Rassegna Stampa

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Allanon
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da Allanon »

aln ha scritto:Frequentazioni. Occhio che quei grafici non quadrano a causa del "cambio di Montebelluna" di due anni fa. Dovresti sommare tutte le colonne della "Padova - Calalzo" con le corrispondenti della "Treviso - Montebelluna". Mentre la "Conegliano - Calalzo" non dovrebbe comprendere i treni Belluno - Calalzo.
Infatti, stavo cercando di capire in quale delle due "linee" fossero conteggiati di Belluno - Calalzo.
Riguardo la TV - Montebelluna, non mi è chiarissimo se veramente, prima dell'istituzione della rottura di carico a Monte per i BL - PD, la linea fosse così deserta.
Sharklet ha scritto:Oggi sull'amico del popolo invece c'è una lunga intervista, nella quale si dice che "l'elettrificazione per i mondiali è ancora possibile" e che l'assessore vedrà lunedì l'AD di rfi. Occhio quindi ai giornali di inizio settimana.
Ho letto l'intervista. L'atteggiamento di De Berti non mi piace, lo trovo quantomeno troppo paternalistico, per non dire un po' arrogante: "io vi do, ma se non vi impegnate io vi tolgo".
Speriamo in ogni caso che il prossimo MIT continui sulla linea dell'attuale "cura del ferro": avrà il potere di confermare o negare gli investimenti necessari perché RFI elettrifichi, o i giochi sono già conclusi a favore delle nostre linee?
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aln
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da aln »

Questa settimana ha tenuto banco sulla pagina di Montebelluna del Gazzettino di Treviso la questione del degrado della stazione. Si annunciano interventi, si spera siano risolutivi affinché diventi un luogo per tutti e non una terra di nessuno.
Gio
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da Gio »

Corriere delle Alpi ha scritto:«Basta no, le infrastrutture ci servono»
Luca Barbini, presidente degli Industriali critica coloro «a cui non va mai bene niente.
Rischiamo la figuraccia mondiale»

BELLUNO. A preoccupare gli imprenditori bellunesi è sicuramente il deficit infrastrutturale della provincia, dalla banda larga alla viabilità, ma in questo momento è anche la possibile figuraccia che le Dolomiti rimedierebbero se per i Mondiali di Cortina non si riuscisse a completare le opere programmate.
Dall’assise di Confindustria a Verona, Luca Barbini, presidente provinciale, è ritornato con un supplemento di allarme in questo senso.
Stavo per chiederle, presidente, se dopo i Mondiali riusciremo ad avere anche le Olimpiadi. Lei, invece, già nutre qualche timore per il 2021…
«Aver preso i Mondiali credo sia stata una straordinaria opportunità. Non vorrei che il sogno s’infrangesse contro i comportamenti che stiamo riscontrando…»
Quali?
«Il no ad ogni opera. Se le criticità aumentano è chiaro che le Olimpiadi diventano sempre più un sogno, ma gli stessi Mondiali ne soffrirebbero».
C’è l’ha con gli ambientalisti?
«No. Con tutti coloro a cui, sul territorio, non sembra andar bene proprio nulla. Se dimostriamo di riuscire a fare squadra e portare a casa dei campionati organizzati bene, attrezzati delle infrastrutture necessarie, potremmo ambire ad altri obiettivi, le Olimpiadi comprese».
Perché voi imprenditori ci tenete così tanto a questi eventi?
«Siamo in una fase di ripresa, l’unico settore che ancora non reagisce a sufficienza è l’edilizia. Cortina 2021 potrebbe essere un bel drive se si chiudono gli investimenti programmati; una ricaduta sul territorio positiva dovrà esserci anche per l’edilizia».
In vista delle elezioni, dall’assise di Verona Confindustria ha lanciato messaggi importanti. Non vi siete limitati a battere cassa… «No, no. Noi da Belluno abbiamo molto insistito sulla necessità di attrezzare il territorio delle necessarie infrastrutture».
A partire da che cosa?
«Dalla banda larga, le strade, il treno, lo sbocco a nord. Abbiamo un’infrastruttura stradale che rispetto alle altre province è carente. Spingiamo molto sulle infrastrutture perché il depauperamento della montagna viene fermato se creiamo le condizioni per gli investimenti, la manifattura, il turismo».
Ci sono imprenditori nel Bellunese che hanno minacciato di fare le valige con le aziende se continuano a non trovare la convenienza di restare?
«Certo. C’è chi punta alla Carinzia, alla Slovenia, alla Serbia, senza andare troppo lontano».
È la banda larga la vostra priorità?
«Non solo. Anche la ferrovia. Sembra sia stata deliberata l’elettrificazione del treno fino a Calalzo, propedeutica al passaggio del treno fino alla Val Pusteria. L’importante è avere uno sbocco importante a Nord ed una chiusura dell’anello delle Dolomiti».
I tempi saranno ancora lunghi.
«Ma se mai non si comincia... Noi vorremmo che il treno non fosse solo passeggeri ma anche attrezzato per il trasporto delle merci. Intanto, comunque, sollecitiamo che si facciano gli investimenti sull’Alemagna».
Ha il timore che l’Anas sia costretta a rinunciarvi?
«Speriamo che qualche bastian contrario la smetta di mettere i bastoni fra le ruote e che si facciano queste benedette varianti, perché non è possibile che una strada statale passi per il centro cittadino. A Tai, piuttosto che altrove, in qualsiasi posto si presenta una variante cominciano a nascere i Comitati civici di 4 gatti che magari dicono “no, non va bene” perché le opere passano sul loro terreno. Purtroppo c’è una legislazione che non agevola il bene comune. Interventi strategici vengono bloccati per poca gente».
Scommettiamo che voi imprenditori preferireste il prosieguo dell’A27.
«L’autostrada? Siamo i primi ad averla proposta. Quando ancora non si pensava di fare la Venezia-Monaco noi avevamo proposto l’autostrada fino a Pieve di Cadore, poi di passare per il Mauria e unirsi a Tolmezzo in modo avere uno sbocco per i nostri territori a nord. Avessimo completato la Venezia-Monaco 50 anni fa ci sarebbe stato uno sviluppo del Bellunese incredibile».
Siete delusi per quanto riguarda la banda larga?
«Avevano detto che doveva essere pronta entro il 2018 e stiamo ancora aspettando. Arriva a spizzichi e bocconi ed è chiaro che nelle zone in cui non c’è non si possono fare implementazioni nel “4.0” per cui uno deve spostarsi là dove ci sono questi collegamenti».
Siete preoccupati di quanto (non) accadrà dopo il 4 marzo?
«Il Governo in qualche maniera lo faranno. Se non fanno un esecutivo politico, ne faranno uno tecnico. L’importante è che tutti si mettano a implementare le infrastrutture perché siamo indietro rispetto all’Europa e stiamo perdendo competitività. Adesso che c’è un po’ di ripresa bisogna cavalcarla perché altrimenti la ripresa la fanno le aziende negli altri Paesi dove le infrastrutture sono più avanti».
Soddisfatti delle relazioni industriali che in provincia accompagnano la ripresa?
«Le relazioni industriali sono positive. A Belluno tutti i problemi che ci sono mi pare si stiano affrontando con il sindacato senza contrapposizioni e con collaborazione».
Avanti tutta, dunque, con il welfare aziendale?
«Anche noi come Confidustria Belluno abbiamo fatto un accordo per dare ai nostri associati il welfare aziendale, a quelli che vogliono e possono intraprendere questa strada. Ci siamo appoggiati a delle piattaforme nazionali o quantomeno interregionali che possono dare dei servizi a valore aggiunto molto alto. La Luxottica tra l’altro aveva intrapreso questa strada ancor prima che il legislatore avesse normato questa cosa qui e adesso hanno seguito tante aziende e vediamo il vantaggio».
A proposito di Luxottica, in qualche misura vi preoccupa l’arrivo dei francesi?
«Macché, è un’opportunità. Credo che Luxottica con il suo patron Del Vecchio, fra i più illuminati, stia facendo dei passi importanti per il suo consolidamento. Anche in provincia. Del Vecchio ha costruito capannoni, assunzioni, continua a crescere».
di Francesco Dal Mas
Nell'articolo si parla anche dell'elettrificazione fino a Calalzo.
Giovanni
Sharklet
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da Sharklet »

Si parla anche di treni merci, mi pare però che questa eventualità era stata esclusa proprio a livello dell'infrastruttura, almeno per quanto riguarda il treno delle Dolomiti
Senza contare che l'elettrificazione del bellunese è data per certa, ma fino a calalzo neanche in Regione sono così sicuri...
Monte Pelmo
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da Monte Pelmo »

il Mattino di Padova ha scritto:In arrivo i treni elettrici via ai lavori da quest’estate
di Silvia Bergamin
20 febbraio 2018
In pensione i vecchi locomotori diesel: in cantiere la nuova linea per Bassano via Cittadella-Camposampiero, la conferma da Rfi all’assessore regionale Pan
CITTADELLA. Pressing della Regione a Trenitalia dopo le proteste dei pendolari, organizzatisi nel comitato Apples: arrivano le prime risposte. A farsi carico dei malumori espressi da lavoratori e studenti è stato l'assessore regionale ed ex sindaco di Cittadella, Giuseppe Pan, che ha voluto vederci chiaro sui ritardi dei convogli. Su questo fronte Pan ha coinvolto la collega a Palazzo Balbi che segue i trasporti, Elisa De Berti. All'esecutivo regionale ha risposto Tiziano Baggio, della divisione passeggeri regionale di Trenitalia, chiarendo come alcune modifiche abbiano determinato dei miglioramenti significativi. In particolare, «il cambio a Montebelluna previsto per la relazione Padova-Belluno ha consentito un recupero enorme di regolarità del servizio portando l’indice di puntualità della linea Padova-Belluno dal 62,9% (media del mese di novembre 2015) al 93% (puntualità delle linee Pd-Tv-Montebelluna- Belluno; media del mese di gennaio 2018). Si tratta di puntualità “senza esclusioni”», puntualizza Trenitalia, e quindi vengono tenuti in considerazione anche gli slittamenti dovuti ad «abbattimento di passaggi a livello, investimenti, scioperi».
Il miglioramento del servizio ha determinato un incremento dei passeggeri: «Un aumento del 10% rispetto al 2016». Trenitalia ha anticipato di 4 minuti il 5917 che arriva a Padova alle 7.40 proprio su richiesta di Apples; purtroppo la corsa è stata cancellata due volte, «una a ottobre e una a gennaio, per guasto alla locomotiva, la vecchia loco diesel D445». I vertici regionali del servizio anticipano le prossime mosse che miglioreranno la mobilità su rotaia nell'Alta: «Quest’estate la linea Bassano- Cittadella-Camposampiero sarà la prima a essere interessata dai lavori di elettrificazione del bacino del Veneto, previsti dall’Accordo quadro Regione Veneto - Rfi, società di Fsi che gestisce l’infrastruttura. L’elettrificazione permetterà la circolazione, già dal 2020, dei nuovi convogli Rock e Pop».
Il ruolo del comitato si è rivelato costruttivo: «Grazie alla collaborazione con Apples», ribadisce Baggio, «da dicembre 2016 gli orari sono stati modificati e sono state aggiunte corse festive. Inoltre sono stati rivisti i collegamenti effettuati con i bus, riducendo i tempi di percorrenza, attraverso la creazione di allacciamenti con i treni a Camposampiero»
http://m.mattinopadova.gelocal.it/padov ... 1.16502919

Qui dicono che quest'estate si comincia con la Camposanpiero-Citta-Bassano e che sarà la prima della banda a partire...
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aln
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da aln »

...a dire il vero il lavori son già partiti.
Repubblica.it ha scritto:Treni: l'autorità dei trasporti stabilisce gli standard minimi di qualità
Se verranno rispettati, i pendolari italiani potranno contare su treni più puliti, in orario, con corse sufficienti nelle tratte più affollate. Giro di vite anche su sicurezza a bordo e reperibilità dei biglietti
di ERIKA TOMASICCHIO
21 Febbraio 2018
Convogli più puntuali, più puliti e confortevoli, un’offerta adeguata alla domanda e una migliore gestione delle crisi e delle interruzioni del servizio. Arrivano notizie rassicuranti per i pendolari italiani: ora i treni, nazionali e regionali, dovranno rispettare delle condizioni minime di qualità dei servizi. L’ha stabilito l’ART, l’Authority di regolazione dei trasporti, con una propria recente delibera già in vigore. L’obiettivo è migliorare l’esperienza di viaggio sui binari del Belpaese, accrescere l’appeal del servizio pubblico ferroviario, in caduta libera anche in seguito ai recenti fatti di cronaca e assicurare una gestione più trasparente dei fondi pubblici.
COSA CAMBIA. Le misure - fissate a seguito di una consultazione, sentite anche le associazioni dei consumatori - si applicano in tutta Italia ai treni con obbligo di servizio pubblico. In pratica tutte le compagnie ferroviarie (anche le cosiddette “ex concesse”, le quali dovranno un po’ per volta adeguarsi) sono tenute, d’ora in poi, a rispettare gli obblighi fissati dal Garante e garantire una serie di prestazioni minime. Si prova così a rimettere al centro i bisogni dei passeggeri, soprattutto i pendolari con esigenze di mobilità quotidiane, vera linfa per i vettori regionali.
QUALITA' SOTTO CONTROLLO. Le nuove condizioni minime si applicano a tutti i nuovi contratti di servizio e hanno effetto anche sulle Carte della qualità dei servizi ferroviari passeggeri. Quando saliremo su un treno d’ora in poi, potremo esigere una prestazione migliore sotto diversi aspetti. Quali? Anzitutto l’adeguatezza dell’offerta di treni alla domanda, che si traduce in disponibilità di corse sufficienti nelle tratte più gettonate e l’offerta di posti a sedere: sarà previsto un numero di posti in piedi ragionevoli.
Altro fattore preso in considerazione: la regolarità e puntualità ferroviaria. È possibile che i convogli italiani non diventino da un giorno all’altro ineccepibili come quelli giapponesi, ma l’attesa in stazione dovrebbe accorciarsi, si spera. A tal proposito si prevede che il ritardo sarà misurato sulla base dell’orario effettivo del treno anche nelle stazioni intermedie rilevanti. Tra gli altri parametri che saranno mantenuti al sopra del livello di guardia, le informazioni fornite ai passeggeri e l’attenzione al cliente in generale; l’accessibilità commerciale (dunque la facilità di acquisto dei biglietti tramite i vari canali); pulizia, comfort e accessibilità dei mezzi e delle infrastrutture al pubblico. Infine sicurezza del viaggio e del viaggiatore, personale e patrimoniale. Si dovrebbe ridurre dunque il rischio di essere aggrediti o derubati sui convogli diurni e soprattutto notturni.
Per ciascuno di questi parametri sono stati individuati degli indicatori di qualità e dei sistemi di monitoraggio che serviranno a tenere sotto controllo prestazioni ed eventuali disservizi e applicare eventuali penali. Si punta a innalzare la qualità del servizio durante tutta l’esperienza del passeggero: prima, durante e dopo il viaggio. Previsti obblighi anche in capo alle società che gestiscono infrastrutture e stazioni.Vita da pendolare, che inferno. Ogni giorno si muovono su rotaie 5,51 milioni di persone nel nostro Paese. Nonostante i molteplici disagi che sono costretti a subire, i pendolari nel 2017 sono cresciuti di 11.000 unità al giorno. Anche i passeggeri delle metropolitane, nelle sette città in cui sono attive (Milano, Roma, Napoli, Torino, Genova, Brescia e Catania) sono aumentati di 22.000 viaggiatori giornalieri. A rivelarlo è il rapporto annuale Pendolaria 2017 di Legambiente. L’indagine fa luce sul forte ritardo dei collegamenti nelle regioni meridionali. Al Sud circolano meno treni che in tutta la Lombardia, più lenti e vecchi (età media 19,2 anni contro i 13,3 del Nord). Alcuni tratti restano del tutto privi di collegamenti diretti (ad esempio Cosenza - Crotone) e l’Alta Velocità si ferma a Salerno. Colpa anche di una mancanza di fondi. Negli ultimi sedici anni – fa notare l’associazione - i finanziamenti statali hanno premiato per il 60% gli investimenti in strade e autostrade, e solo per il 13% le reti metropolitane.
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da aln »

Sul Gazzettino di oggi si annunciano lavori a Montebelluna per la realizzazione del marciapiede (altezza 55 cm) a servizio del quarto binario che attualmente ne è sprovvisto, telecamere di videosorveglianza e cancelli per la chiusura del sottopassaggio nelle ore notturne.
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Messaggio da Cursor »

Ho sentito anche di interventi sugli scambi lato Padova/Treviso...
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da aln »

Gazzettino di Belluno, 19 maggio 2018 ha scritto:FELTRE Rissa in stazione: pendolari in fuga
Momenti di paura venerdì (errore, in realtà era giovedì) sera a Feltre:
i "soliti noti" si pestano lungo i binari.
Corriere del Veneto, 15 maggio 2018 ha scritto:Faro Antitrust su Trenitalia: indagine per ipotesi di abuso in Veneto
Un affidamento diretto. Senza gara. Con relativa estensione del contratto di servizio da 9 a 15 anni per giustificare l’investimento sull’elettrificazione della rete gestita da Rfi. Lente dell’Authority della Concorrenza sul trasporto regionale del Veneto

di Fabio Savelli
Un affidamento diretto. Senza gara. Con relativa estensione del contratto di servizio da 9 a 15 anni per giustificare l’investimento sull’elettrificazione della rete gestita da Rfi. L’authority per la Concorrenza, guidata da Giovanni Pitruzzella, ha aperto un’istruttoria nei confronti di Ferrovie dello Stato, per possibile abuso di posizione dominante per il servizio del trasporto pendolare in Veneto. La giunta regionale, guidata da Luca Zaia, ha proceduto all’affidamento diretto dei servizi ferroviari regionali e locali a Trenitalia da qui al 2032.
La decisione ha fatto inalberare Arriva, la società del gruppo Deutsche Bahn, che ne ha ravvisato uno svantaggio competitivo. A supporto della tesi un incontro, riportato dalla stampa locale, in cui l’amministratore delegato di Fs, Renato Mazzoncini, aveva esplicitato la relazione tra l’allungamento del contratto di servizio con la regione e la decisione di fare investimenti sulla rete gestita dalla controllata Rfi. Il problema è che Fs controlla anche Trenitalia. Concorrente di Arriva.
Sul tema si è recentemente espresso anche Andrea Camanzi, presidente dell’Authority per i Trasporti. Authority che ha attivato proprio con l’Antitrust e l’Anac una segnalazione congiunta «per procedure più trasparenti e competitive negli affidamenti diretti del trasporto pubblico locale ferroviario».
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Messaggio da Sharklet »

Ho avuto il contratto sotto mano e da qui al 2032 le tariffe aumenteranno del 35%. Roba da pazzi...
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Messaggio da aln »

...se i km di biglietti venduti non aumenteranno.
Il Gazzettino.it ha scritto:Vagabondi seminano il caos in treno, convoglio fermo sui binari per un'ora
di Olivia Bonetti
Sigaretta in bocca e cani liberi sul convoglio che spaventavano gli altri passeggeri non si sono fatti intimorire dalla capotreno. «Non ci rompere», hanno detto i ragazzi feltrini che erano saliti sul convoglio Belluno-Padova. Erano le 9.30 di ieri quando la ferroviera ha chiamato i carabinieri e i viaggiatori sono rimasti fermi a Fener per quasi un’ora. I ragazzi, volti “noti” già visti in stazione a Feltre, sono stati portati in caserma per l’identificazione. Rischiano una denuncia per oltraggio e interruzione di pubblico servizio. Il treno infatti, il convoglio numero 11105, ha riportato un ritardo di 40 minuti come confermano da Trenitalia.
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Messaggio da lucam91 »

dal sito https://www.qdpnews.it/vittorio-veneto/ ... -a-martedi
QDPNews.it ha scritto: Vittorio Veneto, proseguono i lavori sulla linea ferroviaria: deroga ai rumori forti fino a martedì

I lavori lungo la linea ferroviaria “Conegliano - Ponte nelle Alpi” hanno raggiunto il centro di Vittorio Veneto. In questi giorni in particolare, il cantiere sta interessando il tratto di strada ferrata che da via Lorenzo Da Ponte si allunga fino a Via Labbi, con interventi che interessano anche l’interno delle gallerie “Salsa 1” e “Salsa 2”.

Le operazioni di abbassamento del piano dei binari comportano - naturalmente - l’utilizzo di macchinari rumorosi. Per questo motivo il Comune ha concesso alla ditta appaltatrice una deroga al rispetto delle normative sui limiti acustici che potranno essere superati nella fascia oraria compresa fra le ore 8 e le 19 durante il giorno e fra le 20 e le 6 durante la notte.

L’amministrazione, scusandosi per il disturbo arrecato, chiede pertanto ai cittadini di voler pazientare fino al termine dei lavori più rumorosi che si concluderanno il prossimo martedì 24 luglio ma che sono assolutamente indispensabili per poter elettrificare la linea e quindi potenziare il collegamento della città con il territorio.
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Messaggio da aln »

Comunicato stampa della Regione del Veneto ha scritto:SOPRALLUOGO AI CANTIERI PER L’ELETTRIFICAZIONE DELLA LINEA FERROVIARIA CONEGLIANO - VITTORIO VENETO. ZAIA: “ALTRI CHIACCHIERANO, NOI FACCIAMO”
Comunicato stampa N° 1176 del 10/08/2018
AVN) – Vittorio Veneto (Tv), 10 agosto 2018
180 chilometri di linee da elettrificare, tre anni di lavorazione dalla fine del 2017 alla fine del 2020 con interventi suddivisi in due fasi; la prima, quella in corso, che si concluderà entro il 2019, prevede un investimento di 30 milioni di euro per la realizzazione di tre tratte, la Bassano-Camposampiero, la Castelfranco-Montebelluna e la Conegliano-Vittorio Veneto.
Questi i numeri del grande progetto di elettrificazione della rete ferroviaria veneta verificati stamane dal presidente della Regione, Luca Zaia, dall’assessore ai trasporti, Elisa De Berti e dal responsabile della Direzione Ingegneria Investimenti di Rete Ferroviaria Italiana, Giuseppe Albanese, nel corso di un sopralluogo al cantiere aperto in prossimità della stazione Soffratta a Vittorio Veneto (Tv), al quale hanno partecipato anche il direttore territoriale Produzione Venezia di RFI, Diego Angelini e i sindaci di Vittorio Veneto, Roberto Tonon e di Conegliano, Fabio Chies.
“Altri chiacchierano, noi facciamo – ha sottolineato Zaia – e questo straordinario intervento va ad aggiungersi agli altri che stiamo inanellando in pochi anni per modernizzare nel suo complesso il trasporto su rotaia nel Veneto, potenziando le infrastrutture e svecchiando sensibilmente il materiale rotabile. Con l’elettrificazione diciamo addio ai vecchi, lenti ed inquinanti treni diesel, rispristiniamo linee dirette come quelle tra Belluno e Venezia e tra Belluno e Padova, eliminando le rotture di carico a Conegliano e Montebelluna e riducendo i tempi di percorrenza”.
“Al termine dei lavori di elettrificazione – ha spiegato l’assessore De Berti – potrà essere riconsiderato il programma di esercizio, potendo contare sulle migliori performance dei treni elettrici in termini di accelerazione e velocità, potranno essere realizzati nuovi servizi e ripristinati i collegamenti diretti soppressi con l’entrata il vigore dell’orario cadenzato. Ci eravamo impegnati a superare i problemi determinati dalle rotture di carico e ora stiamo mantenendo la promessa. Belluno, in particolare, tornerà a essere più vicina al resto del Veneto e ci stiamo facendo trovare pronti per i mondiali di sci alpino di Cortina 2021”.
De Berti ha inoltre evidenziato che “questi interventi di miglioramento delle infrastrutture, dei mezzi e dei servizi, sommati all’eliminazione dei passaggi a livello, ai quali stiamo continuamente lavorando, e all’istituzione del ‘biglietto unico’ prevista entro il 2020, rappresentano una vera e propria rivoluzione del sistema dei trasporti su ferro nel Veneto”.
I cantieri sulla Conegliano-Vittorio Veneto sono stati aperti alla fine dello scorso mese di giugno, chiuderanno il prossimo 8 settembre e riprenderanno l’estate prossima. L’ing. Albanese ha spiegato che gli interventi riguardano principalmente l’abbassamento del piano del ferro di 50 centimetri(effettuando uno scavo profondo circa un metro lungo il tratto di linea interessato), l’adeguamento delle sagome delle gallerie Salsa 1 e Salsa 2, la realizzazione di sottostazioni e cabine elettriche, il posizionamento dei plinti di fondazione per la successiva installazione dei pali di sostegno della linea elettrica.
La seconda fase del programma di elettrificazione della rete ferroviaria regionale, che come detto si concluderà alla fine del 2020, prevede la chiusura del cosiddetto “anello basso” tra Treviso e Vittorio Veneto, con gli interventi sulle tratte Treviso - Montebelluna - Belluno - Ponte nelle Alpi - Vittorio Veneto. Per queste la Regione sta seguendo gli iter autorizzativi, mentre le risorse necessarie sono inserite nel contratto di programma fra Ministero delle infrastrutture ed RFI, già approvato dal Cipe e in attesa del parere delle competenti Commissioni parlamentari.
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da aln »

fsnews ha scritto:Il Presidente Zaia visita i cantieri dell'elettrificazione del bacino veneto
RFI sta eseguendo le lavorazioni preliminari all’elettrificazione della tratta Conegliano – Vittorio Veneto

Venezia, 10 agosto 2018
Il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, e l’assessore regionale alle infrastrutture e trasporti, Elisa De Berti, hanno visitato questa mattina i cantieri di Rete Ferroviaria Italiana per l’elettrificazione del bacino veneto.
Il responsabile della Direzione Ingegneria Investimenti di Rete Ferroviaria Italiana, Giuseppe Albanese, e il direttore territoriale Produzione Venezia, Diego Angelini, hanno illustrato lo stato di avanzamento dei lavori nel tratto fra Soffratta e Vittorio Veneto.
RFI sta eseguendo le lavorazioni preliminari all’elettrificazione della tratta Conegliano – Vittorio Veneto. Per lo svolgimento di queste attività è in corso l’interruzione della linea ferroviaria Conegliano – Ponte nelle Alpi, programmata fino all’8 settembre 2018.
Si tratta principalmente di interventi di adeguamento delle sagome delle gallerie Salsa 1 e Salsa 2 a Vittorio Veneto, di sistemazione del piano del ferro della stazione di Vittorio Veneto e di realizzazione di plinti di fondazione, per la successiva installazione dei pali di sostegno della linea elettrica.
Queste opere sono inserite nella prima fase del progetto di “Elettrificazione del Bacino Veneto” che prevede, entro il 2020, l’elettrificazione delle tratte Conegliano – Vittorio Veneto, Camposampiero – Bassano e Castelfranco – Montebelluna, per un investimento di 30 milioni di euro interamente finanziato.
Entro il 2020, sulla base delle future disponibilità del Contratto di Programma 2017 – 2021, è inoltre pianificato il completamento dell’elettrificazione del cosiddetto “anello basso” tra Treviso e Vittorio Veneto, con gli interventi sulle tratte Treviso – Montebelluna – Belluno – Ponte nelle Alpi – Vittorio Veneto.
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Messaggio da Biagio »

Ho letto sull'Amico del popolo che il pellegrinaggio annuale a Lourdes non sarà quest'anno fatto con il consueto "treno bianco" ma in aereo (Venezia e Orio) e pullman, un viaggio con sosta notturna e un viaggio diretto. L'articolo non parla di malati in barella. Il celebre lunghissimo treno, con cucine e carrozze per lettighe, mi sembrava più comodo e più "comunitario". Era un pellegrinaggio già il viaggio in treno, mentre in aereo mi sembra di più una gita.
Si conoscono i motivi di questa scelta? Indisponibilità di 445? (Sul resto della rete italiana - elettrificata - ci sono ancora numerosi treni bianchi). Ho letto da qualche parte che organizzare questi treni è sempre più complicato, in particolare per i costi imposti dalle ferrovie francesi. Nel 2016 era stato fatto, e lo scorso anno?
Sul tubo ho trovato un servizio del 2013 in cui si annunciava che il treno bellunese doveva partire da Treviso per il problema della lateralizzazione, disponibile solo su linee elettrificate. Poi però nel 2014, sempre sul tubo, c'è un bel video della partenza da Belluno di un lunghissimo treno bianco (14 carrozze) con doppia di 445. http://www.youtube.com/watch?v=Jscz-6F0MPE
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