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k b 3
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da k b 3 »

aln ha scritto:- grande esclusa la linea Conegliano - Ponte nelle Alpi - Belluno;
Se non sbaglio la tratta Conegliano-Vittorio è oggetto di un altro accordo, stavolta tra RFI e i due Comuni, collegato all'elettrificazione. I PL sopprimibili sono molti, ma praticamente tutti su strade locali, a volte di importanza risibile.
Enrico
Parafrasando Altan: salvo diversa indicazione, sono il mandante delle cazzate che scrivo.
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Stazione per l'Alpago
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da Stazione per l'Alpago »

infatti non è che tutti i varchi in corrispondenza dei passaggi a livello della Conegliano-Vittorio debbano essere per forza mantenuti utilizzabili. Qualcuno di essi può essere benissimo chiuso tout court o se proprio proprio si vuole, collegato mediante strada a 1 corsia e mezza a quello vicino. Non scombussolerà troppo il traffico veicolare del trevigiano.
In Italia ci sono due tipi di matti: quelli che si credono Napoleone e quelli che vogliono risanare le Ferrovie dello Stato (G. Andreotti)
marco1114
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da marco1114 »

Grande escluso direi anche il PL di Castelfranco in direzione Montebelluna!
Marco Tarroni
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aln
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da aln »

Oltrepassiamo le Scale di Primolano per quest'articolo molto telefonato... secondo il quale la ferrovia della Valsugana è già elettrificata dallo scorso 1° agosto.
L'Adige domenica 27 agosto 2017 ha scritto:Valsugana, treno e bici binomio vincente: è boom
Il vagone dedicato alle biciclette è colmo. Mentre, poco distante, alcuni ciclisti ammirano il paesaggio seduti sui loro sedili, di ritorno dalla pedalata quotidiana oppure pronti ad avventurarsi per la prima volta lungo la pista ciclabile. Questa è una giornata come tante su uno dei treni della linea della Valsugana, crocevia ferroviario tra Trentino e Veneto, nonché snodo importante che attrae ogni giorno centinaia di sportivi.
La presenza della ciclabile della Valsugana, infatti, con le relative diramazioni lungo la valle, rappresenta un fiore all'occhiello per il turismo ed il servizio di trasporto bici che offre la linea ferroviaria è perfettamente in grado di sostenere gli utenti anche in queste attività «green», riportandoli comodamente a casa dopo una lunga pedalata. Si stima infatti che a partire da gennaio sino ad oggi, ben 133.691 ciclisti siano transitati sulla ciclabile presso il comune di Calceranica, mentre i passaggi registrati a Levico Terme e Tezze solo nel medesimo periodo sono stati rispettivamente pari a 120.657 e 75.229. Numeri importanti, che richiedono una gestione del servizio su rotaia a loro dedicato sempre più capillare e cadenzato e che non sembrano avere risentito dell'interruzione di alcune tratte.
La linea della Valsugana, a seguito dei lavori di elettrificazione, ha infatti ripreso la sua completa attività a partire dal primo agosto, riscontrando fin da subito una notevole affluenza. Trasportare la propria biciletta sul treno è pratico e veloce. Nei mesi estivi chi volesse utilizzare il servizio di trasporto biciclette dovrà dapprima munirsi dell'ordinario titolo di viaggio per poi, una volta salito sul treno, raggiungere la zona dedicata al trasporto dei velocipedi, solitamente ubicata in coda, dove potrà depositare il proprio mezzo sugli appositi ganci. L'integrazione de il biglietto per le bici, questa è una delle particolarità da tenere a mente, potrà dunque essere acquistata solo a bordo, direttamente dal capotreno, al costo di 2 euro per spostamenti in Trentino e 3,50 euro oltre confine, con validità giornaliera [ndr: questa modalità del biglietto bici vale solo per la Trento - Primolano - Bassano].
Tra i passeggeri, già dalle prime ore del mattino il servizio risulta essere estremamente apprezzato, soprattutto da famiglie e sportivi. Ai numerosi utenti trentini, inoltre, vanno aggiunti i tanti turisti stranieri che hanno scelto la Valsugana come meta turistica, ma anche i vicini cittadini veneti che approfittano del treno per visitare il Trentino.
Sono tra questi Luciana Bastianello e Francesco Gallegato, in visita per la prima volta in Valsugana e residenti a Padova. «Volevamo percorrere questa bellissima ciclabile e abbiamo pensato di arrivare in treno fino a Caldonazzo, per poi riscendere in bici, - spiega Luciana - ci siamo trovati molto bene sul treno: è comodo, c'è moltissimo spazio per le biciclette rispetto agli altri treni ed il personale è gentile e cortese. Abbiamo fatto il biglietto bici a bordo ed è stato molto pratico, forse sarebbe interessante ampliare il servizio anche a tutto maggio e settembre ma ogni cosa funziona bene comunque. Abbiamo percorso anche la Dobbiaco-Lienz e ci è capitato spesso di non trovare posto sul treno o di vedere bici tra i sedili. Siamo molto colpiti dagli spazi dedicati al servizio».
È in gita con il figlio Carlo Andreaggi, partito da San Nazzario e di ritorno verso Caldonazzo dopo aver pedalato lungo le sponde del Brenta. «Usufruiamo spesso del servizio e di solito utilizziamo il treno per il rientro a casa. Ho fatto il nostro biglietto online e abbiamo pagato i 7 euro per le bici al capotreno, nulla da eccepire: la pulizia, gli orari, la comodità, tutto è andato bene».
Viaggia con la famiglia Lorenza Merzi: «Siamo stati ancora tutti insieme in bicicletta fino a Bassano, lungo la ciclabile, per poi ritornare in treno. Le fasce orarie sono comode, così come i posti dedicati alle biciclette. Il personale poi è molto gentile e disponibile».
Va riscontrato infatti che il personale è prodigo nell'offrire assistenza ai ciclisti, aiutandoli negli spostamenti e fornendo l'assistenza necessaria a chi non riesce a sollevare la bici o alle famiglie con molti bambini al seguito.
Un'altra estate sta dunque per volgere al termine ma, a partire dal mese di settembre, i ciclisti potranno comunque usufruire del servizio di trasporto bici sulla linea della Valsugana, che disporrà di sei posti per ogni corsa e dovrà essere prenotato entro le 16 del giorno precedente presso la segreteria di Trentino Trasporti al 0461.821000.
«Gli esiti dei lavori sono confortanti. Si è proceduto al rifacimento di tutto il binario, ossia della massicciata, delle travesine e del binario stesso, al quale è stato applicato un grado di durezza del metallo più elevato, così rendendolo meno soggetto a deformazione. Tutto ciò ha avuto un diretta incidenza sia sulla sicurezza sia sul comfort, nonché nell'abbassamento del livello di rumorosità, come hanno potuto appurare gli ospiti dei campeggi in questi ultimi giorni estivi». Questo il commento di Roberto Andreatta, Dirigente del Servizio Trasporti Pubblici della Provincia Autonoma di Trento, sui recenti lavori completati sulla linea ferroviaria della Valsugana, riaperta integralmente al traffico su rotaia già a parte dal primo agosto scorso.
Numerosi infatti i benefici dell'elettrificazione della linea, tra cui, in primis, una miglior integrazione della tratta della Valsugana con le altre corse trentine. «Il bacino ferroviario regionale -spiega Andreatta - prevede un cadenzamento comune con la provincia di Bolzano e può contare su un parco rotabile di circa 30 treni, che a breve saranno in esercizio anche sulla linea della Venosta, di cui si procederà ad elettrificazione nel prossimo futuro. I numeri registrano annualmente 8 milioni di treni/km, di cui ben 6 milioni con materiale elettrico su infrastruttura a scartamento ordinario elettrificata. In tale contesto, qualora la linea ferroviaria della Valsugana non fosse stata anch'essa elettrificata - chiosa il Dirigente - non avrebbe potuto beneficiare delle economie di scala (organizzative e dei materiali) di tutto il resto della rete. Ancora, senza i lavori non si sarebbero potuti predisporre modelli di esercizio integrati che vedano, per esempio, corse ferroviarie da Monaco a Innsbruck o Bolzano e Trento sino a Venezia, proprio via Valsugana».
Significativa anche la riduzione dei costi del gasolio conseguente all'elettrificazione. «Si stima - conclude Andreatta - che la spesa annua per il gasolio si aggiri su poco meno di 2 milioni di euro annui, quando invece la spesa annua per la trazione elettrica della Ferrovia Trento Malè (che effettua circa 1 mln di treni/km anno, a fronte di 1,2 milioni di treni km della Valsugana) si attesta su circa 500.000 Euro. L'elettrificazione della Valsugana avrà dunque, accanto agli evidenti benefici ambientali legati al venir meno della trazione diesel, anche rilevanti ricadute economiche, in termini di effettivo risparmio. Anche le emissioni di CO2 verranno completamente abbattute con l'elettrificazione della linea».
Il tutto andrà quindi a beneficio dei 5.598 passeggeri che, in media, ogni giorno viaggiano lungo la tratta Trento - Bassano del Grappa, per una base annua di 1.600.000 passeggeri l'anno.
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aln
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da aln »

Corriere delle Alpi, 17 dicembre 2017 ha scritto:Treni, odissea sulla linea per Padova
BELLUNO. «L’isolamento di Belluno non dipende solo dalla geografia ma anche dalla qualità del trasporto ferroviario». Inizia così la lettera inviata al Corriere delle Alpi dal direttore dell’Aci di Belluno, Gian Antonio Sinigaglia, che ogni giorno prende il treno da Castelfranco a Belluno. Il suo è un racconto di disagi e di ritardi, molto frequenti nonostante i dati che vengono diffusi da Trenitalia.
«Le inefficienze, una volta dei treni, un’altra volta della linea, sono ormai insopportabili» spiega Sinigaglia. Il suo racconto parte da giovedì 7 dicembre quando il treno delle 6.36 che parte da Castelfranco è stato cancellato. Per passare poi a venerdì 15 dicembre, quando lo stesso treno è arrivato in ritardo a Montebelluna e non ha consentito di prendere la coincidenza per Belluno. «Non tengo il diario delle cancellazioni, ritardi o criticità di varia natura ma vi assicuro che la sensazione generale è che il viaggiatore debba pagare il biglietto senza troppe pretese. La madre dei problemi è la scelta del cambio di Montebelluna sulla linea Padova - Belluno. Il treno che arriva da Belluno e va verso Treviso, a Montebelluna praticamente si svuota, quasi tutti i passeggeri scendono e salgono sul treno per Padova mentre quello da Belluno a Treviso prosegue quasi vuoto».
Per non parlare, continua il direttore dell’Aci, della situazione della stazione di Montebelluna, dove «gli indicatori degli orari sono lillipuzziani, il sovraffollamento degli incroci è biblico e i sottopassi sono stretti e anche allagati, se piove». Ma non finisce qui. Perchè se le cose erano andate male al mattino di venerdì sono andate peggio alla sera. Infatti il treno delle 18.34 partito da Belluno, arrivato a Quero aveva già un ritardo di 40 minuti, senza alcuna possibilità di prendere la coincidenza di Montebelluna. Passeggeri arrabbiati? È dire davvero poco.
Corriere delle Alpi, 27 dicembre 2017 ha scritto:Trenitalia replica: «Sulla tratta Belluno-Padova puntuale il 97% dei convogli»
BELLUNO. «Il disagio subito in due giorni ravvicinati ha fatto percepire una realtà negativa, che tale non è. Anzi, i miglioramenti sono evidentissimi. Possiamo rassicurare che si è trattato di episodi isolati che non si ripeteranno, fermo restando il fatto che in qualsiasi sistema di trasporto, non si potranno mai azzerare gli imprevisti».
Arriva da Trenitalia la risposta alla lettera, da noi riportata nei giorni scorsi, di Gian Antonio Sinigaglia, direttore dell’Aci di Belluno. Sinigaglia prende ogni giorno il treno da Castelfranco a Belluno e, con il suo intervento, ha voluto mettere in evidenza disagi e ritardi, riferendosi nello specifico alle giornate di giovedì 7 e venerdì 15 dicembre. La replica di Trenitalia contiene le scuse, ma anche alcune precisazioni. «Innanzitutto ci scusiamo con i clienti per i disservizi del 7 e 15 dicembre», scrive Ferrovie dello Stato. «Il 7 il treno 11116 in partenza da Padova alle 6.07 è stato cancellato da Castelfranco a Montebelluna per un guasto ai sistemi di sicurezza della linea ferroviaria. Per un motivo analogo lo stesso treno è giunto in ritardo a Montebelluna anche il 15 ed è quindi mancato il proseguimento immediato verso Belluno, così come il ritardo del treno in partenza da Belluno alle 18.34 non ha consentito il proseguimento in tempi brevi verso Padova. Questi inconvenienti non sono dovuti a inefficienze di Trenitalia, ma a guasti infrastrutturali che Rete ferroviaria italiana ha riparato».
Trenitalia ricorda poi che nei mesi di settembre, ottobre e novembre non è mai saltata la coincidenza per Belluno tra i treni in arrivo a Montebelluna alle 6.53 e alle 7.53 e i treni provenienti da Treviso e diretti nel capoluogo dolomitico. «Nello stesso periodo è mancato una sola volta nel mese di ottobre il proseguimento per Padova al treno in partenza da Belluno alle 18.34, anche qui per cause non imputabili a Trenitalia», proseguono dalla società. «In generale, le coincidenze a Montebelluna sia verso che Belluno che verso Padova, tra settembre e novembre, sono state rispettate nel 97% dei casi. In merito alla puntualità, nel 2015 - ultimo anno in cui non esisteva la rottura di carico a Montebelluna per Padova - si attestava tra il 60 e l’80%, mentre oggi il dato è ormai consolidato oltre il 91% con punte del 94%. Inoltre, contrariamente a quanto accadeva nel 2015, i guasti ai treni si sono sostanzialmente azzerati».
Trenitalia fa poi notare che non corrisponde alla realtà l’affermazione che i treni provenienti da Belluno si vuotano perché tutti si recherebbero a Padova. «Quasi il 50% dei passeggeri prosegue verso Treviso, con punte minime del 30% e massime del 60%», si legge ancora nella replica di Trenitalia.(m.r.)
Corriere delle Alpi, 28 dicembre 2017 ha scritto:Con l’inizio del nuovo anno i ticket costeranno il 2% in più
BELLUNO. Con il nuovo anno arriveranno i consueti aumenti delle corse dei treni del Veneto. Dal primo gennaio, i prezzi dei biglietti e degli abbonamenti di Trenitalia cresceranno del 2% (qualche centesimo in più per capirsi). Un incremento medio previsto dal contratto con la Regione.
«Si tratta di un aumento superiore al tasso di inflazione programmata ed è necessario per sostenere il costo dei nuovi treni», precisa il direttore di Trenitalia veneto, Tiziano Baggio che poi aggiunge: «La Regione ci tiene a mantenere contenuti i prezzi del trasporto pubblico, per incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici per gli spostamenti. In base agli scaglioni chilometrici, entro i 10 km in prima classe si pagheranno 2,80 euro, in seconda 1,85 euro, fino ad arrivare a 46,65 euro tra i 681-700 km in seconda classe (70 euro in prima).
Intanto, procede a ritmo sostenuto il progetto per l’elettrificazione da Castelfranco a Belluno e da Belluno a Conegliano. La progettazione è in stadio avanzato e probabilmente nel 2018 ci saranno delle novità importanti su questo fronte.
Sharklet
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da Sharklet »

Alcuni punti su cui voglio lanciare un sassolino nello stagno:
1) Se la rottura di carico era stata motivata con la necessità di usare i navettoni solo in pianura nell'attesa di nuovi treni, ora abbiamo un numero si swing sufficiente a ripristinare i servizi verso padova, se necessario anche in doppia negli orari di punta. Non sarebbe ora di ripristinare i servizi diretti? (O almeno aggiungerne rispetto a quelli che abbiamo ora)
2) Se l'acquisto di nuovi treni era stato subordinato alla firma del contratto del servizio da parte della Regione, perché ora devono pagarli gli utenti con l'aumento dei biglietti? Negli ultimi 3 anni il prezzo della belluno-padova è già salito del 6%.
3) Invece di aumentare sempre i biglietti non sarebbe ora di aumentre i controlli? 3 volte su 4 faccio Belluno-Padova senza essere controllato. E sì che da quando esiste la rottura di carico dovrei incontrare 2 controllori!
Questo è conseguenza del fatto che il corrispettivo pagato dalla Regione a Trenitalia tiene conto di "una stima del tasso di evasione e lo compensa". Quindi, invece che far pagare alla Regione il biglietto di chi viaggia gratis, sarebbe ora che questa parte venisse stralciata in modo che l'assenza di controlli possa ripercuotersi direttamente sulle casse di TI.
4) Parlando di elettrificazione, goffamente accennata al termine dell'articolo,è stato valutato qualche effettivo potenziamento infrastrutturale, interventi sul carico assiale della massiciata, interventi nelle stazioni? Come già più volte detto qui nel forum, l'elettrificazione senza investimenti paralleli nell'infrastruttura serve a poco.
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aln
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da aln »

1) Gli Swing non hanno rimpiazzato i navettoni ma una parte delle 668, in particolare quelle della serie 1200 che Trenitalia, se negli ultimi mesi non ci sono stati aggiornamenti normativi che potrebbero essermi sfuggiti di vista, da dopodomani 1° gennaio 2018 non potrà più utilizzare per treni ordinari. Qundi, a meno di non ripristinare qualche valido catorcio, soluzione quasi impraticabile e che potrebbe essere interessante solo da certi punti di vista prevalentemente legati alla nostalgia dei tempi passati, purtroppo non c'è un esubero di disponibilità di materiale rotabile TD che consenta quello che auspichi. Anzi, con la riapertura della Sacile - Maniago di fatto ci vengono a mancare due treni, e la cosa diventa evidente quando c'è qualche mezzo fermo un po' di più per manutenzioni programmate di una certa importanza o per interventi imprevisti su qualche guasto.
2) L'aumento imminente dei biglietti dovrebbe essere contemplato esplicitamente nello stesso Contratto di Servizio che era implicitamente legato all'acquisto di nuovi treni. Poi è risaputo che i proventi da biglietto coprono solo una parte minoritaria dei costi del servizio ferroviario: tutti i costi, non solo l'acquisto e l'ammortamento dei treni. Tra l'altro, l'attuale contratto fa conto dell'ammortamento dei mezzi? Stiamo parlando comunque di aumenti minimi, come dici 6% in 3 anni, aumenti antipatici ma minimi, che potrebbero far pensare rispetto ai costi dei biglietti in Austria Germania Svizzera oppure agli aumenti che nell'Italia di trent'anni fa - quando si dice che c'era la "vera ferrovia" - arrivavano ad essere anche del 15% nell'arco 6 mesi.
3) Concordo sul fatto che servirebbe un forte aumento dei controlli, ma attenzione: il motivo della scarsa controlleria in particolare su mezzi TD è legato soprattutto a ragioni estranee al Contratto di Servizo Trenitalia - Regione. Un motivo in più per elettrificare le linee.
4) Sulle elettrificazioni e dintorni... lavori in corso.
Allanon
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da Allanon »

aln ha scritto:il motivo della scarsa controlleria in particolare su mezzi TD è legato soprattutto a ragioni estranee al Contratto di Servizo Trenitalia - Regione
Immagino si intenda sui treni TD effettuati con materiale ordinario, giusto? Fatico a intravvedere un motivo che renda valida l'affermazione per le automotrici, escludendo forse la scomodità di presenziare alcune n-uple di 668. ( :?: )
fogliadibalestra
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da fogliadibalestra »

aln ha scritto:4) Sulle elettrificazioni e dintorni... lavori in corso.
Ciao a tutti,

sono iniziati i lavori tra Conegliano e Vittorio Veneto?
In occasione delle feste natalizie ho avuto l`opportunita` di passare per Montebelluna e Castelfranco ma non c`e` ancora traccia di alcun cantiere di elettrificazione.
In un quotidiano locale ho letto che l´inizio dei lavori di elettrificazione (la linea non e` specificata) avranno inizio nella seconda meta`del 2018...
I lavori in corso secondo l`amico "aln" a questo punto immagino si riferiscano all`elettrificazione della tratta Bassano-Cittadella.

Buon anno 2018

Max
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aln
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da aln »

Elettrificazioni. Sì, lavori fisicamente in corso per il momento solo tra Bassano e Cittadella.
Controlleria. E' proprio sul materiale TD leggero, anche sulle automotrici singole, che i controlli scarseggiano.
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da Allanon »

aln ha scritto:Controlleria. E' proprio sul materiale TD leggero, anche sulle automotrici singole, che i controlli scarseggiano.
Grazie, ma purtroppo non riesco ancora a capire. Non metto assolutamente in discussione la tua affermazione, sono solo curioso di comprenderne la ratio. :)
Hai scritto che
il motivo della scarsa controlleria in particolare su mezzi TD è legato soprattutto a ragioni estranee al Contratto di Servizo Trenitalia - Regione
Questo mi fa supporre tu conosca tale motivo, e la mia domanda implicitamente verteva su quale fosse la ragione per cui c'è scarsa controlleria sui mezzi TD, dato che
- sono portato a escludere differenze legate alla fonte energetica utilizzata per generare il moto...
- restano le differenze legate alla tipologia dei materiali; allora ho immaginato che quelli sui quali è più difficile esercitare attività di controlleria siano quelli composti da più carrozze non intercomunicanti, oppure quelli in cui il capotreno si trova isolato dal personale di condotta, tipo navettone. Ma anche qui non trovo motivazione che davvero regga, e forse il caso peggiore sarebbe una doppia (etc.) di DMU, che non sarebbe differente da una doppia di EMU.
Inoltre, dato che a questo esplicitamente colleghi l'opportunità di elettrificare le linee (cosa sulla quale sarei in ogni caso d'accordo), immagino il motivo sia consistente e non una semplice contingenza.
Quindi proprio non ci arrivo, e ciò stuzzica un sacco la mia curiosità! :)
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da aln »

allanon ha scritto:...e forse il caso peggiore sarebbe...
...sarebbe un treno fatto con Minuetto TD e un altro con Minuetto TE.

L'insindacabile spinosa "ragione" per cui non c'è abbastanza controlleria sul materiale Diesel non ordinario sarebbe unicamente di natura sindacale e si può ricondurre alla questione due agenti / agente unico / agente solo che per i rotabili in oggetto non è stata portata a termine nonostante l'avvenuta introduzione del sistema di sicurezza a supporto della condotta.
Ma non confondiamo un effetto per una causa: non elettrificheranno le linee solo per poter far fare controlleria.
Allanon
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da Allanon »

Ora mi è chiaro, ti ringrazio molto. :)
Sì, chiaramente ero convinto anch'io che una decisione importante quale l'elettrificazione non verrebbe presa per motivi burocratico/sindacali.
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da aln »

Regione del Veneto ha scritto:VENETO, PRIMA REGIONE IN ITALIA, FIRMA CONTRATTO DI SERVIZIO PER TRASPORTO FERROVIARIO CON TRENITALIA FINO AL 2032: TUTTI TRENI NUOVI E FLOTTA PIÙ MODERNA D’EUROPA
Comunicato stampa N° 36 del 11/01/2018
(AVN) Venezia, 11 gennaio 2018
“Quella di oggi è una giornata storica: il Veneto è la prima Regione d’Italia a firmare il nuovo contratto di servizio con Trenitalia, un accordo del valore di 4,4 miliardi complessivi, dei quali uno di soli investimenti che consentiranno il totale rinnovo della flotta dei treni circolanti nel nostro territorio”.
Lo ha detto il Governatore del Veneto stamane a Palazzo Balbi a Venezia, dove ha sottoscritto con l’Amministratore Delegato di Trenitalia, presenti il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e l’Amministratore Delegato delle Ferrovie dello Stato Italiane, il nuovo contratto di servizio per il trasporto pubblico ferroviario nella regione per il periodo 2018-2032.
“Nel rispetto dei regolamenti comunitari – ha spiegato il Governatore – abbiamo proceduto a un affidamento diretto per 10 anni più 5 a Trenitalia, ottenendo, grazie a una seria e ponderata negoziazione con la stessa società, l’acquisizione dei servizi previsti alle migliori condizioni di mercato. Dico che stiamo vivendo una fase storica perché, dopo essere riusciti a migliorare gradualmente negli anni scorsi il servizio su ferro nella nostra regione, chiedendo a Trenitalia di fare un salto di qualità, ora abbiamo davanti a noi una programmazione concreta che porterà il Veneto a disporre di un sistema ferroviario tra i più efficienti e moderni d’Europa. Essendo Regione che ha firmato per prima, saremo anche i primi a ricevere i nuovi convogli, 78 in totale previsti dal contratto di servizio, 47 Rock e 31 Pop, treni confortevoli, più veloci, capaci di trasportare numerosi passeggeri, attrezzati per accogliere anche le biciclette, dotati di sistema di videosorveglianza e Wi-Fi”.
“È un contratto – ha confermato l’assessore regionale alle infrastrutture e trasporti – che si inserisce nell’accordo quadro che abbiamo con Rete Ferroviaria Italiana per migliorare nel suo complesso l’offerta del servizio, in termini anche infrastrutturali, al fine di renderlo sempre più competitivo rispetto all’uso del proprio mezzo: questa è la grande sfida alla quale siamo attesi tutti noi, in primis le amministrazioni e società pubbliche”.
Il Governatore, inoltre, si è detto convinto della necessità che gli abbonamenti debbano essere differenziati in base alle fasce di reddito: “agli studenti e ai lavoratori meno abbienti – ha sottolineato – deve essere garantita la possibilità di fruire di servizi indispensabili, come il trasporto, contribuendo secondo le proprie possibilità economiche”.
Il Ministro si è complimentato con la Regione del Veneto per aver dimostrato, anche in questa occasione, capacità programmatoria ed efficacia nella propria azione amministrativa: “Ci accomuna – ha detto rivolgendosi al Governatore e all’assessore – l’impegno nel cercare di capire le difficoltà della gente comune, ma soprattutto la passione per far vivere meglio le persone nella loro esistenza quotidiana, di cui i trasporti e la mobilità sono una componente importante”.
L’esponente di Governo ha poi ricordato gli 8 miliardi di finanziamento, 4 a Trenitalia e 4 RFI, stanziati dal Ministero e ha evidenziato che gli investimenti attivano un’importante filiera industriale e assicurano un aumento di lavoro e occupazione.
L’Amministratore Delegato di Trenitalia ha spiegato che con questo accordo è previsto lo sviluppo di servizi anche nelle aree in cui il treno è meno utilizzato, “puntiamo ad aumentare i passeggeri – ha detto – e a convincere un numero sempre maggiore di pendolari a lasciare la propria auto e a utilizzare il servizio pubblico”.
“I cittadini veneti devono sapere che la Regione ha fatto per loro un lavoro eccezionale – ha affermato l’Amministratore Delegato delle Ferrovie dello Stato –, dimostrando capacità programmatoria e lungimiranza: nei 15 anni di contratto di servizio c’è la garanzia dell’ammortamento degli investimenti ma soprattutto c’è la garanzia di poter disporre a regime di 110 nuovi treni che sostituiranno con maggior efficacia e funzionalità i 130 oggi in esercizio, disponendo di una flotta che non avrà uguali nemmeno nei Länder più evoluti della Germania”.
Noto che, forse per la prima volta, si parla di ammortamento dei mezzi. E poi di abbonamenti ridotti in base al reddito: bisognerebbe saperne di più, ma messa così nel contesto tariffario attuale non mi piace.
Qualche dettaglio in più arriva inaspettato in un articolo di polemica politica che riporto tralasciandola.
Il Gazzettino, sabato 13 gennaio 2018 ha scritto:[...] Con il nuovo contratto di servizio con Trenitalia, un accordo del valore di 4,4 miliardi complessivi, dei quali uno di soli investimenti che consentiranno il totale rinnovo della flotta dei treni circolanti nel nostro territorio, viene attivata un'importante filiera industriale e assicurato un aumento di lavoro e occupazione. L'obiettivo è quello di incentivare il trasporto pubblico ferroviario, come già avviene nel resto di Europa, soprattutto grazie a un ulteriore miglioramento della qualità erogata e regolarità del servizio, nonché della sicurezza. L'affidamento diretto ai sensi del Regolamento CE 1370/07 durerà 15 anni, dal 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2032, con corrispettivi medi di periodo pari a 148,5 milioni di euro l'anno.
I PARTICOLARI
Ma è nei particolari che si coglie la dimensione dell'accordo: il completo rinnovamento del servizio prevede una crescita dei ricavi da traffico media annua del 3,5%,
per effetto degli incrementi tariffari (medio 2,1%),
del recupero dell'evasione (medio 0,4%)
e dell'incremento dei viaggiatori (medio 1%).
Viene confermata l'attuale produzione pari a 14,6 milioni di treni/km fino al 2020;
a partire dal 2021 è previsto un aumento della produzione pari al 3%, per complessivi 15 milioni di treni/km, in concomitanza con l'arrivo dei nuovi treni e l'elettrificazione del bacino Bellunese e della Bassano - Camposampiero nonché al potenziamento tecnologico della tratta tra Venezia Mestre e Venezia Santa Lucia.
Gli investimenti a carico di Trenitalia saranno per 1.005 milioni di euro: 619,1 milioni andranno per l'acquisto di nuovi treni che, insieme ai 42,6 a carico della Regione, consentono di acquistare 78 nuovi elettrotreni; 60,3 milioni saranno stanziati per l'ammodernamento del reticolo manutentivo; 59 milioni saranno utilizzati per il revamping e restyling della flotta esistente; 267 milioni per sviluppi informatici, nuove tecnologie e manutenzione ciclica dei treni. In questo modo l'età media della flotta in uso passerà dagli attuali 16,3 anni ai circa 6,2 nel 2021. [...]
Daniela Ghio
Sharklet
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Iscritto il: mer gen 06, 2016 20:38

Re: Rassegna Stampa

Messaggio da Sharklet »

Noto adesso un particolare. Secondo il gazzettino qui citato il corrispettivo per i treni effettuati è di 148,5 milioni €/anno.
Secondo il mattino di padova il contratto 2015-2023 valeva "1,279 miliardi di cui 170 milioni per i nuovi treni". Sarebbero 122 milioni annui per i treni effettuati. Se i treni/km sono invariati, la differenza dove va?

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PS: siamo ormai certi che la rottura di carico abbia comportato un grande aumento della puntualità. Ma i passeggeri? Secondo i dati di Trenitalia, sono calati in media del 10-20%, e in estate del 30%. https://www.regione.veneto.it/c/documen ... upId=10781
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