tradotta ha scritto:aln ha scritto:
Quindi tu auspichi un biglietto unico TI/Dolomitibus che sarà necessariamente più costoso (ecco il riferimento alla tv-ptogr) e con la grave prospettiva che al treno resteranno le tre/quattro coppie più frequentate e tutto il resto su gomma? Spero d'aver capito male, perché conoscendoti so per certo che non è quello che vorresti. Ma preferisco pensare piuttosto che è solo il momento attuale che ti (e vi) fa scrivere contro di me e contro chiunque non abbia molta fiducia negli uomini (ferrovieri e politici) che in altre realtà italiane, hanno dato prova di fregarsene altamente del sistema ferroviario. Diciamo che è solo un momentaccio, eh?
La situazione della Treviso - Portogruaro poi è tutta un'altra storia, un pasticciaccio brutto che però non si può accostare a noi senza sbagliare. Qui finalmente si parla e si agirà per modificare gli orari dei bus per tappare i buchi lasciati necessariamente nel servizio ferroviario, e scrivo necessariamente perché un treno ogni ora tra Calalzo e Belluno dalle 6 alle 22 ancora non si può avere
E di grazia, per quale motivo non si può avere?
Tra l'altro non ho mai espresso il desiderio di avere un treno Bl-Calalzo OGNI ora dalle 6.00 alle 22.00 ma di certo non una voragine di quattro ore (e a proposito: perché quando dovete criticare chi esprime dubbi e perplessità, tendete sempre ad estremizzare il pensiero altrui mettendo in bocca cose mai scritte né pensate, tipo quel fastidioso riferimento di Mattia secondo cui qualcuno [immagino io...
] rimpiangerebbe gli orari del passato? Forse se la smetteste di banalizzare il pensiero altrui si sarebbe evitata almeno la metà di tanti botta& risposta tra i ferventi sostenitori delle trovate di TrenitaLIa e loro critici)
Comunque mi par di capire che, dopo l'affaire "cambio a Montebelluna" dobbiamo accettare acriticamente anche la progressiva istituzione di corse gommose lungo tratte servite dalla strada ferrata. Ho quasi timore di chiedervi cosa ne pensate della soppressione del Calalzo-Roma (che viaggiava pieno fino a poco prima che TrenitaLIa ne rendesse impossibile l'utilizzo) e della distruzione fisica del trasporto merci per alcuni grandi clienti. Magari un'altra volta...
Caspita, non so cosa mi stia succedendo, ma sono praticamente d’accordo con Tradotta e condivido in pieno i suoi timori. La tecnica che Tradotta ha descritto per eliminare le linee secondarie è quella che io ho sempre chiamato la tecnica del carciofo: togli una foglia alla volta finché non resta più niente.
Le autocorse non devono e non dovranno mai essere sostitutive di un treno. Infatti, appena ho avuto la notizia di cosa bolliva in pentola, mi sono subito assicurato che gli autobus fossero in più rispetto ai treni, non al posto dei treni. Se da Belluno a Calalzo ci sono 9 coppie di treni regionali (del resto come nel periodo 1996-1998), 9 coppie devono rimanere, e questo vale anche per le altre linee, dove però le coppie non solo sono rimaste invariate, ma sono addirittura aumentate. Condivido i timori di Tradotta e anche la sua scarsa fiducia nella natura umana
.
Devo però aggiungere che in questo caso parliamo di autobus integrativi, che “sostituiscono” treni che non si sono mai stati, non treni che c’erano e ora verranno soppressi. Certo, sarebbe meglio tappare i buchi con i treni, soprattutto quelli grossi come su Calalzo, buchi che ci sono già oggi, ma, piuttosto che niente è meglio un autobus (lo dice uno che soffre terribilmente il mal di macchina). I buchi sono dovuti alle IPO, ma anche a ragioni economiche: quando, prima del cadenzato, si trattò di “negoziare” l’orario della Belluno – Calalzo, ci venne posto un limite ben chiaro: 9 coppie al giorno, non una di più (anzi, 9 nei feriali, 8 il sabato e 7 la domenica). Limite che verrà superato grazie ai diretti del sabato e festivi, quindi dobbiamo essere fieri
.
Posso anche aggiungere che ho un esempio da portare che riguarda proprio la Conegliano – Ponte nelle Alpi. Con l’orario 1991/92 vi circolavano 18 treni al giorno (8 coppie più due dispari “spaiati”), alcuni treni erano Diretti Calalzo (o Belluno) – Venezia e viceversa, altri erano localini (la denominazione "regionali" entra in vigore nell'estate 1992, non mi sono sbagliato
)Belluno o Ponte – Conegliano.
Con l’orario estivo 1992 si passò a 6 coppie, 12 treni in tutto! Tre Calalzo – Venezia, tre Belluno – Venezia, 4 Venezia – Calalzo, 1 Venezia – Belluno e 1 Conegliano – Belluno. Tutto il resto autobus lentissimi.
La protesta fu grande, tanto che già dopo un mese si istituì uno straordinario Belluno – Conegliano alle 12.10, e con l’orario 1992/93 si tornò a 15 treni, fino ad arrivare ai 28 dell’orario 2015/2016, quasi il doppio! Una storia che poteva finire male, ed invece finì bene.
Quindi stiamo sempre all’erta, teniamoci i nostri timori, ma non vediamo volontà di depauperamento del servizio o di chiusura linee anche dove non c’è. Dobbiamo sempre essere pronti a difendere la Calalzo – Belluno con tutti i mezzi, lo farò con le unghie e con i denti, ma prima di gridare “al lupo, al lupo” aspettiamo e vediamo.
Anche perché, a sentir parlare di chiusura, come direbbe il grande Lino Banfi “a forza di grattarmi, m’è venuta l’orchite
”. Facendo i dovuti scongiuri, buonasera!
Con l'avvento dell'elettrificazione, i treni parvero fuggire ancor più veloci da Piovarolo, e poi, che gusto c'era con quelle due povere corse dell'accellerato, dalle quali, oltretutto, non scendeva mai nessuno...