Rassegna Stampa
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- Daniele Dorigo
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Re: Rassegna Stampa
Comunque quel passaggio a livello lo conosco bene... ed più che pericolosissimo... se c'era un intervento da fare tra i primi era creare subito un sottopasso li. La gente prende e passa i binari come se nulla fosse per andarsene a casa invece di uscire dalla stazione e considerando che li transita di tutto e il marciapiede si va pure restringendo mi chiedo cosa si aspetti... ancora altri morti? Mah...
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Re: Rassegna Stampa
Credo che il pericolo più grande sia la leggerezza delle persone. E al posto di "leggerezza" si potrebbero usare anche parole più colorite. Il fatto è che quello è un PL di stazione sia per il suo segnalamento di protezione sia per la sua posizione, e si trova in pieno centro abitato: rispetto ad altre situazioni sono tutti fattori che non hanno certamente spinto o consigliato per la sostituzione con un sottopasso o cavalcavia.
...e polka polka polka / e polka la misera, / de zente ghe nè tanta, / anca de zente seria / che sa la diferenza / che lè tra l far e l dir, / ghe nè chi inveze sa / po-co tra far e molto tra dir!
...e occhio all'assonanza con contraffare e tradire.
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- aln
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Re: Rassegna Stampa
Dal Gazzettino di Pordenone di mercoledì 26 maggio 2009
La rabbia dei residenti: quelle sbarre sono pericolose, per la sicurezza serve un sottopasso
Morte annunciata sui binari
Dopo l’incidente di Sacile è polemica sul passaggio a livello
Lunghi tempi di attesa per vedere le sbarre rialzarsi. Anche molti bambini non rispettano i divieti
Cronaca di una tragedia annunciata
Polemica dopo la morte della ventenne investita dal treno mentre attraversava i binari
Sacile. Ha suscitato sconcerto e stupore tra i sacilesi la tragedia verificatasi lungo la linea ferroviaria Venezia – Udine, all’altezza del passaggio a livello di viale Lacchin a pochi metri dalla stazione, costata la vita alla ventenne sacilese Alessia Costalonga che, con la mamma, stava cercando di attraversare i binari nonostante le sbarre abbassate. Una tragedia che ha sollevato il grave e annoso problema dell’imprudenza che purtroppo, ad ogni passaggio dei treni spinge molti sacilesi ad attraversare lo spazio tra le due barriere in quel punto largo oltre una decina di metri e pertanto assai pericoloso. «Purtroppo - hanno ricordato ieri molti dei residenti nelle vicinanze - le prolungate interruzioni per il passaggio di treni che si prolungano anche per 20, 25 minuti in diverse ore del giorno, molto spesso impazientiscono i pedoni e i ciclisti. Sempre più spesso si tratta di bambini che si avventurano con grosso pericolo sui numerosi binari». Qualche volta anche gli automobilisti che arrivano nel momento in cui cominciano ad abbassarsi le sbarre tentano di passare, ed è capitato che siano rimasti bloccati tra le due barriere riuscendo a evitare tragedie solo perché lo spazio sia da una parte sia dall’altra è abbastanza ampio.
Fino circa 5 anni fa spesso, quando le sbarre erano abbassate, gli agenti della Polizia ferroviaria effettuavano controlli e non lesinavano sanzioni a quanti tentavano di attraversare. Ma la Polfer a Sacile non c’è più.
L’imprudenza di attraversare i binari a sbarre abbassate appare incomprensibile, dato che esistono due sottopassi, uno ad est di viale Lacchin a San Odorico, e uno ad ovest a Topaligo. Entrambi distano circa 300 metri dalla stazione e potrebbero essere utilizzati in caso di chiusura del passaggio a livello della stazione ferroviaria. E qui i sacilesi chiamano in causa le amministrazioni comunali per le mancanza di indicazione dei due sottopassi, uno dei quali, quello di Topaligo, sia pure a senso unico, è sconosciuto agli stessi sacilesi. «Basterebbe che il semaforo dell’incrocio di via Fasan con via Ponte Lacchin fosse regolato con quello del passaggio a livello - suggerisce qualcuno - così che gli automobilisti che devono recarsi a sud della città, a sbarre chiuse, sono costretti a svoltare a sinistra per il sottopasso di San Odorico, invece che proseguire e fare lunghe code in prossimità delle barriere del passaggio a livello, creando dei problemi anche a chi deve svoltare verso il piazzale della stazione».
Ma i sacilesi puntano il dito anche contro le Amministrazioni che si sono succedute dagli anni ’80, ricordando che nel programma di eliminazione dei passaggi a livello concordato tra Ferrovie, Regione e Comune, era stato previsto un sottopasso carrabile anche in viale Lacchin.
Da quanto emerso, sembra che nel momento in cui l’attuale Amministrazione era tornata a occuparsi delle opere da eseguire, nel progetto fosse rimasto il sottopasso di Cornadella aperto lo scorso anno, mentre il sottopasso di viale Lacchin, che avrebbe dovuto consentire il passaggio dei mezzi di soccorso, era stato cancellato. Era stato invece conservato il prolungamento fino in via San Francesco, del sottopasso pedonale interno alle stazione ferroviaria che porta ai binari, rimasto però irrealizzato data la pericolosità dell’uscita in tale via. Il sottopasso di viale Lacchin sarebbe stato a totale costo dell’amministrazione comunale che si era attivata per reperire finanziamenti statali o regionali, non ancora concessi.
A questo punto i sacilesi si augurano che, passata l’emozione per la tragedia, non ci si dimentichi del problema in attesa di un nuovo dramma.
Michelangelo Scarabellotto
La rabbia dei residenti: quelle sbarre sono pericolose, per la sicurezza serve un sottopasso
Morte annunciata sui binari
Dopo l’incidente di Sacile è polemica sul passaggio a livello
Lunghi tempi di attesa per vedere le sbarre rialzarsi. Anche molti bambini non rispettano i divieti
Cronaca di una tragedia annunciata
Polemica dopo la morte della ventenne investita dal treno mentre attraversava i binari
Sacile. Ha suscitato sconcerto e stupore tra i sacilesi la tragedia verificatasi lungo la linea ferroviaria Venezia – Udine, all’altezza del passaggio a livello di viale Lacchin a pochi metri dalla stazione, costata la vita alla ventenne sacilese Alessia Costalonga che, con la mamma, stava cercando di attraversare i binari nonostante le sbarre abbassate. Una tragedia che ha sollevato il grave e annoso problema dell’imprudenza che purtroppo, ad ogni passaggio dei treni spinge molti sacilesi ad attraversare lo spazio tra le due barriere in quel punto largo oltre una decina di metri e pertanto assai pericoloso. «Purtroppo - hanno ricordato ieri molti dei residenti nelle vicinanze - le prolungate interruzioni per il passaggio di treni che si prolungano anche per 20, 25 minuti in diverse ore del giorno, molto spesso impazientiscono i pedoni e i ciclisti. Sempre più spesso si tratta di bambini che si avventurano con grosso pericolo sui numerosi binari». Qualche volta anche gli automobilisti che arrivano nel momento in cui cominciano ad abbassarsi le sbarre tentano di passare, ed è capitato che siano rimasti bloccati tra le due barriere riuscendo a evitare tragedie solo perché lo spazio sia da una parte sia dall’altra è abbastanza ampio.
Fino circa 5 anni fa spesso, quando le sbarre erano abbassate, gli agenti della Polizia ferroviaria effettuavano controlli e non lesinavano sanzioni a quanti tentavano di attraversare. Ma la Polfer a Sacile non c’è più.
L’imprudenza di attraversare i binari a sbarre abbassate appare incomprensibile, dato che esistono due sottopassi, uno ad est di viale Lacchin a San Odorico, e uno ad ovest a Topaligo. Entrambi distano circa 300 metri dalla stazione e potrebbero essere utilizzati in caso di chiusura del passaggio a livello della stazione ferroviaria. E qui i sacilesi chiamano in causa le amministrazioni comunali per le mancanza di indicazione dei due sottopassi, uno dei quali, quello di Topaligo, sia pure a senso unico, è sconosciuto agli stessi sacilesi. «Basterebbe che il semaforo dell’incrocio di via Fasan con via Ponte Lacchin fosse regolato con quello del passaggio a livello - suggerisce qualcuno - così che gli automobilisti che devono recarsi a sud della città, a sbarre chiuse, sono costretti a svoltare a sinistra per il sottopasso di San Odorico, invece che proseguire e fare lunghe code in prossimità delle barriere del passaggio a livello, creando dei problemi anche a chi deve svoltare verso il piazzale della stazione».
Ma i sacilesi puntano il dito anche contro le Amministrazioni che si sono succedute dagli anni ’80, ricordando che nel programma di eliminazione dei passaggi a livello concordato tra Ferrovie, Regione e Comune, era stato previsto un sottopasso carrabile anche in viale Lacchin.
Da quanto emerso, sembra che nel momento in cui l’attuale Amministrazione era tornata a occuparsi delle opere da eseguire, nel progetto fosse rimasto il sottopasso di Cornadella aperto lo scorso anno, mentre il sottopasso di viale Lacchin, che avrebbe dovuto consentire il passaggio dei mezzi di soccorso, era stato cancellato. Era stato invece conservato il prolungamento fino in via San Francesco, del sottopasso pedonale interno alle stazione ferroviaria che porta ai binari, rimasto però irrealizzato data la pericolosità dell’uscita in tale via. Il sottopasso di viale Lacchin sarebbe stato a totale costo dell’amministrazione comunale che si era attivata per reperire finanziamenti statali o regionali, non ancora concessi.
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- Saif
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Re: Rassegna Stampa
Notizia drammatica che lascia sbigottiti. Sono passato anni e anni a Sacile in treno, e quell'abitudine di attraversare è vecchia -credo- come la ferrovia. Forse per un sottopasso non c'è molto spazio, e non so se sia possibile farlo nelle vicinanze modificando la viabilità. In ogni caso penso non ci siano troppi problemi per costruire quantomeno un semplice sovrappasso pedonale, e mettendo in pratica degli accorgimenti in modo che non si possa passare sotto le sbarre chiuse (applicazioni che avvengono su molte sbarre "pubbliche" e "domestiche").
...non ferma a Querovas Levadallontanarsi dalla linea gialla...
Proverbio del giorno: A far del bén ai muss se ciàpa solo che peàde
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- lucam91
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Re: Rassegna Stampa
si esatto, ora come ora è quasi impossibile fare un sottopasso, avendo da entrambi i lati un incrocio.
Luca Mazzucco - lucam91
- Daniele Dorigo
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Re: Rassegna Stampa
Quello che conta ora comunque è far qualcosa e farla subito non fra altri tot. morti...
Re: Rassegna Stampa
In questo video del Corriere on line un tentativo di sucidio andato bene, nel senso che l'aspirante vittima si è salvata
http://video.corriere.it/?vxSiteId=404a ... itrate=300
A me puzza tanto del consueto sensazionalismo giornalistico. Si sa bene che uno si stende fra le rotaie il treno gli passa sopra e non succede niente. Un amico macchinista mi raccontava che i "veri" sucidi si mettono in piedi in mezzo alle rotaie e guardano fisso il treno che arriva. Una scena impressionante - mi diceva - che ti rimane scolpita nella memoria...
In questo video la donna come è passato il treno si rialza e se ne va tranquilla. Non credo che un mancato suicida abbia una reazione così insignificante...
http://video.corriere.it/?vxSiteId=404a ... itrate=300
A me puzza tanto del consueto sensazionalismo giornalistico. Si sa bene che uno si stende fra le rotaie il treno gli passa sopra e non succede niente. Un amico macchinista mi raccontava che i "veri" sucidi si mettono in piedi in mezzo alle rotaie e guardano fisso il treno che arriva. Una scena impressionante - mi diceva - che ti rimane scolpita nella memoria...
In questo video la donna come è passato il treno si rialza e se ne va tranquilla. Non credo che un mancato suicida abbia una reazione così insignificante...
Re: Rassegna Stampa
Ennesima "bella figura " delle nostre FS
http://www.ilsussidiario.net/articolo.a ... colo=26396
http://www.youreporter.it/video_Locomot ... l_Grappa_1
Le 740 facevano meno fumo !
Forse come gia' detto andava meglio quando andava peggio !!!
http://www.ilsussidiario.net/articolo.a ... colo=26396
http://www.youreporter.it/video_Locomot ... l_Grappa_1
Le 740 facevano meno fumo !
Forse come gia' detto andava meglio quando andava peggio !!!
Walter
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Re: Rassegna Stampa
Però: una 668 quasi flambé... dal video non riesco a capire se si tratti di una serie tremila, per capirci quelle arrivate ultimamente. Oppure quelle che arrivate a Perarolo si spaventavano della salita.
Concedetemi un luogo comune: è proprio vero, non ci sono più le automotrici di una volta!
Concedetemi un luogo comune: è proprio vero, non ci sono più le automotrici di una volta!
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Re: Rassegna Stampa
Se non erro da alcune immagini viste in tv sono 12..?
Aveva ragione il mio "vecchio" (ex capostazione) nel tradurre FS in:
"Fon Schifo"......
Aveva ragione il mio "vecchio" (ex capostazione) nel tradurre FS in:
"Fon Schifo"......
Walter
- robi
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Re: Rassegna Stampa
confermo che sono le 12xx...sarebbe bello pure scoprire quali...cmq i giornali ovviamente ci hanno ricamato attorno un quasi disastro e sparato a zero sulle ferrovie...almeno un minimo di competenza se si deve fare un articolo....ehhhh si vede che non c'è più chi dico io tra i dipendenti di un certo giornale...(questa è per pochi... ....)
ROBI663
Re: Rassegna Stampa
Trenitalia ha fatto ricorso al TAR per la II parte della multa che la Regione Veneto gli ha comminato quest'anno:
http://corrieredelveneto.corriere.it/ve ... 6873.shtml
http://corrieredelveneto.corriere.it/ve ... 6873.shtml
- aln
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Re: Rassegna Stampa
Sulla fumata di Bassano, dal Gazzettino di Vicenza di oggi mercoledì 17 giugno 2009.
Incendio al locomotore
Paura e disagi in stazione
Bassano. Il locomotore del treno si incendia, la corsa viene annullata e i passeggeri sono costretti a prendere l’autobus. Non si fermano i disagi per i pendolari che ogni giorno salgono a bordo dei mezzi di Trenitalia. E ieri mattina l’ennesimo contrattempo: una vettura locomotrice si è surriscaldata causando un principio di incendio. E’ successo nella stazione di Bassano del Grappa poco dopo le 10. Un volano di una motrice si è surriscaldato provocando una reazione a catena con il lubrificante e il grasso che lo circondavano. L’allarme è stato dato non appena l’odore di bruciato ha iniziato a diffondersi. L’intervento tempestivo di due macchine dei vigili del fuoco è riuscito ad evitare che si arrivasse ad un vero e proprio rogo.
I pochi passeggeri già saliti sul treno delle 10.25 in direzione Padova sono stati indirizzati all’esterno della stazione dove un bus sostitutivo ha permesso loro di giungere comunque a destinazione.
Per spostare il mezzo dal primo binario dove è avvenuto il fatto, i vigili del fuoco hanno dovuto attendere il raffreddamento del locomotore.
Un episodio quello di ieri che va ad aggiungersi alle tante polemiche su ritardi e disservizi che in questi giorni stanno riempiendo le pagine di cronaca. E se in Veneto 30 treni tardano nell’ora di punta, Bassano è una delle stazioni più bersagliate.
Rispetto a 76 anni fa una corsa della tratta Bassano-Venezia impiega 11 minuti un più. E sì che era il 1933, la locomotiva andava a vapore e gli scambi erano manuali. Molte cose sono cambiate ma nel 2009 per coprire quegli stessi 60 chilometri si impiegano 11 minuti in più.
Lara Lago
Un articolo un po' così, non si riesce mai a capire come sono fatti 'sti treni... e meno male che la reazione a catena non si è innescata sennò le 668 sarebbero la nuova arma di distruzione di massa!
Incendio al locomotore
Paura e disagi in stazione
Bassano. Il locomotore del treno si incendia, la corsa viene annullata e i passeggeri sono costretti a prendere l’autobus. Non si fermano i disagi per i pendolari che ogni giorno salgono a bordo dei mezzi di Trenitalia. E ieri mattina l’ennesimo contrattempo: una vettura locomotrice si è surriscaldata causando un principio di incendio. E’ successo nella stazione di Bassano del Grappa poco dopo le 10. Un volano di una motrice si è surriscaldato provocando una reazione a catena con il lubrificante e il grasso che lo circondavano. L’allarme è stato dato non appena l’odore di bruciato ha iniziato a diffondersi. L’intervento tempestivo di due macchine dei vigili del fuoco è riuscito ad evitare che si arrivasse ad un vero e proprio rogo.
I pochi passeggeri già saliti sul treno delle 10.25 in direzione Padova sono stati indirizzati all’esterno della stazione dove un bus sostitutivo ha permesso loro di giungere comunque a destinazione.
Per spostare il mezzo dal primo binario dove è avvenuto il fatto, i vigili del fuoco hanno dovuto attendere il raffreddamento del locomotore.
Un episodio quello di ieri che va ad aggiungersi alle tante polemiche su ritardi e disservizi che in questi giorni stanno riempiendo le pagine di cronaca. E se in Veneto 30 treni tardano nell’ora di punta, Bassano è una delle stazioni più bersagliate.
Rispetto a 76 anni fa una corsa della tratta Bassano-Venezia impiega 11 minuti un più. E sì che era il 1933, la locomotiva andava a vapore e gli scambi erano manuali. Molte cose sono cambiate ma nel 2009 per coprire quegli stessi 60 chilometri si impiegano 11 minuti in più.
Lara Lago
Un articolo un po' così, non si riesce mai a capire come sono fatti 'sti treni... e meno male che la reazione a catena non si è innescata sennò le 668 sarebbero la nuova arma di distruzione di massa!
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Re: Rassegna Stampa
E' solo una che "si è infiammata" ,non vorrei azzardare
ma dal servizio in televisione mi sembra di ricordare che la prima
(lato Trento) fosse la 1205 pero' bisognerebbe sapere la composizione completa
visto che erano tre pezzi e,il problema era nella automotrice di mezzo.
ma dal servizio in televisione mi sembra di ricordare che la prima
(lato Trento) fosse la 1205 pero' bisognerebbe sapere la composizione completa
visto che erano tre pezzi e,il problema era nella automotrice di mezzo.
Walter