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aln
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da aln »

...magari qualcuno riesce a spiegarmi perché dal 1955 a ieri mai a nessuno è venuto in mente di ricostruire la Bribano Agordo mentre oggi questa è diventata un'opera prioritaria? Ma vi sembra sensato che si possa già pensare scrivere e pubblicizzare che il treno impiegherà 19' e 50" da Belluno a Agordo? Il Cansiglio come Gardaland? La storiella fatta facile che noi nel dopo guerra abbiamo chiuso tutte le linee dolomitiche mentre in Austria - Germania - Svizzera non lo avrebbero fatto? Qualcuno ha idea di quante linee hanno chiuso anche in Austria - Germania - Svizzera?

Queste sparate non sono delle boutade, sono d'accordo con te caro Stazione per l'Alpago, perché hanno alcune cause e alcuni scopi ben precisi che però esulano completamente dal mondo dei trasporti, se non fosse che servono a fare confusione e a screditare le idee più meritevoli. E io resto della mia convinzione: che una ferrovia che passi per Cortina è più meritevole di una che passi per Campòn.
Come uno scopo ben preciso ha il seguente articolo telefonato...
Il Corriere della sera del Veneto, 10 agosto 2016 ha scritto:L’OPERA
Treno delle Dolomiti, i piani dimenticati
Due i progetti nel cassetto, già spesi 400mila euro. La Regione: li riprenderemo. Mainardi: una pagliacciata
CORTINA (BELLUNO) Ripristinare il glorioso treno delle Dolomiti, la linea ferroviaria che collegava il Cadore, partendo da Calalzo, a Cortina. Linea soppressa nel lontano 1964. La Regione Veneto, come si sa, ci sta lavorando assieme alla Provincia autonoma di Bolzano (tramite le rispettive società controllate che si occupano di infrastrutture, Sistemi Territoriali e Strutture Trasporto Alto Adige). Quello che non si sa, o meglio, che forse non si ricorda, è che per questa opera sono già stati spesi negli ultimi anni centinaia di migliaia di euro: si tratta di soldi investiti in due studi di fattibilità, che dopo grandi auspici sono stati chiusi (e dimenticati) in un cassetto. Si pensi: il primo progetto ha quasi un quarto di secolo, l’altro invece è spuntato nel 2000, cioè 36 anni dopo la chiusura della linea. Secondo i conti, questi due studi sono costati più di 830 milioni di lire, che tradotti in euro sono circa 400mila.
I due progetti.
Nel dettaglio, il primo studio, commissionato dalla Regione alla società Sotecni di Roma per 496 milioni di lire, prevedeva l’analisi di tre differenti percorsi: Cadore-Comelico-Valle di Sesto; Cadore-Valle di Ansiei-Valle di Landro; Val Boite-Valle di Ampezzo-Valle di Landro. Il primo prevedeva un tracciato da 57 chilometri, con il 60 per cento in galleria e una spesa intorno ai 960 miliardi di lire. Il secondo, invece, era di 58,5 chilometri, di cui il 24 per cento in galleria, e sarebbe dovuto costare 619 miliardi di lire. Il terzo, infine, era il più lungo (62 chilometri), con meno gallerie (il 21 per cento) e un investimento economico di 640 miliardi di lire. Stando allo studio, «l’anno di presumibile inaugurazione dell’esercizio della linea» doveva essere il 1995, ma dopo tutte le valutazioni del caso, il documento non si è mai tramutato in binari. Dieci anni dopo ecco il secondo studio di fattibilità. L’iter riparte da capo. Questa volta si individuano più gruppi di tecnici con tre differenti bandi: uno da 95 milioni di lire, un altro da 145 milioni e un terzo da 90 milioni, per un totale di 330 milioni di lire. E il percorso su cui concentrarsi corre lungo la Valle del Boite. Altri 15 anni di silenzio e si solleva la polvere su tutti questi progetti.
Il nuovo piano.
A Cortina sono in tanti a invocare il nuovo «trenino». Anche per migliorare una connettività che è francamente deficitaria (in vista ci sono per altro anche i Mondiali di sci del 2021). Ma il punto è: bisognerà spendere altri soldi per predisporre un terzo piano? Dalla Regione fanno sapere che i vari studi prodotti fanno da base di partenza per il nuovo progetto. In sintesi, due sono le possibilità sia nella parte veneta che in quella altoatesina: il percorso storico per la Valle del Boite (costo stimato intorno ai 600 milioni di euro) oppure quello per la Valle d’Ansiei passando per Auronzo (circa 900 milioni). Altri 500 milioni servirebbero per proseguire verso Dobbiaco o verso Brunico. E a breve verrà definita la scelta sui percorsi.
Le polemiche Ma le polemiche non mancano. «L’idea di avviare un terzo studio di fattibilità per una linea ferroviaria da Calalzo a Dobbiaco via Cortina è una pagliacciata per politicanti di passaggio – attacca Bortolo Mainardi, architetto, già parlamentare socialista e assessore regionale, oggi componente della commissione Via del ministero dell’Ambiente -. Mancano i presupposti trasportistici». Mainardi, per altro, era il propositore del primo studio di fattibilità, quello del 1990. «Già allora non stava in piedi - afferma -. Il tracciato presenta enormi criticità, con un rapporto negativo tra costi e benefici anche sull’ipotetica gestione futura». L’ex assessore regionale, però, rilancia: un treno che, prendendo spunto dal centenario della Grande Guerra, punti a Nord, collegando il Veneto (da Calalzo) all’Austria (nella zona di Sillian). Altro rispetto all’obiettivo che si pone la Regione. Il tempo intanto avanza. E mentre si discute di nuove idee, nel frattempo la società di trasporto pubblico dell’Alto Adige, Sad, ha presentato un altro progetto che collega la «regina » delle Dolomiti a Bolzano da Nordovest. Un sorpasso su rotaia?
Mainardi: quello che pochi mesi fa proponeva il prolungamneto oltre Calalzo per aumentare il lavoro dello scalo merci di Sedico e altre amenità. E magari potrebbe rendere noti i presupposti trasportistici che giustificano a suo dire la ferrovia e l'autostrada verso Lienz.
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e550
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da e550 »

Mi sembra che siamo al delirio.

Vedrete... tra un po' spunterà il progetto di una ferrovia Belluno - Castion - Nevegal - Piandelmonte - Tassei - Valmorel - Melere - S. Antonio Tortal - Carve - Colderù - Busche.
Vacanze in treno? all'estero si può.
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Capostaz
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da Capostaz »

Sembra che il 5 settembre gli obiettivi posti per Cortina 2021 nonché il prolungamento della ferrovia Calalzo - Cortina - Sudtirolo verranno discussi nella Città Eterna, a leggere dall'articolo del Corriere delle Alpi a firma di Francesco Dal Mas del 12 agosto.
Mi sono permesso di evidenziare in altro colore la parte concernente la ferrovia.
Infrastrutture, la road map il 5 settembre
Decisivo summit in vista di Cortina 2021 a Palazzo Chigi: convocati al tavolo tutti i soggetti interessati

CORTINA. Il 5 settembre, a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del sottosegretario Luca Lotti, il più vicino al premier Renzi, si terrà un decisivo vertice per gli ultimi ritocchi al programma infrastrutturale in vista dei Mondiali di Cortina 2021. Intorno al tavolo, la Regione, probabilmente con l'assessore Federico Caner, componente della Fondazione Cortina 2021, la Provincia con il vicepresidente Roberto Padrin, l'onorevole Roger De Menech, il presidente della Fondazione, Donadon, i rappresentanti di Anas e delle Ferrovie dello Stato, il presidente del Coni, Malagò. «Forse si aggiungerà anche qualcun altro, perché», spiega Padrin, «si tratta della riunione decisiva per fissare la road map dei prossimi 5 anni». Il presupposto infrastrutturale è quello individuato l'altro giorno dal ministro Delrio e da De Menech, relativamente alle loro competenze. E c'è già chi parla di ecumenismo infrastrutturale, considerata anche la condivisione dei sindaci per quanto riguarda le opere sull'Alemagna. Opere che saranno cantierate - le prime - nella prossima primavera, a parte Acquabona con i lavori già in corso. Opere, si badi, che sono state puntualmente condivise - come sottolinea ancora una volta Padrin - da tutti i sindaci. E dall'insieme dei sindaci con la Provincia e con l'Anas, soddisfatta pure la Regione. Ma ecco una prima istanza che la Provincia porterà al tavolo di concertazione: l'urgenza di partire con le rettifiche dell'Alemagna previste tra Longarone e Castellavazzo, con un investimento di 20 milioni. Via le curve, via l'incrocio con la strada per la Val Zoldana. «L'urgenza di quest'opera è dimostrata dalle lunghe code di auto che si riscontrano anche in queste giornate. E che continua a provocare disagio indescrivibile nei turisti. Aspettare altri inverni ed altre estati sarebbe irreparabile», secondo il sindaco.

Al tavolo del 5 settembre si tratterà anche di piste, ovviamente; ma pure di trasporto ferroviario e di aeroporto di Cortina. Il viceministro Nencini ha convocato un tavolo per il treno delle Dolomiti, ossia il prolungamento da Calalzo a Cortina, fino alla Val Pusteria. Ma prima ancora si pone la necessità dell'elettrificazione, oltre che del collegamento tra Feltre e Primolano. Le Ferrovie hanno già definito il progetto tecnico per portare l'elettricità da Montebelluna e da Conegliano verso Belluno e da Ponte verso Calalzo. Resta un nodo da sciogliere. La Regione Veneto ha un contratto di servizio fino al 2023 con l'azienda ferroviaria. I tempi sono troppo stretti per giustificare l'investimento. Rfi e Trenitalia chiedono alla Regione di prolungare lo stesso contratto di almeno 5 anni. E' probabile che accada, considerati i buoni rapporti di questi mesi tra le diverse
componenti. Ed è una delle prime volte che accade. Intanto il 6 settembre, a proposito di trasporto ferroviario, è importante l'appuntamento che il vicepresidente Padrin avrà con il direttore veneto di Trenitalia, Baggio, col quale definirà il nuovo orario invernale.
Interessante la faccenda sulla proroga del contratto a TI e mi chiedo già se ci sarà qualche novità per il prossimo orario invernale.
Gianni Giannelli
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robi
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da robi »

Hanno diversi argomenti di cui parlare...solo x le nostre linee,arrivo o meno degli swing e conseguente riorganizzazione turni materiale...capire quante 1200 tenere, capire quanto possono tirare ancora il collo ai 445 che ricordo essere giunti ormai al loro minimo storico cioè 10 e con una particolare predisposizione al rischio riserva nei giorni più caldi come ho visto sulla Bassano Padova... poi c'è da pensare a come correre ai ripari finché non arrivano le elettrificazioni quanto meno in pianura...un filo non si tende da solo e nemmeno in una settimana....poi in cuor mi spero sempre nell'introduzione di un treno Bassano Padova con arrivo alle 6,44 e uno in partenza da Padova la sera alle 20,16 al posto dei tanto indigesti autobus sostitutivi....
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Biagio
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Messaggio da Biagio »

L'Amico del Popolo dedica sempra spazio alle vicende della Grande Guerra sul Fronte Dolomitico. Nell'ultimo numero c'è un ampio servizio di Giovanni De Donà sull'utilizzo della ferrovia e sulla logistica bellica nella zona Cadore - Comelico.
La pagina si può tovare a questo link

http://www.amicodelpopolo.it/g10rn4l1/2 ... ge0032.pdf
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da Stazione per l'Alpago »

robi ha scritto:Hanno diversi argomenti di cui parlare...solo x le nostre linee,arrivo o meno degli swing e conseguente riorganizzazione turni materiale...capire quante 1200 tenere, capire quanto possono tirare ancora il collo ai 445 che ricordo essere giunti ormai al loro minimo storico cioè 10 e con una particolare predisposizione al rischio riserva nei giorni più caldi come ho visto sulla Bassano Padova... poi c'è da pensare a come correre ai ripari finché non arrivano le elettrificazioni quanto meno in pianura...un filo non si tende da solo e nemmeno in una settimana....poi in cuor mi spero sempre nell'introduzione di un treno Bassano Padova con arrivo alle 6,44 e uno in partenza da Padova la sera alle 20,16 al posto dei tanto indigesti autobus sostitutivi....
O.T. Ma nei giorni più caldi dell'anno, che coincidono con le ferie di scuole, università e lavoratori, servono lo stesso i navettoni con 445 sulle linee della bassa o si potrebbe usare mezzi leggeri con meno posti a sedere?
In Italia ci sono due tipi di matti: quelli che si credono Napoleone e quelli che vogliono risanare le Ferrovie dello Stato (G. Andreotti)
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robi
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Messaggio da robi »

Sulla Bassano basterebbero terne o addirittura doppie di 668
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da aln »

Capostaz ha scritto:Mi chiedo già se ci sarà qualche novità per il prossimo orario invernale.
Pare potrà cambiare qualcosa, forse per quanto riguarda le periodicità di alcune corse, ma l'impostazione complessiva dell'orario non dovrebbe risentirne.
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robi
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da robi »

Aln scusa riesci ad avere anticipazioni sulla possibilità di instaurare un relazione su Bassano con gli orari che ho indicato precedentemente?
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da starlight »

Perso l’unico treno diretto per Milano

Dal 2 ottobre cancellata la fermata del Frecciabianca: «Peccato, così viene penalizzata un’intera area economica»

CASTELFRANCO. Dal 2 ottobre addio definitivo alla Freccia delle Dolomiti: Castelfranco perde gli unici due treni (andata e ritorno) diretti a Milano e a Udine. L'annuncio è apparso in stazione su un laconico foglio che segna per certi versi la fine di un'epoca: quella in cui la città di Giorgione poteva contare su un collegamento senza cambi con la capitale economica d'Italia.
Subito sui social sono scoccate le polemiche. Anche perché era una comodità non da poco: partenza alle 7.31 arrivo a Milano alle 9.55, ritorno alle 18.35 con arrivo a Castelfranco alle 21.06. Praticamente si poteva gestire una intera giornata di lavoro all'ombra della "Madunina", senza l'assillo di rischiare di perdere la coincidenza a Vicenza, cosa che, almeno in passato, non era rara.
Il cambio a Vicenza ora sarà obbligatorio per chi sceglie la rotaia rispetto all'automobile. Cambiamo anche i tempi di percorrenza: prima erano di circa due ore e mezza, ora un quarto d'ora o una mezz'ora in più. Il disagio si verificherà sopratutto alla mattina, visto che le opzioni saranno un treno alle 6.07 e l'altro alle 8.07. Particolari, dirà qualcuno: non certo però per coloro - e non sembrano pochi, tutt'altro - che avevano organizzato il loro lavoro anche sul "direttissimo" Castelfranco-Milano, utilizzandolo quotidianamente. IL motivo della cancellazione - spiegano da Trenitalia - è semplice: trasformazione dall'attuale Frecciabianca a Frecciarossa, che però non si fermerà a Castelfranco (come a Cittadella e a Sacile) pur transitandovi. Da dicembre invece la tratta Milano-Udine passerà per Mestre, dove sfrutterà il tratto dell'Alta Velocità tra Venezia e Padova. Era quello che rimaneva della Freccia delle Dolomiti (nome archiviato ancora nel 1999, ma comunque rimasto in auge tra i viaggiatori: si riferiva al fatto che un tratto della linea arrivava a Calalzo, oltre che a Udine), che finché c'era la naja era anche una specie di tradotta per i militari che dalla Pianura Padana dovevano raggiungere le caserme friulane. «Credo di esprimere il disappunto di tutta la cittadinanza, nel criticare questa scelta - dice il vicesindaco Gianfranco Giovine - si priva un'area come quella castellana ad elevata imprenditorialità, dove sicuramente un collegamento diretto con Milano era strategico».
Non tutto il male viene per nuocere però I prezzi per tratta di ieri erano infatti di 37 euro: con il trasbordo a Vicenza è vero che

i tempi si allungheranno (ma Trenitalia promette che con l'Alta Velocità tra Padova e Mestre e tra Treviglio e Brescia diminuiranno) ma l'importo medio sarà sui 32 euro, con la possibilità di accappararsi anche un biglietto da 14 euro, sfruttando le offerte supereconomy.
Davide Nordio
http://tribunatreviso.gelocal.it/trevis ... 1.14131639
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da Capostaz »

Riporto il Comunicato Stampa della Regione Veneto n° 1304 del 27 settembre 2016
“Nel corso di un incontro con l’amministratore delegato di RFI, Maurizio Gentile, ho acquisito la certezza che la richiesta della Regione di inserire nel piano di elettrificazione delle linee ferroviarie venete il cosiddetto ‘anello basso’ del Bellunese, vale a dire il percorso Vittorio Veneto - Ponte nelle Alpi - Belluno - Feltre - Montebelluna, e la tratta Vicenza - Schio, è stata accolta”.
Lo comunica l’assessore regionale ai trasporti, Elisa De Berti, che nei giorni scorsi ha avuto modo di ribadire a Roma all’ad di Rete Ferroviaria Italiana le priorità nell’opera di modernizzazione complessiva della rete ferroviaria del Veneto.

“Con RFI stiamo definendo gli ultimi dettagli dell’accordo quadro e abbiamo chiesto e ottenuto di aggiungere questi interventi a quelli già finanziati su richiesta della Regione e in particolare del presidente Zaia – precisa l’assessore –. Oltre all’elettrificazione della Conegliano - Vittorio Veneto, della Castelfranco - Montebelluna e della Camposampiero - Cittadella - Bassano, il cui costo ammonta a 30 milioni di euro, RFI ora è impegnata a quantificare i costi anche dei due nuovi interventi, ritenuti sino a ieri solo possibili e che oggi possiamo considerare certi”.

L’elettrificazione del tratto ferroviario bellunese permetterà non solo di migliorare la qualità dei servizi e di garantire più sicuri tempi di percorrenza, “ma consentirà – spiega De Berti – di non avere più una rottura di carico a Montebelluna e quindi di poter finalmente realizzare servizi di collegamento diretto tre Belluno e Venezia e Belluno e Padova”.

Per quanto concerne, infine, la Vicenza - Schio, l’assessore sottolinea che è già attivo un tavolo tecnico con i Comuni del territorio interessato per analizzare le problematiche della linea. “L’obiettivo – conclude De Berti – è avere ogni 30 minuti un treno che percorra 30 chilometri in 30 minuti e per raggiungerlo è necessario superare la principale criticità rappresentata da ben 22 passaggi a livello. Quando l’elettrificazione verrà realizzata si potrà contare su un collegamento ferroviario efficiente e sarà possibile attuare compiutamente l’integrazione ferro – gomma, favorendo in tal modo la ridistribuzione nel territorio delle risorse che vengono impegnate per finanziare il servizio di bus che oggi si sovrappone su questa tratta a quello dei treni”.
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Biagio
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da Biagio »

L'ultimo Amico del popolo titola

100 anni fa un tranvai Calalzo - Auronzo

Un po' pretenzioso parlare di tramway (ma l'articolo spiega perché) visto che si trattava di una Decauville a trazione animale (i famosi HP ippici) che trasportava materiali dalla stazione di Calalzo ad Auronzo e, per funivia, a Danta. L'articolo è scritto da Walter Musizza, profondo conoscitore della Grande Guerra sulle nostre montagne, e racconta dettagliatamente anche la logistica bellica in Cadore.
La pagine si può vedere in http://www.amicodelpopolo.it/g10rn4l1/2 ... ge0039.pdf
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da Capostaz »

Articolo sul Corriere delle Alpi a firma di Francesco Dal Mas di oggi 3 ottobre
Treno delle Dolomiti, l’aut aut di Bolzano sull’elettrificazione

La Sad minaccia di non procedere con il mega progetto senza le garanzie sulla sistemazione delle linee esistenti

BELLUNO. Nessuno vuol scherzare col fuoco, né il Governo, tantomeno la Regione. Ma l’effetto è proprio questo. Ambienti vicini alla Sad, la società che sta progettando il treno delle Dolomiti per conto della Provincia di Bolzano in cooperazione con il Veneto, ha fatto sapere che il cantiere salta se non viene assicurata l’elettrificazione da Venezia alla Val Pusteria. Quindi non solo per il collegamento che verrà (tra Calalzo, Cortina e Dobbiaco), ma anche per la tratta Conegliano, Belluno e Calalzo, nonché per quella tra Castelfranco e Belluno.

Siccome il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha scommesso sostanzialmente la sua seconda legislatura sul treno delle Dolomiti e ha trovato sponda anche nel ministro delle infrastrutture Graziano Delrio, oltre che in Arno Kompatscher, presidente della Provincia di Bolzano, lo stesso Zaia non vuole assolutamente rinunciare. La conseguenza è presto detta. L’assessore regionale alla mobilità, Elisa De Berti, ha minacciato di far saltare il contratto di servizio con le Ferrovie che nella formula dei 10 anni più 5 (anni) comporterebbe investimenti, in tutto il Veneto, per oltre 300 milioni. È la formula a cui punta Trenitalia, che teme l’alternativa, quella dei 6 anni più 3, con seguito di gara. La blindatura lunga sta bene alla Regione, a due condizioni: l’elettrificazione ed il treno delle Dolomiti. Treno che non avrebbe senso con il diesel.

Sad, quindi Bolzano, sono disponibili a mettersi in gioco se da Venezia si potrà arrivare a Lienz attraverso Dobbiaco e la Val Pusteria. E se da Cortina si potesse agganciare Bolzano, non solo con il treno già elettrificato della Pusteria, ma anche con la direttissima immaginata da Helmut Moroder attraverso la Val Badia e la Val Gardena. Ecco perché con questa prospettiva l’assessore De Berti è rimasta scioccata dall’annuncio del viceministro Riccardo Nencini, sulla base della nota che gli ha passato Rfi: entro il 2020 sarà elettrificata solo la Conegliano-Vittorio Veneto.

Dura la sua nota dell’altroieri, con la minaccia di far saltare il contratto di servizio. Ma dura anche la risposta, ieri, del viceministro Nencini. «L’assessore De Berti ha avviato una polemica senza alcun fondamento sull’assetto ferroviario nel Bellunese», ha commentato l’esponente del Governo. «L’impegno ad oggi assunto con tanto di fondi investiti riguarda l’elettrificazione del tratto Conegliano-Vittorio Veneto», ha specificato, «Da troppi anni se ne parlava, adesso il Governo interviene e fa. Una certa differenza rispetto alle promesse generiche del passato che l’assessore dovrebbe ricordare trattandosi di governi amici».

Per quanto riguarda invece il cosiddetto “anello basso”, Nencini ha ribadito che andrà utilizzato il Contratto di Programma 2017 tenendo conto che i Mondiali di sci a Cortina nel 2021 vanno affrontati con la maggiore efficienza trasportistica possibile. «Mi auguro che il viceministro si renda conto, qualcuno gli riscriva un appunto, che la durata del contratto di servizio della Regione Veneto con Trenitalia, e il relativo volume di investimenti, è appeso alla promessa del Governo di elettrificare quelle tratte» è la risposta dell’assessore De Berti. «Comunque, a proposito di governi amici, la presidenza Zaia è la prima a essersi posta e ad aver posto ai Governi nazionali e alle Ferrovie dello Stato il tema della elettrificazione di una innervatura fondamentale del trasporto alpino. Non risulta che i paladini della elettrificazione fossero così attivi e veementi prima che questa giunta ponesse con forza una questione prioritaria e vitale per il Bellunese».

Basta polemiche, interviene il Bard: «Chiediamo solo chiarezza e rispetto. Non è un tema che può essere giocato sul tavolo della campagna referendaria. Ci uniamo all’appello dell’assessore De Berti nel chiedere chiarezza e certezze al Governo. Le rassicurazioni però devono arrivare dal Ministero delle Infrastrutture, non da altri: il viceministro Riccardo Nencini a Vittorio Veneto ha frainteso le comunicazioni di Ferrovie dello Stato? Bene, allora sia lui a dare l’interpretazione autentica delle sue dichiarazioni». Come sanno i 50 presenti al convegno di Vittorio Veneto, l’onorevole De Menech compreso, Nencini ha letto un’informativa Rfi ed è stato oltremodo corretto nel presentarla. Proprio per questo il Bard precisa che serve chiarezza. E a proposito del Treno delle
Dolomiti precisa: «Per il Bellunese», ha spiegato Bona, «è fondamentale un sbocco a nord. Per noi, il tracciato deve passare per Auronzo e Cortina, direzione San Candido attraverso la Pusteria. Il trenino “nostalgico” da Bolzano a Cortina d’Ampezzo non è quello che serve a questo territorio”.
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da Stazione per l'Alpago »

http://www.ilgazzettino.it/nordest/bell ... 16936.html
CALALZO DI CADORE - Senza biglietto sul treno: l’italiana multata, i due africani no. La notizia è stata data in tempo reale sui social da un pendolare sulla tratta Calalzo-Treviso. Il fatto è successo ieri mattina sul treno. Il controllore incrocia 2 migranti africani. Alla richiesta del biglietto gli stranieri spiegano che il connazionale che li aveva comprati per tutti e 3 non era arrivato. Il bigliettaio passa oltre. È la volta di un’anziana cadorina: anche lei non aveva un titolo di viaggio valido. Spiega che alla stazione di Calalzo ha fatto fatica a utilizzare le macchinette per fare il biglietto, perché una accetta solo bancomat l’altra era molto lenta. Così ha cliccato sulla destinazione sbagliata. «Indovinate? - scrive sui social il cadorino testimone dell’episodio - è stata multata»...
Così non va. Assolutamente no.
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Antonio La Quaglia
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da Antonio La Quaglia »

Sarei d'accordo anche io nel dire che così non va, se fossi sicuro che le cose sono andate esattamente come scritto nell'articolo. Ma, durante una partita a scacchi con il capostazione di Santo Spirito, ci siamo resi conto che il racconto del ragazzo pendolare sulla tratta Calalzo - Treviso che avrebbe preso il treno domenica alle 7.28 a Calalzo (un pendolare che prende un treno così presto di domenica?) fa acqua da tutte le parti, e risponde probabilmente più al desiderio di apparire a tutti i costi su internet e di mettersi al centro dell'attenzione, piuttosto che alla volontà di dare delle notizie vere e verificate. Quale multa? Un sovrapprezzo da 5 euro per il biglietto in treno (cifra dovuta a chi sale in treno senza biglietto da una stazione con macchinette funzionanti e avvisa il capotreno), o una multa da 30 euro per chi è senza biglietto e non ha avvisato nessuno? O semplicemente il prezzo del biglietto, come ritengo probabile, scambiato per una multa, magari dalla signora stessa? E perchè quel post è misteriosamente sparito, e noi non siamo più in grado di chiedere informazioni a chi l'ha scritto? Non entro nel merito di chi era senza biglietto, perchè ci sono tantissimi cittadini italiani di "razza ariana" che non pagano il biglietto, forse i diversamente bianchi hanno imparato da loro. Ma che ci siano capitreno persecutori di povere vecchiette ed estremamente accondiscendenti con gli evasori (non mi interessa il colore della pelle di un viaggiatore, ma se ha o non ha il biglietto) non mi risulta proprio. D'altra parte è abbastanza recente la notizia di un diversamente bianco che aveva saltato i tornelli e che era stato fermato ed insultato (gli insulti se li poteva risparmiare, ma era giusto fermarlo) da un dipendente della metropolitana di Milano, con tanto di accuse di razzismo al dipendente, che se la prenderebbe solo con gli abbronzati. Ora abbiamo l'accusa al capotreno che fa il biglietto solo ai bianchi (e, perchè no, magari è maschilista, e se la vecchietta era un vecchietto lo faceva viaggiare gratis, oppure odia i cadorini e se la vecchietta fosse stata pugliese avrebbe viaggiato gratis) e viaggiare gratis gli abbronzati (non possiamo dire cittadini extracomunitari o profughi perche questi stati si evincono solo dai documenti che sono o non sono in loro possesso, non dal colore della pelle).
Come ripeto, la storia fa acqua da tutte le parti, mi chiedo solo cosa spinge una persona ad impicciarsi dei fatti degli altri alle 7.30 del mattino di una domenica, (sempre che fosse domenica e fosse mattina, ma dato che uno degli scuri si era addormentato, suppongo fosse mattina) e mi viene il dubbio, ma non è una certezza, è solo un timido dubbio, mi raccomando, che internet e facebook stiano diventando sempre più anche un megafono per i cretini, sperando che non si riduca brevemente ad essere solo quello. Non parlo assolutamente dell'autore di quel post, che sarà sicuramente una bravissima persona ed in assoluta buona fede, ma faccio una discussione più generale sull'uso e l'abuso dei social, dal semplice pettegolezzo su su, anzi, giù giù fino alle gogne mediatiche che tutti conosciamo.
Bei tempi quelli del Du, quando il telefono era di legno e non faceva fotografie, e presumevi di non essere spiato 24 ore al giorno, bei tempi!
Nel dubbio, cari capitreno, non fate controlleria e non fate pagare il biglietto a nessuno, così siete sicuri di non entrare nel mirino di qualcuno. E' brutto da dire, ma la conclusione più logica è proprio questa, ma vogliamo davvero ridurci così?
Un caro saluto a tutti.
Antonio La Quaglia
Con l'avvento dell'elettrificazione, i treni parvero fuggire ancor più veloci da Piovarolo, e poi, che gusto c'era con quelle due povere corse dell'accellerato, dalle quali, oltretutto, non scendeva mai nessuno...
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