Rassegna Stampa

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marco1114
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da marco1114 »

Io sono interessato.

Anche perché ho scoperto che sono stati cambiati gli orari dei RV da Venezia a Bologna. In particolare vorrei segnalare i seguenti casi:

Si tratta del 2233, che prima partiva da Padova alle 12.29, ora alle 12.26. Il treno 11113 da Belluno arriva a Padova alle 12.22. Quindi ora ci sono 4 minuti di attesa invece che i 7 di prima: troppo pochi per una coincidenza indicata in orario ufficiale.

Poi c'è il 2247, che prima partiva da Padova alle 19.29, ora alle 19.26. Il treno 11131 da Calalzo arriva alle 19.22. Quindi ora ci sono 4 minuti di attesa invece che i 7 di prima: troppo pochi per una coincidenza indicata in orario ufficiale.

Ennesima cazzata di Trenitalia e Regione Veneto. Tra l'altro questo trucco è già stato segnalato da alq riguardo all'ultimo ex collegamento da Belluno a Venezia: 11144 --> 11149. Prima la coincidenza c'era, con l'orario 2012 non c'è più.
Marco Tarroni
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aln
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da aln »

Boscolo vive in un mondo tutto suo... dove questa volta leggiamo che - tra l'altro - esistono ancora le autocorse sostitutive e fanno ritardo, ma nella realtà sono state cancellate a dicembre. Dal mio punto di vista scrivere al Boscolo è tempo buttato.
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Freccia della Laguna
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da Freccia della Laguna »

Purtroppo finché non cambierà la gente che al momento SCALDA LE SEDIE in Regione Veneto si riuscirà a cambiare poco o nulla, questo è il guaio.
Nessuna raccolta di firme darà al territorio bellunese un orario serio e ben costruito... l'incapacità dei nostri ben noti governanti si metterà sempre di traverso.
Trenitaliæ Celere Regionale MMDCCIV Veronam Portam Novam hora tertia a quarta decima via ferrata profecturum est. Mestre, Patavio, Vicetia, Sancto Bonifatio, Verona Porta Episcopo consistit. Cave! Abeundum flava linea est.
Capostaz
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da Capostaz »

Riporto dal Corriere delle Alpi versione telematica di oggi giovedì 17 maggio un articolo a firma di Michele Giacomel
Longarone prepara la festa per un secolo di ferrovia

Un treno a vapore percorrerà domenica la tratta da Treviso fino a Ospitale I 320 fortunati viaggiatori pranzeranno in paese e visiteranno la fiera


LONGARONE. “Signori in carrozza. Parte dal binario 1…”. Era il 12 agosto 1912 quando venne inaugurata la tratta ferroviaria Belluno Longarone, con il primo convoglio a portare il suo carico di passeggeri attraverso la valle longaronese. Da allora, per cento anni, l’annuncio per pendolari, migranti e vacanzieri in partenza dalla stazione di Longarone è diventato abitudine. Ora Longarone si prepara a festeggiare in grande stile il centesimo anniversario di quel primo annuncio. Le celebrazioni inizieranno domani alle 20, con una serata al centro culturale in cui verranno presentati il video “1912 – 2012 Centro anni di ferrovia” e il libro di Marco Perale “Belluno 1842 Lestrade ferrate”. Il tutto accompagnato dal concerto Dolomiti Symphonia.

Ma il grande giorno della rivisitazione storica dell’arrivo della ferrovia sarà domenica prossima, quando un convoglio speciale, partito da Treviso e composto da una vecchia locomotiva a vapore, la 740, e dai suoi 4 vagoni "centoporte", salirà fino a Longarone. Arriverà alle 12.47, e quando uscirà dalla galleria ancora immerso nel fumo sarà come vivere un salto nel passato. A bordo ci saranno 320 passeggeri: dopo una cerimonia di benvenuto i viaggiatori saliranno su macchine d'epoca, sfileranno attraverso il centro di Longarone, e verranno accompagnati nei padiglioni di Longarone Fiere Dolomiti per una visita alla rassegna Il Treno nelle Dolomiti, organizzata dall'Aics, il pranzo e visita agli espositori. I biglietti per l’emozionante viaggio da Treviso sono già esauriti.

«Anche quelli per Ospitale di Cadore sono stati bruciati in dieci giorni», aggiunge Marco Campus, consigliere comunale e membro della pro loco che ha seguito l’organizzazione dell’iniziativa. Il treno infatti, dopo la sosta a Longarone, proseguirà alle 13.17 fino alla stazione di Ospitale. Qui verrà girata la locomotiva, e poco dopo il convoglio prenderà la strada del ritorno, fino a Treviso.

«L’anniversario esatto sarebbe caduto il prossimo 12 agosto», continua Campus, «ma abbiamo deciso di anticiparlo per farlo cadere in contemporanea con l’esposizione “Il Treno nelle Dolomiti”, da anni un appuntamento fisso della Longarone Fiere Dolomiti sempre molto seguito. Per festeggiare il centenario inoltre molti commercianti del centro, su invito dell'amministrazione comunale, allestiranno già in settimana le loro vetrine a tema: tra tendaggi spunteranno modellini di trenini, tra i vestiti ci saranno delle vecchie divise da ferroviere. Ed ancora foto, modellini di auto e calendari storici».
Gianni Giannelli
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da ETR1000 »

Ciao a tutti, so che sembrerò il classico bastian contrario, ma ho l’impressione che vada analizzato anche il punto di vista della controparte prima di dare del criminale a qualcuno.
Al sig. Moretti (che non mi sta affatto simpatico) è stato dato fondamentalmente il compito di rimettere in sesto i bilanci di una società che perdeva parecchi miliardi all’anno; per ottemperare a tale incarico l’idea è stata quella di rendere fruttuosi servizi che già per loro natura lo sono (AV) e di tagliare i cosiddetti “rami secchi” nel caso le regioni non avessero coperto i costi del cosiddetto “servizio universale”.
Qualsiasi manager di una qualsiasi azienda sarebbe stato preso a calci nel deretano se avesse continuato a produrre perdite piuttosto che profitti, non vedo perché in ferrovia le cose dovrebbero essere diverse.
Quello che mi sconcerta è l’inettitudine della classe politica che non muove un passo; per fare l’esempio degli Stati Uniti dai quali spesso copiamo, le società di trasporto pubblico (in perdita anche li se si considera la redditività del servizio) sono possedute e quindi finanziate da soldi pubblici (…nella patria del liberismo), non vedo perché non lo si possa fare anche per la Padova-Calalzo. Come già dissi in uno dei primi post di qualche anno fa, il servizio con treni tradizionali non è più competitivo visto che mi trovo un sindaco che si lamenta delle 20.000 anime che potrebbero essere servite dal servizio ferroviario, dimenticando che sta parlando di una piccola cittadina per di più distribuita su un territorio molto vasto (cosa che implica necessariamente di dover prendere in ogni caso un mezzo su gomma). Perché quindi non costituire davvero una società a forte partecipazione pubblica (almeno con quote pari a quelle del comune di Belluno in Dolomitibus), sostituire il treno con mezzi più piccoli (il tram treno può essere un’idea, ma va bene anche una soluzione tipo questa: www.teb.bergamo.it di cui invito anche a leggere la storia) e rendere così più frequenti le corse a parità di costo?
Forse invece di incaponirsi contro questo o quel malfattore sarebbe interessante trovare delle valide alternative che consentano di mantenere un trasporto su ferro che però non chiuda gli occhi di fronte alla scarsità di domanda e ai costi elevati.
Ciao


P.s. Esiste un’associazione, magari legata all’UITP, che partecipi alla creazione degli orari. In lombardia i pendolari a volte riescono a cambiare qualche traccia…
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aln
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da aln »

Io non me la prendo solo con MM, oppure con la Maria Assunta Giaconia sua fedelissima. Io do "del criminale" sia al mandante (i politicanti) sia all'esecutore (Trenitalia) e non per caso adopero l'espressione "associazione per delinquere". Il crimine è la sistematica e deliberarata distruzione del servizio pubblico di trasporto ferroviario. E' un servizio pubblico che progressivamente ci stanno cancellando, e la prova sta scritta nero su bianco suglio orari ferroviari.
Quanto alla storia del mettere a posto i bilanci... è uno specchietto per le allodole. L'azienda forse non avrà più i bilanci in rosso, ma di soldi se ne continuano a spendere troppi e male. E non per far girare i treni regionali.
marco1114
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da marco1114 »

A proposito di sprechi: non hanno più risolto il problema degli ETR500 che rimanevano sempre accesi? Mi pare lo facessero per evitare lunghi controlli in accensione che portavano via tempo e tecnici.
Marco Tarroni
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da Capostaz »

Aggiungo altri articoli di giornale tratti dal Corriere delle Alpi rispettivamente dei giorni 20 e 21 maggio sulle iniziative del treno storico.
Riuscita la serata per i cent’anni di treno a Longarone

LONGARONE. Mentre oggi alle 12,47 si attende l’arrivo da Treviso del treno a vapore che porterà tra gli altri l’attore Marco Paolini, è positivo il bilancio della serata di cultura e musica tenutasi venerdì in occasione del centenario dell'arrivo della ferrovia, organizzata da Aics e Pro loco con il patrocinio del Comune.

Il presidente provinciale Aics Enrico Valmassoi ha spiegato le motivazioni delle iniziative del fine settimana: «L'esposizione al palafiere e il passaggio della vaporiera vogliono far riscoprire alla gente la passione per il treno, i più anziani risveglieranno vecchi ricordi ma anche i più giovani, soprattutto i bambini, potranno rimanere affascinati da questo mezzo che ha fatto la storia e magari anche dal bel mondo del modellismo. E il successo della vendita dei biglietti, esauriti in pochissimo tempo, è un bel segnale».

È stato quindi proiettato un dvd celebrativo realizzato da Aics, ricco di filmati d'epoca sulla storia della ferrovia bellunese che inizia nel 1886 con l'apertura della tratta fino alla stazione di Belluno, continuando, tra il 1912 e 1914 a Longarone, Perarolo e Calalzo. Poi Marco Perale ha presentato il suo ultimo libro «Le strade ferrate », una riproduzione integrale arricchita da commenti di un poemetto del 1842 del sacerdote vicentino in servizio a Belluno don Tommaso Bertoldi, in occasione della laurea del conte Carlo Miari. Don Bertoldi, cui fa seguito la figura di don Natale Talamini, è stata una figura lungimirante che realizza uno dei primi testi non tecnici che parlano del treno in Italia.

Gran finale con un concerto della Dolomiti Symphonia Orchestra di Belluno, diretta da Delio Cassetta. (e.d.c)
Torna il treno a vapore per i 100 anni della ferrovia

Longarone, centinaia di persone accolgono la vecchia locomotiva 740 e i quattro vagoni “centoporte” Il sindaco: «E’ un mezzo ancora importante per tutta la valle»

LONGARONE C’è stato un momento nel corso della celebrazione, quando sul secondo binario si è fermato il regionale delle 13.01 diretto a Padova, che ha riassunto tutti i cento anni di storia dell’arrivo della ferrovia a Longarone: sul primo binario da un quarto d’ora era in sosta il convoglio speciale composto dalla vecchia locomotiva a vapore, la 740, e dai suoi 4 vagoni "centoporte”. Il treno era assediato da centinaia di persone: chi scattava foto, chi montava sui vagoni, chi guardava ammirato il lavoro dei macchinisti, intenti a dar da mangiare carbone alla fornace della caldaia. E quando il regionale per Padova si è affiancato al vecchio treno la gente si è trovata stretta in una specie di abbraccio fatto di ruote, rotaie e vagoni. E di 100 anni di storia. I festeggiamenti per l’arrivo del treno avevano il sapore dei bei vecchi tempi: centinaia di persone sulla banchina e ai margini della ferrovia, la musica della banda, il sindaco con la fascia. Tutti in attesa del grande ed affascinante ospite. Ma per ammirare il convoglio in arrivo molti hanno addirittura preferito andargli incontro, sistemandosi armati di fotocamere lungo i punti della statale dai quali si scorge il tracciato della ferrovia. Puntualissimo, alle 12.47, il camino della locomotiva è sbucato dalla galleria che si affaccia sulla stazione di Longarone, dando il via alla festa. Dal treno sono scesi i passeggeri che si sono goduti il viaggio da Treviso: per loro la giornata prevedeva lo spostamento, in auto d’epoca, verso i padiglioni della Longarone Fiere Dolomiti per una visita alla mostra «Il Treno nelle Dolomiti». Quindi sul treno è salito il sindaco: «Il treno è sempre un mezzo affascinante – ha cominciato – capace di attirare la gente, di far nascere suggestioni uniche. Per questo voglio ringraziare l’Aics di Belluno e l’associazione culturale Carrozza Matta di Carpanè di Valstagna che insieme ci hanno consentito di realizzare questa bella celebrazione per il centenario della tratta Longarone-Belluno. Ma il fatto che in tanti siano oggi qui presenti ha anche un altro significato: testimoniano che per noi, per questa valle e per tutto il territorio bellunese la ferrovia è un mezzo fondamentale. Per questo faccio anche mio l’impegno, che è già di tanti sindaci bellunesi, di fare in modo che la ferrovia resti, rivolgendo un appello a Trenitalia perché guardi con maggiore attenzione a questa tratta, e ne potenzi il servizio». Poco dopo, nei padiglioni della Longarone Fiere Dolomiti, è tenuta l’apertura ufficiale della rassegna «Il Treno nelle Dolomiti»: un momento di incontro importante per gli appassionati di modellismo del genere e di promozione della ferrovia nel territorio bellunese. Intanto il convoglio, scivolando con eleganza sui binari in una nuvola di fumo, era arrivato ad Ospitale: qui ha girato la locomotiva ed ha ridisceso la valle. Si è fermato ancora una volta a Longarone per raccogliere i passeggeri di Treviso, e con un ultimo sbuffo di fumo si è rinfilato nella galleria.
Gianni Giannelli
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da marco1114 »

Segnalo una discussione su FOL sul fatto che la linea politica di Trenitalia andrà sempre di più a evitare corse con materiale diesel sotto linea aerea. Questo significherà forse che ci saranno rotture di carico a Castelfranco/Conegliano per chi va e viene dal bellunese o dall'alto trevigiano verso Padova/Venezia.

Chisso e Giaconia hanno esposto queste cose nel consiglio comunale di Vittorio Veneto del 31 maggio 2012.
Marco Tarroni
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da aln »

Butto là una domanda...
Ma si tratta di una "politica" oppure di una "necessità causa grave deperimento del materiale motore TD"?
:roll:

Anche io ero presente al consiglio comunale e gli "associati per delinquere" hanno accennato pure a diverse "strane" cose... ora è ancora presto. Però credo si possa consigliare appena possibile l'acquisto del nuovo Orario appena entrato in vigore: col senno di poi sarà un numero da collezione.
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Messaggio da MattiaC »

Sempre per il 2013 potrebbero esserci ulteriori novità; nel gazzettino cartaceo di sabato 9 si parlava di RATP Dev. - Comune di Belluno e Dolomitibus e si citava il blog che vi linko QUI...con lungimiranza.. :roll: ... Dolomitibus potrebbe gestire l'asse ferroviario valbelluna-cadore :arrow: Conegliano/Montebelluna....
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da aln »

Per come si è incancrenito il sistema, ritengo estremamente improbabile specialmente nel breve periodo l'arrivo di nuovi soggetti. Resterà la Regione con Trenitalia, o al massimo in un pasticciaccio con Sistemi Territoriali. Poi c'è sempre Mister Mandarino, che continua coi suoi ricatti...
Repubblica.it ha scritto:TRASPORTI
Moretti: "Mancano i fondi treni locali a rischio nel 2013"
Secondo l'ad delle Ferrovie, "o si aumento le tariffe o i contributi oppure non si può andare avanti. Possiamo solo interrompere il servizio, ci denuncino pure e poi vediamo cosa succede". Codacons: "Pensi meno ai Frecciarossa e più ai pendolari". Passera: "Ci occupiamo abbastanza del settore"

MILANO - Le regioni italiane rischiano di restare senza treni locali nel 2013 per mancanza di fondi. A lanciare l'allarme è l'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Mauro Moretti nel corso di un convegno all'università Bocconi di Milano. "Nel 2013 - afferma - se non ci saranno soldi a bilancio non faremo il servizio regionale".
"O si aumentano le tariffe o i contributi oppure non si può andare avanti. Non so cosa farà l'Authority. L'unica cosa che possiamo fare noi è interrompere il servizio, cosa che comporta una denuncia. Ci denuncino pure e poi vediamo cosa succede", ha detto Moretti. Il contributo pubblico alle Ferrovie per il trasporto pubblico locale è oggi di 1,2 miliardi di euro. Il numero uno delle Ferrovie ha poi spiegato che, per quanto riguarda il servizio regionale, i cosiddetti "ricavi per passeggero/chilometro" in Italia sono di 10,8 centesimi di euro contro i 17,2 centesimi del trasporto su gomma".
Moretti ha poi citato la Germania, con ricavi per passeggero/chilometro a 20 centesimi e la Francia, i cui ricavi sono di 22 centesimi. Situazione assai diversa è quella inglese, che vede ricavi per passeggero variare da "33 a 42 centesimi chilometro". In sostanza, ha spiegato l'ad di Fs, in Italia il trasporto su gomma viene riconosciuto al 70% in più rispetto al treno.
Le parole di Moretti hanno suscitato, come era prevedibile, reazioni immediate. Il ministro per lo Sviluppo economico, Corrado Passera, cerca di gettare acqua sul fuoco: non c'è da allarmarsi e il problema del trasporto pubblico locale è condiviso. "Ci stiamo occupando tutti - ha detto - più che abbastanza del trasporto pubblico locale".
Il Codacons ha commentato la dichiarazione del numero uno delle Ferrovie dicendo che se si
interessasse "un po' di meno dei Frecciarossa e un po' di più dei treni dei pendolari, troverebbe come finanziare il servizio universale senza bisogno di fare proclami e lanciare la minaccia di lasciare a casa i pendolari, avvertimenti poco consoni per un amministratore, specie se amministra un bene pubblico".
Duro anche Michele Meta, capogruppo Pd in commissione Trasporti alla Camera: "Non spetta all'amministratore delegato di Ferrovie decidere qualità e quantità del servizio: sono le Regioni e lo stesso ministero i soggetti titolari delle decisioni. Ed infine non scherziamo con il fuoco: il diritto alla mobilità di milioni di pendolari va difeso prioritariamente e il Pd è in prima fila".
(11 giugno 2012)
starlight
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da starlight »

Leggermente OT, riguarda la linea Sacile-Gemona che, se non sapete, è chiusa da venerdì per uno svio causato da una frana.
Martedì 10 Luglio 2012,
Smembrato e smaltito, o issato da una grossa gru. Il destino del treno «Minuetto» di Trenitalia, deragliato venerdì scorso a Meduno (Pordenone) lungo la tratta Sacile-Gemona è ancora incerto. Prima di allora, sarà necessario allestire una sorta di piattaforma, per poter ospitare l'enorme gru, con appositi carrelli elevatori e trasportatori, fatta affluire da Firenze.
Infatti, solo quando il treno sarà rimesso in posizione eretta - ora è inclinato di 45 gradi - si valuterà se potrà essere recuperato o dovrà essere sezionato sul posto e smaltito pezzo per pezzo. Non sarà una facile operazione. La littorina sarà issata in tre fasi, così da rimettere sui binari, di volta in volta, ognuno dei tre segmenti di cui il treno è costituito.
«La situazione reale è peggiore di quello che sembra dall'esterno - ha commentato il comandante della Polfer di Pordenone, Stefano Cadelli -: oggi siamo riusciti ad entrare per prelevare la »scatola nera" e per verificare i danni interni: né in cabina di guida, né nelle tre mini carrozze, in cui il convoglio è suddiviso, si riesce a restare in piedi. Non oso immaginare cosa sarebbe potuto accadere se oltre al macchinista e al capotreno (illesi, ndr), che erano ai loro posti e si sono aggrappati alle sbarre interne, appena vista la frana sulle rotaie, nella littorina ci fosse stato qualche passeggero".
Sul fronte delle indagini, la stessa Polfer di Pordenone sta ultimando i rilievi: l'ipotesi più probabile è che a causare lo smottamento sia stato il maltempo, che si è abbattuto sulla pedemontana pordenonese venerdì mattina, ma si sta valutando anche la possibilità che ad accelerare la caduta dei detriti sulle rotaie possa essere stato qualche lavoro agricolo, svolto sui poderi sovrastanti la ferrovia. Fino a che non saranno ultimati gli accertamenti, il treno sarà presidiato giorno e notte da agenti di Polizia. Per ora, è stata rimossa la frana, ma si dovranno consolidare, nelle prossime 24 ore, le sponde della massicciata, per poi procedere con la gettata di cemento su cui poggiare la gigantesca gru di Trenitalia.
La tratta - a binario unico non elettrificato - è chiusa da tre giorni e i collegamenti sono assicurati da autocorriere: visto che il 21 luglio è in programma l'annuale stop estivo per tutte le corse in entrambe le direzioni - per manutenzione sui binari - è probabile che la linea via treno sarà ripristinata soltanto con l'inizio del prossimo anno scolastico. Il costo del «Minuetto» è di circa tre milioni di euro e il suo acquisto era stato sostenuto anche grazie al contributo della Regione Friuli Venezia Giulia. L'incidente a questo tipo di treno (che, comunque, nel caso specifico, non ha nulla a che fare con la meccanica del convoglio) non deve aver sorpreso più di tanto i pendolari: i vari comitati lo hanno da tempo messo nel mirino in quanto sarebbe soggetto a frequenti guasti, che provocano improvvise interruzioni e malfunzionamento del servizio.
In tempi di spending review, qualche considerazione andrebbe fatta sull'economicità della tratta friulana: finita la scuola, da Osoppo a Sacile è praticamente deserta, mentre resta sempre operativo solo il breve percorso da Osoppo a Gemona, grazie ad un sistema intermodale al servizio di quella zona industriale.
starlight
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da starlight »

il Gazzettino, Martedì 3 Luglio 2012,
VITTORIO VENETO - (la) Un'altra mattinata senza «corsette». Ancora cancellazioni improvvise per i convogli che fanno la spola tra Vittorio e Conegliano tra le 7.30 e le 13.30. In totale si tratta di sei corse effettuate tutte con lo stesso materiale rotabile, che però ieri non si è presentato in stazione. Al suo posto ha circolato un bus che ha collegato le due città impiegando naturalmente più tempo di quello richiesto dal treno.
Sempre ieri, disagi per chi attendeva il regionale Calalzo - Venezia delle 11, arrivato a Vittorio con mezz'ora di ritardo.
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Re: Rassegna Stampa

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Grazie delle segnalazioni. Sapevo del nuovo fattaccio sulla Pedemontana Friulana, e l'articolo si presterebbe anche a delle feroci critiche nei confronti del giornalista e di chi ha detto alcune cose al giornalista che dimostra di non capire certe cose... Per esempio: sono anni e anni che d'estate la Sacile - Gemona chiude, e quello scrive per la manutezione dei binari. A pochi chilometri da noi abbiamo la ferrovia cui viene fatta la maggiore manutezione e che viene usata per quasi il minore numero di treni (anche se putroppo in Piemonte e in Abruzzo sono riusciti a migliorarsi).
:evil:
La Sacile - Gemona chiude per manutezione? Continuiamo così col fumo negli occhi.
:evil:
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