Il giro all’estero con la solita compagnia di amici ha avuto per meta stavolta il Sud della Tunisia (dalla quale siamo venuti via giusto in tempo prima dei disordini, nel gennaio 2011). Un giro in fuoristrada fra oasi e deserti con una stupenda variante, fatta quasi su misura per me, un giro sulla “Lucertola rossa” (Lézard rouge), l’antico treno reale tunisino (1910), trasformato in convoglio turistico. Sono sei le carrozze originali, rosso reale (da cui il nome) con una fascia dorata, con i loro divani di pelle, poltrone, i bagni in marmo, il bancone del bar di legno lavorato; proprio un antico treno di lusso, restaurato nel 1994. Alle due estremità due bagagliai con seggiolone per frenatore: non vi dico l’emozione a guardare fuori dalla garitta sopra il tetto… Tutte carrozze con terrazzino, per un viaggio proprio fuori dal tempo! Il treno è gestito dalle Sncft e viaggia tutte le mattine, tranne il sabato: su richiesta si possono aggiungere carrozze e simulare un attacco alla Lawrence d’Arabia! La “lucertola rossa” percorre dal 1974 i 43 km, da Metlaoui al capolinea di Redeyef, della ferrovia a scartamento metrico costruita nel 1906 per portare i fosfati al porto di Sfax.
Si parte! Trainato da un Diesel di costruzione Usa il treno lascia la stazione di Metlaoui con quasi tutti i binari occupati dai carri tramoggia.
Si attraversa la periferia e si sale in costante leggera salita sopra il grande lago salato Chott el Djerid sui contrafforti dell’Atlante, con curve e controcurve su terreni aridi e desertici, suggestivi.
Le monagne si avvicinano, si entra in galleria e si sbuca nel punto più spettacolare e selvaggio, la gola del Selja, accessibile solo in treno, dove si fa un foto stop.
Ecco il lucertolone, spettacolare nella gola. Qui lo vediamo dalla parte della locomotiva, nella sua immagine più conosciuta.
Da qui risale la valle come una vera linea di montagna e ogni curva, ogni galleria riserva scorci selvaggi e suggestivi, che si ammirano con comodo, perché non si va a più di 50 all’ora.
Ecco uno scorcio in mezzo alle montagne preso dalla garitta del frenatore.
La gola si allarga poi in un'ampia vallata: qui fanno impressione numerosi pezzi di binari e rotaie contorti. Sono la testimonianza della grande alluvione che nell’ottobre 2009 spazzò via la linea, ripristinata dopo 4 mesi per il trasporto dei fosfati e dopo nove per la “lucertola rossa”. Ora il fiume è poco più di un ruscello di un liquido nero e oleoso di scarichi industriali che si perde nel deserto.
Un altro foto stop permette di ammirare lo spettacolo di questo treno in un ambiente selvaggio e maestoso, fra rocce verticali.
Al capolinea ci si ferma giusto il tempo per fare l’inversione della locomotiva. Una manovra ormai sparita dalle nostre ferrovie, che qui mantiene tutto il suo interesse.
Compreso il classico "poggia, maestro!", che non ho capito bene come si dice in arabo!
Attorno lavorano enormi ruspe per caricare i fosfati su lunghissimi treni tramoggia trainati da grosse macchine a sei assi.
Il ritorno è altrettanto suggestivo, cambiano solo luci, ombre e prospettive
Buoni viaggi a tutti
Dino Biesuz
[viaggio] Tunisia: la lucertola rossa
Moderatore: TreniBelluno Staff
[viaggio] Tunisia: la lucertola rossa
Ultima modifica di Biagio il ven set 27, 2013 10:27, modificato 4 volte in totale.
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Re: Incontri a Berlino
Bentornato, un bel viaggio (queste tue parentesi ferroviarie sono fenomenali) e meno male che si è concluso senza intoppi.
...e polka polka polka / e polka la misera, / de zente ghe nè tanta, / anca de zente seria / che sa la diferenza / che lè tra l far e l dir, / ghe nè chi inveze sa / po-co tra far e molto tra dir!
...e occhio all'assonanza con contraffare e tradire.
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Re: Incontri a Berlino
Siamo stati in Tunisia del 2 al 9 gennaio: avevamo già avuto notizie dei primi disordini prima di partire, ma erano a Nord, mentre la nostra meta era 500 km e oltre a Sud di Tunisi, deserto e oasi, una zona calma. Abbiamo visto diverse cittadine e paesi, ma non abbiamo avuto nessun sentore di quanto stava succedendo. I nostri amici e parenti in Italia si preoccupavano più di noi. In giro tanta povertà, ma accettata direi con dignità, o rassegnazione; c'è un po' di turismo, perché la zona è molto bella e selvaggia.
Incredibile la nostra guida: non ha detto una virgola della situazione e ci ha parlato così bene di quanto faceva il governo da farci venire voglia di trasferirci da quelle parti!
Tre giorni dopo il ritorno in Italia abbiamo saputo di disordini e morti a Tozeur e Douz, due dei centri dove abbiamo pernottato, subito dopo la nostra partenza. Ha fatto un effetto...
Incredibile la nostra guida: non ha detto una virgola della situazione e ci ha parlato così bene di quanto faceva il governo da farci venire voglia di trasferirci da quelle parti!
Tre giorni dopo il ritorno in Italia abbiamo saputo di disordini e morti a Tozeur e Douz, due dei centri dove abbiamo pernottato, subito dopo la nostra partenza. Ha fatto un effetto...