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aln
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da aln »

Il nuovo sistema dei biglietti, con la già avvenuta eliminazione dei biglietti a fascia chilometrica e il biglietto a data chiusa, sistema che ho già detto di non gradire proprio per le seccature ricordate da Stazione per l'Alpago, consentirà anche di avere dati precisi sugli spostamenti, giorno per giorno e stazione per stazione. E c'è da dire un'altra cosa: come dice lo slogan, stiamo passando dalla carta al digitale. Non mi stupirei infondo se nel giro di pochi anni il biglietto del treno sotto forma del caro vecchio tagliando cartaceo scomparisse del tutto. Le tecnologie ci sono già e stanno trovando largo uso da noi e negli Stati vicini.
Capostaz
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da Capostaz »

Dal Corriere delle Alpi del 27 luglio
Treno delle Dolomiti 400 mila euro per fare lo studio
Progettazione affidata a Regione Veneto, Trento e Bolzano 2,5 milioni alla Fondazione Unesco per la gestione dei beni

BELLUNO. Il Fondo guarda anche al turismo. Settore che viene finanziato con risorse importanti per le annualità 2013-2018. Quattrocento mila euro, ad esempio, serviranno per progettare lo studio di fattibilità per il Treno delle Dolomiti. «Vogliamo arrivare, fra due anni, a sapere se questo progetto si può fare oppure no», spiega l’onorevole Roger De Menech.

I soldi, in questo caso, saranno dati alla Provincia di Belluno, che poi li girerà ai soggetti che si occuperanno dello studio di fattibilità. Per la parte nord, il collegamento fra Calalzo, Cortina e Dobbiaco, 200 mila euro saranno dati alla Regione Veneto. Spetterà a lei indire il bando per la progettazione, ma al tempo in cui si firmò l’intesa per avviare il progetto del collegamento si era detto che lo studio di fattibilità sarebbe stato sviluppato da un gruppo di lavoro composto da Provincia di Bolzano, Regione Veneto e dalle società controllate STA e ST (Sistemi territoriali) di Bolzano.

Per quanto riguarda la parte sud dell’anello ferroviario, invece, il collegamento fra Feltre e Primolano, a gestire lo studio di fattibilità sarà la Provincia autonoma di Trento. I Fondi ex Odi, dunque, messi a disposizione da Trento e Bolzano, tornano a casa per capire se il Treno delle Dolomiti si può fare. «Fra gli enti coinvolti, Provincia di Belluno, di Trento e Bolzano, e Regione Veneto, sarà siglata una convenzione», spiega De Menech. «Al tavolo del Comitato paritetico le due Province autonome sono determinate a capire la fattibilità dell’intervento». E al Comitato, puntualizza l’onorevole, non interessa molto chi alla fine spenderà fisicamente i soldi: «L’obiettivo è attivare sinergie per portare ricadute sul territorio».

Un progetto per il turismo. Nella riunione di lunedì sono stati approvati anche i progetti legati al turismo. «La Fondazione Unesco ha chiesto un supporto per attivare corsi di formazione e di valorizzazione turistica dei beni Patrimonio dell’Umanità», spiega la presidente della Provincia di Belluno Daniela Larese Filon. «Si tratta di attuare una strategia complessiva per la gestione dei beni Unesco, un piano di comunicazione, che guardi anche all’estero perché il marchio deve essere promosso fuori dai nostri confini». Il progetto vale complessivamente 2.864.000 euro, il Fondo ex Odi contribuisce con due milioni e mezzo.

«In autunno è prevista la visita degli ispettore dell’Unesco per verificare se il bene è stato mantenuto correttamente e quali sono le azioni previste per continuare», ha concluso la Larese, ricordando che all’esame c’è anche lo studio di come limitare la viabilità sui passi dolomitici.

Approvato anche
il progetto di marketing territoriale “Vivere le Dolomiti”, che vale 5,6 milioni, interamente finanziati dal Fondo. Centomila serviranno per dare l’incarico per la progettazione, gli altri per avviare il progetto vero e proprio, che prevede azioni di promozione del territorio.
Gianni Giannelli
Capostaz
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da Capostaz »

Con questo articolo sembra che le cose sulla ferrovia si siano di molto ridimensionate.
Dalla ferrovia pronta per il '21 e totalmente elettrificata si è passati qualche mese fa a dire che forse qualche chilometro da Calalzo si sarebbe sicuramente fatto; ad oggi sembra che ci vorranno due anni per dire se qualcosa si farà...ma non s'era detto inizialmente che entro fine anno ci sarebbe stato il progetto di massima? :?
Gianni Giannelli
Capostaz
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da Capostaz »

Riporto qui i capitoli 4 e 6, parte III, delle Condizioni Generali di Trasporto con le novità per quanto concerne il nuovo biglietto ferroviario regionale.

http://www.trenitalia.com/cms-file/alle ... om2014.pdf

http://www.trenitalia.com/cms-file/alle ... om2014.pdf
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STEFANO240566
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da STEFANO240566 »

Se non ho visto male, nel Corriere delle Alpi di Oggi si cita un convegno per la valutazione di una linea ferroviaria lungo il Cordevole.
Raccolgo adesioni per portare una cremagliera da Feltre al Rifugio Dal Piaz.- :lol:

Non mi sogno di criticare l'organizzazione dell'evento, diritto inalienabile, ma è l'ennesima conferma delle conseguenze della lungimiranza della nostra classe politica (anni 1960->2015, non solo bellunese, ricordiamo il trenino della val di fiemme, val gardena, Asiago ecc ecc ecc ecc) che, mentre in altri paesi si salvaguardavano le linee ferroviarie "spingeva" per il trasporto su gomma che tante soddisfazioni ha dato all'economia italiana (in termini di "vil denaro").-

IN molti paesi le linee, anche se con scarsa utenza ma con valore turistico, sono state mantenute proprio per servire da volano per il Turismo.... ed alcune sono finite anche nel patrimonio Unesco....
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e550
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Messaggio da e550 »

Adesso rispolverano pure la ferrovia del Cansiglio!
Il noto romanziere riferisce.

http://corrierealpi.gelocal.it/belluno/ ... hfcabler-2
Ultima modifica di e550 il mar ago 09, 2016 0:31, modificato 1 volta in totale.
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aln
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da aln »

Fortissimo!
Corriere delle Alpi ha scritto: A questo punto s'inserisce Lino Azzalini, presidente dell'Associazione dei cimbri, rilanciando la prospettiva del ripristino del treno che attraversa il Cansiglio, come accadeva un tempo per il trasporto del legname. «Abbiamo fatto un po' di conti e basterebbero pochi milioni. La foresta, una delle meglio protette d'Italia, diventerebbe in questo modo un'attrazione unica sul piano della godibilità».
Peccato che quel treno restava sul fondo della Piana, quindi la gente continuerebbe ad adoperare l'auto per raggiungerlo. Il piano della godibilità. Quindi mi pare ovvio che vada collegato con Vittorio da una parte e l'Alpago dall'altra!
Ora userò la parola "progetto" con la stessa leggerezza di altri. Il progetto di ferrovia da Vittorio al Cansiglio io l'ho fatto, ma a differenza di altri luminari del settore faccio la vanteria di dire che ho la decenza di tenerlo ben chiuso nel cassetto in una stanza del castello in aria.
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Stazione per l'Alpago
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da Stazione per l'Alpago »

Non vedo cosa ci sia da ironizzare. A Gardaland c'è da decenni la ferrovia che gira intorno al parco. :?
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MattiaC
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da MattiaC »

Tornano sulla amene rive del Cordevole, oggi mi sono passati per le mani due articoli delle due maggiori testate locali, purtroppo gli articoli sono sulla rassegna stampa della nota multinazionale Agordina per cui lavoro e che, tra l'altro, è stata tirata in ballo un po' a sproposito... :roll: pertanto non posso pubblicare pari pari ma non posso non prendere atto di alcune affermazioni in questi articoli di cui vi voglio rendere partecipi.

A mo' di appunti, scopriamo che:

Il progetto è stato presentato ai (pochi n.d.r.) sindaci Agordini intervenuti e riguarda un'ipotetica tratta:
Belluno -Agordo [...] ma servono 380 milioni [...] tratta da circa venti minuti con gallerie e passaggi sotto la strada. [...] 380 milioni per la tratta Belluno-Agordo e 280 milioni per la tratta Agordo - Alleghe.
[...]
Il progetto prevede l'uscita dall'attuale ferrovia di Belluno poco dopo il passaggio a livello a valle di Sois. Quindi le ipotesi sono due: o un tunnel di 5 chilometri o due gallerie più brevi. La ferrovia riaffiorerebbe all'altezza dei Casoni per poi arrivare al Mas e poi, con un'altra galleria al Peron dov'è prevista una fermata. (E al Mas no? n.d.r.) [...] A Candaten si passa dietro la zona attrezzata [...] dal Peron a La Muda la ferrovia sarebbe in rilevato dai 2 ai 5 metri per permettere, ogni 200 metri, di creare passaggi per gli animali. [...]
Alla Stanga la stazione si troverebbe nelle vicinanze dell'attuale ristorante, quindi ai Pinei ( dov'è ? n.d.r.) si passa sotto la strada e, dopo la Muda, prima del Tornèr, si torna in galleria per 5 chilometri e si esce a Le Campe sotto l'area di servizio [...] prevediamo un nuovo ponte e una nuova galleria. Usciamo sotto lo stadio e sotto la tangenziale, poi le passiamo sopra e arriviamo alla stazione di Agordo [...] nel prato vicino al Polo Scolastico di Tamonìch ( Non male queste pendenze da ottovolante! n.d.r.). Una Variante potrebbe essere l'interramento della linea nei pressi della piazzola dell'elicottero entrando poi in quota al parcheggio.[...] Da Belluno ad Agordo ci impiegheremmo 19 minuti e 50 secondi, facendo le fermate solo al Mas e La Stanga, 24 minuti con tutte le fermate ( Uhm, ma non era Peron l'altra ?! n.d.r.), ho ipotizzato di viaggiare a 110km/h ma si potrebbe arrivare a 140 e scenderemo a 15'.
Beh, ambizioso, non mi viene in mente altro da dire al momento... :roll: faccio l'Agordina per circa 300giorni all'anno e francamente fatico, molto, a immaginare un tracciato plausibile per una moderna linea ferroviaria da 110km/h... resta un bell'esercizio,dài! :wink:
Mattia Centeleghe
L’anonimato è furfanteria letteraria, contro cui si deve subito gridare: “Se tu, furfante, non vuoi professarti autore di quel che dici contro altre persone, tieni chiuso il becco di calunniatore!”
Arthur Schopenhauer

https://twitter.com/trenibelluno
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Stazione per l'Alpago
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da Stazione per l'Alpago »

vedo, vedo, vedo...
Due linee che attraversano la provincia di Belluno: Treviso-Montebelluna-Belluno-Calalzo e Conegliano-Belluno-(Sedico?)-Agordo. Cadenzate orarie, quindi ogni mezz'ora tra Belluno e Ponte nelle Alpi (Sedico e Ponte Nelle Alpi?). Collegate in modo efficiente con la pianura
Devo ancora decidere dove mettere il bivio, anche a Belluno Ovest potrebbe funzionare.
Collegate in modo rapido con la pianura (che non significa corse dirette ma nemmeno 2h10 per Venezia.
Poi arriva aln e dice che ci sono un mucchio di vincoli tecnici da considerare.

Ferrovia a Agordo:
Popolazione residente 2/3 rispetto al ferromunito Cadore;
Economia con disperata necessità di diversificare (il turismo oggi non dà da vivere a interi paesi per 12 mesi come fa la multinazionale citata sopra), non ha piste ciclabili, collegamenti efficienti con Treviso-Padova-Venezia, che chechhé se ne dica, servono.
Cronica mancanza di infrastrutture, una strada brutta che collega la vallata con Belluno. A questo proposito, le infrastrutture (reti viarie, banda larga, servizi sul territorio ecc.) servono alle imprese oggi più che mai (Non lo dice il primo scemo ma l'AD di Costan in un incontro a Trichiana l'anno scorso).
Sarà anche una boutade ma credo che questi esercizi servano a guardare avanti per i territori di montagna più di tanti altri fumogeni per gli occhi come i dibattiti sulla soppressione dei comuni o sul fatto che la posta arriva ogni 2 giorni.
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aln
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da aln »

...magari qualcuno riesce a spiegarmi perché dal 1955 a ieri mai a nessuno è venuto in mente di ricostruire la Bribano Agordo mentre oggi questa è diventata un'opera prioritaria? Ma vi sembra sensato che si possa già pensare scrivere e pubblicizzare che il treno impiegherà 19' e 50" da Belluno a Agordo? Il Cansiglio come Gardaland? La storiella fatta facile che noi nel dopo guerra abbiamo chiuso tutte le linee dolomitiche mentre in Austria - Germania - Svizzera non lo avrebbero fatto? Qualcuno ha idea di quante linee hanno chiuso anche in Austria - Germania - Svizzera?

Queste sparate non sono delle boutade, sono d'accordo con te caro Stazione per l'Alpago, perché hanno alcune cause e alcuni scopi ben precisi che però esulano completamente dal mondo dei trasporti, se non fosse che servono a fare confusione e a screditare le idee più meritevoli. E io resto della mia convinzione: che una ferrovia che passi per Cortina è più meritevole di una che passi per Campòn.
Come uno scopo ben preciso ha il seguente articolo telefonato...
Il Corriere della sera del Veneto, 10 agosto 2016 ha scritto:L’OPERA
Treno delle Dolomiti, i piani dimenticati
Due i progetti nel cassetto, già spesi 400mila euro. La Regione: li riprenderemo. Mainardi: una pagliacciata
CORTINA (BELLUNO) Ripristinare il glorioso treno delle Dolomiti, la linea ferroviaria che collegava il Cadore, partendo da Calalzo, a Cortina. Linea soppressa nel lontano 1964. La Regione Veneto, come si sa, ci sta lavorando assieme alla Provincia autonoma di Bolzano (tramite le rispettive società controllate che si occupano di infrastrutture, Sistemi Territoriali e Strutture Trasporto Alto Adige). Quello che non si sa, o meglio, che forse non si ricorda, è che per questa opera sono già stati spesi negli ultimi anni centinaia di migliaia di euro: si tratta di soldi investiti in due studi di fattibilità, che dopo grandi auspici sono stati chiusi (e dimenticati) in un cassetto. Si pensi: il primo progetto ha quasi un quarto di secolo, l’altro invece è spuntato nel 2000, cioè 36 anni dopo la chiusura della linea. Secondo i conti, questi due studi sono costati più di 830 milioni di lire, che tradotti in euro sono circa 400mila.
I due progetti.
Nel dettaglio, il primo studio, commissionato dalla Regione alla società Sotecni di Roma per 496 milioni di lire, prevedeva l’analisi di tre differenti percorsi: Cadore-Comelico-Valle di Sesto; Cadore-Valle di Ansiei-Valle di Landro; Val Boite-Valle di Ampezzo-Valle di Landro. Il primo prevedeva un tracciato da 57 chilometri, con il 60 per cento in galleria e una spesa intorno ai 960 miliardi di lire. Il secondo, invece, era di 58,5 chilometri, di cui il 24 per cento in galleria, e sarebbe dovuto costare 619 miliardi di lire. Il terzo, infine, era il più lungo (62 chilometri), con meno gallerie (il 21 per cento) e un investimento economico di 640 miliardi di lire. Stando allo studio, «l’anno di presumibile inaugurazione dell’esercizio della linea» doveva essere il 1995, ma dopo tutte le valutazioni del caso, il documento non si è mai tramutato in binari. Dieci anni dopo ecco il secondo studio di fattibilità. L’iter riparte da capo. Questa volta si individuano più gruppi di tecnici con tre differenti bandi: uno da 95 milioni di lire, un altro da 145 milioni e un terzo da 90 milioni, per un totale di 330 milioni di lire. E il percorso su cui concentrarsi corre lungo la Valle del Boite. Altri 15 anni di silenzio e si solleva la polvere su tutti questi progetti.
Il nuovo piano.
A Cortina sono in tanti a invocare il nuovo «trenino». Anche per migliorare una connettività che è francamente deficitaria (in vista ci sono per altro anche i Mondiali di sci del 2021). Ma il punto è: bisognerà spendere altri soldi per predisporre un terzo piano? Dalla Regione fanno sapere che i vari studi prodotti fanno da base di partenza per il nuovo progetto. In sintesi, due sono le possibilità sia nella parte veneta che in quella altoatesina: il percorso storico per la Valle del Boite (costo stimato intorno ai 600 milioni di euro) oppure quello per la Valle d’Ansiei passando per Auronzo (circa 900 milioni). Altri 500 milioni servirebbero per proseguire verso Dobbiaco o verso Brunico. E a breve verrà definita la scelta sui percorsi.
Le polemiche Ma le polemiche non mancano. «L’idea di avviare un terzo studio di fattibilità per una linea ferroviaria da Calalzo a Dobbiaco via Cortina è una pagliacciata per politicanti di passaggio – attacca Bortolo Mainardi, architetto, già parlamentare socialista e assessore regionale, oggi componente della commissione Via del ministero dell’Ambiente -. Mancano i presupposti trasportistici». Mainardi, per altro, era il propositore del primo studio di fattibilità, quello del 1990. «Già allora non stava in piedi - afferma -. Il tracciato presenta enormi criticità, con un rapporto negativo tra costi e benefici anche sull’ipotetica gestione futura». L’ex assessore regionale, però, rilancia: un treno che, prendendo spunto dal centenario della Grande Guerra, punti a Nord, collegando il Veneto (da Calalzo) all’Austria (nella zona di Sillian). Altro rispetto all’obiettivo che si pone la Regione. Il tempo intanto avanza. E mentre si discute di nuove idee, nel frattempo la società di trasporto pubblico dell’Alto Adige, Sad, ha presentato un altro progetto che collega la «regina » delle Dolomiti a Bolzano da Nordovest. Un sorpasso su rotaia?
Mainardi: quello che pochi mesi fa proponeva il prolungamneto oltre Calalzo per aumentare il lavoro dello scalo merci di Sedico e altre amenità. E magari potrebbe rendere noti i presupposti trasportistici che giustificano a suo dire la ferrovia e l'autostrada verso Lienz.
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da e550 »

Mi sembra che siamo al delirio.

Vedrete... tra un po' spunterà il progetto di una ferrovia Belluno - Castion - Nevegal - Piandelmonte - Tassei - Valmorel - Melere - S. Antonio Tortal - Carve - Colderù - Busche.
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da Capostaz »

Sembra che il 5 settembre gli obiettivi posti per Cortina 2021 nonché il prolungamento della ferrovia Calalzo - Cortina - Sudtirolo verranno discussi nella Città Eterna, a leggere dall'articolo del Corriere delle Alpi a firma di Francesco Dal Mas del 12 agosto.
Mi sono permesso di evidenziare in altro colore la parte concernente la ferrovia.
Infrastrutture, la road map il 5 settembre
Decisivo summit in vista di Cortina 2021 a Palazzo Chigi: convocati al tavolo tutti i soggetti interessati

CORTINA. Il 5 settembre, a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del sottosegretario Luca Lotti, il più vicino al premier Renzi, si terrà un decisivo vertice per gli ultimi ritocchi al programma infrastrutturale in vista dei Mondiali di Cortina 2021. Intorno al tavolo, la Regione, probabilmente con l'assessore Federico Caner, componente della Fondazione Cortina 2021, la Provincia con il vicepresidente Roberto Padrin, l'onorevole Roger De Menech, il presidente della Fondazione, Donadon, i rappresentanti di Anas e delle Ferrovie dello Stato, il presidente del Coni, Malagò. «Forse si aggiungerà anche qualcun altro, perché», spiega Padrin, «si tratta della riunione decisiva per fissare la road map dei prossimi 5 anni». Il presupposto infrastrutturale è quello individuato l'altro giorno dal ministro Delrio e da De Menech, relativamente alle loro competenze. E c'è già chi parla di ecumenismo infrastrutturale, considerata anche la condivisione dei sindaci per quanto riguarda le opere sull'Alemagna. Opere che saranno cantierate - le prime - nella prossima primavera, a parte Acquabona con i lavori già in corso. Opere, si badi, che sono state puntualmente condivise - come sottolinea ancora una volta Padrin - da tutti i sindaci. E dall'insieme dei sindaci con la Provincia e con l'Anas, soddisfatta pure la Regione. Ma ecco una prima istanza che la Provincia porterà al tavolo di concertazione: l'urgenza di partire con le rettifiche dell'Alemagna previste tra Longarone e Castellavazzo, con un investimento di 20 milioni. Via le curve, via l'incrocio con la strada per la Val Zoldana. «L'urgenza di quest'opera è dimostrata dalle lunghe code di auto che si riscontrano anche in queste giornate. E che continua a provocare disagio indescrivibile nei turisti. Aspettare altri inverni ed altre estati sarebbe irreparabile», secondo il sindaco.

Al tavolo del 5 settembre si tratterà anche di piste, ovviamente; ma pure di trasporto ferroviario e di aeroporto di Cortina. Il viceministro Nencini ha convocato un tavolo per il treno delle Dolomiti, ossia il prolungamento da Calalzo a Cortina, fino alla Val Pusteria. Ma prima ancora si pone la necessità dell'elettrificazione, oltre che del collegamento tra Feltre e Primolano. Le Ferrovie hanno già definito il progetto tecnico per portare l'elettricità da Montebelluna e da Conegliano verso Belluno e da Ponte verso Calalzo. Resta un nodo da sciogliere. La Regione Veneto ha un contratto di servizio fino al 2023 con l'azienda ferroviaria. I tempi sono troppo stretti per giustificare l'investimento. Rfi e Trenitalia chiedono alla Regione di prolungare lo stesso contratto di almeno 5 anni. E' probabile che accada, considerati i buoni rapporti di questi mesi tra le diverse
componenti. Ed è una delle prime volte che accade. Intanto il 6 settembre, a proposito di trasporto ferroviario, è importante l'appuntamento che il vicepresidente Padrin avrà con il direttore veneto di Trenitalia, Baggio, col quale definirà il nuovo orario invernale.
Interessante la faccenda sulla proroga del contratto a TI e mi chiedo già se ci sarà qualche novità per il prossimo orario invernale.
Gianni Giannelli
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da robi »

Hanno diversi argomenti di cui parlare...solo x le nostre linee,arrivo o meno degli swing e conseguente riorganizzazione turni materiale...capire quante 1200 tenere, capire quanto possono tirare ancora il collo ai 445 che ricordo essere giunti ormai al loro minimo storico cioè 10 e con una particolare predisposizione al rischio riserva nei giorni più caldi come ho visto sulla Bassano Padova... poi c'è da pensare a come correre ai ripari finché non arrivano le elettrificazioni quanto meno in pianura...un filo non si tende da solo e nemmeno in una settimana....poi in cuor mi spero sempre nell'introduzione di un treno Bassano Padova con arrivo alle 6,44 e uno in partenza da Padova la sera alle 20,16 al posto dei tanto indigesti autobus sostitutivi....
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Biagio
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da Biagio »

L'Amico del Popolo dedica sempra spazio alle vicende della Grande Guerra sul Fronte Dolomitico. Nell'ultimo numero c'è un ampio servizio di Giovanni De Donà sull'utilizzo della ferrovia e sulla logistica bellica nella zona Cadore - Comelico.
La pagina si può tovare a questo link

http://www.amicodelpopolo.it/g10rn4l1/2 ... ge0032.pdf
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