24-25/04/2016 Longarone "Il Treno nelle Dolomiti""

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FrecciadellaValsugana
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24-25/04/2016 Longarone "Il Treno nelle Dolomiti""

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Nuova edizione 2016 Il treno nelle Dolomiti in Fiera a Longarone
per l'importante kermesse per Appassionati di Ferrovia e Fermodellisti

http://www.iltrenonelledolomiti.it/

Torna il Treno a Vapore da Treviso a Longarone 25/04/2016
740 293 + 5 Carrozze Centoporte Castano Isabella andata via Feltre ritorno via Vittorio Veneto

Immagine

Non mancate .... tutti in treno ... e a vedere festeggiare il treno

http://iltrenonelledolomiti.com/prenota ... erby=price
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Re: 24-25/04/2016 Longarone "Il Treno nelle Dolomiti""

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Attenzione.

Quest'anno la fiera sarà aperta nei padiglioni di Longarone per due giorni: domenica 24 e lunedì 25 aprile.

Treno storico: lunedì 25 aprile.
Capostaz
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Re: 24-25/04/2016 Longarone "Il Treno nelle Dolomiti""

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Devo ammettere sarei curioso se facessero il treno con la 685, giusto per vedere come cambiano le prestazioni da viaggiatore :D
Gianni Giannelli
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Re: 24-25/04/2016 Longarone "Il Treno nelle Dolomiti""

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Quest'anno c'è una novità! Per la prima volta anche noi di TreniBelluno siamo in fiera entrambi i giorni! 8.)

Qui Maggiori Informazioni

Quindi che dire, passate a trovarci per due chiacchiere e un saluto, Vi aspettiamo! :D
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L’anonimato è furfanteria letteraria, contro cui si deve subito gridare: “Se tu, furfante, non vuoi professarti autore di quel che dici contro altre persone, tieni chiuso il becco di calunniatore!”
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Re: 24-25/04/2016 Longarone "Il Treno nelle Dolomiti""

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Ottima cosa la presenza di Trenibelluno alla Fiera di Longarone!
Ho notato che per il treno storico i biglietti disponibili sono andati esauriti, a dimostrazione che questo tipo di manifestazioni sono molto sentite! :D
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Re: 24-25/04/2016 Longarone "Il Treno nelle Dolomiti""

Messaggio da MattiaC »

Grazie! :D

Ho visto anche io che i biglietti sono esauriti, da una decina di giorni tra l'altro.

Altra novità è l'addio alla stazione di Ospitale di Cadore, quest'anno la "corsetta" si svolgerà tra Longarone e Ponte nelle Alpi e viceversa, peccato per il contesto Cadorino.. :( era scenografico!
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Re: 24-25/04/2016 Longarone "Il Treno nelle Dolomiti""

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Biglietti tuttora esauriti. E la corsetta sarà Longarone - Ponte - Longarone-.

Copio e incollo dal sito della manifestazione il menù del convegno.
ANELLO FERROVIARIO DELLE DOLOMITI, ANNO ZERO”
prospettive di economia, turismo e integrazione europea – 24 Aprile ore 14
Interverranno:
Roberto Padrin – Sindaco di Longarone e Vice Presidente provincia di Belluno – Saluto
Dott. Filiberto Dal Modile – Presidente Comitato Anello Ferroviario Dolomiti – Presentazione convegno e consegna diplomi
Avv. Elisa De Berti – Assessore Infrastrutture e trasporti Regione Veneto – “Ferrovia delle Dolomiti, dall’intesa al progetto”
On. Roger De Menech – “Stato dell’arte dell’Anello ferroviario delle Dolomiti”
Proff.ssa Michela Possamai – Dirigente Uff. Scolastico Territoriale di Belluno – “Mobilità e contrasto alla dispersione scolastica per il successo formativo degli studenti”
Dott. Massimo Girardi – Transdolomites – “La Ferrovia Transdolomitica: l’attualità di una visione per una Ferrovia tra le montagne e valichi alpini da Occidente ad Oriente”
Prof. Rinaldo Genevois – Dip. Geoscienze Università di Padova – “Problematiche geologico-tecniche del tracciato ferroviario”
Prof. Giovanni Longo – Dip. Ingegneria e Architettura Università di Trieste – “La valutazione economica delle infrastrutture nel sistema dei trasporti”
Prof. Stefano Munarin – IUAV di Venezia – “Riciclare ferrovie e territorio. Il treno come strumento per l’avvio di nuovi cicli di vita: il caso della Val Venosta”
Dott. Tommaso Pettazzi – Segretario Comitato Anello Ferroviario Dolomiti – “Il treno, un valido aiuto alla destagionalizzazione turistica”
Lucio Eicher Clere – Giornalista Pubblicista – Ass.Ne “Albergo diffuso Costauta” – “Ospitalità diffusa: un’opportunità turistico/economica per i nostri territori”
Dott. Giuliano Vantaggi – Consulente di marketing per il turismo – “Le opportunità turistiche derivanti dalla Ferrovia delle Dolomiti”
17.30 FINE CONVEGNO
AICS – presenta un filmato storico della Ferrovia delle Dolomiti e confronti con l’attualità, con commento di Evaldo Gasperi, massimo esperto dell’argomento
18.00 CHIUSURA DEI LAVORI
Tra i numerosi eventi si annuncia, per l'anno 2017, la ristampa del libro di Evaldo Gaspari sulla Ferrovia delle Dolomiti. Spero con qualche aggiornamento, viste certe chicche storiche che sono emerse negli ultimi anni.
Capostaz
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Re: 24-25/04/2016 Longarone "Il Treno nelle Dolomiti""

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Scrivo qui gli orari del treno odierno:

R29052
Treviso C. 07.55 p.
Feltre 09.41 a 10.06 p.
Belluno 11.01 a. 11.51 p.
Longarone 12.23 a.

R29055
Longarone 12.43 p.
Ponte n. Alpi 13.00 a.

R29056
Ponte n. Alpi 16.47 p.
Longarone 17.06 a.

R29053
Longarone 17.21 p.
Ponte n.Alpi 17.37 a. 17.56 p.
Treviso C. 19.15 a.
Gianni Giannelli
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Re: 24-25/04/2016 Longarone "Il Treno nelle Dolomiti""

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Domenica 24 aprile s'è svolta la conferenza sul cosiddetto "anello ferroviario delle Dolomiti" in cui si sono susseguiti interventi da parte di
esponenti della politica sia locale sia nazionale nonché altri di natura più tecnica e turistica.
Filiberto Dal Molin, presidente del Comitato Anello Ferroviario Dolomiti, introduceva e commentava gli interventi.
Di seguito un resoconto su come s'è svolta a grandi linee la conferenza di domenica pomeriggio.
Gianni Giannelli
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Re: 24-25/04/2016 Longarone "Il Treno nelle Dolomiti""

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Apre il convegno Roberto Padrin, Sindaco di Longarone e Vice Presidente provincia di Belluno. Dopo i saluti di rito evidenzia i miglioramenti avvenuti negli ultimi anni per quanto concerne il trasporto ferroviario, tuttavia sottolinea che ancora molto c'è fare.
Citando la rottura di carico a Montebelluna come disagio cui porvi rimedio accenna successivamente ai collegamenti diretti Belluno - Padova e a quelli nuovi in vigore dal 10 aprile che permettono di raggiungere l'Urbe in 5 ore.

Concluso questo breve intervento prende la parola Filiberto Dal Molin, spiega il titolo della conferenza, in quanto, se prima della firma Zaia - Kompatscher l'anello delle Dolomiti era solo un sogno lontano, ora si può parlare di anno zero per la nuova realizzazione ferroviaria, in cui pensare necessariamente non solo alla ferrovia ma ad un sistema di TPL pervasivo, diffuso e correlato con la gomma.
Chiama quindi dal pubblico l'ingegnere Pupolin per la consegna di premi a studenti laureandi e laureati che hanno sviluppato tesi e lavori sulla ferrovia delle Dolomiti.

A seguito delle premiazioni interviene l'assessora regionale Elisa De Berti che si definisce testimone vivente della volontà di Zaia di puntare sul treno delle Dolomiti.
Parla di tavoli tecnici tra Strutture Trasporto Alto Adige e Sistemi Territoriali, l'ultimo dei quali avvenuto il 13 aprile per definire il tracciato ferroviario.
Si stima per la parte veneta una spesa variabile tra 0,6 e 0,9 miliardi di Euro a seconda che si eriga la ferrovia rispettivamente sulla valle del Boite o dell'Ansiei.
Per settembre si prevede di avere il tracciato migliore.
In maniera identica farà poi Bolzano, in quanto è al vaglio l'ipotesi se far passare il tracciato attraverso la valle di Landro e sbucare a Dobbiaco, oppure scegliere la Val Marebbe e quindi sfociare a Brunico.
Sui finanziamenti dell'opera sottolinea come il Veneto si è già mosso per la richiesta di fondi alla BEI.
Passa quindi al capitolo "Swing" difettati; si scusa per il problema occorso ma garantisce che l'inevitabile ritiro temporaneo degli ATR220 per il controllo dei carrelli non pregiudicherà comunque la continuità del servizio
che verrà garantita senza arrecare disagi per l'utenza ferroviaria.
L'ultima parte dell'intervento riguarda l'ascolto delle richieste del territorio e delle sue lamentazioni dopo l'arrivo della rottura di carico a Montebelluna.
Pur restando sempre dell'ottica che il territorio va ascoltato, spiega le ragioni che l'hanno portata a condividere con Trenitalia la necessità della rottura di carico al fine di evitare una progressiva cronicizzazione dei ritardi.
Un accenno infine all'elettrificazione che dev'essere portata avanti pensando che in ballo deve esserci anche una notevole riqualificazione infrastrutturale.

Roger De Menech osserva che, mentre fino a pochi anni fa sul tema di mobilità si diceva tutto e il contrario di tutto, in questo ultimo periodo le idee si sono chiarite e quindi le misure che si prenderanno in futuro dovranno essere coerenti con la direzione intrapresa. Per il futuro devono essere chiare le prospettive: se da una parte c'è il protocollo d'intesa tra Veneto e Sudtirolo, dall'altra bisogna considerare la gestione dell'esistente.
Per far entrare Belluno nello SFMR e rendere il nostro territorio coerente col resto della regione è necessario provvedere all'elettrificazione e, considerando le limitate risorse, bisogna provvedere a solide pianificazioni e gestioni dei tempi.
Sulla questione della Ferrovia delle Dolomiti sottolinea che il ministro Delrio ci crede e, considerando che queste opere avranno un iter comunque non breve, De Menech sottolinea che questi progetti sono progetti che non terminano in un mandato ma devono essere perseguiti per più generazioni politiche.

Sul tema della mobilità e dispersione scolastica interviene quindi la dirigente Uff. Scolastico Territoriale di Belluno Michela Possamai, che fornisce uno spaccato sulla attuale realtà scolastica bellunese e su come i trasporti incidono sulle scelte degli studenti.
Il "poter muoversi" dev'essere quindi visto come un tassello importante per la formazione di quelli che saranno i futuri cittadini.

Iniziano ora gli interventi a carattere più tecnico; Rinaldo Genevois dell'Università di Padova focalizza le problematiche ambientali sulla progettazione delle opere, in ispecial modo sull'interazione tra paesaggio e progettazione.
La progettazione di un'opera deve rispondere alla domanda su qual è la risposta dell'ambiente geologico quando costruisco un'infrastruttura per vedere come l'opera stessa si inserisce nel contesto ambientale e valutare le interazioni.
Si sostanzia la cosa sul fatto che la progettazione non è solo ingegneristica, ma una integrazione tra geologi ed ingegneri deve avvenire già ad inizio progettazione e prima di intraprendere iniziative.

L'intervento successivo è di Massimo Girardi di Transdolomites, in cui tratta di temi di mobilità sostenibile nelle vallate dolomitiche.
Dopo una breve relazione storica sulla costruzione e lo smantellamento delle ferrovie in Italia, elenca una rapida carrellata dei vari trafori ferroviari internazionali focalizzando l'attenzione sui loro costi.
A fronte di questi grandi collegamenti specie sulla dorsale Nord/Sud bisogna però valutare quelli sulla dorsale Est/Ovest.
Parla quindi di un progetto sulla ferrovia di Val di Fassa e Fiemme con eventuale collegamento alla futura Ferrovia delle Domiti e di altre ipotesi realizzative su altri collegamenti, stimando che il costo di queste
nuove dorsali ferroviarie sarà comunque inferiore rispetto alle grandi opere attualmente in realizzo.

Stafano Munarin, urbanista dello IUAV, riprende la storia della ferrovia della Val Venosta per capire ed analizzare ciò che lì è stato fatto attorno al treno per trovare un modello simile da riproporre sulla nostra realtà.
Focalizza l'attenzione sulla gestione delle stazioni date in affido ad associazioni, su come sono stati inseriti motivi architettonici ricorrenti e riconoscibili, su come è realizzato l'interscambio treno-bus.
Nota come il treno ha assunto un ruolo talmente importante all'interno di quella vallata da essere esso stesso una pubblicità per la valle, alla pari dei vari castelli e di altri luoghi d'interesse.
Munarin sottolinea che quando si investe sulla ferrovia bisogna investire non solo sul ferro, ma anche a ciò che gli gravita attorno.
Confronta emblematicamente le stazioni della Val Venosta con due stazioni nostrane: Longarone e Calalzo.
Longarone ha la fiera che può attrarre teoricamente molti viaggiatori su ferro; ma per raggiungere la fiera attualmente si è costretti a fare molta più strada rispetto alla distanza in linea d'aria e soprattutto in condizioni
di scarse indicazioni e di scarsa sicurezza per l'incolumità dei pedoni.
Calalzo è un deserto alle porte delle Dolomiti, dove è impossibile rivolgersi ad alcuno per riceve informazioni.
La domanda è: come possiamo fare noi?
Dobbiamo riconoscere le caratteristiche turistiche dei vari territori ma non solo, dobbiamo valutare anche gli aspetti lavorativi come la comunicazione tra la stazione e la zona industriale in modo tale da favorire gli spostamenti con mezzi pubblici.
Munarin conclude parlando di riciclo di spazi, cioè riutilizzare e donare nuova vita spazi già esistenti e portare la stazione e la ferrovia all'interno di un contesto di aggregazione anche culturale.

L'intervento di Giovanni Longo, docente dell'Università di Trieste, si focalizza sul problema generale della pianificazione dei trasporti.
Il confronto avviene tra domanda ed offerta, quest'ultima intesa come servizio e infrastruttura. L'interazione tra questi due aspetti porta a un equilibrio che determina il buono o il cattivo funzionamento del sistema di trasporto.
Ad oggi la gente ha, per ogni esigenza di mobilità, una molteplicità di mezzi da sfruttare. La decisione su quale mezzo di trasporto scegliere è diversa e cambia di volta in volta.
Elementi principali di scelta sono il tempo, il danaro ed il comfort; ma ad essi se ne aggiungono anche altri, di solito ritenuti secondari, ma che possono essere decisivi per far propendere per il mezzo privato anziché quello pubblico.
Ne è un esempio la mancata integrazione tariffaria e una scarsa possibilità di accedere alle informazioni.

Terminato l'intervento, parla ora Tomaso Pettazzi, segretario del Comitato Anello Ferroviario Dolomiti, parla di destagionalizzazione turistica.
A fronte anche dei cambiamenti climatici che si stanno profilando egli sostiene la necessità di guardare al turismo destagionalizzato, cioè non concentrato su pochi periodi dell'anno, e sulla potenzialità che il treno ed in particolare il prolungamento dolomitico possiede per promuovere questa tipologia di turismo.

Seguono quindi gli interventi di Lucio Eicher Clere dell'associazione albergo diffuso "Costauta" sulle opportunità che il sistema dell'ospitalità diffusa può avere sulle nostre vallate, e l'ultimo di Giuliano Vantaggi, consulente di marketing per il turismo, su quali possibili "tasti" premere per invogliare e coinvolgere il turista a scoprire il mondo delle Dolomiti.
Gianni Giannelli
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Re: 24-25/04/2016 Longarone "Il Treno nelle Dolomiti""

Messaggio da Capostaz »

Aggiungo un paio di considerazioni mie personali.
La conferenza è stata impegnativa, quattro ore non sono poche e si sentono tutte.
Certamente in una conferenza non mi aspetto chissà che novità o prese di posizione nette come invece avviene alla firma di un trattato, tuttavia ho notato che la volontà politica di portare il ferro a Cortina e oltre sembra esserci concretamente, per cui un po' di fiducia, se non cauto ottimismo, c'è.
Ho particolarmente apprezzato l'intervento della De Berti, che ritengo essere stato molto corretto e realistico e che quindi ha dimostrato competenza in materia.
Altro punto interessante, storpiando Massimo d'Azeglio, "pur troppo s'è fatta la via ferrata, ma non si fa il TPL".
È comunque emerso dal convegno che la ferrovia da sola non basta a portar gente, ma ci vuole sinergia e collaborazione col sistema su gomma.
Un potenziale viaggiatore non usa solo il treno, ma ha anche necessità spesso di una corriera per raggiungere il luogo dove deve andare.
La mancata corrispondenza trai due mezzi di trasporto, il non sapere come reperire informazioni, biglietti etc... fa invogliare a prendere la macchina anziché il mezzo pubblico.
Per una mancanza specifica di chi gestisce il TPL ne rimette la ferrovia che potrebbe portare ben più passeggeri di quanti non ne porti ora ( nonostante il dato positivo che ha caratterizzato il 2015/2016).
Un'ultima considerazione che mi ha lasciato parecchio perplesso, ascoltando gli altri interventi politici, è questa convinzione che l'elettrificazione sia una conditio sine qua non per non rimanere isolati dal resto della rete.
Visto che si è fatto tanto ricorso alla Val Venosta come esempio di perfezione, glielo diciamo che quei treni vanno a nafta? :mrgreen:
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Re: 24-25/04/2016 Longarone "Il Treno nelle Dolomiti""

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Ringrazio Capostaz per il resoconto puntuale della maratona... ops... della conferenza, che in massima parte non ho seguito avendo presenziato la postazione di TreniBelluno in fiera.

La fiera mi è sembrata particolarmente riuscita e ha superato con successo anche l'incognita dell'apertura in due giorni programmata per la prima volta. Numerosi i commenti positivi sentiti tra espositori e visitatori. Personalmente ho azzardato un paragone con la più rinomata fiera di Verona (Modelexpo): Longarone, pur essendo "monotematica" più piccola e fuorimano, non sfigura affatto, complice un certo declino vissuto dal settore fermodellistico nella manifestazione scaligera.
Dopo dieci anni per la prima volta TreniBelluno è stata ufficialmente presente al "Treno nelle Dolomiti" di Longarone, mostrando qualche cimelio (per la carota di Perarolo è stato un successone), qualche foto, qualche dato, ma la cosa più importante è stata quella di incontrare tante persone.
Capostaz
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Re: 24-25/04/2016 Longarone "Il Treno nelle Dolomiti""

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Riprendo la discussione in quanto non so quante persone sono al corrente che "il Direttivo del Comitato Provinciale A.I.C.S. di Belluno, nella riunione del 30/11/2016, ha deliberato di non procedere oltre nell'organizzazione della Manifestazione Il Treno nelle Dolomiti" ( fonte http://www.iltrenonelledolomiti.it ).
Gianni Giannelli
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Re: 24-25/04/2016 Longarone "Il Treno nelle Dolomiti""

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Peccato. Era diventato un appuntamento di qualità superiore rispetto ad altri.
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