PENDOLARIA febbraio 2008:
http://www.legambiente.it/sites/default ... 000728.pdf
PENDOLARIA novembre 2008:
http://lombardia.legambiente.it/sites/d ... olaria.pdf
PENDOLARIA 2009:
http://www.legambiente.it/sites/default ... 000716.pdf
Ci sono riferimenti alla Regione del Veneto, ma non alle nostre linee.
PENDOLARIA 2010:
http://www.legambiente.it/sites/default ... 002089.pdf
Ci sono riferimenti alla Regione del Veneto, non alle nostre linee. Ma l'anno dopo, probabilmente con l'intenzione di scendere più nel dettaglio a discapito dei ragionamenti su aree vaste, arriva il bello...
PENDOLARIA 2011:
http://www.legambiente.it/sites/default ... 2011_0.pdf
A pagina 29 si legge...
PENDOLARIA 2012:Pendolaria 2011 ha scritto:Ma l'enorme taglio ai finanziamenti per i pendolari ha colpito duramente anche il Veneto e non ha riguardato soltanto i treni. In questa regione la cancellazione delle biglietterie nelle piccole stazioni, dall'Alpago alla provincia di Rovigo, è diventato un punto importante delle proteste dei comitati dei pendolari e dei sindacati.
Certamente non mancano i casi di convogli in cui il numero delle carrozze invece che aumentare è sensibilmente diminuito, tanto da rendere impossibile la prosecuzione del viaggio. Ed è proprio quello che succede in tratte come la Montebelluna-Padova dove già a metà tragitto i treni sono costretti a fermarsi perché stracarichi di persone a causa delle rimodulazioni delle composizioni dei treni: 3 carrozze al posto di 5 o 6.
http://www.legambiente.it/sites/default ... tina_1.pdf
A pagina 34 si legge...
PENDOLARIA 2013:Pendolaria 2012 ha scritto:Ma l’enorme taglio ai finanziamenti per i pendolari ha colpito duramente anche il Veneto e non ha riguardato soltanto i treni. In questa regione la cancellazione delle biglietterie nelle piccole stazioni, dall'Alpago alla provincia di Rovigo, è diventato un punto importante delle proteste dei comitati dei pendolari e dei sindacati.
Certamente non mancano i casi di convogli in cui il numero delle carrozze invece che aumentare è sensibilmente diminuito, tanto da rendere impossibile la prosecuzione del viaggio. Ed è proprio quello che succede in tratte come la Montebelluna - Padova dove già a metà tragitto i treni sono costretti a fermarsi perché stracarichi di persone a causa delle rimodulazioni delle composizioni dei treni: 3 carrozze al posto di 5 o 6.
http://www.legambiente.it/sites/default ... 13_def.pdf
A pagina 60 si legge...
PENDOLARIA 2014:Pendolaria 2013 ha scritto:Ma l’enorme taglio ai finanziamenti per i pendolari ha colpito duramente anche il Veneto e non ha riguardato soltanto i treni. In questa Regione la cancellazione delle biglietterie nelle piccole stazioni, dall’Alpago alla provincia di Rovigo, è diventato un punto importante delle proteste dei comitati dei pendolari e dei sindacati.
Certamente non mancano i casi di convogli in cui il numero delle carrozze invece che aumentare è sensibilmente diminuito, tanto da rendere impossibile la prosecuzione del viaggio. Ed è proprio quello che succede in tratte come la Montebelluna-Padova dove già a metà tragitto i treni sono costretti a fermarsi perché stracarichi di persone a causa delle rimodulazioni delle composizioni dei treni: 3 carrozze al posto di 5 o 6.
I collegamenti ferroviari tra Calalzo e Padova sono sempre più a rischio con le corse che nel 2013 hanno subito numerose soppressioni a sorpresa, con i passeggeri lasciati a terra senza informazioni e comunicazioni ma soprattutto senza l’alternativa delle corse sostitutive su gomma. Nel frattempo, le condizioni dei pendolari peggiorano di giorno in giorno, con ritardi e disservizi continui sulla linea bellunese, tanto che il più delle volte gli stessi passeggeri, rassegnati, rinunciano a denunciare i quotidiani disagi.
Sulla disastrosa situazione della linea ferroviaria Calalzo-Padova, che ogni giorno raccoglie un bacino di utenza, fra studenti e lavoratori pendolari, specialmente nell’alto trevigiano e bellunese, si sono spesi i Comitati dei pendolari anche per proporre miglioramenti immediati come il ripristino del raddoppio del binario presso la stazione di Pederobba per favorire l’incrocio dei treni.
http://www.legambiente.it/sites/default ... 14_web.pdf
A pagina 49 si legge...
E infine arrivo a PENDOLARIA 2015 fresco fresco di pubblicazione:Pendolaria 2014 ha scritto:Ma l’enorme taglio ai finanziamenti per i pendolari ha colpito duramente anche il Veneto e non ha riguardato soltanto i treni. In questa Regione la cancellazione delle biglietterie nelle piccole stazioni, dall'Alpago alla provincia di Rovigo, è diventato un punto importante delle proteste dei comitati dei pendolari e dei sindacati.
Certamente non mancano i casi di convogli in cui il numero delle carrozze invece che aumentare è sensibilmente diminuito, tanto da rendere impossibile la prosecuzione del viaggio.
I collegamenti ferroviari tra Calalzo e Padova sono sempre più a rischio con le corse che già nel 2013 hanno subito numerose soppressioni a sorpresa, con i passeggeri lasciati a terra senza informazioni e comunicazioni ma soprattutto senza l’alternativa delle corse sostitutive su gomma. Nel frattempo, le condizioni dei pendolari peggiorano di giorno in giorno, con ritardi e disservizi continui sulla linea bellunese, tanto che il più delle volte gli stessi passeggeri, rassegnati, rinunciano a denunciare i quotidiani disagi.
Ed è proprio quello che succede in tratte della linea come la Montebelluna - Padova dove già a metà tragitto i treni sono costretti a fermarsi perché stracarichi di persone a causa delle rimodulazioni delle composizioni dei treni: 3 carrozze al posto di 5 o 6.
Sulla disastrosa situazione della linea ferroviaria Calalzo Padova, che ogni giorno raccoglie un ampio bacino di utenza, fra studenti e lavoratori pendolari, specialmente nell’alto trevigiano e bellunese, si sono spesi i Comitati dei pendolari anche per proporre miglioramenti immediati come il ripristino del raddoppio del binario presso la stazione di Pederobba per favorire l’incrocio dei treni.
http://www.legambiente.it/sites/default ... finale.pdf
A pagina 59 si legge...
Più o meno sono venti righe dedicate alla nostra ferrovia all'interno di un rapporto che spazia tutta l'Italia. Il problema è che queste venti righe appaiono scritte con troppa parzialità, troppa imprecisione e insinuo troppa mala fede.Pendolaria 2015 ha scritto:Ma l’enorme taglio ai finanziamenti per i pendolari ha colpito duramente anche il Veneto e non ha riguardato soltanto i treni. In questa Regione la cancellazione delle biglietterie nelle piccole stazioni, dall'Alpago alla provincia di Rovigo, è diventato un punto importante delle proteste dei comitati dei pendolari e dei sindacati.
Certamente non mancano i casi di convogli in cui il numero delle carrozze invece che aumentare è sensibilmente diminuito, tanto da rendere impossibile la prosecuzione del viaggio.
I collegamenti ferroviari tra Calalzo e Padova sono sempre più a rischio con le corse che già nel 2013 hanno subito numerose soppressioni a sorpresa, con i passeggeri lasciati a terra senza informazioni e comunicazioni ma soprattutto senza l’alternativa delle corse sostitutive su gomma. Nel frattempo, le condizioni dei pendolari peggiorano di giorno in giorno, con ritardi e disservizi continui sulla linea bellunese, tanto che il più delle volte gli stessi passeggeri, rassegnati, rinunciano a denunciare i quotidiani disagi. Ad oggi il tragitto in molti casi prevede 3 cambi ed un tempo di percorrenza di oltre 3 ore.
Disastroso è quello che succede in tratte della linea come la Montebelluna - Padova dove già a metà tragitto i treni sono costretti a fermarsi perché stracarichi di persone a causa delle rimodulazioni delle composizioni dei treni: 3 carrozze al posto di 5 o 6.
Sulla situazione della linea ferroviaria Calalzo - Padova, che ogni giorno raccoglie un ampio bacino di utenza, fra studenti e lavoratori pendolari, specialmente nell’alto trevigiano e bellunese, si sono spesi i Comitati dei pendolari anche per proporre miglioramenti immediati come il ripristino del raddoppio del binario presso la stazione di Pederobba per favorire l’incrocio dei treni.
Ora vorrei evidenziare alcune cose con tutta la scomoda antipatia che mi contraddistingue.
# Pendolaria ha battuto tutti sul tempo profetizzando il famigerato "cambio di Montebelluna" fin dal 2011. Bravi.
# Si fa un uso spregiudicato del copia e incolla: anno dopo anno mentre le cose cambiano (in meglio o in peggio, comunque sono sensibilmente cambiate) loro scrivono sempre le stesse Parola ripetuta eliminata cose. Per esempio continuare a dire che c'è un enorme taglio dei finanziamenti per i pendolari evidentemente fa tanto figo, ma purtroppo è falso visto che da un po' la cifra sul piatto è sempre la stessa.
# E la povera biglietteria ferroviaria dell'Alpago, presa a simbolo del disservizio in tutta la regione? Forse Pendolaria non sa che è chiusa dal 1988 circa, dieci anni fa era stata installata un'automatica di vecchia concezione presto scassinata, da due anni c'è un'automatica di ultima generazione che ho visto sempre funzionante. Ma scrivere sempre la stessa litania e denunciarne la chiusura fa proprio figo.
# Pensavo che la capacità di contare fosse abbastanza diffusa, almeno fino a quando i numeri restano sulle dita di una mano, e invece non è così, visto che si dice dei viaggi Padova – Calalzo con tre cambi di treno, quando in realtà sono due e a volte uno o nessuno. Anzi no, mi correggo: i cambi sono sedici, basta scendere a ogni stazione e aspettare il treno successivo.
# Fa figo continuare a scrivere che i collegamenti tra Padova e Calalzo sono sempre più a rischio: peccato che alcuni indicatori mostrino come il rischio negli ultimi due anni sia diminuito, e che le regolarità dei treni da e per Calalzo è aumentata.
# Si parla di soppressioni a sorpresa senza bus sostitutivo. Effettivamente ci sono state tante soppressioni nel 2014, il fatto che siano a sorpresa è il più delle volte connaturato alle ragioni stesse che hanno causato la cancellazione, ma quello che Pendolaria non dice è che la maggior parte delle soppressioni ha effettivamente avuto una sua corsa sostitutiva con bus, per un ammontare complessivo di migliaia di chilometri percorsi.
# Ripristinare il binario d'incrocio a Pederobba? Voglio conoscere nome e cognome di chi lo chiede e soprattutto voglio conoscere le motivazioni che consiglierebbero questo lavoro. A me sembra tanto un voler spendere tre milioni di Euro a vanvera.
Così è Pendolaria, soffermandosi solo sul tema locale e tralasciando altre aree dove comunque ce ne sarebbe da eccepire. Meno male che all'inizio premettevano di non voler abbandonarsi alle “solite lamentele corporative”, alla “vecchia litania italiana di treni vecchi, sporchi e in ritardo” perché “il tema del trasporto ferroviario pendolare nel nostro Paese rimane chiuso dentro alcuni stereotipi che faticano a descrivere un fenomeno che ha assunto dimensioni incredibili negli ultimi anni. E che merita attenzione e risposte, perché rappresenta una grande questione nazionale.”
Poi i primi a restare chiusi nella lamentela corporativa e negli stereotipi sono proprio loro.