Ferrovia agordina

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Sharklet
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Re: Ferrovia agordina

Messaggio da Sharklet »

Durante il transito del giro d'Italia è stato addirittura citato il treno delle Dolomiti. In quale variante? Quella agordina :O
StefanoDo
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Re: Ferrovia agordina

Messaggio da StefanoDo »

StefanoDo
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Re: Ferrovia agordina

Messaggio da StefanoDo »

Antonio La Quaglia ha scritto:
La via di Alemagna, passando per il Cadore e Cortina, è sempre stata la più adatta a collegare il Veneto con la Germania già ai tempi della Serenissima e probabilmente anche prima, non a caso si chiama “di Alemagna”, né la Serenissima, né l’Impero Asburgico si sarebbero mai sognati di passare per la valle del Cordevole.

Quasi sempre, questa è stata rispolverata poche settimane fa da colui che ha realizzato gli studi delle tre proposte del Cadore...tra l'altro.

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Saluti.
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aln
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Re: Ferrovia agordina

Messaggio da aln »

Almeno potevi cancellare la data 1⁰ aprile 1960. :lol:
StefanoDo
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Re: Ferrovia agordina

Messaggio da StefanoDo »

aln ha scritto:Almeno potevi cancellare la data 1⁰ aprile 1960. :lol:
Questa è la proposta fatta dalla Camera di Commercio di Venezia nel 1949, se ne parlò negli annoi successivi, l'articolo è quello originale (credo del Corriere della Sera).

In un incontro recente promosso da Confindustria Belluno era presente anche l'ingegnere che ha realizzato gli studi delle proposte in Cadore; l'incontro è stato organizzato per confrontare le 4 proposte in campo. Su incarico sempre di Confindustria e tramite l'Università degli studi di Padova lo stesso ing ha presentato uno studio per la realizzazione di una linea merci internazionale (pendenza massima 12x1000) che permetta il collegamento "diretto" da Venezia (con partenza effettiva da Treviso) a Monaco risparmiando 150 km rispetto ia passaggio per il Brennero. Di fatto rispolverando il vecchio tracciato della "Direttissima" Venezia Monaco passante per Agordo e Caprile.
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aln
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Re: Ferrovia agordina

Messaggio da aln »

De Bettin, Confindustria, l'elelenco è lungo e ci metterei pure il doppio progetto Dal Piaz... quindi, pesci d'aprile tutto l'anno? Non è in discussione la fattibilità tecnica a risorse illimitate di una/due/tre/enne linee ferroviarie nelle Dolomiti, anche se ce ne sarebbe già abbastanza da ridire, bensì la realizzabilità pratica a risorse limitate, il tutto viziato dai peccati originali che già ti abbiamo fatto notare.
StefanoDo
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Re: Ferrovia agordina

Messaggio da StefanoDo »

aln ha scritto:De Bettin, Confindustria, l'elelenco è lungo e ci metterei pure il doppio progetto Dal Piaz... quindi, pesci d'aprile tutto l'anno? Non è in discussione la fattibilità tecnica a risorse illimitate di una/due/tre/enne linee ferroviarie nelle Dolomiti, anche se ce ne sarebbe già abbastanza da ridire, bensì la realizzabilità pratica a risorse limitate, il tutto viziato dai peccati originali che già ti abbiamo fatto notare.

Come al solito qui si perde il filo del discorso per andare a dire sempre la stessa cosa. L'ho capita eh, ma, ribadisco a mio modo di vedere sono vostre opinioni, per quanto legittime,che non condivido (mi riferisco ai supposti "peccati originali" etc etc). In tempi di vacche magre bisognerebbe utilizzare al meglio i denari pubblici. Mi limitavo solo a far notare che qualche proposta di passaggio ferroviario in Agordino, con destinazione "Alemagna", in passato c'è stato. Tutto qui.
Per il resto ridere fa bene tutto l'anno, non solo il primo aprile :D
Passo e chiudo.
Saluti
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aln
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Re: Ferrovia agordina

Messaggio da aln »

e550 ha scritto:
il Gazzettino, domenica 6 giugno 2021 ha scritto:«La ferrovia lungo l'Agordino è una bufala: solo il Cadore è la sede naturale»
Giuditta Bolzonello

PIEVE DI CADORE - La Regione Veneto nel programmare le opere da finanziare in vista dell’attuazione del Pnrr, Piano nazionale di ripresa e resilienza che ammonta complessivamente a 235,12 miliardi di euro, inserisce il progetto della Ferrovia delle Dolomiti per un miliardo di euro. Ma non specifica dove vorrebbe realizzarla tanto che ieri, al termine della conferenza sulla “variante dei sindaci”, tratta che ha messo d’accordo gli amministratori cadorini, il presidente della Magnifica Comunità ha preso un impegno.

TIRARE PER LA GIACCA ZAIA
«Un collegamento ferroviario ci serve - ha detto Renzo Bortolot, presidente della Magnifica -, credo che questo territorio abbia tutto l’interesse a sostenere la proposta che abbiamo formulato. Per chi non l’avesse fatto invito a vedere cosa è cambiato in Val Venosta con la ferrovia che ha rifatto vivere non solo turisticamente la valle. Vale la pena di riprendere in mano la nostra proposta ed andare a tirare per la giacchetta la Regione. Inviterò i sindaci a chiedere un appuntamento, sono passati tre anni, credo che il territorio meriti una risposta».

TRE ANNI DI DIBATTITI
Era in 2017 quando in Cadore si discusse sulle possibilità di tracciato per la ferrovia da Calalzo verso Cortina, la Regione ascoltava e chiedeva una decisione condivisa, e la condivisione arrivò per quella che è stata battezzata “variante dei sindaci”, tracciato che partendo da Calalzo si snoda in Centro Cadore, raggiunge Auronzo e con un tunnel arriva a San Vito per poi proseguire verso Cortina.
“Venezia Dolomiti: una ferrovia per il futuro del Cadore” questo il tema dell’incontro di ieri a Pieve dove gli ingegneri Simone Santer e Gabriele Pupolin del Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani hanno illustrato il tracciato.

CALALZO: PUNTO DI PARTENZA
«Il tema è di massima attualità e proprio per questo merita di essere affrontato con preparazione tecnica e determinazione politico amministrativa» ha precisato Bortolot. Dell’attualità del progetto sono convinti i sindaci del Cadore che adesso vogliono preparare un incontro con la Regione Veneto per capire quale sarà il futuro del progettato ripristino del collegamento ferroviario Calalzo Cortina sapendo che potrebbe diventare il tanto auspicato coronamento del progetto turistico Venezia Dolomiti. Ma a tre anni dal dibattito a scompigliare le carte è arrivato il progetto che ipotizza la miglior soluzione nel tracciato che, partendo da Belluno raggiunge Agordo e Caprile da dove, con un lungo tunnel, si arriverebbe Cortina.

FERMARE I RIVALI
«L’accesso naturale per Cortina passa per il Cadore» ha tuonato Gianluca Zandanel il cadorino grande esperto di ferrovia, tanto che glielo riconoscono gli stessi addetti ai lavori. E lo ha fatto ieri anche Gabriele Pupolin; Zandanel ha definito una fake news il progetto agordino, «sono solo due righe su una carta geografica, non si possono fare calcoli, non c’è nulla, vi hanno raccontato una bufala, invito i sindaci del Cadore a combattere per difendere il progetto proposto». Paola De Filippo, assessore del comune di Auronzo, ha auspicato che si riesca a smantellare il progetto agordino, «così se resta solo il nostro per la Regione sarà più facile decidere».

IL TRACCIATO IDEALE
Il percorso ideale è dunque questo: da Calalzo a Cortina passando per Auronzo. Sono 50 chilometri metà dei quali in galleria, 10 su viadotti, stazioni a Domegge, Lozzo, a servizio anche di Lorenzago. Si prosegue per Auronzo ma prima c’è la stazione per il Comelico, all’altezza dell’attuale ingresso dell’omonima galleria. A San Marco si entra in galleria per 6.5 chilometri, sotto il gruppo del Sorapis, per uscire a Chiapuzza di San Vito. Da qui, sul versante destro del Boite si raggiunge Cortina con stazione a Zuel e arrivo sotto il centro cittadino dove ci sarà la stazione centrale. Il Pnrr per le infrastrutture per una mobilità sostenibile si pone l’obiettivo di potenziare anche la rete ferroviaria regionale, è l’occasione giusta; «tutti insieme dobbiamo remare nella stessa direzione» ha concluso il presidente Bortolot.
il Gazzettino, martedì 8 giugno 2021 ha scritto:Treno, Moretti: «Noi offesi dai cadorini, non ci stiamo»
Raffaella Gabrieli
AGORDO
Al comitato Treno delle Dolomiti le frecciatine lanciate l'altra sera in cAdore, in occasione di un convegno dedicato proprio al futuro della ferrovia bellunese, non sono andate giù. "Mentre noi continuiamo a chiedere un confronto aperto tra le quattro proposte di progetto, con il coordinamento della Regione Veneto e Provincia di Belluno, ci sentiamo definire degli idioti. Una parola decisamente pesante che non accettiamo. Stiamo solo cercando di portare avanti un'idea che potrebe avere ottime ricadute non solo per l'Agordino ma anche per l'intero Bellunese". E' amareggiato Paolo Selva Moretti, presidente del sodalizio che sostiene la via attraverso la Val Cordevole. "A quella serata - afferma - c'era un nostro componente. Ed è rabbrividito quando un esperto di treni è intervenuto dicendo che il progetto agordino è una bufala e che questi, riferito a noi, "hanno la forza degli idioti e che gli stessi non vanno mai in ferie". Sinceramente, non siamo abituati a questi toni. Il nostro è un impegno leale a favore del territorio bellunese e non certo "contro qualcuno". Siamo molto rattristati. In nostro progetto esiste ed è più che valido, siamo pronti in qualsiasi momento a far studiare la versione 1:10.000 a chiunque ce la chiedesse". A Selva Moretti e compagni non è piaciuta memmeno l'usita dell'assessore di Auronzo Paola De Filippo che ha auspicato di smantellare il progetto agordino. "Non so se ridere o piangere - sottolinea il presidente - ma come fa un amministratore a dire queste cose? Come dice il proverbio, un buon tacer non fu mai scritto". Girando pagina, il Comitato agordino striglia la Provincia per il suo continuo silenzio. "A questo punto - dice Selva Moretti - spero che sia la Regione Veneto a prendere in mano le redini della quetione. Ad esempio incaricando uno studio specializzato affinchè esamini seriamente le quattro proposte in essere di treno bellunese e la loro fattibilità".
Serata... serata... ma se erano le dieci di mattina! Spero che si trattasse di un altro convegno rispetto a quello che mi ero segnato in agenda per sabato. Se non fosse così il comitato agordino che chiede le occasioni di dibattito pubblico avrebbe partecipato al convegno di nascosto e non avrebbe proferito nemmeno una parola. Eloquente questo fatto, che lo si rappresenti in scala 1:25.000 oppure in scala 1:10.000. Ed è evidentemente più facile prendersela sul personale che affrontare le criticità della loro proposta, ma ci dicono sempre che è più che valida e che raccoglie consensi ovunque.
No, io e altri non giriamo pagina: non dimentichiamo che per ri-lanciare la proposta agordina il leale comitato agordino abbia fatto credere pubblicamente che la ferrovia Ponte nelle Alpi - Calalzo non esista.
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e550
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Re: Ferrovia agordina

Messaggio da e550 »

La situazione è ormai di guerra tra le vallate, con gli agordini che sembrano ricorrere ai metodi più bassi pur di mettere i bastoni tra le ruote ai cadorini.
Dopo le ferrovie esistenti conteggiate come se fossero da costruire da zero, mappe in scala uno a occhio per non far vedere che ci sarebbero dei tratti da fare in cremagliera, adesso il discorso si è spostato pesantemente sull'insulto tra valli.
Naturalmente la provincia sta zitta, perché da buon democristiano d'antan il presidente mai prenderà una posizione, mai sia che si rischi di scontentare qualcuno.
In tutto ciò, a mio avviso, chi fa la figura più meschina sono proprio gli agordini: proposta stile "corazzata Kotiomkin", nessuna risposta alle considerazioni tecniche, chiusura a riccio e svio del discorso verso il più becero campanilismo degno dei capponi di manzoniana memoria.
Stando così le cose, se in regione qualcuno volesse trovare una scusa per non fare nulla, avrebbe già motivazioni a sufficienza: "i bellunesi non vogliono niente, fanno solo i capricci tra vallate".
Devo continuare?
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Antonio La Quaglia
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Re: Ferrovia agordina

Messaggio da Antonio La Quaglia »

Carissimi amici,
devo purtroppo tornare su questo triste argomento per redarguire in pubblico, come già fatto in privato, il sig. Gianluca Zandanel per aver usato la parola “idioti”, sicuramente inappropriata. Il medesimo Zandanel mi ha fatto notare che si trattava di una citazione, ma mi prega anche di porgere le più sentite e sincere scuse a chi si sia ritenuto offeso dalle sue parole, dando la propria disponibilità ad un incontro in privato per scuse più ufficiali ed efficaci.
Detto e ribadito questo, devo però anche aggiungere che sono ancora una volta perfettamente d’accordo con chi ha scritto prima di me.
Penso che la cosa migliore per uscire da questo pantano sia quella di abbandonare le questioni personali e tornare alle questioni tecniche, ma mi sembra proprio che i nostri cari amici del comitato per la ferrovia Belluno – Agordo – Cortina non abbiano la minima intenzione di farlo.
Siamo profondamente addolorati per il loro dolore, ma ora torniamo al tracciato e alle motivazioni di quel tracciato.
Che si tratti di una questione campanilistica è chiarissimo, dato che lo ha ammesso lo stesso Stefanodo, che evito di citare nuovamente per non dilungarmi troppo, ma ora siamo arrivati a dire che i campanilisti sono i cadorini, che pensano solo a loro stessi, mentre gli agordini pensano al bene di tutta la provincia.
Non voglio nemmeno commentare una simile affermazione, ma ricordo che il tratto di ferrovia Belluno Calalzo esiste da oltre cento anni, funziona benissimo, e i cadorini hanno lottato molto non solo per la sua realizzazione, ma anche per il suo mantenimento, basti pensare alla grande mobilitazione del 1979/80 per evitare una chiusura già sentenziata.
Gli agordini tutti, compresi i membri del comitato summenzionato, hanno tutto il diritto di pretendere ed ottenere il nostro rispetto e quello di tutti, ma lo stesso vale per i cadorini, che, evidentemente, non hanno nessuna intenzione di farsi portare via una ferrovia già esistente ed un eventuale prolungamento proposto dalla Regione stessa, che non ha mai dimostrato il minimo interesse per un tracciato via Agordo, così come ben poco interesse hanno dimostrato sindaci, parlamentari, la Luxottica e chi più ne ha più ne metta, checché se ne dica.
Invece continua una campagna martellante non solo per un tracciato che lascia davvero troppi dubbi e perplessità per essere preso in considerazione seriamente, ma si comincia pure a denigrare la Ponte – Calalzo in quanto tutta da rifare e sostanzialmente inelettrificabile a causa delle numerose gallerie.
Vorrei sapere quanto sia fondata questa affermazione, dato che a me risulta esattamente il contrario, così come suona piuttosto strano sentir dire che, visti i costi della suddetta elettrificazione, sarebbe meglio fare una linea completamente nuova; le Ferrovie dello Stato hanno scelto, molto opportunamente, e grazie alla Regione, di portare i treni elettrici a Belluno, ma non si sono minimamente sognati di costruire una linea nuova, hanno elettrificato quella esistente da Conegliano a Belluno e sono in procinto di mettersi al lavoro per elettrificare la Treviso - Montebelluna – Belluno, che è addirittura più vecchia della Ponte – Calalzo, dato che risale al 1886.
Cosa aggiungere di più di quanto non sia stato già detto?
Un caro saluto a tutti, alla prossima!
Con l'avvento dell'elettrificazione, i treni parvero fuggire ancor più veloci da Piovarolo, e poi, che gusto c'era con quelle due povere corse dell'accellerato, dalle quali, oltretutto, non scendeva mai nessuno...
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Antonio La Quaglia
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Re: Ferrovia agordina

Messaggio da Antonio La Quaglia »

Un caro saluto a tutti!
Dato che quell’idiota di Gianluca Zandanel continua a tormentarmi per quello che ho scritto, sono costretto a farvi conoscere una sua precisazione, e ve la faccio dire direttamente dal lui.
Mi scuso ancora per l’equivoco di sabato scorso durante la conferenza sulla ferrovia a Pieve di Cadore, ma mi corre l’obbligo di precisare, per non essere frainteso, che in quella occasione ho usato la parola idiota nel senso letterale del termine, cioè “individuo privato, senza cariche pubbliche”, dal greco ἰδιώτης derivato di ἴδιος «particolare, che sta a sé».
Il mio intervento va così interpretato: la forza degli idioti, cioè di quelli che non hanno incarichi pubblici o responsabilità istituzionali, e in questo senso sono un idiota anche io, è quella di poter dire qualcosa, quasi qualsiasi cosa, senza preoccuparsi di dover rendere conto di quello che dicono a chi li ha votati o nominati o ai propri colleghi, come succede, ad esempio, per i sindaci. Inoltre chi non ha incarichi pubblici, con il relativo peso di oneri e responsabilità, non ha bisogno di andare in ferie per riposarsi, o per le pause istituzionali previste in ogni organismo, ad esempio la pausa estiva o natalizia, per cui può parlare sempre e continuamente, senza mai andare in ferie.
Io sono un idiota, ed infatti il fatto di essere un idiota, cioè di non dover sempre ricorrere all’arte della diplomazia e, a volte, all’autocensura, consente anche a me di parlare molto più liberamente di come potrei parlare se fossi un sindaco o un parlamentare.
Detto questo, con il massimo rispetto di chi ricopre incarichi pubblici e anche di chi non li ricopre, mi sono reso conto troppo tardi che ormai la parola idiota è completamente desueta nel suo significato originario e viene usata solo come sinonimo di stupido, cosa che non avevo la minima intenzione di fare, perché non mi permetterei mai di dare dello stupido a nessuno, e men che meno durante un incontro pubblico.
Rinnovo dunque le mie scuse per aver usato una parola che non avrei dovuto usare perché si è prestata fin troppo bene ad essere fraintesa (il suo uso nell’accezione originaria mi è piuttosto frequente a causa dei miei studi di storia delle dottrine politiche, per cui diciamo che mi è “scappata”), e chiarisco una volta per tutte che non volevo offendere nessuno e se l’ho fatto, per citare il grande Manzoni “credete che non s’è fatto apposta”.
Un cordiale saluto a tutti quelli che hanno avuto la pazienza di leggermi.
Bene, adesso che abbiamo appurato che Gianluca Zandanel è un idiota, vi mando un caro saluto anche da Antonio La Quaglia, a presto!
Con l'avvento dell'elettrificazione, i treni parvero fuggire ancor più veloci da Piovarolo, e poi, che gusto c'era con quelle due povere corse dell'accellerato, dalle quali, oltretutto, non scendeva mai nessuno...
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Re: Ferrovia agordina

Messaggio da ETR1000 »

Buon pomeriggio, chiedo venia per l'intromissione, ma vorrei dare un punto di vista "esterno" alla discussione che si è fin qui generata (e che seguo da queste pagine senza saperne molto di più).
Visto da fuori questo sembra davvero il solito dibattito campanilistico tra vicini. La provincia di Belluno è la 90esima su 110 per popolazione, incastrata tra provincie con maggiore autonomia e già questo la pone, per chi vede le cose da fuori, in posizione di netto svantaggio.
A questo si aggiungono le diatribe interne che vanno ancor più dividendo le già scarse forze in gioco. A titolo di esempio, già intravedo l'acceso dibattito, nel caso di scelta "cadorina" tra le tre ipotesi. Se si va dalla valle del Boite, Auronzo insorge, via Valle Ansiei, insorge San Vito… Morale, estremizzando il concetto, dovremmo fare una linea che passa per la casa di ciascuno di noi.
Quello che mi piacerebbe, come da buona pratica trasportistica, sarebbe vedere qualche tabella che illustri i passeggeri e le merci attesi per le varie soluzioni (l'Agordino ha la Luxottica, ma magari il Cadore ha il legname), il bacino di popolazione residente nelle zone di passaggio (il "doping" cortinese è quasi un'invariante) e un piano finanziario della linea sul lungo o medio periodo (una linea più costosa, ma più remunerativa, potrebbe essere più vantaggiosa di una linea più economica, ma che lo è meno).

Da ultimo una considerazione sul "doping" cortinese; andrebbe considerato (magari c'è chi l'ha fatto) che questo è un traffico passeggeri un po' speciale. El shur Brambilla con il Cayenne e la famiglia che deve andare a sciare difficilmente caricherà tutti sul treno con gli scii sotto braccio. Senza contare che non potrebbe mostrare il Cayenne a nessuno…
In conclusione, mi piacerebbe vedere qualche dato in più e un po' meno attenzione all'"orticello di casa mia".
Saluti

P.s. Il monito in calce di Antonio La Quaglia ("quelle due povere corse dell'accellerato, dalle quali, oltretutto, non scendeva mai nessuno... ") dovrebbero pur insegnare qualche cosa
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Re: Ferrovia agordina

Messaggio da e550 »

Le considerazioni che fai sono molto sensate.
Però credo che il trasporto merci lo si potrebbe tranquillamente ignorare.
A meno di cambiamenti nel sistema di trasporto, che dovranno essere imposti dall'alto per avere qualche possibilità di essere attuati, per le merci lo scenario che si prospetterebbe sarebbe praticamente il nulla. Non è un discorso di interesse o meno di un'azienda o dell'altra, è un discorso basato sull'organizzazione del trasporto, che sceglie il mezzo ferroviario per i grandi spostamenti fatti a treno intero curato da un unico spedizioniere.
Il traffico si muove tra terminali su cui convergono i trasporti su gomma.
Una provincia come la nostra, con un'industria di piccole dimensioni e produzioni molto diversificate non avrebbe le dimensioni per giustificare un interporto merci bellunese a cui far riferimento.
E nemmeno si può pensare a una linea dedicata al traffico merci internazionale. Non tanto perché ci sono già il Brennero e Tarvisio, serviti più che egregiamente da linee adeguate e in via di potenziamento, con forse qualche problema di saturazione per il Brennero che potrebbe aver bisogno di alternative, quanto per l'orografia e il tracciato di tutte le proposte.
Nessuno avrebbe la benché minima convenienza ad istituire merci internazionali attraverso il bellunese, per pendenza, velocità, dimensioni delle stazioni, che obbligherebbero a doppie trazioni e limiterebbero le dimensioni dei treni che la potrebbero percorrere.
Non ho idea, così, su due piedi, delle lunghezze ammesse tra le traverse limite delle nostre stazioni, ma se non erro ormai si parla di moduli da 750 metri (o valori ancora maggiori) per glli scali merci e le stazioni di incrocio/precedenza. Pensare di fare a pezzi un treno prima di inoltrarlo verso Belluno, ricorrere a tre/quattro locomotive per la trazione sul valico, e poi ricomporlo una volta arrivato "di là" è semplicemente follia.
Scordiamoci i merci, in buona sostanza.
Resta il discorso passeggeri.
Magari il "go el suv" di turno continuerà ad usare il suv, ma forse rendere la destinazione raggiungibile in treno potrebbe portare tutti quelli che del suv e della sua ostentazione non gliene frega niente.
Per dove si dovrebbe passare? Per quella parte che richiede meno chilometri da fare ex novo, ovviamente. Per spendere di meno, per non buttar via quello che già c'è, per usare la via naturale di comunicazione nota e usata da sempre. Al massimo con una variazione sul tema.
Che gli agordini si mettano il cuore in pace.
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Re: Ferrovia agordina

Messaggio da StefanoDo »

Mai detto che la Ponte Calalzo non esiste e che non sia elettrificabile, anzi, per noi è importante ma se si vuole fare un discorso "golbale" a livello provinciale, visto che la De Berti ha dichiarato ieri che "elettrificare la Ponte Clalzo è possimile ma, ovvio, costa una marea di soldi". Se poi la Ponte calalzo "funziona benissimo" la si lasci a trazione diesel e si investa anche da altre parti dove magari ci potrebbero essere numeri di passeggeri trasportati molto maggiori. Noi riteniamo che si possa servire ANCHE un'altra porzione della Provincia di Belluno. Ognuno è libero di pensarla come vuole, noi continueremo a sostenere la nosta proposta. il nostro amico presente a Calalzo è un tipo tranquillo he non va in cerca di scontri, visto come si erano messe le cose, visti gli attacchi frontali del Sig Zandanel in rappresentanza di Trenibelluno, se n'è andato via. Ricordo che anche denigrare le persone nella loro onorabilità pubblicamente è diffamazione. Ciò che è stato pubblicato da Trenibelluno sulla propria pagina fb e/o su articoli pubblicati su altre testate rincara la dose in questo senso. Poi cospargersi il capo di cenere in una pagina dispersa su un blog quando le proprie dichiarazioni sono state pubblicate a pieno titolo su pagine di giornale, su internet oltre che a una conferenza pubblica (nessuno si è "intrufolato", caro Alessandro De Nardi, l'accesso era libero) è un po' troppo comodo, così come non va arrampicarsi sugli specchi per giustificare le offese fatte. Un saluto
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Re: Ferrovia agordina

Messaggio da e550 »

Mi sembra che fin dal'inizio sia stata una discussione in cui uno degli interlocutori ha fatto di proposito il sordo.
Alle questioni tecniche sollevate non avete mai voluto rispondere, sia qui sia durante la presentazione fatta in videoconferenza.
Eppure si era cercato, da parte dei frequentatori di questo forum e non solo, di far notare che, per esempio:
- le pendenze desumibili dal tracciato indicato non sono realistiche;
- i tempi di percorrenza indicati sono altrettanto utopistici;
Eccetera eccetera.
Non è mai arrivata una risposta a queste considerazioni, come pure a molte altre.
Invece si è buttato il discorso sulla questione "anca a mi par piazer", dove si faceva e si fa pesare che l'Agordino si troverebbe escluso e il Cadore invece privilegiato, con toni smaccatamente campanilistici.
Mentre "noi", io in particolar modo, non abbiamo alcun interesse né tantomeno vantaggio personale nel sostenere una ipotesi rispetto all'altra, se non le ragioni già ricordate (tracciato che segue una via di transito millenaria, utilizzo dell'esistente per avere il tracciato da costruire più breve, eccetera), altrettanto non si può dire della vostra parte.
E allora bisognerebbe ricordarsi delle famose parole di Andreotti...
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