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aln
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Brutta notizia n.° 1: dal Gazzettino di Belluno di giovedì 30 novembre 2006 (la notizia è ripresa pure nell'inserto nordest dell'edizione nazionale).

Una buona notizia sul fronte delle ...
Una buona notizia sul fronte delle infrastrutture per il bellunese: martedì durante la riunione con il ministro Antonio Di Pietro, l'assessore regionale alla Mobilità Renato Chisso è riuscito a far inserire nel Piano nazionale delle priorità infrastrutturali il progetto che prevede la realizzazione di un collegamento diretto tra l'autostrada A27 (Mestre-Belluno) e la A23 (Udine-Carnia-Tarvisio). Una richiesta che era stata inoltrata, per la parte friulana, anche dal governatore Riccardo Illy. Il progetto presentato martedì allo stesso ministro consentirà un collegamento diretto tra la parte settentrionale della provincia di Belluno e la Carnia. «Sono aree entrambe oggi isolate dai grandi flussi di comunicazione - spiega l'assessore regionale veneto Chisso -, una situazione anomala che andava affrontata e risolta. Quest'opera completa la direttrice trasversale che dall'Austria raggiungerà il Veneto Orientale. La bretella servirà, inoltre, a migliorare la mobilità tra i due valichi alpini del Brennero e di Tarvisio». Lo studio di fattibilità è stato realizzato dall'Anas ha sviluppato e si articola in tre lotti: il primo per percorrere il Cadore; il secondo prevede un percorso in galleria per arrivare in Carnia; il terzo per andare ad intercettare la A23 in direzione di Tarvisio. Per la realizzazione dell'opera, che si sviluppa per il 50 per cento in galleria, per l'8 per cento su viadotti e per la restante parte del tracciato in sede, è stato stimato un costo di 2,2 miliardi di euro, ipotizzando il ricorso al project financing.
Anche l'assessore Oscar De Bona manifesta la sua soddisfazione: «Il progetto, definito prioritario, garantirebbe una valida alternativa al progetto non attuato della "Venezia-Monaco", perché consentirebbe al Veneto e soprattutto alla Provincia di Belluno di veder chiarite alcune specifiche esigenze del territorio nei confronti degli stati, delle regioni e province vicine». De Bona sottolinea che «questo tipo d'intervento per la Regione Veneto significherebbe prima di tutto "sviluppo" in quanto favorirebbe i collegamenti con l'Europa e la possibilità di inserirsi nei grandi assi viari continentali e per la provincia di Belluno, attualmente in posizione marginale e di isolamento per la carenza di infrastrutture sicure e veloci, la possibilità di vedersi riconosciuta nel suo potenziale turistico, economico e sociale, facilitando la viabilità e i trasporti. Ora è stato sancito il parere positivo delle istituzioni competenti in materia. Mi auguro che questo fatto importantissimo, essendo la prima volta che si raggiunge un tale risultato, sia sostenuto da tutta l'opinione pubblica bellunese e di conseguenza anche dalle istituzioni». «Constatare l'urgenza di un tale progetto - fa rilevare De Bona - risulta semplice osservando la statale 51 di Alemagna nelle giornate di maggior flusso turistico. Ogni volta, infatti su tutta l'arteria, da Pieve di Cadore all'innesto di Pian Di Vedoia, si verificano code che obbligano gli utenti a camminare a passo d'uomo con intasamenti che mediamente durano dalle tre alle cinque ore. Questa situazione danneggia la nostra immagine turistica».


Brutta notizia n.° 2, dallo stesso quotidiano, anche se un poco al di fuori delle zone di nostra "competenza":

A Padova il tribunale impone alle Ferrovie di limitare a 40 chilometri l’ora la velocità dei convogli che dalle 23 alle 7 transitano nel quartiere Arcella
Il giudice fissa la velocità massima del treno

Padova. Questa volta hanno vinto i cittadini. E hanno vinto contro le Ferrovie dello Stato. D'ora in poi il loro sonno potrà essere più tranquillo. Senza gli scossoni notturni causati dai convogli sulla strada ferrata. I treni merci sulla linea Padova-Castelfranco Veneto non potranno più essere lanciati a cento chilometri all'ora dalle 11 di sera alle 7 del mattino. Dal cavalcavia Camerini a Vigodarzere (nel quartiere dell'Arcella) i macchinisti dovranno procedere a quaranta all'ora e in silenzio. Fino a quando la Rete Ferroviaria Italiana spa non provvederà a installare le barriere antirumore. E avrà 90 giorni di tempo per farlo.
Una decisione insperata. Solo sognata. Ma la sentenza è stata depositata l'altra mattina dai giudici del Tribunale civile di Padova, presieduti da Alberto Rasi Caldogno. Sono quaranta le famiglie di San Bellino che hanno avuto il coraggio di alzare il capo davanti alle Ferrovie dello Stato contro il continuo via-vai dei treni merci notturni. Ma rappresentano quasi mezzo milione di nuclei familiari che vivono a ridosso dei vecchi binari dove, ancora oggi, transitano convogli trainati da locomotive diesel. Un gruppo di cittadini che in un primo grado si era visto rigettare il ricorso. Sono rappresentati dagli avvocati Mario Costantino e Riccardo Bestetti. «È stato un ricorso che ci ha impegnato anche sotto l'aspetto emotivo», dicono i due legali. «Abbiamo dovuto superare tante e tali difficoltà che la causa è diventata una questione personale».
E' una sentenza (forse la prima in Italia) che farà fare molta strada in materia di diritto alla salute. Gli abitanti dell'Arcella convivono da sempre con la linea ferroviaria. Si dice che quello sia stato l'ultimo tratto di strada ferrata dove le Ferrovie hanno impiegato le locomotive a vapore. Poi sono arrivate le littorine diesel. Ma dalle 23 alle 7 di mattina c'era una sorta di coprifuoco notturno, durante il quale la gente dormiva. Ma dal 2003 sono iniziati a circolare i treni merci. Anche dieci per notte. A cento chilometri all'ora (a testimoniarlo ci pensano le tabelle del Consulente tecnico d'ufficio). Gli abitanti si sono rivolti all'Arpav. Ed è stato riscontrato l'inquinamento acustico. Quindi il ricorso d'urgenza. Ma il giudice di primo grado ha respinto tutto. La motivazione: "Non è pensabile demandare all'Autorità Giudiziaria ordinaria la soluzione di un problema che deve essere risolto sul piano urbanistico attraverso scelte politiche".
E a chi devono rivolgersi i cittadini se non all'"Autorità Giudiziaria"? Si sono chiesti gli avvocati Costantino e Bestetti impugnando la decisione. "Il giudice di primo grado non ha preso in considerazione che, come organo dell'Autorità Giudiziaria, è investito della controversia e, pertanto, ha l'obbligo di decidere sulle domande delle parti", affermavano i legali nel reclamo. E aggiungevano: "Ma noi replichiamo: non è pensabile che si possa demandare all'Autorità Giudiziaria una competenza propria dell'Autorità Giudiziaria. E ci chiediamo: se la cosiddetta Autorità Politica rimane inattiva, come spesso accadde, chi potrà tutelare gli interessi dei singoli se non l'Autorità Giudiziaria?".
I giudici di secondo grado non hanno respinto il reclamo dei legali dei cittadini. Anzi, nelle motivazioni della sentenza affermano: "L'Autorità Giudiziaria ordinaria ha giurisdizione in caso di immissioni anche quando il soggetto immittente gestisce un servizio pubblico, poichè l'elemento dominante della fattispecie consiste nella lesione di diritti soggettivi assoluti, quali la salute e la proprietà". E aggiungono: "Il bene della salute, tutelato dall'articolo 32 della Costituzione, è da tempo entrato a far parte della categoria dei diritti sociali a valenza erga omnes o della categoria dei diritti assoluti della personalità, acquistando, secondo questa nuova prospettiva, il titolo per influire sulle relazioni private e limitare l'esercizio dei pubblici poteri".
I giudici hanno nominato Consulente tecnico d'ufficio il dottor Giuseppe Duranti, un esperto del settore. E i legali dei cittadini gli hanno affiancato il professor Alessandro Cocchi, dell'Università di Bologna, noto a livello europeo. Le loro conclusioni hanno convinto il Tribunale civile. Sì, perchè nelle motivazioni della sentenza i giudici citano anche le conclusioni del consulente dei cittadini. "Questa tipologia di rumore fa allungare il tempo di addormentamento di almeno venti minuti e può determinare episodicamente il risveglio in poco più del dieci per cento dei soggetti esposti. Se il livello del sonoro all'interno di un abitazione aumenta, si verificano disturbi dei diversi stadi del sonno e compaiono reazioni di tipo neurovegetativo", scrivono i giudici in base ai risultati dei consulenti.
Adesso, cosa si farà? Gli abitanti di San Bellino attenderanno le barriere antirumore. Intanto hanno dato mandato ai loro avvocati di procedere per il risarcimento dei danni. Lino Lava
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MattiaC
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evviva le camionabili!evviva i camion! evviva i pm10!...yuppi!
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BAAAAAAHHHHH!!!!!! Quanta ignoranza! Mi fa inorridire! Chissà che muoiano tutti sotto una littorina merci a vapore lanciata a 515,3 km/h!!! :evil: :evil: :evil: :evil:
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Pessimo.... :? Ma almeno non sono arrivati a questi livelli... :roll:
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aln
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Beh... la differenza è di 10 chilometri orari.
In un caso è nata prima la ferrovia e poi condòmini e condomìnj, fatte salve poche eccezioni credo che quella gente sia andata a viverci "consapevolemente". Vorrei che gli costruissero un bello stradone, magari parallelo alla ferrovie: sicuramente non verrebbero disturbati nottetempo.
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aln
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Mala tempora currunt! Prosegue sul Gazzettino l'opera di persuasione delle masse dell'opportunità dell'autostrada 23/27, utile solamente alla casta dei costruttori dato che il Passo della Mauria notoriamente è congestionato solo dagli abeti... Oggi martedì 5 divcembre pubblicato un articolo con tanto di cartina.

Presentato a Tolmezzo l’atteso progetto della strada che dovrebbe collegare la A23 e la A27. L’opera costerà 2,2 miliardi di euro, metà del tracciato correrà in galleria
Dal Cadore alla Carnia via autostrada

Tolmezzo (Ud). Il progetto di collegamento autostradale A23/A27 (Carnia-Cadore) è stato presentato ieri agli imprenditori della montagna friulana nel corso di un incontro tenutosi nella sede della Delegazione di Tolmezzo dell'Assindustria. Ad illustrarlo è stato Eddy Tomat, componente della Delegazione di Tolmezzo, nonchè responsabile della commissione Ambiente del Gruppo Edili dell'Associazione industriali.
«Il futuro collegamento fra le due province di Belluno e Udine - ha esordito Tomat - rappresenta un'opera strategica nel quadro socio-economico di queste realtà territoriali», ed è compreso nel protocollo d'intesa tra la Presidenza del Consiglio dei ministri e la Regione Friuli Venezia Giulia, inoltre è inserito sia nell'elenco delle opere ritenute più necessarie che il Governo ha presentato al Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) sia nel piano quinquennale per le infrastrutture.
Il collegamento autostradale A27-A23 tra la parte settentrionale della provincia di Belluno e la Carnia si rivela quanto mai importante non solo per fare uscire dall'isolamento queste due aree, entrambe interessate da grandi flussi di comunicazione, ma anche per una migliore distribuzione della mobilità tra i due valichi alpini del Brennero e di Tarvisio. La nuova strada dovrebbe svilupparsi per una cinquantina di chilometri da Pieve di Cadore a Tolmezzo, oltre 65 se si considera il prolungamento dall'attuale termine dell'A 27 a Pian di Vedoia.
«L'inserimento del collegamento A27-A23 tra le opere prioritarie - ha fatto presente inoltre Tomat - è motivo di sollievo per noi imprenditori che intravediamo in quest'opera un motivo di rilancio dell'intera vita socio-economica del territorio, consci del fatto che lo sviluppo si può coniugare solo con una effettiva rete stradale per lo spostamento delle persone e delle merci». Un'operazione quindi non solo legata allo sviluppo economico e produttivo dell'area,ma dagli indubbi riflessi anche sul piano turistico, con il collegamento diretto tra due comprensori dall'eccezionale richiamo paesaggistico e ambientale.
Per la realizzazione della strada, un'opera dell'importo di 2,2 miliardi di euro (con ipotizzato ricorso alla formula del "projetc financing"), l'Anas ha predisposto uno studio di fattibilità che si articola in tre lotti: il primo per percorrere il Cadore, il secondo che prevede un percorso in galleria per arrivare in Carnia e il terzo per intercettare la A23 in direzione di Tarvisio. Il 50\% dell'arteria è previsto in galleria, l'8\% su viadotti e la restante parte del tracciato in sede.
Gli industriali della montagna, condividendo ruolo e portata del collegamento, ne hanno sottolineato la rilevanza, assicurando l'impegno, insieme alla Regione, a sostenere una rapida realizzazione dell'opera.


Dico io: con gli stessi soldi non si potrebbe dare corso ad alcuni interventi più contenuti e mirati e utili come la circonvallazione di Serravalle di Vittorio Veneto, la circonvallazione di Longarone e Castellavazzo e il completamento della variante di Macchietto?
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Biagio
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Ma sulle circonvallazioni non si paga il pedaggio...
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Biagio
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Blocchi di cemento a Vigodarzere

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Vigodarzere. Blocchi di cemento sui binari che avrebbero potuto far deragliare i treni sulla tratta Castelfranco - Padova: la procura apre un'inchiesta. Il capo d'imputazione sarà formulato una volta arrivato il rapporto della polizia ferroviaria: oltre ai blocchi di traverso sulle rotaie, i segnali di rallentamento e la leva manuale di scambio manomessi, tanto da bloccare nove convogli, con ritardi fra i 50 e i 70 minuti. Intanto è caccia ai vandali lungo una linea ferroviaria dove, nel tratto fra il quartiere San Bellino e Pontevigodarzere, da tre anni è scoppiata una guerra portata avanti dai resdidenti contro rumori notturni e vibrazioni prodotti dai treni in transito.
(Mattino di Padova - Prima pagina di oggi)

E' il quartiere che ha fatto imporre il limite di velocità ai treni!
Questo il risultato delle esasperazioni portate avanti da certi comitati, sostenuti regolarmente da Rai Veneto, che dà molto spazio alle proteste e poco alle repliche.
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Biagio
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Blocchi di cemento a Vigodarzere

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Oltre alle tavolette di calcestruzzo poste sulle rotaie, erano stati danneggiati un cartello con un segnale di rallentamento ed un deviatore posto in un interscambio.
E' la stessa notizia in un lancio dell'Ansa. L'ho ripresa per il deviatore e l'interscambio: propongo un sondaggio nel forum, per vedere se qualcuno riesce a capire che roba è!
L'episodio è di lunedì pomeriggio, se n'è accorto il capostazione di Vigodarzere e i treni hanno viaggiato con marcia a vista.
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aln
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Arghhhhhh! :evil: (un interscambio... :cry: )
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MattiaC
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banditi!..cm direbbe Ilvio!..ma robe da pazzi!.. :evil:
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Il Gazzettino di sabato 9 dicembre 2006.

Conegliano
"Annunci carenti alla stazione dei treni".

Un lettore ci ha segnalato due episodi, curiosamente relativi allo stesso treno, avvenuti alla stazione ferroviaria di piazzale Aldo Moro lunedì e martedì scorso. "Lunedì 4 dicembre il treno regionale 2828 per Udine, in partenza da Conegliano alle 9.45, aveva 30 minuti di ritardo - racconta il lettore - dopo tale periodo di consueta rassegnazione tra i pendolari in attesa, arriva un convoglio. Una ressa di studenti (è lunedì!) e lavoratori vi sale. Ma, improvvisamente, dalla sua cabina scende trafelato il macchinista il quale, sbracciandosi e urlando, correndo su e giù per il marciapiede, invita tutti a scendere dal treno perché non si tratta di quello annunciato e che molti pendolari stavano aspettando. La gente scende, non capisce cosa sta succedendo, nessun dirigente della stazione si fa vedere. Finalmente il funzionario di turno avvisa che il treno atteso non è quello, ma non dice quando arriverà quello giusto, che giunge in stazione dopo un altro quarto d'ora".
Un altro episodio risale a martedì: "Stessa ora e stesso binario. Il treno è annunciato in orario ma al suo posto ci sfreccia davanti un merci. Una volta transitato questo, il treno passeggeri tanto atteso sparisce dai tabelloni di stazione e per 10 minuti nessuno sa se è già passato o meno - racconta il pendolare - tanto che molti viaggiatori arrivati qualche minuto dopo l'orario di partenza, convinti che il loro treno sia già passato, se ne vanno sconsolati. Il treno arriverà con 15 minuti di ritardo. Naturalmente, alle nostre richieste di chiarimenti, il personale risponde con un coro di "non so", "non sono responsabile", "non c'entro"". Come si ricorderà, l'ufficio dei dirigenti movimento della stazione coneglianese è stato di recente trasferito dal locale adiacente la biglietteria all'ex magazzino merci.(L. A.)

Belluno
«Off line», cioè disconnesso. Da ...

«Off line», cioè disconnesso. Da oltre una settimana i monitor informativi nell'atrio e sui marciapiedi della stazione di Belluno non riescono a dire nulla di più ai viaggiatori che attendono il treno, costretti così a ricorrere ai buoni e vecchi tabelloni di carta per sapere a che ora e da quale binario partirà il loro convoglio. Un disagio destinato ad aumentare nei prossimi giorni con l'avvio del nuovo orario, e al quale ancora non è stato posto rimedio. Certo Belluno non è Venezia o Milano Centrale, i treni e i binari sono pochi rispetto ai grandi nodi, eppure la cosa non va sottovalutata, anche perché Rete Ferroviaria Italiana ha investito non pochi quattrini nell'approntare un sistema informatico all'avanguardia, capace di gestire in automatico annunci sonori e video lungo le tratte Castelfranco-Calalzo, Treviso-Montebelluna e Conegliano-Ponte nelle Alpi. Il sistema è collegato direttamente agli impianti di stazione e rileva l'andamento dei treni, i ritardi, le anormalità, aggiornandosi in tempo reale anche tramite connessioni simili a quelle usate per internet. In particolare Belluno dispone di monitor a cristalli liquidi molto chiari ed efficaci, installati da pochi mesi, ma se la loro funzionalità non viene curata l'investimento non vale certo la candela. Anche nelle altre stazioni bellunesi le cose non sono poi sempre precise; alcune volte a una stazione venivano inviati gli annunci di un'altra, con effetti abbastanza surreali, oppure l'altoparlante sceglieva la via del silenzio, ma sembra che adesso le cose vadano un po' meglio. Stessa cosa dicasi per gli annunci a bordo treno, di competenza di Trenitalia, e gestiti con un sistema satellitare. Come sanno bene i navigatori di internet, gli errori sono tutt'altro che rari, ma basta un po' di buona volontà per sorvegliare meglio l'efficienza di un servizio veramente essenziale.
Gianluca Zandanel
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Il Gazzettino, edizioni di Belluno e di Treviso, martedì 12 dicembre 2006.

Calalzo
Rumeno arrestato dalla Polfer

Arrestato per aver contravvenuto ad un provvedimento dell'autorità. Nel pomeriggio di sabato il personale della Polizia Ferroviaria, durante un servizio di prevenzione nello scalo ferroviario di Calalzo, ha controllato quattro cittadini rumeni. A carico di uno di questi, C.A.T., di 18 anni, è emerso un provvedimento di espulsione del Prefetto di Lodi al quale il giovane non aveva ottemperato. Pertanto il ragazzo è stato arrestato e associato alla Casa Circondariale di Baldenich.
L'operazione è stata frutto di un controllo di routine effettuato dalla Polfer in sala d'attesa della seconda classe dove erano seduti diversi viaggiatori.

NUOVO ORARIO FERROVIARIO
Ferma a Conegliano l'Eurocity per Vienna

Conegliano torna ad avere un collegamento ferroviario diretto con Vienna. La grossa novità dell'orario Trenitalia 2007 (che è entrato in vigore domenica scorsa) è il ripristino della fermata coneglianese dell'Eurocity Venezia - Vienna del mattino, il quale da alcuni anni partiva dal capoluogo lagunare alle 6.47 e, a mo' di beffa, fermava a Treviso e Pordenone "ignorando" la stazione cittadina. Da domenica scorsa, invece, il treno Eurocity 32 partirà da Venezia Santa Lucia due ore dopo, alle 8.46, farà tappa a Conegliano alle 9.38, supererà il confine di Tarvisio alle 11.40 e giungerà a Vienna alle 17.02, toccando 20 località intermedie tra la città del Cima e la capitale austriaca. Sempre da domenica scorsa sarà garantito, grazie all'Eurocity 33, anche il collegamento inverso, con partenza da Vienna alle 12.57 e arrivo a Conegliano alle 20.29.
Il ripristino del diretto Conegliano - Vienna sta già suscitando commenti positivi tra gli appassionati dell'Austria (non solo di Vienna ma anche di Villach, Klagenfurt e altre ridenti località) e chi deve raggiungere il vicino Paese non solo per piacere ma anche per lavoro. Tra questi una trentina di amici vittoriesi, capitanati dal professor Ido Da Ros e "gemellati" con Villach. "Con un gruppo di amici di questa città austriaca abbiamo da anni siglato una sorta di gemellaggio - spiega Da Ros - loro vengono periodicamente a trovarci, e noi ricambiamo in occasione della festa della birra di agosto, dei mercatini di Natale e del carnevale. Da quando il diretto per Vienna è stato soppresso abbiamo dovuto organizzare i nostri viaggi in Austria affittando un pullman. Ora, però, torneremo all'antico".
Eurocity a parte, il nuovo orario dei treni mantiene pressoché inalterata l'offerta sulla linea Venezia - Conegliano - Udine e anche sulla Conegliano - Ponte nelle Alpi. Si registra solo qualche piccolo "aggiustamento" negli orari dei convogli locali. Luca Anzanello
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Gazzettino di Treviso, mercoledì 13 dicembre 2006 Santa Lucia.

Ritornano le ALn 772 ?:shock:

No! Per fortuna sono i soliti strafalcioni de' giornalisti! :x

NUOVO ORARIO FERROVIARIO
Ritorna la littorina tra Vittorio e Venezia

Vittorio Veneto (L. A.) Fine di un incubo per i pendolari vittoriesi. Il nuovo orario ferroviario, entrato in vigore domenica scorsa, ha portato - almeno in questi primi giorni - una novità molto attesa dagli utenti abituali del treno regionale che al mattino collega Belluno a Venezia Santa Lucia con partenza dalla stazione centrale vittoriese alle 8.19. Anziché l'inadeguato "Minuetto", convoglio di nuova generazione delle ferrovie entrato in servizio lo scorso settembre dopo la chiusura per manutenzione della linea Ponte nelle Alpi - Conegliano, ora il treno in questione (confermato nel nuovo orario) viene effettuato con tre automotrici leggere (le celebri "littorine"), per un totale di circa 200 posti a sedere contro i soli 130 che invece garantiva il Minuetto, il quale costringeva molti pendolari a viaggiare in piedi già da Vittorio Veneto. L'entrata in servizio di quest'ultimo treno aveva suscitato numerose proteste tra i pendolari vittoriesi, che chiedevano a gran voce il ritorno del vecchio materiale ordinario, cioè la motrice diesel trainante quattro o cinque carrozze, che offriva circa 400 posti a sedere. "Adesso, con il treno composto da tre automotrici, il problema della carenza di posti a sedere tra Vittorio Veneto e Conegliano che il Minuetto aveva provocato può dirsi risolto - commenta il pendolare vittoriese Giuseppe Ranieri - dubito però che altrettanto possa dirsi per la tratta Conegliano - Mestre, dove le littorine sono sicuramente inadeguate. Solo il convoglio a 5 carrozze, in quella fascia oraria, può svolgere il suo servizio in modo ottimale. Intanto, però, accontentiamoci delle tre littorine, che sono sicuramente meglio del Minuetto e che speriamo possano continuare a comporre il Belluno - Venezia delle 8.19 anche per il resto della validità dell'orario, se proprio non potrà tornare a circolare il vecchio materiale".


Altri articoli sulle strutture viarie non solo ferroviarie...

BORCA Alla presentazione del concorso per l’ideazione di un marchio distintivo della Valboite scaturisce la protesta degli studenti coinvolti nell’iniziativa
«Dateci migliori collegamenti stradali per andare a scuola»
Nel mirino gli amministratori locali: «Fanno tante promesse che poi non mantengono. Andare a parlare con loro non serve a niente»

Nell'articolo si legge tra tante cose anche questa frase:E' importante ricreare la ferrovia che colleghi Dobbiaco con Cortina.

Vertice ieri mattina tra Anas, Provincia e i due Comuni interessati. Trovato un accordo per il collegamento con la nuova viabilità
Alemagna, ok allo svincolo per Rivalgo
Per Perarolo trovata la soluzione del raccordo diretto con il tunnel che sarà completamente perforato entro fine anno

Belluno. Con l'accordo trovato ieri mattina per il collegamento degli abitati di Perarolo e Ospitale alla nuova viabilità della statale 51 nel tratto in costruzione Rucorvo-Macchietto, si chiude il cerchio attorno alla realizzazione dell'ultimo tratto di variante dell'Alemagna che, da fine 2007, costituirà un unicum dalla Gardona di Castellavazzo a Tai di Cadore. Entro fine anno, massimo primi di gennaio, sarà infatti completato lo scavo dell'intero tunnel che conta una lunghezza di 1400 metri.Il progetto originale non prevedeva infatti uno svincolo a Rivalgo ma una soluzione a Macchietto con un sottopassaggio a scatola. Immediate le reazioni di due Comuni che, affiancati dall'assessore provinciale alla viabilità, Quinto Piol, avevano avviato un confronto con l'Anas per trovare soluzioni. Entrambi chiedevano uno svincolo. Una richiesta esosa che ieri ha trovato mediazione: si farà lo svincolo a Rivalgo, mentre per Perarolo è previsto un collegamento alla nuova viabilità.La parte progettuale che riguarda Perarolo dovrà ora andare in consiglio comunale per la ratifica. I tempi dovrebbero essere brevi perché il completamento del tunnel è ormai alle porte. Si parla di fine dicembre, massimo prima metà di gennaio. Salvo imprevisti che, in galleria sono sempre in agguato. Per contratto la ditta dovrà consegnare l'opera entro ottobre 2007. «Siamo abbastanza soddisfatti di come sta procedendo il cantiere» afferma l'ingegner Cesare Salice dell'Anas, spiegando che le difficoltà non sono mancate. Tuttavia i tempi dovrebbero essere rispettati».
Soddisfatto per l'accordo raggiunto con i due Comuni cadorini, anche l'assessore Piol. «Abbiamo lavorato due anni per una soluzione valida per Ospitale e che vada incontro anche alle esigenze di Perarolo. Speriamo ora che il Consiglio approvi al più presto il progetto».
Le opere in variante, spiega ancora Piol, hanno già copertura finanziaria, rientrando completamente nel budget iniziate del tratto Rucorvo-Macchietto. Lauredana Marsiglia


PIANO TRIENNALE
L'Anas investe 2,5 milioni di euro per rendere agibile la Cavalera

Belluno. (lm) Nell'incontro di ieri mattina tra Anas, Provincia e Comuni di Ospitale e Perarolo, l'Anas ha ribadito l'impegno per accollarsi l'intera spesa di ripristino della Cavalera, investendo circa 2,5 milioni di euro già stanziati all'interno del piano triennale Anas 2007-2009. La vecchia statale, con un colpo inatteso, era stata scaricata in gestione alla Provincia, sollevandone le ire visto lo stato di abbandono in cui versa. Il discorso era chiaro: va bene la gestione della strada, ma dateci anche i fondi. La questione, finita così davanti al Tar su ricorso di Palazzo Piloni che in prima istanza ha ottenuto la sospensiva con la quale il Tribunale regionale amministrativo ha di fatto congelato la situazione, ovvero lasciando la Cavalera in capo all'Anas, affinché la vertenza non sarà affrontata nel merito.
«L'Anas - spiega l'assessore regionale, Quinto Piol - si è impegnata formalmente ha rendere nuovamente agibile la strada. Per noi è una grossa soddisfazione».
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aln ha scritto: NUOVO ORARIO FERROVIARIO
Ferma a Conegliano l'Eurocity per Vienna

Conegliano torna ad avere un collegamento ferroviario diretto con Vienna. La grossa novità dell'orario Trenitalia 2007 (che è entrato in vigore domenica scorsa) è il ripristino della fermata coneglianese dell'Eurocity Venezia - Vienna del mattino, il quale da alcuni anni partiva dal capoluogo lagunare alle 6.47 e, a mo' di beffa, fermava a Treviso e Pordenone "ignorando" la stazione cittadina. Da domenica scorsa, invece, il treno Eurocity 32 partirà da Venezia Santa Lucia due ore dopo, alle 8.46, farà tappa a Conegliano alle 9.38, supererà il confine di Tarvisio alle 11.40 e giungerà a Vienna alle 17.02, toccando 20 località intermedie tra la città del Cima e la capitale austriaca. Sempre da domenica scorsa sarà garantito, grazie all'Eurocity 33, anche il collegamento inverso, con partenza da Vienna alle 12.57 e arrivo a Conegliano alle 20.29.
Il ripristino del diretto Conegliano - Vienna sta già suscitando commenti positivi tra gli appassionati dell'Austria (non solo di Vienna ma anche di Villach, Klagenfurt e altre ridenti località) e chi deve raggiungere il vicino Paese non solo per piacere ma anche per lavoro. Tra questi una trentina di amici vittoriesi, capitanati dal professor Ido Da Ros e "gemellati" con Villach. "Con un gruppo di amici di questa città austriaca abbiamo da anni siglato una sorta di gemellaggio - spiega Da Ros - loro vengono periodicamente a trovarci, e noi ricambiamo in occasione della festa della birra di agosto, dei mercatini di Natale e del carnevale. Da quando il diretto per Vienna è stato soppresso abbiamo dovuto organizzare i nostri viaggi in Austria affittando un pullman. Ora, però, torneremo all'antico".
Eurocity a parte, il nuovo orario dei treni mantiene pressoché inalterata l'offerta sulla linea Venezia - Conegliano - Udine e anche sulla Conegliano - Ponte nelle Alpi. Si registra solo qualche piccolo "aggiustamento" negli orari dei convogli locali. Luca Anzanello[/i]
sul serio? era l'unico treno che vedevo transitare a conegliano (a parte i merci)
Luca Mazzucco - lucam91
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