Progetto Calalzo - Cortina - Sudtirolo

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aln
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Re: Progetto Calalzo - Cortina - Pusteria

Messaggio da aln »

31 maggio 2017, Il Gazzettino[b] ha scritto:«La ferrovia porterà riqualificazione»
[/b]BELLUNO - (d.t.) Treno delle Dolomiti, avanti tutta. Lo studio di fattibilità è pronto. Adesso è operativo anche il protocollo d'intesa tra Provincia di Belluno e Regione per portare avanti la progettualità. Però, a salire a bordo del treno dovrà essere «la visione di sviluppo turistico dell'intero Bellunese, che va oltre un progetto ferroviario». Perché se una rondine non fa primavera, un treno non basta a richiamare orde di turisti. La giunta regionale del Veneto ha approvato nei giorni scorsi il protocollo d'intesa con Palazzo Piloni per lo sviluppo di un nuovo collegamento ferroviario tra Cortina e Calalzo nell'ambito della direttrice Venezia-Cortina-Pusteria. «Si tratta di fatto dello strumento con cui la Provincia di Belluno può trasferire alla Regione i 200mila euro stanziati dai fondi ex Odi per mandare avanti gli studi propedeutici ai progetti del treno delle Dolomiti - spiega Elisa De Berti, assessore regionale a infrastrutture e trasporti - In questo momento, servono approfondimenti urbanistici e geologici sulle due ipotesi di tracciato che sono state prese in considerazione». Da una parte la ferrovia lungo la valle del Boite, dall'altra lungo la val d'Ansiei e Auronzo. In entrambi i casi, partenza da Calalzo e arrivo obbligato a Cortina. Il gruppo di lavoro della Regione ha completato lo studio socio-economico relativo alle due ipotesi di tracciato. Per entrambe le varianti è stata predisposta un'ipotesi di modello d'esercizio. «L'impatto dell'investimento, così come risultato dalle analisi compiute, necessita ora di una serie di ulteriori studi - continua De Berti - Vanno definiti i quadri di dettaglio relativi ai vincoli dell'area, ma anche un confronto con le pianificazioni vigenti». Intanto il piano verrà presentato al Bellunese da Zaia tra fine giugno - inizio luglio. «Poi comincerà il confronto con il territorio - dice De Berti - Una cosa deve essere ben chiara, però: l'investimento del treno delle Dolomiti, che costerà poco meno di 1 miliardo di euro, ci impone che sia un beneficio per tutto il territorio: no a scelte campanilistiche del tracciato. Poi, la ferrovia deve essere un mezzo, non il fine. Lo sviluppo turistico deve passare per la riqualificazione dell'offerta».
Sharklet
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Re: Progetto Calalzo - Cortina - Pusteria

Messaggio da Sharklet »

Aspetto la presentazione, ma sono molto curioso sull'ipotesi di modello di esercizio. Sperando che sia realistico...
fogliadibalestra
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Re: Progetto Calalzo - Cortina - Pusteria

Messaggio da fogliadibalestra »

Ho visto la presentazione schematica del tracciato e una domanda sorge spontanea: se la Strada Statale di Alemagna e` monitorata 24h/24 per il rischio di colate detritiche (DEBRIS-FLOW), con sensori di movimento sparsi su tutto il versante a monte di Acquabona, e` proprio il caso di farci passare una nuova ferrovia?
Caspita se in sinistra Boite ci sono i debris-flow, fate passare la ferrovia in destra Boite...o no? Lo capirebbe anche mio nipote di 14 anni...che il tracciato debba essere il piu` remunerativo possbile non ci piove, ma la sicurezza ed i costi per mantenere una tratta in sicurezza non vengono considerati???

Max
starlight
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Re: Progetto Calalzo - Cortina - Pusteria

Messaggio da starlight »

Il progetto via Val Boite davvero prevede di far passare la linea a sinistra del fiume? :shock:
Vorrebbe dire avere frequenti interruzioni del servizio e ricostruire centinaia di metri di binario praticamente una volta all'anno.
starlight
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Re: Progetto Calalzo - Cortina - Pusteria

Messaggio da starlight »

Guardate i commenti all'articolo del Gazzettino. A dir poco agghiaccianti.

http://www.ilgazzettino.it/nordest/bell ... 67336.html
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aln
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Re: Progetto Calalzo - Cortina - Pusteria

Messaggio da aln »

In sinistra Boite da Valle e San Vito, con tanti km in galleria. In destra Boite da San Vito a Cortina, quindi anche ad Acquabona.
Sharklet
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Re: Progetto Calalzo - Cortina - Pusteria

Messaggio da Sharklet »

Telebelluno ha postato sulla pagina facebook un video 3d con la ricostruzione di entrambi i progetti. https://www.facebook.com/telebelluno/?r ... A7wUfEDZ6g
Ieri alle 12.41

Come si vede, il percorso è sulla sinistra ma è tutto in galleria tranne le stazioni. E' vero che le gallerie costano ma in montagna spendere tanto subito per una galleria fa risparmiare milioni dei futuri interventi di ripristino che sarebbero necessari a seguito di frane, colate, valanche, ecc.
Mi fa ridere il primo commento: "Forse pensare prima alle statali ? Ieri sera tre ore per tornare dal Cadore a Montebelluna , la bellezza di un centinaio di km ...."
:lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
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Stazione per l'Alpago
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Re: Progetto Calalzo - Cortina - Pusteria

Messaggio da Stazione per l'Alpago »

Non credo che dai commenti del gazzettino (che poi sono in buona parte fatti sempre dai 4-5 che sanno tutto di ingegneria, economia, bioetica, sociologia, salute, chi è l'assassino eccetera eccetera) ci si possa aspettare chissà quale profonda riflessione.

Certo, poi se mi scrivono "collegare Venezia a Cortina in poco più di due ore." :shock: ... forse mandando le Aln in folle da Calalzo come quella volta...
In Italia ci sono due tipi di matti: quelli che si credono Napoleone e quelli che vogliono risanare le Ferrovie dello Stato (G. Andreotti)
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aln
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Re: Progetto Calalzo - Cortina - Pusteria

Messaggio da aln »

Tra i commenti dei quotidiani si leggono certe perle, ma ho visto che anche nelle pagine di altri forum di settore si riesce a non essere da meno.
Comunque la presentazione alla stampa di ieri delle due ipotesi di progetto (non dei progetti) della Calalzo - Cortina mi ha lasciato ancora qualche dubbio da chiarire, alcuni sono evidenti ai lettori meno sprovveduti sui giornali di oggi (per esempio, come già evidenziato, da Venezia a Cortina in treno in due ore), mentre altri sono stati ignorati (ma non si può pretendere che il giornalista-generalista sappia come funziona una ferrovia e capisca dove stanno gli inghippi).
Spero nelle prossime settimane di saperne qualcosa di più.
La novità forse più autentica è che si pensa ai treni a idrogeno. Vi siete chiesti perché?
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e550
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Re: Progetto Calalzo - Cortina - Pusteria

Messaggio da e550 »

Perché probabilmente l'elettrificazione a nord di Ponte nelle Alpi è una faccenda troppo complicata da realizzare, immagino.
Vacanze in treno? all'estero si può.
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Re: Progetto Calalzo - Cortina - Pusteria

Messaggio da Sharklet »

Certo che quando il weekend ci vogliono 5 ore per fare cortina - venezia il treno, fossero 2 o fossero 3 ore non sarebbe poi così vuoto secondo me..
La foto è delle 17.15 di oggi

Immagine
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aln
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Re: Progetto Calalzo - Cortina - Pusteria

Messaggio da aln »

Aggiornamento sul tema della Calalzo - Cortina, alla luce degli ultimi eventi e degli ultimi articoli comparsi sulla carta stampata, ricordando che non sempre le due cose si sovrappongono.
Il 4 e 5 agosto 2017 c'è stato il secondo appuntamento ufficiale dopo la firma del protocollo di Cortina avvenuta il 13 febbraio 2016 di cui abbiamo scritto a pagina 1 di questa discussione. Ultimamente il Corriere delle Alpi è uscito "sul tema" pressoché quotidianamente, di seguito una parziale riproposizione.
Corriere delle Alpi, 28 luglio 2017 ha scritto:Il sindaco di Auronzo: «Il treno delle Dolomiti deve passare per la Val d’Ansiei»
Pais Becher insiste e condivide l’idea di una cremagliera da Val Marzon al rifugio Auronzo  che permetterebbe di chiudere l’accesso alle auto ai piedi delle Tre Cime

di Francesco Dal Mas
AURONZO. Tatiana Pais Becher, neosindaco di Auronzo, non ha nessun dubbio. E rompe gli indugi. Il treno delle Dolomiti deve passare per la Val d’Ansiei, quindi ai piedi delle Tre Cime, perché - dice - i vantaggi sono indubbi. E addirittura rilancia sul progetto del presidente della Regione Luca Zaia. Perché non immaginare un trenino a cremagliera dalla fermata di Val Marzon al rifugio Auronzo, ai piedi delle montagne più belle al mondo? Una proposta che raccoglie immediatamente gli applausi degli amici di Tatiana, gli ambientalisti di MW da una parte, e uomini di cultura come Erri De Luca e Mauro Corona, dall’altra, contrari invece a nuovi caroselli sciistici.
Pais Becher avanza la sua proposta a pochi giorni dal vertice dei sindaci convocati ad Auronzo il 31 luglio. I sindaci invitati sono quelli interessati dal possibile tracciato che unirebbe la stazione di Calalzo a quella di Cortina passando appunto in faccia alle Tre Cime e fino a lambire la foresta più tutelata d’Italia, quella di Somadida: Calalzo, Domegge, Lozzo, Vigo, Lorenzago, Santo Stefano, San Pietro, San Nicolò, Comelico Superiore, Sappada, Danta. «L’obiettivo dell’incontro, rigorosamente a porte chiuse, sarà un primo confronto - anticipa il sindaco - tra i primi cittadini dei Comuni interessati al passaggio del treno lungo la Val D’Ansiei, per capire se c’è una condivisione dell’idea progettuale, in modo da presentare una posizione univoca durante l’incontro che si terrà prossimamente in Cadore con l’Assessore Elisa De Berti».
Pais Becher è convinta sostenitrice fin da subito del tracciato con fermata ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo, prevista all’ingresso della Val Marzon, crede che il “Treno delle Dolomiti” sia «un’imperdibile opportunità» per un territorio che sta soffrendo come il Cadore, in quanto potrebbe risolvere i vari problemi infrastrutturali e di viabilità esistenti. Il tracciato della “Val Ansiei” prevede infatti sette fermate a Domegge, Lozzo, Cima Gogna, Auronzo, Tre Cime, San Marco, Cortina. Il percorso è di 48 chilometri di cui 18 in galleria. Il tempo di percorrenza è di 70 minuti, il costo dell’opera è di 745 milioni. Secondo il sindaco il tracciato della Val D’Ansiei presenta alcuni vantaggi non trascurabili.
«Il primo? Il bacino d’utenza che include, oltre a Centro Cadore e Oltrepiave, tutta l’area del Comelico e Sappada». Il secondo: «la fruizione del servizio da parte di tutti quei turisti che frequentano le località turistiche cadorine, i fruitori degli impianti sciistici dei comprensori del Comelico, Sappada, Auronzo, gli amanti delle piste ciclabili, in vista anche del prossimo completamento dell’anello della ciclabile della Val D’Ansiei verso il Centro Cadore e verso Carbonin». E poi ce n’è un terzo. «L’attrattività turistica e paesaggistica di una linea ferroviaria con fermata ai piedi delle montagne simbolo delle Dolomiti Patrimonio Unesco, le Tre Cime di Lavaredo, con il possibile successivo studio per sviluppare un collegamento diretto, tramite trenino a cremagliera o impianto, tra la Val Marzon e il Rifugio Auronzo».
Trenino o funivia che porterebbero alla chiusura del discusso assalto d’auto fino ai piedi delle Tre Cime. Si tratta della strada a pedaggio, che comporta un contributo notevole alle casse del Comune, il quale però potrebbe far cassa in modo più sostenibile ambientalmente. Insomma un’occasione unica per rilanciare dal punto di vista economico e turistico tutto il territorio del Comelico, Sappada, Oltrepiave e Centro Cadore, combattere lo spopolamento e creare nuove opportunità di mobilità non solo per i turisti, ma anche per i residenti e per i giovani cadorini.
Corriere delle Alpi, 29 luglio 2017 ha scritto:Mountain Wilderness e Cai plaudono alle parole del sindaco Pais Becher e sollecitano soluzioni alternative al parcheggio in quota.
E sul Treno delle Dolomiti: «Vigileremo sui progetti»

di Francesco Dal Mas
AURONZO. Il mondo ambientalista ha un solo obiettivo. Da sempre. «Liberare le Tre Cime di Lavaredo dalle macchine»: così lo riassume Gigi Casanova, leader storico di Mountain Wilderness, che accoglie con entusiasmo la proposta della giunta comunale di Auronzo di individuare un’alternativa, ambientalmente molto più sostenibile, per l’accesso alle montagne più belle del mondo. Piena condivisione, dunque, del suggerimento di Tatiana Pais Becher, neosindaco di Auronzo, di attivare una funivia o un trenino a cremagliera in val Marzon per raggiungere il rifugio Auronzo.
Era il lontano 1991 quando Reinhold Messner, Alexander Langer, i fratelli Boato, Carlo Alberto Pinelli, lo stesso Casanova e numerosi altri ambientalisti bloccarono la strada delle Tre Cime per protesta contro l’assalto automobilistico ai parcheggi in quota. Sono passati 36 anni e ripetutamente il movimento ha sollecitato uno stop da parte del Comune di Auronzo. Stop che non è arrivato perché il pedaggio consente un introito fino a un milione e mezzo di euro l’anno. [...] Secondo il presidente del Cai, gli impianti alternativi in val Marzon sono da studiarsi con la massima prudenza, per evitare che – come nel caso del Treno delle Dolomiti – si verifichino impatti ambientali inaccettabili. «Il trenino a cremagliera – puntualizza al riguardo Carrer – presenta problematiche senz’altro superiori a quelle di un’eventuale funivia». È il problema, questo, del Treno delle Dolomiti, la cui realizzazione preoccupa gli ambientalisti, anche se sono fra i primi sponsor del progetto. «Il treno è il mezzo di trasporto più sostenibile – afferma Giancarlo Gazzola, nuovo portavoce di Mountain Wilderness -. Ovviamente ci sta bene anche sulle Dolomiti, ma vigileremo puntualmente sui progetti e sulla loro implementazione perché non si rechino sfregi al delicatissimo ambiente attraversato». In questo senso Mountain Wilderness non ha ancora deciso quale opzione scegliere, se la val D’Ansiei o la val Biois. «Sono i sindaci con le loro comunità a doverlo fare – interviene Casanova -. Noi ci daremo da fare, in questa fase, affinché la scelta sia la più condivisa e trasparente. È evidente che dopo anche noi vorremmo dire la nostra».
Corriere delle Alpi, 1 agosto 2017 ha scritto:La Val d’Ansiei si unisce per il Treno delle Dolomiti
Tutti i sindaci della zona hanno risposto all’invito di Pais Becher e venerdì porteranno un documento a De Berti

di Francesco Dal Mas
AURONZO. In ferrovia da Venezia ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo? Un’opportunità da non lasciarsi sfuggire. Il treno delle Dolomiti diventerebbe, in questo modo, il treno dell’Unesco. Collegherebbe, infatti, i due Siti Unesco più frequentati d’Italia. Città d’arte, unica al mondo, mare, e alte quote, le più belle dell’universo, un’attrazione irresistibile per il turista straniero, sempre più esigente. Entusiasti, dunque, i sindaci o loro rappresentanti che ieri mattina, alle 9, si sono presentati in municipio ad Auronzo, rispondendo all’appello della prima cittadina Tatiana Pais Becher. Calalzo, Domegge, Lozzo, Vigo, Lorenzago, Santo Stefano, San Pietro, San Nicolò, Comelico Superiore, Sappada e Danta, nessuno ha voluto mancare. Parola d’ordine: il treno che collegherà Calalzo a Cortina, successivamente a Bolzano, deve transitare per la val d’Ansiei, in modo che i suoi viaggiatori penetrino il cuore delle Dolomiti, appunto le Tre Cime. A loro il sindaco di Auronzo ha illustrato una bozza di documento da sottoscrivere e presentare all’assessore regionale Elisa De Berti in occasione della presentazione ufficiale dei due tracciati del “Treno delle Dolomiti”, che si terrà venerdì alle 9,30, in Magnifica Comunità di Cadore, a Pieve di Cadore. Qui la rappresentante della Regione si confronterà con tutti i sindaci delle valli interessate dai due studi progettuali.
Il documento perfezionato ieri mattina verrà presentato sotto l’egida dell’Unione Montana Centro Cadore e Unione Montana Comelico e Sappada, sottoscritto dai sindaci e dai presidenti delle Unioni Montane «per dare maggiore forza a un territorio che attualmente sta soffrendo moltissimo di problemi di spopolamento, viabilità, carenza di servizi e dissesto idrogeologico», riassume Pais Becher.
Il documento pone infatti l’accento non solo sulla valenza turistica di un treno che collegherebbe i due siti Patrimonio Unesco di Venezia e Dolomiti, offrendo notevoli vantaggi nell’ottica di uno sviluppo turistico sempre più correlato alla fruizione delle piste ciclabili e dei comprensori sciistici; ma anche sulla valenza sociale per un territorio che include le valli del Comelico, aree interne, che risentono sempre più della mancanza di collegamenti adeguati, maggiore distanza dagli ospedali, problemi di dissesto idro-geologico.
Il treno rappresenterebbe un’occasione unica per rilanciare dal punto di vista economico e turistico tutto il territorio del Comelico, Sappada, Oltrepiave e Centro Cadore – hanno insistito i sindaci – combattere lo spopolamento, creare nuove opportunità di mobilità non solo per i turisti, ma soprattutto per i residenti e per le giovani generazioni di cadorini che accorcerebbero di gran lunga i tempi di percorrenza dalle città e godrebbero così di maggiori opportunità di studio e lavoro.
«L’obiettivo dell’incontro, tenutosi rigorosamente a porte chiuse, è stato quindi raggiunto – conclude soddisfatta Pais Becher – un confronto costruttivo tra i primi cittadini dei Comuni interessati e una condivisione dell’idea progettuale che permetterà agli amministratori di presentare alla riunione di venerdì una posizione univoca a favore del tracciato con fermata ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo».
Non si ha notizia di analoghe iniziative sul versante della Val Boite. Il cui percorso, però, sarebbe più breve. Ma il pressing condiviso del Centro Cadore, della Val d’Ansiei e del Comelico Sappada potrebbe sfondare quella breccia che Zaia ha lasciato aperta per la valle delle Tre Cime.
Corriere delle Alpi, 2 agosto 2017 ha scritto:Il treno è in viaggio verso le Tre Cime
La Val Boite apre al passaggio della ferrovia dalla Val d’Ansiei:
«Possiamo accontentarci della sistemazione delle strade»

di Francesco Dal Mas [...]«Grazie ai Mondiali 2021, la Val Boite sarà attrezzata di infrastrutture quasi da avanguardia; si pensi alle quattro tangenziali di Tai, Valle, San Vito, Zuel e alla sistemazione di Acquabona. Progetti che comporteranno una drastica riduzione dei tempi di percorrenza. Quindi», spiega Belfi [sindaco di Vodo e presidente Comunità Montana Val Boite], «credo che la Valboite debba accontentarsi di tali, nuove opportunità e non volere tutto».
Grande entusiasmo da grandi opere per quattro piccoli interventi su altrettanti colli di bottiglia dell'Alemagna, uno dei quali - la variante di Casa Costantini a Valle - è lungo addirittura 400 m. Però bastava leggere il Gazzettino di Belluno dello stesso 2 agosto per capire che qualcosa non quadra: la variante stradale di Zuel non si farà, perché non c'è più il tempo necessario per concludere l'opera entro i mondiali del gennaio 2021. E temo che questo sarà solo il primo caso.
E oltre a ciò, basandoci sulla penna di Francesco Dal Mas sembrerebbe che giorno dopo giorno sia sbocciato un inedito e unanime idillio in tutto il Cadore. Magari fosse andata così. Le cronache degli incontri del 4 e 5 agosto, rispettivamente a Pieve di Cadore con tutti i sindaci della provincia invitati e a Belluno con le associazioni di categoria, inducono a credere ben altro.
Il Gazzettino di Belluno, 5 agosto 2017 ha scritto:Treno delle Dolomiti, sindaci divisi
A Pieve infuocato incontro sul possibile tracciato, e la Regione avvisa: "Così lo perdete"
IL PROGETTO Valboite o Valle d'Ansiei? Per la De Berti è necessaria un'intesa: Bolzano incombe
LE POSIZIONI Cadore spezzato in due, Cortina rivendica centralità
LA MEDIAZIONE Nessun documento [consegnato] nelle mani della De Berti. Auronzo attende di concordarlo on la Valboite
Corriere delle Alpi, 4 agosto 2017 ha scritto:«Il treno in Valboite avrebbe più utenti»
San Vito. Secondo il vice sindaco Fiori fu un grave errore togliere la vecchia linea. Oggi la presentazione dei progetti

di Alessandra Segafreddo
SAN VITO. «Il treno delle Dolomiti dovrà passare dalla valle del Boite». Non ha dubbi Andrea Fiori, assessore al Turismo del Comune di San Vito. «Premesso che non abbiamo ancora visto i progetti», dichiara Fiori, «che finalmente ci saranno mostrati oggi in Magnifica, la mia opinione è che il treno debba passare dalla valle del Boite, dove già c’era. Qui avevamo il treno delle Dolomiti e fu un errore turistico madornale toglierlo. Oggi si riapre la possibilità di riavere la ferrovia lungo la nostra vallata e credo sia un’opportunità da saper cogliere».
I nodi da sciogliere sono ancora molti, per lo più dettati dal fatto che non si conoscono i reali tempi di percorrenza del treno sia che passi dalla valle del Boite sia che passi dalla val d’Ansiei.
«Qui abbiamo flussi turistici maggiori rispetto alla val d’Ansiei», dichiara Fiori, «e anche i residenti sono più numerosi. Se il treno avesse realmente un tempo di percorrenza tale da poter essere usato sia dai turisti e sia dai pendolari, è evidente che in val Boite avrebbe più utenti. Va anche chiarito che noi non vogliamo metterci in competizione con la Val d’Ansiei, non dobbiamo fare una guerre tra poveri, ma non dobbiamo nemmeno lasciarci scappare un’opportunità di rilancio turistico più unica che rara. Dobbiamo capire dove effettivamente si vorrà far passare il treno, che tipo di treno sarà, quanto impiegherà a collegare Calalzo con Cortina e dove saranno le fermate. Va poi detto che bisognerà comunque migliorare la tratta che arriva oggi a Calalzo, perché attualmente da Padova ci si impiegano oltre 3 ore e quindi è assolutamente poco conveniente in termini di tempo. Non va poi dimenticato che, se come appreso dai giornali il treno avrà 4 fermate, dovrà rimanere attivo il servizio di DolomitiBus che si ferma in tutti i paesi della valle del Boite, anche con più soste per ogni Comune. Se il treno potrà essere una sorta di metropolitana di superficie», conclude Fiori, «potremmo ridurre il flusso automobilistico e, di conseguenza lo smog; perché sia i turisti e sia i pendolari lo utilizzerebbero quotidianamente. Noi siamo pronti a vedere i progetti e turisticamente crediamo in questo volano».
Oggi i progetti saranno presentati dalla Regione Veneto in Magnifica, a Pieve di Cadore; solo da domani i vari amministratori si potranno fare un’idea più dettagliata su tracciati, costi e benefici.
Corriere delle Alpi, 5 agosto 2017 ha scritto:Ghedina indica la strada: "Il binario sia appetibile"
Il primo cittadino di Cortina promuove la Val Boite dove il tracciato c'era già.
Corriere delle Alpi, 6 agosto 2017 ha scritto:L’ex sindaco Ciotti sta con la Valboite
di dierre
«Il treno delle Dolomiti deve passare per Cortina, è impensabile il contrario»: sulla scelta del tracciato incombono le parole dell’ex sindaco di Pieve, Maria Antonia Ciotti, che ha voluto ricordare il lavoro svolto negli ultimi dieci anni in ambito istituzionale, sia in sede di consiglio e sia di giunta comunale, a favore del ripristino del tracciato ferroviario lungo la val Boite. «Abbiamo anche raccolto seimila firme in una iniziativa che aveva visto scendere in campo tutti i Comuni del Cadore», prosegue la Ciotti , «e ora, a distanza di tanto tempo, le cose finalmente sembrano volgere al meglio: venti anni fa, ma anche solo dieci, tutto questo sembrava solo utopia: per fortuna la battaglia delle istituzioni per il ripristino del treno non è mai venuta meno». L’ex primo cittadino di Pieve coglie l’occasione per tornare a parlare anche della statale 51 Alemagna, in modo particolare della tanto discussa variante di Tai: «Il progetto rimane valido a patto che l’Anas si ricordi delle promesse fatte», rammenta la Ciotti, «ovvero il transito della pista ciclabile nel centro di Pieve, nessun declassamento della rete stradale nella frazione di Tai e la realizzazione di una cartellonistica adeguata, in ambito turistico, sia per Tai e sia per Pieve».
Corriere delle Alpi, 6 agosto 2017 ha scritto:Il sindaco Padrin: «Le scelte sono difficili ma uniti ce la faremo»
BELLUNO. «Mai come ora stanno arrivando risorse e opportunità per il Bellunese e dobbiamo coglierli», ha detto il sindaco di Longarone nonché vice presidente della Provincia, Roberto Padrin. «Abbiamo i fondi ex Odi, quelli per Cortina 2021 e ora quello per il treno delle Dolomiti. Siamo chiamati ad esprimere delle scelte mantenendo il senso di unità. Le scelte sono difficili ma vanno fatte. Se l’optimum non si può ottenere, almeno cerchiamo il massimo tenendo la coesione tra noi».
Padrin ha ricordato la necessità di fare la battaglia per l’elettrificazione per evitare l’isolamento. «Inseriamo nel piano anche la bretella da Soccher a Ponte nelle Alpi che permette di recuperare 10 -15 minuti. Non si può pensare al treno delle Dolomiti senza pensare a migliorare la tratta attuale. Approfittiamo dell’attenzione per il nostro territorio e insieme lavoriamo per avere dei risultati».
E infine restano le solite invidie e i bastoni tra le ruote, provenienti da più parti. Chi qualche anno fa ha fatto il suo "progetto" di una nuova ferrovia oltre Calalzo. Oppure il sindaco di Fonzaso, invitato a Pieve di Cadore per la Calalzo - Cortina che ha richiamato l'attenzione sulla Feltre - Primolano. Oppure i Cimbri del Cansiglio che non sono da meno e oggi sul Corriere delle Alpi per mano di Francesco Dal Mas rilanciano il...
Corriere delle Alpi, 7 agosto 2017 ha scritto:Treno turistico per il Cansiglio. La nuova linea ripercorrerebbe il tracciato della vecchia ferrovia austriaca lungo l'intera Piana. Una soluzione ecologica per aiutare i visitatori a godersi la zona. Primi incontri con gli enti.
di Francesco Dal Mas
[...] Vuoi vedere che arriva prima il Treno del Cansiglio del Treno delle Dolomiti sostenuto dal governatore Luca Zaia? [...] Il trenino partirebbe dall'ingresso dell'altopiano del Cansiglio, vicino al ristorante Genziana, [...] fino a Pian Osteria. [...]
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Re: Progetto Calalzo - Cortina - Pusteria

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Chiacchere a parte, faccio il punto della situazione:
# Sul tracciato Cortina - Provincia di Bolzano è nebbia fitta, non c'è ancora alcuna certezza, pur dopo le uscite di Moroder (per SAD) e SERFER (probabilmente per STA) fatte già a marzo - aprile 2016. Probabile qualche intoppo con gli assetti societari delle due realtà sudtirolesi.
# Per il tracciato Calalzo - Cortina sono state abbozzate le due possibilità, Valboite o Valle d'Ansiei. Il tracciato visibile nei comunicati di venti giorni fa è puramente indicativo. Per esempio la situazione delle tre stazioni di Cortina potrebbe svilupparsi in modo completamente diverso anche in funzione della prosecuzione bolzanina.
# C'è da più parti l'interesse per delle percorrenze il più contenute possibile (occhio che le "due ore" che si è letto in giro si potrebbero dover leggere come certe pubblicità, cioè come "due ore e cinquantanove primi e cinquantanove secondi"), comunque con interventi necessari anche tra Venezia e Calalzo (sta ritornando in auge la cosiddetta Bretella Mussolini).
# Si guarda con interesse agli Alstom I-Lint, i cosiddetti "treni a idrogeno".
# Entro ottobre 2017 si deciderà di quale dei due tracciati approfondire lo studio di fattibilità.
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Re: Progetto Calalzo - Cortina - Pusteria

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Meno male che erano tutti d'accordo! :mrgreen:
Corriere delle Alpi, 14 agosto 2017 ha scritto:Treno delle Dolomiti, decide la Regione
Le posizioni dei sindaci della Valle del Boite e della Val d’Ansiei restano lontane.
Giovedì il confronto nella Magnifica

di Francesco Dal Mas
Sarà con ogni probabilità la Regione a dover scegliere il tracciato del Treno delle Dolomiti, tra la Val Boite e la Val d’Ansiei. La Magnifica Comunità di Cadore ha convocato per le 18 di giovedì i sindaci delle due valli per tentare di individuare un percorso comune. Il presidente Renzo Bortolot le sta tentando davvero tutte per una scelta condivisa. Ha perfino chiesto a tutti i sindaci di mantenere il massimo riserbo per non dare evidenza ad opinione evidentemente diverse.
Ma a pochi giorni dal vertice pare che difficilmente si riuscirà a trovare un accordo. Se non maturerà nessuna intesa sarà la Regione, come ha anticipato l’assessore Elisa De Berti, a scegliere il tracciato del collegamento tra Calalzo e Cortina. E siccome a Venezia si punta a promuovere un treno che nel più breve tempo possibile raggiunga le Dolomiti dalla laguna, pare scontato che sarà la Val Boite a dover ospitare la nuova ferrovia. Anche se il presidente Luca Zaia ha sempre promosso il Treno delle Dolomiti come aggancio tra Venezia e le Tre Cime di Lavaredo, quindi la Val D’Ansiei.
Tatiana Pais Becher, neo sindaco di Auronzo, sostenuta con convinzione dai suoi colleghi del Comelico e, a quanto sembra, anche da quelli del centro Cadore, è convinta di dover insistere per il transito verso Auronzo e, appunto, sotto le Tre Cime. Giovedì, nella sede della Magnifica, i Comuni e le Unioni montane presenteranno un documento a sostegno di questa opzione, in cui sono richiamate le motivazioni del turismo che sta crescendo, della marginalità del Comelico e di Sappada, dell’opportunità data dalle “Aree interne” del Comelico che contribuiranno a lanciare il territorio come valle del bene-stare, della sensibile utenza del treno nei paesi del centro Cadore.
I sindaci della Val Boite, dal canto loro, intendono giocare una carta inattesa, quella del Piano di coordinamento provinciale, redatto ancora ai tempi della giunta Reolon, che prevede il collegamento ferroviario attraverso questa valle, passaggio che i singoli Comuni hanno dovuto recuperare all’interno della loro stessa programmazione.
Roberto Padrin, assessore provinciale alla mobilità, non avrà un compito facile, giovedì pomeriggio. Sulla base della documentazione dovrà infatti spiegare – come si attendono questi sindaci – che la Provincia ha già scelto la direttrice ferroviaria e che su questa non vi possono essere altre opzioni. Secondo taluni amministratori, infatti, se Padrin dovesse affermare che il Piano di coordinamento non è più un punto di riferimento obbligatorio, i Comuni potrebbero cominciare a sollevare eccezioni anche su tanti altri aspetti della programmazione provinciale.
«Che vale votare l’autonomia della Provincia nel prossimo referendum – si chiedono questi sindaci – se quanto la Provincia decide è opinabile?». Con questi presupposti il presidente Bortolot avrà un compito difficile, per non dire proibitivo, anche se ci sono primi cittadini della valle del Boite che, soddisfatti della nuova viabilità da parte dell’Anas, potrebbero considerare la cessione del treno alla Val d’Ansiei, in un quadro di sviluppo condiviso dalla Provincia. Certo è che se dai sindaci non uscirà una proposta condivisa, e soprattutto puntualmente documentata per quanto riguarda le motivazioni, sarà la Regione stessa a farsi carico di opzionare il tracciato più adeguato. L’ha già anticipato a “Il Corriere delle Alpi” l’assessore regionale ai trasporti, Elisa De Berti, affermando che entro settembre Venezia dovrà avere una risposta. Il pronunciamento di giovedì, in ogni caso, non sarà definitivo, perché nelle prossime settimane verranno convocati anche i consigli comunali per ratificare una posizione in termini ufficiali.
...con la speranza che in questo imminente incontro gli amministratori locali riescano unanimi a fare quel salto di qualità che finora non s'è visto.
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aln
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Re: Progetto Calalzo - Cortina - Pusteria

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Sorpresa!

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Telebelluno ha scritto:Treno delle Dolomiti,
dai sindaci del Cadore una proposta condivisa e “alternativa”

18 agosto 2017
Dall’incontro di giovedì alla Magnifica Comunità è uscita un’idea alternativa a i due progetti sul piatto e che “mette tutti d’accordo”: tracciato in Val d’Ansiei e poi traforo fino a San Vito con arrivo a Cortina da sud. La palla passa ora alla Regione.
I sindaci del Cadore orientati per un tracciato prima in Val d'Ansiei con tunnel fino a San Vito e di qui fino a Cortina (grossomodo l'idea del '950). Preme così tanto ridurre i tempi di percorrenza che han scelto un terzo tracciato, più lungo e che è la somma dei due tratti più lenti dei due precedenti, ma forse non se ne sono accorti.
:?
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