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Cursor
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Re: Rassegna Stampa

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Gazzettino di Treviso del 25/11/2011
Suicida sui binari: scusate e i treni finiscono nel caos
Prima ha scritto poche righe: «La mia vita è stata un fallimento», e poi si è gettato sotto il treno. La tragedia si è consumata ieri mattina lungo la linea Camposampiero-Montebelluna, alle porte di Castelfranco, determinando forti ritardi per almeno due convogli, a quell’ora carichi di pendolari. A mettere in atto l'estremo gesto èstato un cameriere residente in città, P. B., che il prossimo 4 dicembre avrebbe compiuto 58 anni. Il corpo dilaniato è stato trovato ieri mattina intorno alle 7,30 lungo la linea ferroviaria nei pressi del bowling. Secondo una prima ricostruzione dell'accaduto, l'uomo, che da anni viveva separato dalla moglie, è uscito di casa di buonora lasciando la propria auto nel parcheggio del bowling. Poi si è avvicinato ai binari e, presumibilmente verso le 6,30, vi si è steso sopra attenendo che il treno diretto a Castelfranco gli passasse sopra. Il macchinista però non si è accorto di nulla, così come pare non si sia accorto della presenza del cadavere nemmeno quello del treno successivo. Ad accorgersi dell’avvenuta tragedia è stato il macchinista del treno delle 7,30 che ha dato l'allarme. Sul posto si è immediatamente portata la Polfer di Castelfranco per i rilievi del caso. La linea ferroviaria è rimasta per forza bloccata per oltre due ore e mezza. Due i treni coinvolti: uno ha registrato un ritardo di 100 minuti, mentre un altro ne ha registrati 50, deviato su Treviso. Il traffico ferroviario ha potuto riprendere regolarmente dopo le 9.30 creando però non pochi problemi e disagi sia alle linee ferroviarie vicine che agli utenti visto che sono saltate anche altre coincidenze. Il corpo martoriato dell'uomo è stato ricomposto all'obitorio dell'ospedale castellano dove non è stato possibile l'espianto degli organi, per il pessimo stato in cui versavano, come il 58enne aveva pregato di fare nel suo biglietto d'addio.
Per l'ufficio di Polizia ferroviaria di Castelfranco è il quarto caso di suicidio quest'anno sulle tratte di propria competenza.
PS: i treni che hanno subito i disagi maggiori sono stati l'11107 cancellato a Fanzolo e l'11109 deviato via Montebelluna-Treviso-Castelfranco
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aln
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da aln »

Da Il Gazzettino di Belluno di venerdì 24 novembre 2011...
FELTRE
Tutti al lavoro per il cavalcavia di Anzù
Treni fermi per quattro giorni

Treni tabù, arrivano gli autobus con i conseguenti rallentamenti. Da oggi fino a lunedì, non ci sarà il collegamento ferroviario da Feltre a Belluno e viceversa. L’interruzione permetterà al cantiere di Anzù di proseguire i lavori. I viaggiatori verranno trasportati con gli autobus, ma sono già stati preannunciati dei ritardi. «La circolazione ferroviaria sarà sospesa da venerdì 25 a lunedì 28 novembre tra le stazioni di Feltre e Belluno sulla linea Padova-Calalzo - scrivono le ferrovie - tutti i treni tra Feltre e Belluno saranno sostituiti con bus che arriveranno e partiranno dai piazzali antistanti le stazioni o sulla strada statale in prossimità delle stazioni». I treni in «partenza da Belluno e da Feltre, invece, potranno allungare i tempi di viaggio fino 30 minuti per attesa dei bus sostitutivi». Per informazioni http://www.fsnews.it.
Ieri, dalle 7.30 alle 9.25 è rimasta chiusa la tratta Padova-Calalzo a causa di un suicidio.
Cercando notizie su questo suicidio, dal Gazzettino online...
Suicidio sulla Padova-Calalzo:
ferrovia interrotta e treni deviati su un'altra linea

Nel tratto dopo Castelfranco si viaggia su un solo binario
I convogli da Padova ora percorrono la Montebelluna-Treviso

TREVISO - La linea ferroviaria tra Castelfranco e Montebelluna (Treviso), sulla Padova - Calalzo (Belluno) è interrotta da poco prima delle 8 di questa mattina per permettere le operazioni di recupero della salma di una persona che si è uccisa. I treni, che in quel tratto viaggiano su binario unico, sono stati deviati sulla Montebelluna-Treviso.
Da La Tribuna di Treviso di giovedì 23 novembre 2011...
Centro intermodale addio
I binari sono interrotti

VITTORIO VENETO
Eccoli i binari interrotti. Nessun treno può entrare nel raccordo ferroviario di San Giacomo. Come dire la fine del Centro intermodale. Foto alla mano, Alessandro De Bastiani, consigliere comunale del Partito Democratico alza la protesta contro il sindaco Gianantonio Da Re, che l’altra sera in consiglio comunale aveva detto di non saperne niente. «La sua risposta alla mia interrogazione è stata stupefacente – gli scrive De Bastiani in una lettera aperta - lei ha dichiarato di non sapere niente di una struttura di cui la città è comproprietaria. Il taglio dei binari significa morte definitiva dell’interporto per il quale, voglio ricordarglielo, il 19 marzo del 2004 la giunta comunale del suo predecessore Scottà, deliberò l’assegnazione di un contributo straordinario di 1.450.000 euro». L’esponente dei democratici ricorda che in quella occasione l’amministrazione disse che «finalmente il centro intermodale vittoriese è stato riconosciuto quale struttura logistica di interporto regionale assieme all’interporto di Padova, Rovigo, Venezia e Verona. Peccato che oggi, mentre le altre strutture continuano ad operare, per quello di Vittorio Veneto siano stati «tagliati i ponti». Da Re ha spiegato che l’infrastruttura ferroviaria è rimasta bloccata a causa della mancata elettrificazione della linea Conegliano-CentroVittorio Veneto. De Bastiani rilancia: «Visto che voi non siete stati in grado di convincere le Ferrovie ad elettrificare la linea, perché non avete dato in gestione la struttura all’interporto di Padova, quando vi venne prospettata questa possibilità, o non l’avete affidato alla Zoppas che ne aveva fatto ufficiale richiesta?». «Non è inoltre da escludere che Zoppas – azzarda il consigliere Pd – abbia delocalizzato anche a causa delle mancate risposte dell’amministrazione vittoriese». Francesco Dal Mas
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etr610.008
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da etr610.008 »

PADOVA - Con l'anno nuovo meno biglietterie. Dal 1 gennaio 2012, ha comunicato la Direzione trasporto regionale di Trenitalia, in Veneto saranno tagliare in tutto dieci biglietterie sulle attuali 21, per altre turni di apertura ridotti. Pesanti le ripercussioni in terra padovana soprattutto nell'Alta dove chiuderanno definitivamente le biglietterie di Cittadella e Camposampiero (e anche Adria, Calalzo, Cornuda, Legnago, Noale, Nogara, Schio e Vittorio Veneto). Ridotto il servizio a due soli turni quotidiani di presenza (13 ore e 12 minuti) nella stazione di Monselice (e Feltre, Montebelluna e San Bonifacio ed un solo turno di poche ore a Thiene).

Una scelta per Camposampiero e Cittadella, veramente drastica soprattutto per la città murata, snodo tra le due linee Vicenza-Treviso e Padova-Bassano del Grappa e dove la paventata chiusura che periodicamente sembrava essere effettuata, era stata invece smentita dall'ex ministro dei Trasporti direttamente al sindaco ed onorevole Massimo Bitonci. Se si vuole incentivare l'uso dei mezzi pubblici e poco inquinanti, queste sembrano proprio essere le scelte meno appropriate.

Forte la mobilitazione sindacale da parte della Filt Cgil per la quale le biglietterie sono punti servizio che oltre alla vendita diretta dei titoli di viaggio, forniscono svariate informazioni all'utenza, funzionando come punti accoglienza. «Difficile difendere il primato turistico di questa regione - scrivono - a differenza del potenziamento attuato dalle province autonome di Trento e Bolzano».

«Le stazioni ferroviarie sono spesso ricettacolo di situazioni di degrado se lasciate incustodite o abbandonate, l'offerta alternativa è fatta da operatori commerciali con i titoli di viaggio acquistabili solo in determinati orari e giorni - segnala il sindacato -. Le informazioni all'utenza saranno meno certe e competenti e la qualità del servizio globale è destinata a peggiorare». È stata chiesta una mobilitazione della Giunta e del Consiglio regionale.
Alla faccia di incentivare l'utilizzo del treno...
marco1114
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da marco1114 »

Dal Corriere delle Alpi di oggi:
BELLUNO. Col nuovo orario ferroviario, in vigore da domenica prossima, i viaggiatori e i pendolari bellunesi perdono 13 corse, guadagnandone tre sulla tratta Belluno-Feltre. I più penalizzati i cadorini e gli utenti della linea Calalzo-Belluno, come evidenzia la Uil trasporti. Sparito il Roma-Calalzo, tagliate le corse integrate col pullman (9 corse per le quali prima si prendevano i biglietti unici valevoli per treno e pullman, ora invece bisognerà prendere due biglietti distinti). Per salire dal capoluogo avranno a disposizione soltanto 9 corse, 11 da Ponte nelle Alpi (prima erano 14). Da Calalzo a Belluno, le corse scendono da 13 a 10, fra Belluno-Feltre salgono da 14 a 16, da Feltre a Belluno aumentano di un’unità (da 15 a 16).

Scendere a Venezia resta sempre problematico, perché dall’orario sono saltate due corse passando da 14 a 12. Per salire da Venezia, i convogli saranno 13, anziché 15, ma bisogna mettere in conto un passaggio in Freccia Bianca tra Mestre e Padova che difficilmente sarà usato dal pendolare verso Feltre o Belluno.

Il primo treno in partenza da Belluno sarà alle 6.02, anziché alle 6.03. Quello per Padova alle 9.10 partirà anch’esso un minuto prima, alle 9.09. E’ stato tolto il treno delle 14.36 per Castelfranco, mentre un nuovo convoglio per Venezia è stato istituito alle 15.13 (prima era alle 15.42). Attenzione: l’ultimo regionale per Venezia partirà alle 19.41 visto che è stata tolta la coincidenza del treno delle 21.17 a Ponte. Inoltre, il treno in partenza da Belluno alle 15.42 per Venezia praticamente sarà impossibile prenderlo perché il cambio per la coincidenza a Ponte è solo di 4 minuti.
Primo treno utile da Venezia alle 5.26, via Conegliano. Ma un minuto dopo, da Mestre, ne partirà un altro che, via Padova, raggiungerà Belluno addirittura in 2 ore e 47 minuti. In ogni caso nessun treno da Venezia raggiungerà il capoluogo provinciale prima delle 7.30. Per chi desidera arrivare a Belluno alle 11.28, ha tre possibilità da Venezia, ovvero pigliare una Freccia Bianca o una Freccia Argento, rispettivamente alle 9.01 e alle 9.09, oppure salire sul regionale delle 9.04 per Treviso, quindi cambiare per Montebelluna e di nuovo cambiare per Belluno, pigliando il convoglio da Padova.

Via Padova anche il treno che arriva a Belluno alle 13.24. Entro che ora un bellunese deve lasciare Venezia per non trovarsi appiedato? Da domenica alle 19.36, con arrivo alle 21.33. Poi tutti a nanna. L’ultimo treno utile da Venezia per Calalzo resta quello delle 18.41, altrimenti, 20 minuti dopo, si può pigliare quello delle 19.94 per Treviso, cambiando poi per Montebelluna. A proposito di Calalzo, via il pullman delle 5.20 per Belluno. (fdm)

09 dicembre 2011
Il "treno per Castelfranco" rimane: è il 5751.
Il convoglio "di nuova istituzione" non è altro che il buon vecchio 11120.
Il treno "per Venezia" delle 15.42, questo è vero, sarà proprio impossibile prenderlo, è stato tagliato (11122), ora l'11129 origina da BL.
Gran balla che è stata tolta la coincidenza del treno delle 21.17 a Ponte, gli orari non sono cambiati di una virgola, è solo che il sito non visualizza la soluzione, non so perché...
La sera si possono ancora prendere i treni per Padova, e da lì, per Belluno.
Hanno tagliato tutte le autocorse rimaste...
Non ha senso secondo me parlare di "corse saltate" all'infuori degli autobus, non mi risulta che abbiano tagliato treni oltre a 11122, 5754, 5757, che sono delle corsette Belluno-Ponte. L'11122 serviva per chi da BL doveva andare a Venezia (ma comunque riesce ancora con l'11120), ma le altre due a che cosa servivano?
Dulcis in fundo, sarebbero riusciti a inserire un treno addirittura alle 19.94???
Questa si chiama informazione signori :twisted: :twisted: :twisted:
Marco Tarroni
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Antonio La Quaglia
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da Antonio La Quaglia »

Attenzione:
il taglio dell'11122 impone ai viaggiatori in partenza da Belluno diretti a Venezia con il 5753 di partire alle 15.13 anzichè alle 15.42 e aspettare poi a Ponte nelle Alpi per oltre 30 minuti il 5753 per Conegliano;
Il taglio dell'11122 comporta anche il taglio dell'11129 da Ponte a Belluno, per cui i viaggiatori provenienti da Calalzo non trovano più a Ponte la coincidenza per Belluno - Padova.
Il 5754 serve ai viaggiatori in partenza da Belluno o provenienti da Padova con l'11136 ad andare a Ponte nelle Alpi per prendere l'11138 per Calalzo. In pratica oggi è possibile partire a Padova alle 17, cambiare a Belluno e Ponte e arrivare a Calalzo alle 20.22. O partire a Belluno alle 19.17 e arrivare a Calalzo alle 20.22 cambiando a Ponte. Tolto il 5754 non ci saranno più treni da Belluno per Calalzo dalle 17.53 (11134) alle 21.17 (11144)!
Il 5757 era il ritorno, inutile, del 5754.
Dulcis in fundo la cosa più diabolica che hanno combinato: non è vero che alla sera gli orari non sono cambiati di una virgola. E' vero che l'11144 parte a Belluno alle 21.17 e arriva a Ponte alle 21.24, come il solito, ma l'11149 non parte più da Ponte per Venezia alle 21.29, bensì alle 21.28. Quel minuto è una differenza fondamentale e basilare, in quanto due treni sono coincidenti solo se dall'arrivo del primo alla partenza del secondo passano almeno 5 minuti. Ma con il nuovo orario i minuti saranno 4: ecco perchè il sito non ti segnala più la coincidenza :twisted:
Ovviamente non si tratta di un caso: togliere la coincidenza da internet significa scoraggiare l'utenza che utilizza l'11144 per prendere l'11149 e soprattutto crearsi un bell'alibi: se l'11149 parte da Ponte per Venezia senza che l'11144 sia già arrivato da Belluno (o magari proprio mentre l'11144 sta entrando in stazione, come è già successo parecchie volte per sbaglio) Trenitalia può sempre dirti che la coincidenza non c'era. Aggiungo che ormai la vecchia norma dei 5 minuti per considerare due treni coincidenti ha pochissimo valore, se non per il sito internet delle Ferrovie, perchè le coincidenze non esistono più... Tranne in un caso: l'ultimo treno della sera. E l'11144 el'11149 non sono forse gli ultimi treni della sera? Basta scendere da 5 a 4 minuti e il gioco è fatto: niente coincidenza e arrangiatevi, ai potenziali clienti di Belluno si dice di andare direttamente a Ponte in macchina a prendere l'11149. Peccato che ci siano anche viaggiatori che salgono a Sedico o più giù per andare a Ponte a prendere il 11149. Loro dovranno affidarsi alla buona sorte, che in questo momento non mi sembra molto presente in ferrovia.
Per quanto riguarda le autocorse integrate - combinate ho ancora qualche dubbio che siano sparite del tutto: di solito sono le ultime ad essere inserite sul sito internet, può darsi che arrivino in queste ore, ma sono fortemente dubbioso. Comunque consoliamoci, il peggio deve ancora venire.
AlQ
Con l'avvento dell'elettrificazione, i treni parvero fuggire ancor più veloci da Piovarolo, e poi, che gusto c'era con quelle due povere corse dell'accellerato, dalle quali, oltretutto, non scendeva mai nessuno...
marco1114
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da marco1114 »

Accidenti, col senno di poi la cosa si fa molto più chiara... Ma mi chiedo se la linea su cui tagliare di più non sia la Calalzo-Padova, invece che la Ponte nelle Alpi-Conegliano. Perché su quest'ultima già hanno fatto nuova Santa Croce, poi ogni anno fanno sempre qualche lavoretto, mentre lato Feltre niente di importante...
Marco Tarroni
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aln
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da aln »

Quale linea tagliare? L'una o l'altra? Tutte e due! :evil:
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Freccia della Laguna
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da Freccia della Laguna »

Comunque, nota di demerito a chi ha scritto quell'articolo, buono solo per riempir righe ma di nullo valore d'informazione.
Trenitaliæ Celere Regionale MMDCCIV Veronam Portam Novam hora tertia a quarta decima via ferrata profecturum est. Mestre, Patavio, Vicetia, Sancto Bonifatio, Verona Porta Episcopo consistit. Cave! Abeundum flava linea est.
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aln
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da aln »

Dal sito www.bellunopress.it, fatto di oggi lunedì 19 decembre 2011...
Biglietteria della stazione:
l’assessore Chisso a Calalzo di Cadore con il sindaco De Carlo per la convenzione con le ferrovie per poter riutilizzare i locali

La bellissima e storica stazione ferroviaria di Calalzo di Cadore, fermata del treno per i passeggeri diretti a Cortina, continuerà a vivere e anzi potrà diventare sede di associazioni e iniziative locali, mentre la biglietteria degli autobus potrebbe prendere il posto di quella ferroviaria, per la quale le esigenze di risparmio hanno decretato la chiusura degli sportelli serviti da personale. E’ questa la prospettiva aperta stamani dall’incontro svoltosi proprio nei locali della stazione tra l’assessore alle politiche della mobilità del Veneto Renato Chisso, il sindaco Luca De Carlo e una rappresentanza di rete Ferroviaria Italiana, società proprietaria dell’immobile. Cerchiamo di fare di necessità virtù – ha sottolineato il sindaco De Carlo al termine dell’incontro – alla luce della possibilità di poter disporre di spazi di stazione non più presidiati da personale di Trenitalia. “Paradossalmente una penalizzazione annunciata potrebbe tradursi persino in un arricchimento – ha aggiunto De Carlo – per il quale dobbiamo ora mettere tutti i tasselli al loro posto. Si apre la prospettiva di una convenzione con RFI per utilizzare l’edificio come sede di strutture associazionistiche; tramite un accordo con Dolomiti Bus sarà possibile aprire all’interno della stazione la biglietteria del servizio su gomma, gli utilizzatori del treno avranno comunque la possibilità di usare bigliettatrici automatiche tra le più moderne, capaci di rilasciare qualsiasi titolo di viaggio utilizzando sia contante sia ‘denaro elettronico’. I problemi sono tanti – ha concluso il sindaco – dobbiamo tenere questo presidio sul territorio rio e lavoreremo perché ciò avvenga”. Tra l’altro oggi è stata confermata la notizia che il collegamento ferroviario con Roma sarà attivo nel periodo estivo. “Abbiamo cercato di correre ai riparti rispetto alla chiusura della tradizionale biglietteria – ha detto dal canto suo l’assessore – e di fatto l’unico vero disagio dovrebbe tradursi nell’impossibilità di un contatto diretto con il personale di Trenitalia, sostituito da emettitrici dell’ultima generazione. I locali lasciati liberi, d’accordo con il Comune, verranno utilizzati come sede di associazioni e la stazione non sarà dunque abbandonata a se stessa. Nello stesso tempo c’è l’ipotesi dello spostamento della biglietteria di Dolomiti bus, con la possibilità che anche questa possa rilasciare biglietti per il treno”.
Servizio televisivo di Antenna3...

http://www.t-vision.it/dettaglio-A3-new ... 408&ref=pb

Sottolineo che:
1. si auspica il ritorno del Roma per l'estate facendo appello a Chisso che non ha alcuna voce in capitolo su un treno "non regionale" della PAX che il duce superemo Mauro Moretti è appena riuscito a sotterrare per bene, tra l'altro anche cancellando dalla penisola il trasporto auto al seguito.
2. Chisso, per affermare che la stazione di Calalzo non è chiusa, ripete a denti stretti "l'esercizio c'è, l'esercizio c'è"... Caro mio: oggi l'esercizio forse c'è, se non sopprimono il treno, ma domani?
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da marco1114 »

Si parla di "bigliettatrici" automatiche "capaci di rilasciare qualsiasi titolo di viaggio". Poi più avanti si parla di sostituzione del personale con "emettitrici dell'ultima generazione". Ci stanno fuorviando o hanno intenzione di mettere le self-service? Quelle serie dico, non quelle solo per biglietti regionali, che ci sono già... A parte che non avrebbe senso mettere le self-service propriamente dette a Calalzo, visto che non ci sono nemmeno a BL, e mi pare neanche in stazioni come Castelfranco...
Marco Tarroni
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da robi »

dove ci sono le scassinano regolarmente e dopo un po le ferrovie non le ripristinano più...così ci perdono di più che non tenere una persona a vendere i biglietti...
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da aln »

Dovrebbe essere stata avviata la sostituzione di tutte le emettitrici della DTR, quelle "regionali" per capirci. Hanno cominciato da Quarto di Altino, con questa qui... foto dal forum di ferrovie.it

Immagine

Di loro si dice:
1. funzionamento analogo alle nuove emettrici della PAX;
2. possibilità di emissione di pressocchè tutti i biglietti tra pressocché tutte le località nazionali, non come i catorci attuali che ammettono solo due possibilità di partenza e poche di arrivo con degli astrusi codici;
3. possibilità di pagamento col "denaro di plastica";
4. progettate per resistere alle effrazioni.
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da Capostaz »

Lancio un'idea anticonformista: perché non usare le stazioni per attività ferroviarie invece? :twisted:
Con gli anni, tra una conferenza e l'altra sull'irrinunciabilità al trasporto su rotaia e sulla sua importanza, sono spariti i DD.M. a Calalzo e Ponte nonché il DCO a Belluno, sradicati binari, scali merci e piattaforme girevoli; da marzo 2012 niente manovra a Belluno che verrà data a privati....bel premio di consolazione questo! :(

Se non altro non sarà una stazione totalmente abbandonata a se stessa. Chissà poi se queste nuove emettitrici a prova di scasso verranno messe in Stazione per l'Alpago...
Gianni Giannelli
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Spenotto
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da Spenotto »

Mah! saran mica matti questi :?:
Tutti tagliano e loro...
http://www.ferrovie.it/ferrovie.vis/tim ... hp?id=2845
Walter
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Re: Rassegna Stampa

Messaggio da aln »

Il Corriere delle Alpi del 27 dicembre 2011 ha scritto:Ponte di Bribano c’è il nulla osta per fare la bonifica
Sedico, l’impresa appaltatrice convocata a breve dal Genio eliminati gli ordigni bellici potrà iniziare l’allargamento

E' arrivato appena prima di Natale, giusto in tempo per figurare tra i regali dell'ultimo minuto, il tanto atteso nulla osta da pare del Genio militare per le operazioni di bonifica del Cordevole da eventuali ordigni bellici. Un passaggio fondamentale per dare avvio alla costruzione dei ponti provvisori che consentiranno il transito ai veicoli quando il ponte di Bribano sarà chiuso per i lavori di allargamento. Il Genio ha convocato la Boz costruzioni, l'impresa che si è aggiudicata l'appalto, per la settimana che va dal 9 al 14 gennaio.
Passate le feste, dunque, il nulla osta verrà firmato, e da quel momento l'impresa potrà dare avvio alla bonifica. Nell'attesa che arrivasse l'autorizzazione, era già stata individuata la ditta che doveva occuparsene, quindi una volta avuto il via libera definitivo il Cordevole sarà scandagliato e esplorato per individuare l'eventuale presenza di bombe risalenti alle guerre mondiali. «Se non si troverà nulla il tutto si concluderà in breve tempo», sottolinea l'ingegner Nicola Prisco, dell'Anas. «Altrimenti ci vorrà qualche giorno, perché la bomba dovrà essere fatta brillare». Come accadde una decina d'anni fa: furono anche evacuate alcune famiglie, che il giorno delle operazioni di brillamento si radunarono sotto il tendone allestito a Longano nell'attesa che tutto finisse bene.
Il ponte di Bribano fu bombardato sia durante la prima guerra mondiale che durante la seconda. La sua storia, che ha inizio nel 1800, è travagliata tanto quanto quella del suo allargamento, che ha tenuto banco negli ultimi 20 anni. L'idea di realizzare un attraversamento del Cordevole a Bribano la ebbero gli austriaci all'inizio dell'800, e dopo un paio di tentativi che non andarono a buon fine la storia racconta che nel 1832 c'era un ponte di legno a 20 campate, e che il suo stato era mediocre. Si arrivò così alla costruzione del primo ponte in pietra. Ci vollero due anni (1879-1881), ma l'alluvione del 1882 lo trascinò via. Il ponte che ancora oggi viene percorso da migliaia di auto, mezzi pesanti e dal treno è quello costruito tra il 1883 e il 1886. Un' arcata venne distrutta durante la prima guerra mondiale, e durante la seconda venne bombardato dagli Alleati per quattro mesi di fila. E' quindi più che probabile che sotto le arcate o comunque lungo il corso del Cordeole si nasconda ancora qualcuno di quegli ordigni, inesploso. «In passato ne sono venute alla luce diverse, di bombe», ricorda lo storico di Sedico, Gianni De Vecchi. Più di qualcuno, però, tiene le dita incrociate. Il crono-programma stabilisce l'apertura del cantiere per l'allargamento in primavera, così da riuscire a concludere l'intervento, e inaugurare il ponte, finalmente percorribile nei due sensi di marcia in sicurezza, per la fine dell'anno. Non trovare ordigni inesplosi permetterebbe di dar corso ai lavori da subito. Nei mesi scorsi, intanto, la Boz ha disboscato una parte dell'area, preparando il terreno agli operai che tra qualche settimana prenderanno possesso del cantiere. Alessia Forzin
Il Gazzettino di Belluno, martedì 10 gennaio 2012 ha scritto:BELLUNO
Ridotta di mezz'ora l'apertura delle biglietterie ferroviarie della provincia di Belluno.
Dopo la chiusura del servizio allo sportello a Calalzo, arriva un'altra novità che comporta disagi per chi si sposta con il treno a inizio e a fine giornata, soprattutto a Feltre.
«Se per il capoluogo non ci saranno sostanziali modifiche perché ci sono tre persone in servizio, dopo che una è stata spostata da Calalzo a Belluno - spiega Lino Di Sano, sindacalista della Uilt-Uil - per Feltre, invece, dove ci sono solo due persone, una alla mattina e una alla sera, il servizio è stato effettivamente ridotto». Anche se i primi convogli per Padova partono alle 5.35 e alle 5.56, la biglietteria apre alle 6. Stessa cosa per chi deve prendere il treno delle 20.19: dovrà arrangiarsi con le fasce chilometriche o giocare d'anticipo, perché dietro il vetro non troverà nessuno. I viaggiatori che la sera alle 20.20, 20.45 22.48 e 00.06 prendono il treno per raggiungere il capoluogo subiscono la stessa sorte. «È stato modificato il contratto di servizio: dalle 14 ore di prima, alle 13,12 di adesso - annuncia Di Sano -. Se fino a dicembre i lavoratori facevano 7.36 ore di lavoro ora con il nuovo accordo stipulato a livello regionale con le risorse disponibili ne fanno 7.12. A fine mese è previsto un nuovo incontro a Venezia per capire come risolvere la situazione». Dal primo gennaio, intanto, i viaggiatori stanno cambiando le abitudini in base alle nuove disposizioni, facendo il biglietto a bordo, in molti casi pagando per questo anche la maggiorazione. Per questo Ilario Simonaggio
, segretario 
Filt Cgil Veneto, rivolge un appello alla Regione: «Siamo consapevoli delle difficoltà del bilancio del Veneto e per questa ragione abbiamo, ma chiediamo nuovamente che il Consiglio Regionale discuta una revisione del provvedimento, che consenta quanto meno una soluzione accettabile basata su fatti concreti e non su desideri lontani dalla realtà vissuta da pendolari e lavoratori». Roberta De Salvador
Il Gazzettino di Belluno, martedì 10 gennaio 2012 ha scritto:TRASPORTI PUBBLICI
Riparte il tavolo permanente oggi faccia a faccia in Provincia

Riparte il tavolo permanente sul trasporto pubblico in Provincia di Belluno. Domani alle 11 le sigle sindacali e tutti gli attori del settore sono convocati dal commissario prefettizio Vittorio Capocelli per approfondire la programmazione per il 2012 e la questione del il sistema del trasporto integrato treno-gomma nel territorio provinciale. I passeggeri, infatti, che sfruttavano due mezzi per muoversi con l'entrata in vigore del nuovo orario di Trenitalia lo scorso dicembre, in molti casi si sono trovati impossibilitati ad utilizzare il treno pur avendo pagato l'abbonamento, visti i tagli alle corse. «La convocazione del tavolo è un ottimo segnale - commenta Patrizio Castiglia, segretario bellunese della Uil trasporti - perché finora il tavolo ha funzionato davvero poco. Speriamo di non sentire la solita "aria fritta" che non ci sono finanziamenti e così via, ma di poter ragionare finalmente su qualcosa di concreto». (R.D.S.)
Il Corriere delle Alpi, martedì 10 gennaio 2012 ha scritto:Trasporto, si riunisce il tavolo provinciale
Domani sindacati, consumatori e pendolari a palazzo Piloni per un confronto col commissario

BELLUNO Che fine farà il trasporto locale su gomma? Si potrà ancora proporre il trasporto integrato combinato gomma-rotaia? Sono questi i temi all’ordine del giorno dell’incontro che si svolgerà domani a palazzo Piloni.
Il tavolo sulla mobilità è stato richiesto dal commissario provinciale Vittorio Capocelli alle organizzazioni sindacali, a quelle dei consumatori, dei pendolari e vi parteciperà anche Dolomitibus.
«La situazione è molto preoccupante», precisano Alessandra Fontana, segretaria della Filt Cgil, Rudy Roffarè della Cisl e Patrizio Castiglia della Uil trasporti. «Il problema è che i disservizi per gli utenti delle ferrovie sono ormai all’ordine del giorno e le opportunità per i pendolari sono sempre meno, visti i tagli alle corse dei treni. Inoltre, manca anche un coordinamento tra trasporto su gomma e quello su rotaia. E infine, non sappiamo nemmeno che fine farà il servizio di Dolomitibus, vista la riduzione dei trasferimenti statali e regionali».
I sindacati, quindi, se da un lato si dicono soddisfatti che si torni al tavolo provinciale della mobilità dopo mesi di silenzio, dall’altro attendono di capire, proprio da questo incontro, come andranno le cose per la provincia di Belluno. «Quello che ci sta a cuore è soprattutto l’aspetto legato al servizio integrato combinato», sottolinea Fontana. «Ci auguriamo che il tavolo affronti i problemi tecnici, a partire dalla vicenda della vendita delle quote di Dolomitibus, e serva per costruire un confronto con le parti sociali. In questo modo potremmo fare pressioni sulla Regione Veneto e su Trenitalia, che sta attuando una politica di dismissione del servizio a cominciare dalle biglietterie. Cosa che incide anche sul turismo che interessa la nostra provincia. Vorremmo riuscire a capire, se il commissario lo sa, come intende procedere Trenitalia».
Insomma, i sindacati si attendono che possa uscire una proposta concreta per salvaguardare il trasporto pubblico locale, ottimizzando le risorse a disposizione.
E che il servizio ferroviario veneto non vada bene lo dice anche lo studio di Legambiente riferito all’anno 2011, che per le tratte montane denuncia un aumento di pendolarismo, a cui è corrisposta una diminuzione degli investimenti sulle rotaie da parte della Regione.(p.d.a.)
Il Corriere delle Alpi, 12 gennaio 2012 ha scritto:Bus al posto dei treni: tagli del 40 per cento
BELLUNO Via il bus Calalzo-Belluno delle 5 del mattino e via quello Belluno - Vittorio Veneto - Conegliano: sono alcune delle corriere sostitutive dei treni, servite da Dolomitibus in odore di «sparizione». La spada di Damocle dei tagli pende in realtà su 40mila km all’anno di corse bus sostitutive dei treni in provincia: il 40%, tenendo conto che Dolomitibus per Trenitalia copriva 110mila km all’anno. Un «colpo» che non è ancora realtà: ieri Dolomitibus ha presentato una «proposta» al tavolo permanente di Palazzo Piloni, davanti a sindacati e associazioni dei consumatori: sindacati che han respinto ogni margine di trattativa. I tagli nascono dal fatto che Dolomitibus s’è trovata di punto in bianco con 120mila euro in meno all’anno: quanto pagava Trenitalia per quei 110mila km di corse sostitutive dei treni (un euro e rotti di rimborso a km). Per un po’ ha tenuto, ora ha deciso di passare con le forbici. «Abbiamo illustrato l’esigenza di rivedere i servizi non più integrati perchè Trenitalia ha disdettato l’accordo» spiega l’amministrartore delegato di Dolomitibus, Paolo Rodeghiero «Abbiamo proposto di ridurre 40.000 rispetto a 110mila km esistenti, dando la precedenza a quelle meno frequentate dall’utenza. Per noi non avere più 120mila euro all’anno è un danno notevole e con il taglio di 40mila km rientriamo solo parzialmente». Sul tavolo anche la questione quote del Comune di Belluno per cui la Cgil annuncia manifestazioni e scioperi. «Era da tanto che non ci si riuniva» spiega Alessandra Fontana (Filt Cgil) «avevamo chiesto incontri stanti le perplessità sull’operazione vendita di Dolomitibus, Veneto strade, Dolomitiambiente e altre partecipate della Provincia. Abbiamo detto al commissario Capoccelli che va impedito al Comune di vendere il 9% che ha in Dolomitibus, perchè così facendo si perde il controllo pubblico dell’azienda e questo andrebbe a scapito di altri comuni periferici, perchè il servizio sul capoluogo è chiaro che resta». Quote valutate circa 2 milioni di euro, quelle di Palazzo Rosso in Dolomitibus: ieri l’assessore Gamba ha preso parte al tavolo per la prima volta: «Dolomitibus deve fare il risanamento dall’interno: ma non è che si possono tagliare i dipendenti e il gasolio è aumentato. Va individuata una politica adeguata in futuro». I sindacati hanno posto i loro paletti insieme con le associazioni di consumatori. Se la vendita non viene bloccata, che si garantisca comunque il controllo pubblico e almeno la Provincia riacquisti in parte quel che Palazzo Rosso vende. Terzo: i trasporti integrati gomma-rotaia che rischiano tagli e la notizia secondo cui il taglio di Unico studenti ha avuto un effetto boomerang: 480 abbonamenti in meno. Quarto: si prevedono almeno altri 15mila euro di tagli di trasferimenti sul trasporto pubblico locale dalla Regione. «Al Comune ribadiamo la necessità di un confronto» insiste Fontana che conferma eventuali barricate: «stiamo raccogliendo firme e siamo pronti agli scioperi». Al tavolo anche i sindacalisti Valerio Zannin e Boaretto (Uil), Rudy Roffarè (Cisl), Gambini e Spada, Mattera e Lussato per i consumatori, Rodeghiero con Da Rolt per l’azienda, il commissario Capoccelli. Roffarè ha chiesto sia rivisto il ruolo del Comitato perchè non si può arrivare e chiedere l’approvazione di proposte, «bisogna lavorarci sopra ai progetti e c’è la necessità che a questo tavolo non sia presente solo la Provincia ma anche i sindaci dei Comuni, almeno i più importanti, con Regione e Trenitalia». «Ci vuole calma» dice Valerio Zannin «e anche un programma di quel che si vuole fare». «C’è bisogno che al tavolo arrivi anche la Regione: possibile che la Regione taglia e nessuno chiama Chisso?, domanda Aldo Spada. (cri.co.)
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