Corriere delle Alpi, 8 luglio 2016 ha scritto:IL CASO
Degrado e vandali, stazione di Feltre piantonata
Altri danni ai bagni, due donne intimidite perché non danno denaro:
Rfi piazza un suo addetto fisso sulla banchina
FELTRE. «La misura è colma», «ora basta». Le opposizioni in consiglio comunale fanno proprie le lamentele di chi frequenta la stazione ferroviaria e riempiono il tavolo del sindaco, Paolo Perenzin, di domande di attualità legate al progressivo degrado nella zona a causa del comportamento di pochi che mettono a repentaglio la sicurezza di molti. Tutti, con parole diverse e allo stesso tempo simili, chiedono che la soluzione venga risolta una volta per tutte. Gli ultimi episodi riportati dal nostro giornale risalgono alla scorsa settimana, ma è difficile che passi giorno senza che ci sia uno screzio, o peggio, che coinvolge passeggeri in attesa di salire o appena scesi dai treni che fermano a Feltre. Utenti che ormai ne hanno le tasche piene.
Una situazione tanto grave che Rfi - l'azienda che gestisce la rete ferroviaria e che è proprietaria della stazione e delle sue pertinenze - ha deciso da qualche giorno di fare piantonare la banchina da un proprio addetto che garantisce così un minimo di tranquillità a turisti e pendolari che la stazione la usano per i loro spostamenti e non come bivacco dove trascorrere le giornate tra i fumi dell'alcol. Un gesto che una volta di più dimostra l'attenzione che Rfi sta dimostrando per la stazione di Feltre, oggetto di recenti e imponenti manutenzioni e migliorie. Un messaggio di efficienza che però cozza con il clima di degrado creato dal gruppetto di sbandati.
In questo modo queste persone vengono tenute lontano dalla banchina dove, dopo la chiusura dei bagni, non disdegna di venire a fare pipì dove i passeggeri sono in attesa dei convogli come dimostrano le chiazze di urina non ancora del tutto assorbite. D'altra parte i bagni sono stati nuovamente forzati nella notte tra domenica e lunedì. La porta dei servizi igienici per uomini, che pure era stata chiusa dopo che i locali erano stati devastati dai soliti noti, è stata divelta. All'interno c'era di tutto e la donna delle pulizie è “coraggiosamente” entrata per ripulire quello schifo. Dopo questo ennesimo episodio di vandalismo, Rfi ha deciso non solo di commissionare la realizzazione di grate metalliche che avranno il compito di proteggere i bagni pubblici una volta che saranno riparati e ripristinati, ma di apporre quanto prima dei pannelli per sigillare gli stessi così da evitare nuove intrusioni. Insomma, l'azienda che fa capo a Trenitalia ce la sta mettendo tutta.
L'addetto di Rfi limita al minimo le intrusioni degli sbandati, che ora occupano quasi stabilmente le panchine all'esterno della stazione. D'altra parte pochi giorni fa, al mattino, c'è stato l'ennesimo parapiglia che ha coinvolto due del gruppo e un paio di signore, tampinate con la richiesta di denaro. Ebbene, una delle due donne ha dato qualche soldo a uno dei due e a quel punto si è acceso un diverbio su chi dovesse tenere quei soldi. Diverbio che poi ha coinvolto anche le due passeggere in attesa, insultate perché non avevano dato i soldi a entrambi. Al mattino e al pomeriggio c'è sempre il passaggio della polizia ferroviaria, che sembra avere preso a cuore la situazione e che sta indagando sui due episodi - una scazzottata
che ha coinvolto un ragazzo di colore e il fuoco acceso sotto una panchina per fare andare via una donna che si era seduta - denunciati la scorsa settimana. Evidentemente non basta e le opposizioni chiedono che la questione sia affrontata anche dal punto di vista politico.(r.c.)
Feltre, stazione di Feltre: negli ultimi giorni è salita ai (dis)onori delle cronache per i danneggiamenti dei bagni, chiusi e presto riaperti in un clima di afosa indifferenza che può far credere che forse non importi nulla di avere i servizi igienici a disposizione. Salvo poi lamentarsene quando si consuma la loro definitiva chiusura, cosa avvenuta in altre località.
Così la memoria corre come un Balen(o) ai tanti sindaci del feltrino e del Primiero, qualcuno anche dal Cadore, che lo scorso autunno si sono vigorosamente mobilitati e baldanzosi sono calati proprio in stazione a Feltre per difendere l'indifendibile situazione di un orario ferroviario che non stava più in piedi. Troppo il clamore allora, troppo il silenzio oggi.
C'è una definizione di
politica data da non ricordo chi e non ricordo se con ironia o senza:
l'arte di occuparsi dei problemi degli altri senza risolverli. E' una definizione alla quale non credo e non voglio credere, perché di
politica e di
politica dei trasporti mi occupo con un certo impegno e convinzione, ma quanto sta accadendo a Feltre è un altro episodio che mi spinge a pensare che qualcuno si sia chiesto cosa sono la ferrovia, le stazioni e i treni. La risposta che quel qualcuno si è data? Evidentemente sono un problema degli altri! Purtroppo bisogna occuparsene perché fa tanto figo, fa un po' di
green washing che con gli elettori serve, ma per l'amor del cielo: tutto deve rimanere sempre così com'è o meglio deve peggiorare, così si possono sempre piazzare a occhi chiusi le solite dichiarazioni.
Ma per fortuna non tutti la pensano così e non tutti agiscono così.