Renato Chisso per ribadire «l'esigenza di intervenire sulla ferrovia bellunese, navetta compresa».
Oggi a Palazzo Rosso l'assessore ai Trasporti, Quinto Piol, presenzierà all'incontro organizzato dal Comune per coinvolgere i Comuni della Val Belluna nella prospettiva di dare vita a una società, come in Val Venosta, che attivi un servizio di navetta tra Feltre e Longarone e Farra d'Alpago senza toccare l'offerta esistente di Trenitalia. Belluno vuole sondare il terreno e rilanciare il progetto della navetta con frequenza ogni quarto d'ora (sempre fra Belluno e Ponte, nelle ore di punta nel resto del percorso). La Provincia non è contraria pregiudizialmente all'iniziativa. Solo che vede questo nuovo progetto all'interno di un ragionamento contestuale con Ferrovie dello Stato e Dolomiti bus, in modo tale che non si corra il rischio di sovrapposizioni fra il trasporto su rotaia e quello su gomma.
La Provincia non ha escluso altre possibilità per una soluzione anti traffico e anti inquinamento, cercando una via ambientale al finanziamento. Forte del fatto che i Comuni interessati fanno parte del Parco nazionale delle Dolomiti bellunesi, nel settembre 2006 con l'Ente Parco ha promosso il Progetto Agemas, con gli stessi Comuni per partners, col quale sperare nel finanziamento, attraverso la Regione e all'interno dei fondi destinati ai parchi naturali, di uno studio di fattibilità completo.
Sono ormai quattro o cinque anni che si tenta di attivare questo servizio. Al tavolo provinciale (Provincia, Rfi, Trenitalia) di ottobre 2004 Trenitalia presentò una proposta tecnico-finanziaria per un servizio di navetta da Longarone a Feltre, cadenzata ogni quaranta minuti, senza garantire la sperimentazione gratis (offerta del 2003). Il suo esercizio costa 2 milioni 291 mila euro (12 corse al giorno feriale). Supponendo 1620 passeggeri al giorno sull'intera tratta, gli introiti da traffico ammonterebbero a quasi 802 mila euro, quelli da contributo 1 milione 489 mila.
In questi ultimi tempi la Provincia non ha mancato di lamentare la mancata convocazione di un tavolo regionale della Ferrovia. Oggi, grazie anche all'iniziativa del Comune, si torna a parlarle in termini di urgenza viaria e ambientale. Flavio Olivo
Puntigliosa osservazione:
...la stazione di Farra d'Alpago è quella di Santa Croce del Lago, tuttavia credo che il detto abitato alpagoto punti sulla Stazione per l'Alpago, una delle TRE stazioni nel territorio comunale di Ponte nelle Alpi. Orbene: l'esercizio di quest'ipotetica navetta assumerebbe aspetti "pittoreschi" con questa digressione sulla linea del Fadalto!un servizio di navetta tra Feltre e Longarone e Farra d'Alpago senza toccare l'offerta esistente di Trenitalia