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aln
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Ci sono anche gli invii a vuoto dei cosiddetti ETR500 per il Napoli-Udine e che vengono ricoverati nottetempo in quel di Mestre...
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Biagio
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Messaggio da Biagio »

Vuoi dire che gli ETR si fanno un Ud Mestre UD a vuoto per pernottare nel confortevole deposito di Mestre :?: :!:
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Saif
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Biagio ha scritto:Vuoi dire che gli ETR si fanno un Ud Mestre UD a vuoto per pernottare nel confortevole deposito di Mestre :?: :!:
Proprio così. Ci sono rimasto male anche io quando l'ho saputo..
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MattiaC
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Messaggio da MattiaC »

PONTE DELLA FERROVIA
Cane travolto dal treno
I Vigili del fuoco recuperano la carcassa

È stato travolto dal treno mentre gironzolava sul ponte della Ferrovia, quello sotto al ponte degli Alpini. Brutta fine l'altra sera per un cane finito sotto uno dei vagoni che transitano sulla linea bellunese. Della presenza della carcassa si è accorto un cittadino che ieri mattina, intorno alle 10, ha telefonato ai Vigili del fuoco sollecitando un intervento per il recupero del povero animale. I pompieri hanno recuperato il corpo del cane, un animale di taglia media del peso di circa 35-40 chili. Quindi, per l'indisponibilità temporanea del veterinario della Ulss hanno trattenuto i resti della bestia in caserma, per consegnarla al canile non appena c'è stata la possibilità. Ora spetta al veterinario riconoscere l'animale, la cui testa è stata completamente sfracellata dall'impatto con il treno, ed avvisare gli eventuali proprietari.
Mattia Centeleghe
L’anonimato è furfanteria letteraria, contro cui si deve subito gridare: “Se tu, furfante, non vuoi professarti autore di quel che dici contro altre persone, tieni chiuso il becco di calunniatore!”
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aln
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I miei concittadini, dopo aver contribuito all'eliminazione degli ALn 501/502 dalla nostra linea, non ancora contenti della tripla di ALn 668.31xx, fanno scrivere sul Gazzettino di oggi mercoledì 3 gennaio 2007...

Raccolte già 200 firme, ma la sottoscrizione punta a 300, tra gli utenti dell’affollatissimo treno Minuetto
Riesplode la polemica dei pendolari
Lavoratori e studenti chiedono migliori coincidenze al mattino e il potenziamento dei convogli

Vittorio Veneto. Quasi 200 firme già raccolte (ma l'obiettivo è arrivare a 300) per chiedere a Trenitalia migliori collegamenti mattutini tra Vittorio Veneto e Treviso. Si muove su più fronti la protesta dei pendolari vittoriesi, scontenti dell'attuale orario ferroviario sulla tratta per Conegliano e decisi a interpellare non solo la direzione regionale di Trenitalia ma anche, se necessario, Provincia e Regione pur di avere risposte al loro disagio. "Le nostre richieste riguardano principalmente due punti - spiega la giovane vittoriese Ludovica De Nardi, che con Paolo Brusadin e Antonio Mautone (giovani anch'essi) ha coordinato la raccolta delle firme - il primo è il ritorno dei convogli a cinque carrozze per l'effettuazione del treno Belluno/Venezia che parte da Vittorio alle 8.19. Da settembre, questo frequentatissimo convoglio viene effettuato o con il nuovo treno "Minuetto", del tutto inadeguato a svolgere tale servizio, o con convogli composti da due o tre vecchie "littorine". Il risultato è che ogni giorno decine e decine di lavoratori, studenti, anziani, turisti e utenti occasionali della ferrovia sono costretti a viaggiare in piedi già da Vittorio Veneto, con rischi anche per la sicurezza nei giorni di maggiore affluenza". Con l'orario entrato in vigore il 10 dicembre tale treno viene spesso effettuato con le littorine, che garantiscono più posti a sedere del Minuetto. "Ma questo non ci basta, noi desideriamo che torni il convoglio da 5 carrozze con locomotore. Da quando alle 8.19 sono comparsi Minuetto e littorine, vari vittoriesi raggiungono Conegliano con l'auto e da lì proseguono il viaggio in treno, alla faccia delle campagne antinquinamento".
C'è poi un altro problema che assilla i pendolari vittoriesi del mattino, soprattutto quelli che per lavoro devono raggiungere Treviso non oltre le 8.30: "Chi deve rispettare questo orario partendo da Vittorio Veneto non ha altra scelta che quella di prendere il diretto delle 6.44 - spiegano Ludovica e Paolo - da alcuni anni, infatti, non è più garantita a Conegliano la coincidenza per Treviso Centrale che consente di raggiungere il capoluogo entro le otto e mezza. Chiediamo una modifica dell'orario in modo che da Vittorio Veneto parta un treno o un bus che consenta ai vittoriesi di usufruire del regionale delle 7.56 da Conegliano per Venezia".
I giovani pendolari vogliono coinvolgere anche il consiglio comunale vittoriese, attraverso un'interpellanza al sindaco che sarà presentata dal consigliere dell'UdC Fabio Garoffolo. "Ma mi auguro che tutte le forze politiche si interessino al problema, che è trasversale. Siamo comunque pronti a interessare anche Provincia e Regione" assicura De Nardi. Luca Anzanello
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Il Gazzettino di belluno di sabato 6 gennaio 2007

In un mese di servizio sui treni ...
In un mese di servizio sui treni del Bellunese sono diminuiti radicalmente i "portoghesi", cioè i viaggiatori senza regolare biglietto.Meno portoghesi, ma anche treni più sicuri per le centinaia di pendolari della provincia grazie al "servizio scorta" della Polizia Ferroviaria di Belluno che proprio in questi giorni sta sperimentando la nuova dotazione tecnico-informatica.Gli agenti a bordo dei treni, infatti, viaggiano dotati di computer palmare che li mantiene in stretto collegamento con la centrale operativa del capoluogo.Così, se durante il servizio, bisogna fare qualche accertamento sull'identità dei viaggiatori, basta inserire i dati e la risposta è immediata, così come l'eventuale fermo o la sanzione.
Il "servizio scorta", come viene definito in gergo, è per lo più un'iniziativa di prevenzione della Polfer e viene svolto lungo l'intera tratta bellunese, da Alano a Longarone.Gli agenti salgono in un treno, scendono in una stazione e salgono in un altro treno. Ogni giorno quattro o cinque linee diverse. I poliziotti controllano che non viaggino pregiudicati, che non ci siano 'portoghesi', che non vengano insudiciate le carrozze e che la gente abbia rispetto del mezzo in cui si trova. Ad esempio non metta i piedi e quindi le scarpe sporche sui sedili o insozzi il vagoneper maleducazione.
Considerato il successo del servizio fatto di giorno, molto apprezzato dai viaggiatori abituali che si sentono molto più al sicuro in questo modo, la Polfer sta valutando seriamente anche la possibilità di riproporlo nelle ore notturne, sempre pensando alla tutela dei viaggiatori. A.V.
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Gazzettino di Belluno, mercoledì 10 gennaio 2007: un articolo col titolo per me poco comprensibile...

IN UN PANNELLO ESPOSTO ALLA VECCHIA STAZIONE DI SAN VITO
"Dipinta" la storia della ferrovia

San Vito (n.m.) E' esposto a disposizione del pubblico di passaggio presso la vecchia stazione di San Vito, un pannello con il profilo dell'orizzonte visto da quel sito, che ha lo scopo di illustrare brevemente la storia della ferrovia delle Dolomiti.
Un'iniziativa decisamete originale e decisamente utile, che ha riscosso vivo apprezzamento. Il disegno è stato creato espressamente per lo scopo, dal noto pittore cadorino Vico Calabrò che ne ha fatto dono al Comune. Sono stati aggiunti i nomi e le quote dei rilievi principali assieme alle indicazioni dei luoghi dove sorge e tramonta il sole nei giorni dei solstizi e degli equinozi. Per una maggiore comprensione del moto apparente del sole sopra l'orizzonte durante l'anno, sono a disposizione del visitatore alcune note di carattere geografico ed astronomico.
Questa opera, destinata ad informare turisti e studenti interessati ai fenomeni celesti, è nata da un'idea del professor Gianni Belli.
Un'iniziativa congiunta del Comune, Regole e del Museo delle Tradizioni Popolari di San Vito che è stata sviluppata nell'ambito di quella più generale conosciuta come "Coltivazioni di un tempo", anch'essa sostenuta dagli stessi Enti.
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Dal gazzettino di Belluno di venerdì 12 gennaio 2007

Belluno. Scendere dalle auto e salire sul treno aiuterebbe la mobilità, la salute e l'ambiente. A una metropolitana di superficie che sfrutti di più la linea ferroviaria che attraversa la Val Belluna pensa l'amministrazione comunale, che mercoledì la proporrà ai Comuni interessati. Ormai il traffico di attraversamento della città è rappresentato dal 60 per cento dei veicoli e la qualità dell'aria, sebbene nel capoluogo non sia male, rischia un progressivo degrado. Nella speranza di alleggerirne la morsa, si sta pensando a rapide navette ogni quarto d'ora tra Feltre e Longarone e Farra d'Alpago. I Comuni, come avviene in Alto Adige, potrebbero dare vita a una società o ricorrere a una convenzione con le Ferrovie dello Stato.
L'idea della giunta è quella di utilizzare meglio i binari sottoutilizzati, realizzando lungo la linea una serie di piazzole - una mezza dozzina solo fra Belluno e Ponte nelle Alpi - per consentire ai passeggeri di salire e scendere nel luogo più prossimo alla destinazione. L'ipotesi sarebbe percorribile se si arrivasse a una soluzione gestionale e se le stesse aziende coinvolgessero i dipendenti nell'utilizzo della navetta. Solo di fronte a una domanda consistente l'offerta si reggerebbe.
Olivo a pagina II

E' sotto gli occhi di tutti che il traffico a Belluno sta aumentando. Negli ultimi anni le auto sembrano moltiplicarsi con tutti i problemi d'inquinamento che ne conseguono. Ora la giunta sta pensando di correre ai ripari intervenendo strutturalmente sulla mobilità. Mercoledì il vice sindaco Franco Gidoni con gli assessori all'urbanistica Gianni Serragiotto e il collega alla viabilità-mobilità Paolo Gamba proporranno ai Comuni della Val Belluna una metropolitana di superficie che trasferisca su rotaia una parte importante dell'utenza stradale. Senza attendere le calende greche dalla Regione Veneto e da Ferrovie dello Stato, perché da molto tempo si parla del circuito Belluno-Vittorio Veneto-Montebelluna-Feltre-Belluno senza tuttavia che rientri nelle priorità del Veneto.
Partendo dalla considerazione che sei veicoli su dieci non si fermano in città ma sono di passaggio, secondo i dati offerti dal Piano urbano del traffico aggiornato in funzione dell'emergenza che si verrà a creare in primavera con l'inizio dei lavori sul ponte degli alpini, l'amministrazione si chiede se non sia possibile utilizzare di più i binari esistenti. I bellunesi, per ragioni che dipendono dal territorio, sono abituati all'auto, ma oggettivamente oggi chi volesse lasciarla in garage per salire sul treno non sarebbe molto incoraggiato a farlo: orari e frequenze non danno grandi possibilità, specie ai pendolari.
«La nostra idea - spiega Serragiotto - è quella di dirottare sulla ferrovia esistente una buona parte del traffico legato soprattutto al lavoro. Mettendo in esercizio alcune veloci navetta cadenzate ogni quarto d'ora nei momenti di punta e lungo gli assi più affollati e ricavando nei punti strategici della linea una serie di piazzole dotate di biglietteria, si riuscirebbe a creare un'alternativa al trasporto privato, non quello pubblico, su gomma».
Per ora c'è solo una planimetria con dei segni da distendere sul tavolo della discussione e della condivisione. Ma, i sindaci fossero d'accordo, potrebbe diventare un progetto. I Comuni interessati sono quelli di Feltre, Santa Giustina, Sedico, Ponte nelle Alpi, Longarone e Farra d'Alpago. E' lungo questo asse, con svincolo a Ponte nelle Alpi sulle tratte Padova-Calalzo e Vittorio Veneto-Ponte nelle Alpi, che si muovono parecchi pendolari diretti al lavoro. Le navette li raccoglierebbero fermandosi a ogni piazzola almeno ogni 15 minuti durante tutta la giornata fra Belluno e Ponte nelle Alpi e in concomitanza con il cambio dei turni nel resto della tratta. Le piazzole necessarie sarebbero venti o trenta, almeno una mezza dozzina fra Belluno e Ponte nelle Alpi.
Serragiotto sottolinea, peraltro, come l'iniziativa avrebbe successo solo se dalla potenziale utenza venisse una sorta di interesse-impegno a servirsi del treno. «Chiederemo ai dipendenti, attraverso le aziende, quanto meno una manifestazione d'interesse, in modo tale calibrare gli sforzi».
Quanto al punto dolente di qualsiasi progetto del genere, vale a dire i finanziamenti, il Comune rimanda a esperienze consolidate in Alto Adige. Nel caso di Merano e della Val Venosta citato da Serragiotto, «i Comuni hanno dato vita a una società la cui gestione risulta in attivo». L'alternativa sarebbe quella di una convenzione direttamente con le Ferrovie dello Stato. Naturalmente la normale offerta di treni non sarebbe messa in discussione. Flavio Olivo
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Non ho capito quella delle piazzole...cioè..12 fermate in linea tra Belluno e Ponte..12 fermate in 12 km????...:lol:...posso nn commentare..
Mattia Centeleghe
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Gazzettino di Belluno ha scritto: Le navette li raccoglierebbero fermandosi a ogni piazzola almeno ogni 15 minuti durante tutta la giornata fra Belluno e Ponte nelle Alpi e in concomitanza con il cambio dei turni [lavorativi] nel resto della tratta [che attraversa i comuni interessati]. Le piazzole necessarie sarebbero venti o trenta, almeno una mezza dozzina fra Belluno e Ponte nelle Alpi.

...per non dire che con una tale frequenza la Belluno - Ponte dovrebbe essere necessariamente raddoppiata perchè possa continuare il servizio "tradizionale" sulle "lunghe" distanze!
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..sarebbe già "grassa" la navetta Longarone feltre cadenzata...poi le 12 fermate tra bl e pna..beh..ridicole.. :lol: :lol: al massimo posso capire l'alpago..navetta s.croce ponte...
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Messaggio da Biagio »

Nelle città la linea con piazzole si chiama metropolitana
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infatti..parlano di metropolitana di superficie..ma nn ha senso!!!..e poi..diesel con fermate ogni km????..ma nn fa a tempo di spuntare che è già fermo!!..eddai...il cadenzamento d'accordo..le 30 fermate..no!!
Mattia Centeleghe
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Messaggio da aln »

Ma "basta" raddoppiare la tratta Belluno - Ponte,
"basta" ripristinare tutti i binari di incrocio che avevamo nelle stazioni,
"basta" rifare tutti posti di movimento che pure avevamo,
"basta" elettrificare il tutto,
et voilà: il servizio metropolitano è fatto!!!

Più seriamente. Questa ipotesi di incremento del servizio su rotaia richiederebbe necessariamente un potenziamento dell'infrastruttura. Ciò stride con l'attuale modo di gestire l'infrastruttura ferroviaria col progetto ufficialmente denominato Ring size. Una involontaria ma emblematica storpiatura di Right size, quasi si volesse ridurre la ferrovia, quella vera, a un semplice anello, un ovale da fermodellista insomma... Così, quando sento dire o leggo:
...perché da molto tempo si parla del circuito Belluno-Vittorio Veneto-Montebelluna-Feltre-Belluno senza tuttavia che rientri nelle priorità del Veneto
mi preoccupo un poco, vuoi per lo "anello mancato" che è tronco a Calalzo, vuoi perchè ci si ostina a mandare mezzi Diesel su tratte elettrificate, eccetera eccetera.
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Gazzettino di Belluno di domenica 14 gennaio 2007

Sono gli edifici di Vallesina e Suppiane acquistati dal Comune negli anni Sessanta assieme ai relativi terreni ed ora in stato di abbandono e grave degrado
Il Comune mette in vendita due ex caselli ferroviari
Per una delle due strutture, ormai pericolante, si prevede l’abbattimento e la ricostruzione con nuova destinazione d’uso

Valle. L'amministrazione comunale intendere mettere in vendita due ex caselli ferroviari, quelli delle stazioni di Vallesina e di Suppiane. Si tratta di due edifici acquistati assieme al sedime ferroviario alla fine degli anni '60, in disuso da tempo, in stato di abbandono, il primo dei quali, visibile dalla statale, è in posizione alquanto precaria e pericolante. Ma al di là della valutazione oggettiva, si tratta pur sempre di due punti fermi del patrimonio comunale, attorno ai quali si sta sviluppando un grande interesse. «Già nel 2004, il consiglio comunale aveva adottato una variante al Piano regolatore, per permetterne il recupero», ricorda il sindaco Matteo Toscani.
«L'ufficio Tecnico Comunale sta stimando proprio in questi giorni il valore del casello più a rischio, quello della stazione di Vallesina, passo necessario per andare al Bando. Visto lo stato in cui si trova l' immobile, sarà necessario demolirlo, per poi ricostruirlo ex novo. Intendiamo dargli una destinazione d'uso in grado di soddisfare le esigenze soprattutto di coloro che transistano sulla ciclabile. La zona è assai interessante. Molti sono i vantaggi. C' è la possibilità di realizzare anche un parcheggio, per cui pensiamo ad una struttura di servizi o adibita alla ristorazione, ma anche in grado di ospitare spettacoli, musica. E' abbastanza distante dal paese e quindi in grado di gestire attività anche rumorose. Abbiamo previsto anche un aumento di volume».
Un'offerta dai contorni piuttosto insoliti attorno alla quale si sta sviluppando un grande interesse da parte degli abitanti del paese. Analoga attenzione viene riservata all'altra proposta. Il Comune infatti intende porre in vendita anche la stazioncina di Suppiane nell'abitato di Venas, che, contrariamente alla prima, sarà destinata ad un utilizzo residenziale. Una possibilità per chi vuol mettere su casa. Ma al di là dell' interesse per quello che si prospetta essere un buon affare per entrambi i contraenti, le notizie che escono dal Municipio, vanno a confortare anche coloro che transitano quotidianamente sulla statale 51 di Alemagna e che avevano sollevato il timore per quel manufatto pericolante sopra le loro teste. Nives Milani
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